leggi e sentenze
24 gennaio 2005

Non ci si è avventurati a commentare prima i contenuti del decreto in attuazione della c.d. delega ambientale per comprensibili motivi: le bozze, si sa, sono soggette a revisioni, e, in particolare questa, che di contestazioni ne sta ricevendo così numerose ed importanti, che meriterebbe una completa riscrittura. Il rischio è quindi di perdere tempo ad esaminare delle disposizioni che, alla fine, con la pubblicazione sulla G.U., potrebbero essere sostanzialmente modificate. Tuttavia il tempo stringe e, vista la volontà del Governo a chiudere con l’approvazione del testo discusso, considerato che è cosa fatta la proroga di 15 giorni all’attività delle Camere e quindi non si può più sperare nella scadenza del 29 gennaio, diventa giocoforza necessario iniziare ad esaminare l’articolato per capire quello che ci aspetta.

Nel frattempo tuttavia molti pareri autorevoli sono stati espressi, per la maggiorparte decisamente contrari, alcuni più "pesanti" istituzionalmente. Non c’è alcun dubbio che il voler procedere forzatamente con l’approvazione del testo unico nonostante il parere contrario dei Comuni, delle Province e delle Regioni comporterà un prevedibile incremento del contenzioso riguardante la distribuzione dei poteri tra centro e periferia. Questi conflitti di competenze genereranno una immaginabile confusione che andrà a sommarsi a quella conseguente ad interventi del genere "tagliaecuci" ravvisabile su tutto l’armamentario costituito da 700 pagine del prodotto ministeriale, i cui criteri guida si può comprendere non siano proprio stati improntati al rigoroso rispetto dei principi fissati nelle norme esistenti.

Ne esce un quadro quindi completamente trasfigurato con il quale si dovranno i conti.

Nel merito dei contenuti si sono espresse le commissioni camerali, i cui pareri tra maggioranza e opposizione sono disponibili nella rubrica "documenti". Di seguito invece, come prima introduzione al faticoso lavoro di rielaborazione che ci attende, è più interessante leggere come valuta l’articolato l’Agenzia di Protezione Ambientale della Regione Toscana. Si tratta in effetti di una disamina particolarmente precisa, mai superficiale, con la quale Arpat anticipa quelli che saranno i veri problemi di applicazione delle norme.

Osservazioni Arpat sullo schema di dcereto legislativo recante "Norme in materia ambientale" adottato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 18 novembre 2005

 

 

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