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(La superficie
terrestre dallo spazio)I
SPACE FLIGHT NEWS 81 ( history
)
Dopo un lungo inseguimento nello spazio, l’11 dicembre 1977 la Soyuz 26 si aggancia
con una manovra da manuale al laboratorio Salyut 6.
Dopo aver bilanciato la pressione tra i due veicoli e aver aperto il portello
d’ingresso, i due cosmonauti entrano nella Stazione. Radio
Mosca nei suoi quotidiani bollettini sullo svolgimento del volo, specifica che
le ricerche sul complesso spaziale Soyuz-Salyut
comprendono: << …Lo studio dei processi e dei fenomeni fisici dello
spazio; l’osservazione dell’atmosfera e della superficie terrestre
nell’interesse dell’economia nazionale; esperimenti bio-medici
e tecnologici ed il collaudo dei sistemi e degli strumenti di bordo >>.
Una delle prime attività di Grechko e Romanenko in orbita, è un’uscita nel cosmo il 20 dicembre,
per controllare lo stato del secondo boccaporto per attracco della Salyut. A cosa prelude questa passeggiata spaziale? Si sta
forse preparando da terra un secondo viaggio verso la “casa spaziale”? In
questo caso Grechko e Romanenko
avranno presto compagnia. Gli esperti occidentali di cosmonautica sovietica ne
sono certi. La conferma a questa tesi arriva il 10 gennaio 1978 quando i
cosmonauti Vladimir Zhanibekov e Oleg
Makarov vengono lanciati a
bordo della Soyuz
27 in
direzione del laboratorio cosmico. L’11 gennaio, a
quasi ventiquattrore dall’inizio del volo, i due realizzano il primo
congiungimento in orbita di tre veicoli. L’inviato speciale del Il Resto del
Carlino da Mosca, così descrive questa nuova importantissima tappa nella storia
della conquista umana del cosmo: << Per la prima volta nella storia
spaziale due astronavi stanno viaggiando intorno alla Terra agganciate a una stessa stazione orbitante. L’impresa è riuscita alle
15.06 di oggi quando i due cosmonauti sovietici della Soyuz 27, il comandante Vladimir Zhanibekov
e l’ingegnere Oleg Makarov,
sono andati ad unirsi ai due colleghi della Soyuz 26,
Grechko e Romanenko, che da
oltre un mese stanno compiendo le loro evoluzioni intorno alla Terra dopo
essersi collegati alla stazione laboratorio Salyut 6.
La televisione sovietica ha trasmesso in diretta la fase finale della manovra.
Particolarmente emozionante è stato il momento in cui Zhanibekov
e Makarov hanno aperto sorridenti il portello
dell’abitacolo dove i loro due predecessori li hanno
accolti con manifestazioni di giubilo, gridando: << Venite, venite
dentro, benvenuti…>>. Dopo aver aperto i pacchi dei regali e le lettere
inviate loro da terra tramite l’equipaggio della Soyuz
27, Grechko e Romanenko
hanno “brindato” insieme agli ospiti, schiacciandosi in bocca dei tubetti pieni di succo
d’arancio freddo. La TASS
ha detto che i quattro cosmonauti stanno bene e che
cominceranno presto una serie di esperimenti congiunti nei prossimi cinque
giorni al termine dei quali Zhanibekov e Makarov faranno
ritorno sulla Terra. L’impresa sovietica, come dicevamo, non ha precedenti
nella storia dell’esplorazione umana nello spazio. Il felice esito del “docking” corona un’impresa che fu varata il 29 settembre
scorso con il lancio della stazione laboratorio Salyut
6 dotata di due portelli di aggancio. Ricordiamo che
le tre missioni Skylab americane compiute tra il 1973 e il 1974,
comportarono sì il lancio di tre capsule verso la stazione, ma all’atto pratico
la manovra di attracco fu effettuata da una capsula alla volta >>.
Vladimir Zhanibekov
e Oleg Makarov restano a
bordo della Salyut sei giorni, portando a termine con
successo una serie di esperimenti con l’equipaggio
residente. Rientrano a terra il giorno 16 con la “vecchia” capsula Soyuz 26, la stessa che portato sul laboratorio Romanenko e Grechko.
(continua)
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