(terza parte: i mammatus)
Mentana (RM), sabato 23 Marzo 2002
Ore 10.45 circa ... l'evento raggiunge il suo culmine. La temperatura si abbassa notevolmente, l'aria fredda è ormai penetrata anche al suolo, il vento si è leggermente attenuato. Sotto la base delle nubi si vanno formando delle minacciose protuberanze (visibili sulla destra):
Li riconosco. Si tratta dei mammatus (o nubi mammellari), così chiamate per l'insolita forma che assumono sotto la base della nube. Nella foto che segue se ne comincia a delineare bene la forma:
Sono il segnale esterno di intense correnti ascensionali che avvengono all'interno della nube:
I contorni dei mammatus ora sono netti e sembrano voler avvolgere l'intera zona ... l'atmosfera è irreale:
Il contrasto con le poche zone di cielo sereno rimaste, esalta la spettacolarità di queste nubi:
L'evento volge al termine. Il poco tempo nuvole e rovesci nevosi si spostano verso sudest; il cielo torna quasi sereno. La temperatura è rigida (ma il termometro tornerà a salire). Quest'ultima foto mostra la situazione verso est intorno alle ore 11.15:
Come se nulla fosse accaduto torna a spirare in maniera costante la tramontana; sulle cime più alte si intravede la poca neve che è riuscita a precipitare. La cronaca registrerà la caduta di alcuni alberi di grosso fusto, diversi oggetti volati via dai balconi, un pò di panico tra la gente. Personalmente, a parte la distruzione del mio pluviometro manuale in vetro, volato in terra e fracassato in mille pezzi, ricorderò questo avvenimento come una grande emozione percepita, di quelle che ti fanno amare ancora di più questa affascinante scienza che si chiama Meteorologia e che è pronta a riservarti sorprese dietro l'angolo anche quando pensi di saperne ormai abbastanza.
Al prossimo reportage ...
Andrea Pisano