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Interpellanza sull'incidente accaduto il 13 dicembre 2006 al convoglio ferroviario della Rail Traction Company che trasportava metilene difenil isocianato (Mdi)

Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
il 13 dicembre 2006, alle ore 5.35 del mattino sul binario sud dell'asse ferroviario del Brennero, all'altezza della stazione di Borghetto sull'Adige a sud dell'abitato di Avio in provincia di Trento, il treno 44147 di Trenitalia ha tamponato gli ultimi vagoni del treno merci della compagnia privata Rail Traction Company (RTC) che era fermo con il segnale rosso;
il convoglio tamponato trasportava quattro cisterne da 25 tonnellate di una sostanza tossica, il metilene difenil isocianato (Mdi) che appartiene alla stessa famiglia dell'isocianato di metile. Tale sostanza, utilizzata come antiparassitario, superati i venti gradi di temperatura produce vapori tossici, altamente nocivi. Nell'incidente è esplosa una delle quattro cisterne rilasciando sul terreno e sui resti dei treni il contenuto;
nel violento scontro sono morti sul colpo due macchinisti di Trenitalia. Le squadre di soccorso intervenute sul posto hanno impiegato cinque ore per il recupero dei corpi e non essendo a conoscenza del contenuto dei vagoni, così come non lo erano i macchinisti, hanno operato senza protezioni e specifiche procedure di sicurezza;
solo dopo dodici ore dal momento dell'incidente è stata accertata la presenza della sostanza tossica, non segnalata sulle carte delle merci trasportate dal treno della Rail Traction Company, cui è seguita la dichiarazione di stato di emergenza per consentire i lavori di rimozione delle carrozze dei treni e per procedere all'operazione di bonifica del terreno;
secondo il regolamento dell'Organizzazione Intergovernativa per i trasporti internazionali, ferroviari, la sostanza chimica, il metilene difenil isocianato (Mdi), non è compresa nella lista dei prodotti che richiedono particolari prescrizioni e, pertanto, ha affermato il Presidente della Rail Traction Company (RTC), Ferdinand Willeit con dichiarazioni apparse sugli organi di stampa, non è considerata "pericolosa per il trasporto ferroviario";
il capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha dichiarato, come riportato da agenzia di stampa il 14 dicembre 2006, che il numero delle vittime poteva essere molto più elevato, stante la tossicità della sostanza trasportata, e che solo le basse temperature di quei giorni hanno evitato una strage. "Abbiamo corso un rischio serio, non mi pare sia previsto dalle leggi nascondere questo rischio. Non possiamo permetterci di inseguire tragedie. Il nostro compito è fare prevenzione." Bertolaso, nel dar conto dell'entità del rischio, ha riportato alla memoria la tragedia avvenuta ventidue anni fa in India a Bhopal, dove morirono ventimila persone a causa della nube tossica sprigionata dall'Mdi;
l'assessore provinciale di Trento alle opere pubbliche e alle autonomie locali, Silvano Grisenti, si è soffermato in dichiarazioni del 16 dicembre sui giornali locali, sulla tossicità dell'Mdi. "La sostanza sprigionata da un vagone, il metilen difenil isocianato, è cancerogena. A 20 gradi si volatilizza e chi la respira corre seri pericoli per la salute. Per fortuna che le temperature sono basse perché i trecento operatori intervenuti per i soccorsi avrebbero "rischiato grosso". L'assessore Grisenti ha, inoltre, ricordato che l'Mdi, pur essendo tossico, non rientrerebbe nei protocolli che obbligano la segnalazione del trasporto di sostanze pericolose;
in occasione della presentazione del bilancio provinciale, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha ribadito l'importanza di informazioni dettagliate relative alle merci trasportate, sottolineando come "da questo drammatico incidente derivi un impulso in più per rafforzare le misure di sicurezza e soprattutto per garantire una più completa, accessibile e tempestiva informazione riguardo alle merci a vario titolo pericolose che sono trasportate";
sia il presidente Dellai che l'assessore Grisenti, in dichiarazioni del 16 dicembre riportate dalla stampa locale, hanno condiviso la necessità che "se le regole sono state rispettate, le regole vanno cambiate;
alle ore 15 del 18 dicembre 2006, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha revocato, ai sensi dell'articolo 14 della legge provinciale 10 gennaio 1992 n. 2, lo stato d'emergenza dichiarato con proprio decreto nelle ore immediatamente successive alla tragedia ferroviaria: "Preso atto degli interventi effettuati sulla zona interessata e che: i lavori di rimozione dei locomotori e delle carrozze ferroviarie coinvolte nell'incidente sono terminati; i lavori di bonifica del terreno su cui sono colati prodotti potenzialmente inquinanti sono stati eseguiti; il traffico ferroviario è stato regolarizzato con il ripristino dei necessari collegamenti";
sulle cause, le modalità e le responsabilità della tragedia ferroviaria sono state aperte un' inchiesta da parte della magistratura coordinata dal sostituto procuratore di Rovereto, dottor Gallina, con ipotizzato il reato di disastro ferroviario e omicidio colposo, ed un'indagine da parte delle Ferrovie dello Stato -:
di quali informazioni disponga il Governo riguardo alle sopra riportate affermazioni del dotto Bertolaso, capo del Dipartimento della Protezione civile, riprese anche dalle autorità provinciali del Trentino;
quali decisioni il Ministro dei Trasporti intenda promuovere in sede comunitaria e internazionale, affinché siano migliorati i criteri e le regole di sicurezza in ordine alle merci trasportate e i regolamenti possano rispondere a sostanziali e non esclusivamente formali protocolli di salvaguardia prevedendo, nel caso specifico, che il metilene difenil isocianato e sostanze analoghe siano inserite fra quelle ritenute pericolose;
quali progetti in generale il Governo intenda porre in essere o potenziare, in ordine alla priorità da egli attribuita al controllo del traffico dei rifiuti ed alla repressione delle ecomafie, coerentemente con i rilevanti fondi previsti nel disegno di legge finanziaria per il 2007;
quali indirizzi il Presidente del Consiglio intenda assumere al fine di accrescere le capacità di analisi e di intervento del Dipartimento della protezione civile.
(2-00294) "Boato".

Mozione

La IX Commissione,
premesso che:
l'incidente ferroviario verificatosi il 13 dicembre 2006 lungo la linea del Brennero, nel quale hanno perso la vita due macchinisti, ha riproposto con forza la questione della sicurezza ferroviaria;
il tema è all'attenzione del Governo che, nell'ambito del disegno di legge finanziaria 2007, ha destinato 45 milioni di euro per i prossimi tre anni ai fini della realizzazione di interventi volti all'ammodernamento tecnologico dei sistemi di sicurezza, sia dell'infrastruttura ferroviaria sia installati a bordo dei treni;
l'approccio al tema della sicurezza del trasporto ferroviario non può essere tuttavia limitato alla sola previsione di stanziamenti di risorse economiche, ma deve investire anche aspetti di natura istituzionale e organizzativa;
proprio in occasione delle comunicazioni che il Governo ha reso presso la IX Commissione in ordine al predetto incidente ferroviario, è emerso che l'attuale assetto che vede in capo al gestore dell'infrastruttura la responsabilità delle attività operative relative alla sicurezza, ivi compreso il rilascio dei certificati di sicurezza alle imprese ferroviarie, e in capo al Ministero dei trasporti lo svolgimento delle attività di vigilanza e di investigazione, non è compatibile con la disciplina comunitaria;
l'Italia non si è ancora infatti conformata alle disposizioni recate dalla direttiva 2004/49/CE, relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie, nonostante il termine di recepimento del 30 aprile 2006 sia ormai decorso;
in proposito, la legge 25 gennaio 2006, n. 29 (Legge comunitaria 2005) ha delegato il Governo ad adottare, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge stessa, e quindi entro il mese di agosto 2007, il decreto legislativo per il recepimento della predetta direttiva;
l'articolo 16 della direttiva 2004/49/CE dispone che ciascuno Stato membro istituisca un'autorità preposta alla sicurezza, che deve essere indipendente, sul piano organizzativo, giuridico e decisionale, da qualsiasi impresa ferroviaria e dal gestore dell'infrastruttura; tra i compiti che devono essere attribuiti alla predetta autorità, sono ricompresi:
a) il rilascio alle imprese ferroviarie del certificato di sicurezza, necessario, ai sensi dell'articolo 10 della direttiva, per avere accesso all'infrastruttura ferroviaria;
b) il rilascio al gestore dell'infrastruttura dell'autorizzazione di sicurezza, necessaria, ai sensi dell'articolo 11 della direttiva, per poter gestire e far funzionare un'infrastruttura ferroviaria;
c) il controllo che i gestori dell'infrastruttura e le imprese ferroviarie operino nel rispetto dei certificati e delle autorizzazioni di sicurezza rilasciati e, comunque, conformemente ai requisiti del diritto comunitario o nazionale;
d) la verifica della idonea immatricolazione del materiale rotabile e dell'aggiornamento delle informazioni in materia di sicurezza contenute nel registro nazionale, istituito a norma delle direttive 96/48/CE e 2001/16/CE;
l'articolo 17 della direttiva 2004/49/CE dispone inoltre che l'autorità preposta alla sicurezza ha la facoltà di condurre le ispezioni e le indagini necessarie per l'assolvimento dei propri compiti e può accedere a tutta la documentazione pertinente, ai locali, agli impianti e alle attrezzature del gestore dell'infrastruttura e delle imprese ferroviarie;
quanto al versante della sinistrosità ferroviaria, l'articolo 21 della direttiva dispone che ciascuno Stato membro provveda affinché le indagini sui gravi incidenti e sugli inconvenienti che, in condizioni leggermente diverse, avrebbero potuto determinare incidenti gravi, siano svolte da un organismo permanente, sulla base della immediata segnalazione da parte delle imprese ferroviarie, dei gestori dell'infrastruttura e, se del caso, dell'autorità preposta alla sicurezza;
a tale struttura deve essere assicurata l'indipendenza dalle imprese ferroviarie, dal gestore dell'infrastruttura, dall'autorità preposta alla sicurezza, dagli enti di regolamentazione delle ferrovie e da qualsiasi altro soggetto i cui interessi possano entrare in conflitto con i compiti ad essa assegnati;
una sollecita predisposizione, da parte del Governo, dello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2004/49/CE, sul quale dovrà essere acquisito il parere delle competenti commissioni parlamentari, appare pertanto doverosa, attesa l'esigenza di procedere, con tempestività, all'adeguamento dell'assetto istituzionale in materia di sicurezza ferroviaria del nostro paese agli standard europei,
impegna il Governo
ad adottare, in tempi molto ravvicinati, lo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2004/49/CE, relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie, tenuto conto che la tempestiva istituzione, anche nel nostro paese, dell'autorità nazionale preposta alla sicurezza ferroviaria e dell'organismo permanente per le indagini sugli incidenti ferroviari può certamente contribuire ad aumentare il livello di sicurezza del trasporto ferroviario.
(7-00094) "Meta, Beltrandi, Barbi, Rotondo".