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Interpellanza sul sequestro preventivo della Ferriera di Servola a rischio chiusura per emissioni diffuse

ROSATO e DAMIANI. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
il 29 settembre 2003 la Ferriera di Servola (Trieste), per ordine del Tribunale di Trieste, è stata posta sotto sequestro, determinando, di fatto, il blocco dell'attività dello stabilimento siderurgico;
presso la Ferriera sono attualmente impiegate circa 1.000 persone;
si calcola che, considerato anche l'indotto, siano circa 1.500 le famiglie esposte al rischio della perdita di lavoro;
l'8 ottobre 2003 il gruppo Lucchini, proprietario della Ferriera, ha depositato al Tribunale del Riesame di Trieste, ricorso contro il sequestro degli impianti;
il 9 ottobre 2003, a Roma, è stato firmato un accordo di massima tra il gruppo Lucchini e il Ministro dell'ambiente contenente un indice di iniziative che saranno approfondite e ampliate con lo stesso Ministero dell'ambiente;
il 14 ottobre 2003, a Trieste, viene sottoscritto un protocollo d'intesa tra il ministero dell'ambiente e tutela del territorio, gruppo Lucchini, regione Friuli-Venezia Giulia e istituzioni locali per giungere al dissequestro della Ferriera di Servola;
il protocollo prevede un percorso "ambientale" per tenere sotto controllo le emissioni diffuse dalla Ferriera e istituisce una Segreteria tecnica per definire le cose più urgenti da fare per il risanamento dell'impianto industriale, coordinata dallo stesso ministero dell'ambiente;
il 16 ottobre 2003, il Tribunale del Riesame, al termine di una camera di Consiglio durata alcune ore, si è riservata la decisione sul ricorso presentato dal gruppo Lucchini contro l'ordinanza di sequestro dello stabilimento triestino, accogliendo però parzialmente il ricorso stesso, riconducendo la competenza in materia al giudice Fabrizio Rigo che guida un procedimento su presunte emissioni inquinanti in corso dal 2002;
il 28 ottobre 2003 il giudice Rigo dispone il dissequestro temporaneo della Ferriera di Servola per consentire lo scarico di 60 mila tonnellate di carbone necessarie per evitare lo spegnimento forzato dell'intero impianto;
il 5 novembre 2003 la Ferriera resta sotto sequestro preventivo con provvedimento del giudice Rigo:
il protocollo sottoscritto dal Ministro dell'ambiente e del territorio e dal gruppo Lucchini prevede un tavolo tecnico che va convocato per l'attivazione di interventi al fine di ridurre l'impatto ambientale dello stabilimento siderurgico;
e considerata l'esigenza, già manifestata dalle organizzazioni sindacali anche al presidente della Camera, di una convocazione da parte del Ministro delle attività produttive di un tavolo di concertazione tra azienda, organizzazioni sindacali, ministero ed enti locali -:
quali impegni urgenti il Governo intenda prendere per evitare la chiusura della Ferriera di Servola.
(4-07978)


Risposta. - In ordine all'interrogazione in esame con la quale si chiede di conoscere quali impegni urgenti il Governo intenda adottare per evitare la chiusura della Ferriera di Servola, si riferisce che sono da tempo in corso, su iniziativa del Ministero delle attività produttive, azioni per la definizione di un accordo di programma volto all'organico riassetto dell'area industriale in questione. Tali azioni sono svolte nell'ambito del Protocollo di intesa "Sviluppo dell'area industriale di Servola (Trieste)" del 20 gennaio 2003 che prevede la dismissione delle attività siderurgiche nell'area di Servola entro il 2009.
Per anticipare la trattazione degli aspetti ambientali del previsto accordo di programma, su iniziativa del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, è stato firmato il 14 ottobre 2003 il protocollo di intesa "Azioni per il miglioramento delle condizioni ambientali dell'area industriale di Servola".
Il Protocollo di intesa è stato sottoscritto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, dal Presidente della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, dal Presidente della provincia di Trieste, dal sindaco di Trieste e da rappresentanti del Ministero delle attività produttive, dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, dalla società proprietaria e dall'azienda.
In attuazione di tale Protocollo l'azienda ha elaborato l'analisi ambientale iniziale dello stabilimento e ha avviato interventi per il miglioramento e monitoraggio delle condizioni ambientali dell'area, in stretta collaborazione con una segreteria tecnica, coordinata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, costituita da 24 esperti designati dai soggetti sottoscrittori nonché dall'APAT, dal CNR, dall'ISS e dall'ASL competente.
Il 22 settembre 2004 la citata segreteria tecnica ha concluso le attività previste dal Protocollo d'intesa con la sottoscrizione, da parte di tutti i componenti, della relazione tecnica finale che, ai sensi del Protocollo stesso, costituirà la base tecnica per la sottoscrizione, da parte di tutti i firmatari del Protocollo, di un accordo volontario.
È in fase di valutazione l'opportunità di prolungare le attività della segreteria tecnica per garantire la vigilanza sul proseguimento degli interventi di miglioramento e monitoraggio ambientale programmati, fino alla definizione dell'accordo volontario ovvero fino al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale all'impianto.
È inoltre in fase di valutazione, l'opportunità di prevedere ulteriori firmatari, in particolare le parti sociale, per quanto riguarda l'accordo volontario.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.

 

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