SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

Torna pagina indice

ADDIO  “MIR”  …E GRAZIE !

Per quindici anni  ha orbitato sopra le nostre teste , contribuendo allo sviluppo della vita dell’uomo nello spazio , venerdì  23 febbraio, è rientrata a terra disintegrandosi nell’atmosfera. Ripercorriamo la sua straordinaria storia .  Il  20  febbraio del  1986  l’Unione  Sovietica  lanciava un nuovo tipo di stazione spaziale denominata  MIR  che in russo significa  “Pace”. Anche se sostanzialmente simile nella  forma e nel peso  alle sette stazioni  SALYUT che la precedettero  negli anni  dal  1971  al  1985 , la  MIR  presentava una fondamentale  ed allo stesso tempo rivoluzionaria novità possedendo  un sistema  multiplo di attracco per altri moduli , in modo da poter ampliare la struttura della stazione spaziale stessa . In definitiva , la MIR rappresentava soltanto il modulo base di quel laboratorio orbitante che , nelle intenzioni degli scienziati sovietici , sarebbe divenuto negli anni successivi con l’invio in orbita di altri moduli . Il  lancio avvenne pochi giorni dopo il tragico scoppio della navetta  spaziale Challenger , ( 28  gennaio  1986), in cui persero la vita sette astronauti americani . Il potente  razzo vettore Proton portò inizialmente  la  MIR  , ( pesante  20.900 kg), in un’orbita di  172 x  301  km. , che successivamente il  6  marzo  , venne stabilizzata  a  332  x  342  chilometri di altezza . Il  13  marzo  fu lanciata  la  SOYUZ  T 15  con a bordo  due cosmonauti : Leonid Kizim e Vladimir Solovyov  , due veterani dello spazio ,e il  15  marzo  successivo avvenne lo  “storico” primo aggancio  alla MIR . Con questo lancio sarebbe così iniziata la nutrita serie di missioni SOYUZ con equipaggio  e di navicelle per rifornimento  PROGRESS  che hanno reso la  MIR  praticamente sempre abitata . La missione di Kizim e Solovyov ebbe complessivamente la durata di 125  giorni : tra gli obbiettivi principali del volo  c’era quello  di attivare tutti i sistemi della stazione . La  SOYUZ  T 15 detiene , a tutt’oggi , il primato di essere stata la prima navicella  ad essersi agganciata  a due diverse stazioni spaziali allora in orbita : la  MIR  e la  SALYUT  7 . L’aggancio con  la  SALYUT  avvenne , dopo aver lasciato la  MIR  , il  6 maggio e durò fino al  25 giugno ; il secondo aggancio alla  MIR  fu effettuato il  26 giugno e terminò il  16  luglio con il ritorno a terra dei due cosmonauti . Nel periodo del loro soggiorno sulla  MIR  i tecnici sovietici effettuarono due lanci di navicelle  PROGRESS  per rifornire i due cosmonauti  di cibo e attrezzature . Dopo poco più di sei mesi , periodo in  cui la  MIR  rimase disabitata , venne lanciata , il  5 febbraio  1987 , la  SOYUZ  TM  2 con a bordo i cosmonauti  Yuri Romanenko  e  Alexander Laveikin . Questa missione inaugurò la serie di lanci di un nuovo tipo di capsule  SOYUZ, equipaggiata con computer più sofisticati che consentivano una maggiore sicurezza  ed affidabilità nelle operazioni di aggancio e di rientro a terra. Il  31  marzo veniva  lanciato il  “ KVANT 1 “,  primo di una serie di moduli  adibito a  studi e ricerche. L’aggancio con la   MIR  avvenne con qualche difficoltà , tanto che rese  necessaria  una  “ passeggiata  spaziale “ da parte dei due cosmonauti . Durante   l’ EVA , ( attività extra veicolare ) , Romanenko e Laveikin rimossero un corpo estraneo che impediva l’operazione di  aggancio . Il  KVANT  poteva così diventare parte integrante della  MIR  innalzando il peso dell’intero complesso spaziale a più di  40  tonnellate . Il  12  giugno l’equipaggio della  MIR  effettuò  una  seconda  “passeggiata spaziale” per montare un terzo pannello solare che avrebbe aumentato l’energia elettrica  disponibile a bordo  e necessaria allo svolgimento dei numerosi  esperimenti . Durante il loro soggiorno  Romanenko e Laveikin ricevettero la  “visita” dell’equipaggio della  SOYUZ  TM  3 , formato dai due cosmonauti russi  Alexader  Viktorenko e Alexander Alexsandrov e dal primo cosmonauta  siriano Mohammed Faris . Lanciati  il  22 luglio raggiunsero il complesso spaziale il giorno  24 , e qui avvenne un passaggio di consegne : avendo  Laveikin  accusato disturbi cardiaci venne fatto rientrare a terra , il 30 luglio ,  con la  SOYUZ  TM 2 insieme a Viktorenko e Faris , lasciando sulla  MIR  Romanenko e Alexsandrov  . Il successivo  21  dicembre venne lanciata la capsula  SOYUZ  TM 4  con a bordo i cosmonauti  Vladimir Titov , Musa Manarov e Anatoly Levchenko , l’aggancio alla  MIR  avvenne il  giorno  23 mentre il  29  dicembre avvenne il rientro della  SOYUZ  TM 3  con Romanenko , Laveikin e  Levchenko . Romanenko  stabilì così il nuovo record di permanenza umana nello spazio portandolo a  326  giorni . Sulla  MIR  rimasero Titov e Manarov che avrebbero a loro volta stabilito un nuovo primato in orbita : 1  anno nello spazio ! Durante il loro lungo soggiorno nello spazio i due cosmonauti  effettuarono tra l’altro, il  26  febbraio  1988 , una  passeggiata  spaziale al di fuori della  MIR , sistemando nuovi strumenti scientifici  e recuperando materiale precedentemente esposto all’esterno della stazione ; ricevettero poi il  7  giugno  la visita dell’equipaggio della  SOYUZ  TM 5  formato  dai cosmonauti  russi  Anatoly  Solovyev , Viktor Savinych  e dal bulgaro Alekxander Alekxandrov . Il  15 giugno la T.A.S.S. , l’agenzia di stampa sovietica  , informava  che anche sulla  MIR  ci si poteva divertire con i videogiochi : <<…questi rientrano in un esperimento medico dove si controlla la capacità lavorativa e di svago dell’equipaggio a bordo della stazione spaziale >>. Dopo circa dieci giorni  l’equipaggio della  SOYUZ  TM 5  rientrava a Terra . Gli astronauti dopo il recupero accusarono una eccessiva stanchezza ed in seguito , nel corso di una conferenza stampa , dichiararono di aver sofferto di  “mal di spazio “. Il  29  agosto venne la  volta della  SOYUZ TM  6  , che recava a bordo  Vladimir Lyakhov , Valery Polyakov e il primo astronauta afgano Abdol  Ahad  Mohmand . Questa missione ebbe qualche problema nella fase di rientro , avvenuto il  7  settembre  1988 ; infatti i cosmonauti Lyakhov e Mohamand  riuscirono a rientrare a terra solo al terzo tentativo . Nella  MIR rimase a far compagnia a Titov e Manarov  l’astronauta medico Polyakov che aveva , tra l’altro , il compito  di rilevare costantemente le condizioni di salute dei due cosmonauti ,  che avevano già alle loro spalle diversi mesi di permanenza nello spazio . Il  26  novembre  venne lanciata  la  SOYUZ TM  7 con a bordo i cosmonauti  Alexander Volkov , Serghey Krikalev e il francese Jean Loup Chretien , quest‘ultimo al suo secondo volo nello spazio . Arrivati sulla  MIR il  28 novembre , il  9  dicembre  Volkov  e Chretien effettuarono una passeggiata spaziale di  6  ore  e 10  minuti .  Il  21  dicembre  Titov e Manarov  rientrarono  dopo   365  giorni trascorsi nello spazio battendo ogni precedente record  di permanenza umana nel cosmo . Sulla  MIR  rimasero Volkov , Krikalev e Polyakov  che tornarono a terra il   27  aprile  1989 , lasciando così la stazione orbitante disabitata . In attesa di un nuovo equipaggio la MIR  venne posta  su una orbita più bassa , per essere nuovamente abitata poco più di quattro mesi più tardi : il  6  settembre dal cosmodromo di  Baikonur veniva lanciata la  SOYUZ TM  8 con a bordo i cosmonauti  Alexander  Viktorenko e Alexander Serebrov . I due ebbero qualche difficoltà durante la manovra di aggancio , per un improvviso  guasto ai computer , per questo l’operazione fu  eseguita in modo manuale . Il  26  novembre  venne lanciato  il secondo modulo scientifico , il  KVANT  2 . Dopo varie noie  dovute ad uno dei pannelli solari del  modulo , il  6  dicembre , finalmente avvenne l’aggancio al complesso spaziale  che raggiunse così il peso complessivo  di  63  tonnellate ed una  lunghezza di  40  metri . Il successivo  26  gennaio  1990 Alexander Serebrov divenne il primo cosmonauta  russo  ha sperimentare nello spazio  lo  “scooter ” spaziale chiamato    Ikarus  “ , molto simile al veicolo americano , rimanendo legato per sicurezza con un cavo alla stazione . Il  19  febbraio  la  SOYUZ  con Viktorenko e Serebrov  ritorna a terra , ma prima del loro rientro  l ’ 11  febbraio  era stata lanciata una  nuova  SOYUZ  la  TM 9 con a bordo Anatoly Solovyev  e  Alexander Balandin , per continuare le ricerche scientifiche  sulla  MIR. Due giorni dopo il lancio avvenne l’aggancio alla stazione spaziale. Durante la loro permanenza in orbita , da Terra venne inviato il terzo modulo denominato   KRISTALL  che dopo qualche inconveniente riuscì ad agganciarsi  il 10  giugno  portando tutto il complesso al  peso di  83  tonnellate . L’arrivo del  terzo modulo ha segnato una importante tappa nella costruzione della base spaziale , la sua presenza  infatti consente una configurazione a  “ T “ , più stabile , permettendo così di risparmiare combustibile . Una importante componente del modulo  KRISTALL  è il sistema di  docking , a cui si sarebbe dovuta agganciare la navetta spaziale sovietica  BURAN , ma che è poi servito per le missioni  SHUTTLE . Tornando  all’equipaggio a bordo , Solovyev e Balandin , tra i vari compiti che hanno dovuto assolvere vi è stato quello di sostituire i pannelli termici della SOYUZ  che avevano subito dei danni in fase di decollo . I due cosmonauti conclusero la loro missione il  9  agosto  dopo sei mesi passati a bordo della  MIR , sostituiti da Ghennady Manakov e Ghennady  Strekalov lanciati  il  1  agosto sulla  SOYUZ TM  10 . Tra i più impegnativi compiti di questo equipaggio vi fu il tentativo di riparare il portello del  KVANT  2 danneggiato durante la precedente missione e la sostituzione di alcuni cavi elettrici . Il  2  dicembre arriva il cambio ,  la  SOYUZ  TM  11 porta nello spazio i cosmonauti russi  Viktor Afanasiev , Musa Manarov e il primo astronauta giapponese  Toyohiro Akiyama . Quest’ultimo dopo otto giorni trascorsi in orbita rientrò a terra insieme a Strekalov e Manakov ,  mentre sulla  MIR  rimasero Afanasiev e Manarov che ripararono definitivamente il portello guasto grazie ad una “ passeggiata “ spaziale . Come in una stazione ferroviaria densa di traffico , alla stazione  spaziale si agganciava il  20  maggio 1991 , la  SOYUZ TM  12 , lanciata due giorni prima . A bordo Anatoly  Artsebarsky, Serghey Krikalev e la prima astronauta britannica Helen Sharman , nonché prima donna ad abitare la  MIR . Dopo una settimana trascorsa nello spazio ,conducendo numerosi esperimenti scientifici  la  Sharman rientra  insieme ad   Afanasiev e Manarov  , che lasciano la “ staffetta “ agli ultimi arrivati  Artsebarsky  e Krikalev .  I due tra  il  25  giugno e il  27  luglio effettuarono numerose  “passeggiate “ spaziali per un totale di quasi  32 ore , durante le quali hanno installato nuove apparecchiature al di fuori della MIR . Il  2  ottobre dalla Russia parte una nuova navicella con destinazione  MIR , è la  SOYUZ TM  13 con a bordo il  comandante della missione Alexander Volkov  , il primo cosmonauta kazako  Toktar  Aubakirov e il primo astronauta austriaco della storia Frantz Viehbok . Dei tre nuovi arrivati solo Volkov si ferma sulla stazione spaziale rimpiazzando Artsebarsky  che invece torna a terra  con Aubakirov  e Viehbok .  In conclusione di questa prima parte sulla storia della  MIR  , l’Unione Sovietica ha lanciato , a tutto ottobre  1991, complessivamente  13  navicelle  SOYUZ mandando in orbita  34 cosmonauti e  27 navicelle PROGRESS , le ultime nove di queste con una capacità di carico doppia  rispetto al vecchio modello e con una nuova capsula recuperabile in grado di riportare a terra filmati o  esperimenti prodotti in orbita . Cosa avrebbe riservato il futuro alla  MIR e all’intero programma spaziale sovietico?  E’ quello che vedremo nel prossimo numero…(continua )

 

Home page NewAtlantide