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Interrogazione sull'incidente sul lavoro recentemente verificatosi in uno stabilimento industriale di Campello sul Clitunno

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri del lavoro e della previdenza sociale, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, per sapere - premesso che:
il gravissimo incidente verificatosi nello stabilimento dell'Umbria olii s.p.a., nell'area del comune di Campello sul Clitunno, con il suo tragico bilancio di quattro lavoratori morti e di un danno ambientale non ancora pienamente quantificabile, ripropone il dramma degli incidenti sul lavoro;
l'esigenza di porre al centro dell'attenzione degli organi di informazione, delle forze sociali e nell'azione legislativa e di Governo il tema della sicurezza del lavoro è stata, negli ultimi mesi, più volte autorevolmente riproposta dalle massime cariche istituzionali;
sebbene i più recenti dati forniti dall'Inail evidenzino una lieve ma costante flessione del numero complessivo degli incidenti sul lavoro, anche di quelli mortali, il costo in termine di vite umane, di menomazioni fisiche e in termini di oneri finanziari rimane intollerabile, tanto che ancora nel 2005 si sono registrate quasi 940 mila denunce di infortuni e 1206 incidenti mortali;
il tema della sicurezza del processo produttivo è strettamente connesso anche alla questione del contenimento dell'impatto ambientale sul territorio, sulle acque e sull'aria, anch'esso troppo spesso considerato secondario rispetto al risultato economico;
in particolare, sul luogo dell'esplosione si è prodotto un incendio protrattosi per ore, che ha distrutto i silos contenenti le scorte di olio e ha comportato il danneggiamento di tutte le abitazioni circostanti e il riversamento del liquido oleoso nella rete fognaria e nell'adiacente fiume Clitunno, con conseguente probabile inquinamento anche delle falde acquifere di un'area di altissimo pregio ambientale e dal delicato profilo idrogeologico, quale quella circostante le "fonti del Clitunno";
solo grazie al tempestivo intervento delle squadre dei vigili del fuoco, per quanto ostacolate dalla dimensione dell'incendio e dall'entità dello sversamento di liquidi oleosi, si sono potuti limitare, almeno ad un primo esame, gli effetti di tale incidente;
proprio la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela dell'ambiente costituivano uno degli assi portanti del programma di Governo dell'Unione -:
quali elementi siano a disposizione del Governo in relazione alla dinamica degli accadimenti delineati in premessa, nonché una prima valutazione degli effetti sull'equilibrio ambientale della zona e sulla condizione della salute della popolazione circostante;
quali urgenti iniziative intendano assumere al fine di addivenire alla definizione di un quadro giuridico che offra una maggiore e reale tutela della salute e della vita dei lavoratori, nonché un sistema di efficace monitoraggio e controllo del rispetto
della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche prevedendo un miglior coordinamento delle strutture del ministero del lavoro e della previdenza sociale e delle aziende sanitarie locali preposte a tali funzioni;
se non sussistano i requisiti per il riconoscimento dello stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
(2-00249) "Franceschini, Sereni, Bressa, Quartiani, Giachetti, Mariani, Delbono, Bocci, Di Girolamo, Stramaccioni, Bellanova, Buffo, Codurelli, Cordoni, D'Ambrosio, Di Salvo, Farinone, Cinzia Maria Fontana, Laratta, Lenzi, Merloni, Migliori, Motta, Schirru, Viola, Bandoli, Benvenuto, Chianale, Fasciani, Galeazzi, Gentili, Iannuzzi, Lomaglio, Longhi, Marantelli, Margiotta, Pedulli, Realacci".
(29 novembre 2006)


Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 83 del 6/12/2006

Svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Incidente sul lavoro recentemente verificatosi in uno stabilimento industriale di Campello sul Clitunno - n. 2-00249)
PRESIDENTE. La deputata Sereni ha facoltà di illustrare l'interpellanza Franceschini n. 2-00249 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1), di cui è cofirmataria.
MARINA SERENI. Signor Presidente, colleghi, ringrazio anzitutto il Governo rappresentato nella persona del sottosegretario Rinaldi; per illustrare l'interpellanza interverrò molto rapidamente.
Come è noto, il 25 novembre scorso si è verificato un gravissimo incidente nello stabilimento Umbria olii di Campello sul Clitunno.
Il bilancio di quell'incidente è stato drammatico; quattro vite umane. Quattro lavoratori hanno perduto la vita nello stabilimento e si è avuto un grave danno ambientale - i cui effetti non sono ancora pienamente calcolabili - dovuto alla fuoriuscita di materiale oleoso dall'impianto in una zona particolarmente fragile sotto il profilo idrogeologico e di grande pregio ambientale.
Devo dare atto al Governo di aver marcato immediatamente una forte attenzione per questa drammatica vicenda, con la presenza del ministro Damiano già nella giornata di domenica 26 novembre.
Con questa interpellanza urgente il gruppo dell'Ulivo ha inteso sollevare due ordini di problemi. Il primo, di carattere più generale, e in realtà già oggetto dell'informativa che il Governo ha reso a questa Assemblea nella parte antimeridiana della seduta, riguarda il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Mi riferisco alla necessità di mettere in campo provvedimenti in tempi rapidi affinché le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro siano più garantite.
Abbiamo chiesto al Governo di conoscere quali siano i provvedimenti e in quali tempi intenda realizzarli per offrire un quadro giuridico che appresti maggiori tutele per la salute e la vita dei lavoratori; abbiamo chiesto, altresì, quali strumenti di coordinamento e di monitoraggio sia possibile mettere in campo affinché le diverse amministrazioni interessate - Ministero della salute, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero del lavoro e della previdenza sociale - possano coordinarsi ed essere più efficaci sui versanti, appunto, del monitoraggio e della prevenzione.
Il secondo ordine di questioni che l'interpellanza pone è più legato alla dimensione umbra e locale di questo tragico incidente. Anzitutto, chiediamo al Governo di sapere quali elementi di conoscenza l'Esecutivo possieda sulla dinamica dell'incidente e sui fatti accaduti in quel drammatico sabato, nonché riguardo alla valutazione degli effetti ambientali prodottisi nella zona e delle eventuali conseguenze sulla salute dei cittadini. Quindi, ponevamo un'ulteriore questione, invero già risolta; chiedevamo, infatti, con l'interpellanza se non sussistessero le condizioni per il riconoscimento dello stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, il che mi risulta sia già avvenuto in occasione di un recente Consiglio dei ministri.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Rosa Rinaldi, ha facoltà di rispondere.
ROSA RINALDI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, l'ennesimo grave incidente sul lavoro avvenuto presso l'oleificio di Campello sul Clitunno, in cui hanno perduto la vita tre lavoratori ed il titolare dell'azienda, rappresenta per il Governo una ragione in più per ribadire l'impegno sul delicato e drammatico argomento della salute e della sicurezza sul lavoro.
In questo caso - come hanno avuto modo di verificare direttamente le autorità competenti al più alto grado, immediatamente accorse e presenti sul posto, nelle persone dei responsabili della direzione provinciale del lavoro, accompagnati dagli ispettori del nucleo comando carabinieri dell'ispettorato del lavoro - non si tratta di lavoratori irregolari né di un'azienda sconosciuta all'economia del territorio. Le più alte cariche dello Stato e le rappresentanze politiche locali che si sono recate dopo poche ore sul posto per un primo vertice si sono fatte interpreti del cordoglio e della solidarietà di tutte le istituzioni della Repubblica con i familiari ed i colleghi delle vittime. Sulla dinamica dell'incidente e le sue cause sono in corso ulteriori accertamenti e approfondimenti disposti doverosamente dalle competenti autorità.
Al momento, è noto che si è trattato dell'esplosione di uno dei ventiquatttro silos, della capacità di 500 metri cubi ciascuno, che ha provocato un devastante incendio coinvolgendo poi ulteriori silos.
Il Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza, ha seguito costantemente l'emergenza tenendosi in contatto con la prefettura - l'ufficio territoriale del Governo di Perugia - e con le amministrazioni locali.
Sul posto sono intervenute immediatamente le componenti locali del servizio nazionale di protezione civile ed è stato allestito un centro operativo di emergenza presso il comune.
Come rilevato dagli onorevoli interpellanti, i vigili del fuoco si sono attivati immediatamente per lo spegnimento dell'incendio grazie all'intervento di unità provenienti anche dalle province limitrofe.
Sono state, inoltre, tempestivamente predisposte la chiusura del sistema fognario a servizio della zone industriale e la realizzazione di argini in terra a protezione dell'area limitrofa all'Umbria olii e a valle della stessa in corrispondenza della strada statale n. 3 Flaminia.
Al fine di tamponare ed assorbire la fuoriuscita della massa oleosa, lungo i circa 300 metri di via Agnelli sono stati creati argini di 150 metri cubi di terra.
L'ARPA, nel contempo, ha proceduto con successo all'individuazione di due punti strategici lungo il fiume Clitunno ove collocare opportune chiuse atte ad intercettare e bloccare la sansa pochi attimi prima che li raggiungesse.
L'incendio è stato domato nelle prime ore della giornata successiva, domenica 26 novembre, ed ha coinvolto, danneggiandole, alcune abitazioni circostanti.
Si precisa che l'industria, che attualmente è sotto sequestro ed è stata dissequestrata solo per consentire le indagini relative alla dinamica dell'esplosione - peraltro ancora non certa - non rientra tra le tipologie di industrie a rischio di incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999 e successive modifiche, e pertanto non è obbligatorio redigere un piano di emergenza esterna da parte della prefettura ovvero dell'ufficio territoriale del Governo.
Conclusa la prima fase di emergenza, si sta attualmente procedendo al ripristino ed alla quantificazione dei danni.
Al fine di non aggravare la situazione di stallo determinatasi e permettere quindi alle aziende locali di riprendere le attività, si è provveduto rapidamente a rifunzionalizzare il sistema fognario della zona industriale e a riaprire la viabilità.
Per l'opera di risanamento ambientale, che richiederà l'esecuzione di ulteriori operazioni di messa in sicurezza operativa, interventi di monitoraggio delle falde, caratterizzazione dei terreni nonché attività di smaltimento, la regione ha stimato un costo pari a circa 7 milioni di euro.
Si aggiunge, inoltre, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto alla competente procura della Repubblica la trasmissione degli atti accessibili e delle consulenze tecniche che dovessero essere disposte in relazione all'eventuale instaurando procedimento penale al fine di un'eventuale azione di risarcimento danni.
Si fa altresì presente che il 28 novembre 2006 la regione Umbria ha inoltrato al Dipartimento della protezione civile istanza per la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi della legge n. 225 del 1992.

Al di là dei doverosi interventi di ripristino e di recupero, si è deciso - come la stessa interpellante accennava dianzi - di concedere lo stato di emergenza, che è già stato deliberato dal Consiglio dei ministri.
Occorre peraltro chiedersi cosa si può fare di più per dare effettività ed efficacia ad un poderoso apparato normativo, di cui pure il nostro paese dispone, a presidio della salute e della sicurezza dei lavoratori.
In proposito, come già autorevolmente evidenziato in una riunione dal Vicepresidente del Consiglio, onorevole D'Alema, il Governo ha un programma che ha già cominciato ad attuare. Questo programma è fatto di misure concrete: anzitutto, combattere l'illegalità e lo sfruttamento in ogni sua forma colpendo le molte elusioni che sono alla base di un ambiente di lavoro meno sicuro e più esposto agli infortuni ed alle malattie professionali. Con il pacchetto sicurezza contenuto del cosiddetto pacchetto Visco-Bersani si sono introdotte norme severe che rappresentano un vero e proprio punto di svolta nella gestione della sicurezza nei settori più esposti (segnatamente l'edilizia). In tal senso, si sono ottenuti dei primi risultati concreti, a partire dal sequestro di diversi cantieri e della loro riapertura con la regolarizzazione dei lavoratori.
Nel codice degli appalti, i ministri Di Pietro e Damiano hanno concordato l'inserimento di specifiche norme che evitino le approssimazioni e le indebite economie che ricadono sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici, ed inducano al pieno rispetto della legge e dei contratti collettivi.
Con la finanziaria in corso di approvazione si stanno introducendo norme che combattono il lavoro nero ed inaspriscono le sanzioni per i datori inadempienti accanto a misure che premiano il rispetto delle regole mediante una riduzione degli oneri assicurativi Inail per le aziende virtuose.
Sempre nella legge finanziaria si ridefiniranno i parametri di calcolo del cosiddetto "danno biologico" per una più giusta e migliore valutazione degli effetti delle malattie e degli infortuni sulla salute delle vittime.
Nelle prossime settimane il Governo presenterà il disegno di legge delega per il riordino di tutta la disciplina della salute e della sicurezza dei lavoratori: i principi cardini sono quelli europei perché noi vogliamo un'Italia più civile e legale, in cui siano rispettate le regole ed attraverso il rispetto delle regole sia sostenuta una buona e forte economia nazionale anche se, naturalmente, l'apparato normativo - come abbiamo visto - da solo non basta. Noi, contemporaneamente, stiamo procedendo all'assunzione di numerosi ispettori del lavoro e tecnici: vale a dire ingegneri e quant'altro.
A gennaio del prossimo anno, il Governo lancerà una grande iniziativa nazionale sulla salute e nella sicurezza dei lavoratori: lo farà con il sostegno della Presidenza della Repubblica che incessantemente ha incoraggiato un'azione delle istituzioni più vigile ed efficace rispetto al passato. Sarà questa l'occasione per affrontare anche l'altro grande capitolo di questo problema che è quello della cultura della sicurezza che deve sempre di più diventare patrimonio diffuso e comune a partire dalle generazioni più giovani.
PRESIDENTE. L'onorevole Sereni ha facoltà di replicare.
MARINA SERENI. Signor Presidente, intendo ringraziare il Governo per questa risposta e mi dichiaro soddisfatta per i contenuti specifici legati alla vicenda di Campello sul Clitunno, ma anche per gli impegni che, più in generale, il Governo ha elencato circa le misure, i provvedimenti, che intende assumere per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di provvedimenti importanti e a nome del gruppo dell'Ulivo dichiaro, sin d'ora, la nostra piena disponibilità a far sì che questi provvedimenti, quando arriveranno all'attenzione della Camera, seguano un iter spedito e positivo.