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Delib. Giunta Reg.7/11402 del 29/11/2002
Definizione delle caratteristiche tecniche e dei criteri di utilizzo delle "Migliori Tecnologie Disponibili" per la riduzione dell'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti produttivi e di pubblica utilità, soggetti alle procedure autorizzative di cui al d.P.R. 203/88. Sostituzione, con il suddetto documento, all'Allegato n.32 "Migliori tecnologie disponibili", relativo alla d.g.r. 15 dicembre 2000, n.2663, concernente autorizzazione in via generale, ai sensi dell'art.5 del d.P.R. 25 luglio 1991, all'esercizio delle 31 attività a ridotto inquinamento atmosferico di cui all'allegato 2 al decreto medesimo.


LA GIUNTA REGIONALE

Richiamati la d.g.r. 15 dicembre 2000, n. 2663, concernente autorizzazione in via generale, ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 25 luglio 1991, all’esercizio delle 31 attivita' a ridotto inquinamento atmosferico di cui all’allegato 2 al decreto medesimo e, in particolare, l’Allegato n. 32 "Migliori tecnologie disponibili", contenente la descrizione delle caratteristiche tecniche essenziali delle migliori tecnologie di abbattimento che devono essere applicate dai titolari delle suddette attivita' qualora le emissioni inquinanti generate dai propri cicli tecnologici superino i limiti fissati dalla medesima deliberazione e/o non rispettino le caratteristiche delle materie prime impiegate
Dato atto che la competente Unita' Organizzativa Protezione Ambientale e Sicurezza Industriale ha ritenuto di procedere alla revisione del suddetto Allegato 32, alla luce:
- del Piano Regionale per la Qualita' dell’Aria (P.R.Q.A.), di cui alle dd.g.r. 20 marzo 1998, n. 35196, 3 dicembre 1998, n. 40099, 19 ottobre 2001, n. 6501 e 28 ottobre 2002, n. 10863 che, ai fini del perseguimento degli obiettivi di qualita' dell’aria ambiente, richiede, tra l’altro, con riferimento agli impianti produttivi che comportino emissioni in atmosfera, un’applicazione puntuale delle migliori tecnologie di abbattimento per il contenimento delle emissioni stesse
- dell’evoluzione delle tecniche di depurazione e della situazione ambientale intervenuta nell’ultimo biennio, come previsto dall’art. 11 del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203
- delle osservazioni che l’Unione Costruttori Impianti Depurazione Aria (UNIARIA) ha formulato rispetto al contenuto dell’Allegato n. 32, con particolare riferimento ad alcuni parametri impiantistici indicati nello stesso Allegato.
Preso atto del nuovo documento tecnico predisposto dalla competente Unita' Organizzativa, con il proficuo apporto di UNIARIA, che:
- ridefinisce il contenuto dell’Allegato 32, sulla base dei criteri di semplificazione, uniformita' e razionalizzazione delle caratteristiche delle tecnologie di abbattimento e della congrua applicazione delle stesse, riportate nell’Allegato medesimo
- costituisce supporto tecnico per le Ditte e per i Costruttori, al fine di determinare le prestazioni minime di abbattimento degli inquinanti e per gli Enti pubblici coinvolti, con particolare riferimento a quelli preposti all’attivita' di autorizzazione e di controllo, per la verifica della congruenza degli impianti di abbattimento delle emissioni che i gestori intendono adottare
- indica i minimi parametri impiantistici, di garanzia per il rispetto dei limiti di emissione fissati, che eventualmente possono essere migliorati mediante una progettazione specifica
Ritenuto pertanto di sostituire l’Allegato 32, di cui alla d.g.r. 15 dicembre 2000, n. 2663, con il suddetto documento tecnico.
Ritenuto altresì di stabilire che soluzioni impiantistiche difformi da quelle riportate nell’Allegato in oggetto debbano essere sottoposte a preventiva valutazione della competente struttura regionale ed assoggettate al procedimento autorizzativo ex art. 7 del d.P.R. 203/88.

All’unanimita' dei voti espressi nelle forme di legge

Delibera

recepite le premesse,
1. di approvare il documento tecnico allegato alla presente deliberazione, di cui costituisce parte integrante, denominato "Migliori Tecnologie Disponibili per il contenimento delle emissioni in atmosfera", concernente la definizione delle caratteristiche tecniche e dei criteri di utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione dell’inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti produttivi e di pubblica utilita', soggetti alle procedure autorizzative di cui al d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203
2. di stabilire che il suddetto documento sostituisca l’Allegato n. 32, relativo alla d.g.r. 15 dicembre 2000, n. 2663, concernente autorizzazione in via generale, ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 25 luglio 1991, all’esercizio delle 31 attivita' a ridotto inquinamento atmosferico di cui all’allegato 2 al decreto medesimo
3. di stabilire altresì che al suddetto Allegato facciano riferimento i gestori degli impianti produttivi autorizzati in via generale, ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 25 luglio 1991 o con procedure semplificate, mediante autocertificazione, nonche', ove lo stesso sia applicabile, i gestori degli impianti comunque soggetti all’applicazione del d.P.R. 203/88
4. di stabilire inoltre che soluzioni impiantistiche difformi da quelle riportate nel medesimo Allegato debbano essere sottoposte a preventiva valutazione della competente struttura regionale ed assoggettate al procedimento autorizzativo ex art. 7 del d.P.R. 203/88
5. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.


MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI

Premessa
Il presente documento, predisposto dalla Struttura regionale Protezione Aria della Direzione Generale Qualita' dell’Ambiente, con il proficuo apporto UNIARIA, ridefinisce il contenuto dell’Allegato 32, relativo alla deliberazione 15 dicembre 2000, n. 2663, concernente autorizzazione in via generale, ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 25 luglio 1991, all’esercizio delle 31 attivita' a ridotto inquinamento atmosferico di cui all’Allegato 2 al decreto medesimo.

Tale documento tecnico trova ragione:

- nel Piano Regionale per la Qualita' dell’Aria (P.R.Q.A.), di cui alle dd.g.r. 20 marzo 1998, n. 35196, 3 dicembre 1998, n. 40099 e 19 ottobre 2001, n. 6501 che, ai fini del perseguimento degli obiettivi di qualita' dell’aria ambiente, richiede, tra l’altro, con riferimento agli impianti produttivi che comportino emissioni in atmosfera, un’applicazione puntuale delle migliori tecnologie di abbattimento per il contenimento delle emissioni stesse
- nell’evoluzione delle tecniche di depurazione e nella situazione ambientale intervenuta nell’ultimo biennio, come previsto dall’art. 11 del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203
- nelle osservazioni che l’Unione Costruttori Impianti Depurazione Aria (UNIARIA) ha formulato rispetto al contenuto dell’Allegato n. 32, con particolare riferimento ad alcuni parametri impiantistici indicati nello stesso Allegato.
Il medesimo documento, pertanto, ridefinisce il contenuto dell’Allegato 32, sulla base dei criteri di semplificazione, uniformita' e razionalizzazione delle caratteristiche delle tecnologie di abbattimento e della congrua applicazione delle stesse, riportate nell’Allegato medesimo, ma costituisce altresì supporto tecnico per le Ditte e per i Costruttori, al fine di determinare le prestazioni minime di abbattimento degli inquinanti e per gli Enti pubblici coinvolti, con particolare riferimento a quelli preposti all’attivita' di autorizzazione e di controllo, per la verifica della congruenza degli impianti di abbattimento delle emissioni che i gestori intendono adottare.
Inoltre lo stesso indica i minimi parametri impiantistici, di garanzia per il rispetto dei limiti di emissione fissati, che
eventualmente possono essere migliorati mediante una progettazione specifica.
A tale documento potranno fare riferimento sia i gestori degli impianti produttivi autorizzati in via generale, ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 203/88 o con procedure semplificate, mediante autocertificazione, sia, ove lo stesso sia applicabile, i gestori di impianti comunque assoggettati alle disposizioni del d.P.R. 203/88, mentre difformi soluzioni impiantistiche dovranno essere sottoposte a preventiva valutazione della competente struttura regionale ed assoggettate al procedimento autorizzativo di cui al medesimo decreto presidenziale.
Il documento contiene le schede degli impianti di abbattimento che attualmente sono impiegati per il contenimento degli inquinanti in atmosfera generati dai singoli cicli produttivi. Sono riportate in particolare le seguenti famiglie di sistemi d’abbattimento:

1 - condensatori: gruppo costituito da una scheda
2 - reattori biologici di ossidazione: gruppo costituito da due schede
3 - adsorbitori a carboni attivi: gruppo costituito da tre schede
4 - impianti a coalescenza: gruppo costituito da una scheda
5 - precipitatori elettrostatici: gruppo costituito da tre schede
6 - combustori: gruppo costituito da tre schede
7 - depolveratori a secco: gruppo costituito da cinque schede
7 - abbattitori ad umido: gruppo costituito da tre schede.

Ciascuna scheda si riferisce ad un tipo di sistema di abbattimento ed e' caratterizzata da una sigla alfanumerica che permette l’individuazione della tipologia depurativa.

In particolare:
- il primo gruppo di lettere indica la tipologia depurativa (es: DM depolveratore a mezzo filtrante)
- il secondo gruppo di lettere (se presente) indica, nello specifico, la tipologia di depolveratore a secco (es: DMF depolveratore a secco a mezzo filtrante)
- il numero indica l’impianto individuato.
Ciascuna scheda si riferisce ad un tipo di sistema di abbattimento ed in particolare:
a) l’indicazione degli inquinanti potenzialmente trattabili
b) il possibile campo di applicazione della singola tipologia di depurazione e le indicazioni relative ai cicli che originano gli inquinanti trattabili con lo specifico sistema di abbattimento
c) una parte relativa alle "INDICAZIONI IMPIANTISTICHE" nella quale sono indicati i parametri minimi progettuali e di esercizio, le apparecchiature di controllo e le regolazione minime che devono essere in dotazione a ciascun sistema, i criteri di manutenzione e le informazioni aggiuntive tipiche di ogni impianto di abbattimento.
Relativamente alle attivita' a Ridotto Inquinamento Atmosferico (R.I.A.), ogni scheda contiene la parte relativa alle "INDICAZIONI IMPIANTISTICHE", nella quale, come indicato al punto c), sono numerate le singole voci, a partire dal numero uno. Questa numerazione e' ripresa nella tabella "Prescrizioni specifiche", alla voce "REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI" di ciascun allegato delle attivita' a ridotto inquinamento atmosferico, solo per quei requisiti ritenuti indispensabili per il rispetto dei valori limite fissati e per una corretta gestione dello stesso. Nella medesima colonna sono riportate piu' tecnologie per l‘abbattimento degli inquinanti, mentre la numerazione varia in funzione della tecnologia, dell’inquinante e della prescrizione prevista per lo specifico ciclo. Il mancato rispetto di uno solo dei parametri indicati nella citata colonna implica la non possibilita' di accedere alla procedura R.I.A. o ad eventuali procedure semplificate.
Le schede contenute nel presente documento sono un’utile guida anche per gli impianti che non rientrano nelle suddette procedure, in quanto, riportando i requisiti minimi, costituiscono il riferimento per gli atti regionali rilasciati ai sensi del d.P.R. 203/88.

CONDENSATORI

SCHEDA CO.01
IMPIANTO A CONDENSAZIONE

Tipo di abbattitore

Condensatore a scambio diretto o indiretto

Impiego

Abbattimento COV

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di stoccaggio e movimentazione solventi
- operazioni di resinatura, spalmatura e a desivizzazione su supporto solido
- operazioni per produrre mastici, inchiostri, resine, prodotti in solvente, prodotti farmaceutici e chimici con uso di COV
- operazioni di sgrassaggio metalli con solventi e lavaggio tessuti e pelli con solventi
- operazioni di finitura di pelli con prodotti in fase solvente e operazioni con emissioni di COV non espressamente specificate

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

-30°C per sistemi indiretti lato fluido refrigerante
-60°C per sistemi a scambio diretto

2. Coefficiente globale di scambio termico per sistemi indiretti

< 80 Kcal/m2 h°C

3. Apparecchi aggiuntivi

Scambiatore di riserva, misuratore di ossigeno e misuratori della temperatura

4. Manutenzione

Verifica e taratura degli strumenti di controllo e regolazione e pulizia degli scambiatori dal ghiaccio.
Sostituzione e/o verifica del fluido refrigerante secondo le indicazioni del costruttore

5. Informazioni aggiuntive

Nessuna

BIOFILTRO APERTO

SCHEDA BF.01
BIOFILTRO APERTO

Tipo di abbattitore

BIOFILTRO APERTO

Impiego

Abbattimento ODORI

Provenienza degli inquinanti

Industrie di rendering, impianti trattamento acque, industrie alimentari e casearie, ittiche, macelli e trattamento carni, allevamenti, concerie, trattamento di rifiuti urbani e operazioni e/o fasi che possano generare emissioni di COV e CIV a bassa o bassissima concentrazione.

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

< 35°C.

2. Tipo di BIOFILTRO

Aperto in cemento armato con substrato di materiale vegetale e minerale, come compost, torba, ramaglie, gusci di cozze, corteccia.

3.

Flusso aria dal basso verso l’alto-letto di almeno 3 moduli separati.

4. Perdite di carico

< 0.150 kPa/m biofiltro nuovo
< 0.50 kPa/m biofiltro usato con materiale adsorbente da sostituire.

5. Altezza del letto

> 1 m < 2 m

6. Portata specifica

< 80 m3/m2.h

7. Umidita' del letto

100% grammi H2O/grammo substrato

8. Acidita' (pH) del letto

6 ¸ 8.5

9. Percentuale del pieno

> 55%

10. Tempo di contatto

> 35 s per substrati aventi una superficie specifica fino 350 m2/g (compost)
> 60 s per substrati aventi una superficie specifica fino a 100 m2/g (torba e corteccia e cozze).

11. Tipo di copertura

Obbligatoria contro la pioggia e la neve teloni o coperture leggere dotate di ampie aperture localizzate adatte al mantenimento di un’equa distribuzione dell’aria su tutta la superficie.

12. Concentrazione massima in ingresso al sistema

< 50-mg/Nm3 o 30000 (unita' odorimetrica)

13. Ulteriori apparecchi

Sistema di umidificazione, tipo scrubber o equivalente, della corrente gassosa in ingresso obbligatorio. In quest’apparecchiatura si dovra' correggere il pH in modo da renderlo compatibile col successivo trattamento biologico.

14. Manutenzione

Controllo degli organi in movimento, controllo e taratura degli strumenti di controllo e regolazione.
Controllo dell’efficienza del sistema, delle perdite di carico del letto e dello stato di compattazione del letto ogni tre mesi.
Rivoltamento del materiale filtrante ogni 6 mesi e sostituzione del materiale una volta l’anno, preferibilmente nel mese di Maggio, in relazione alle ottimali condizioni climatiche.
Pulizia mensile del sistema di umidificazione a monte dei biofiltri.
Controllo e registrazione del pH delle acque del sistema di umidificazione e del percolato del biofiltro.

15. Informazioni aggiuntive

Particolare attenzione alla qualita' e quantita' delle acque di percolazione che presentano di solito elevato COD e non sono quindi scaricabili in fogna ma devono essere smaltite con apposito impianto smaltimento o conto terzi.
Attenzione anche a fenomeni di iper-acidita' del letto filtrante, dovuta ad eccessivo carico di H2S.
Attenzione: la mancanza di un tubo camino dotato di presa campione a norma rende difficilissimo misurare in modo inequivocabile e definitivo l’efficienza di abbattimento del sistema.
Attenzione: il sistema di irrigazione potrebbe essere inefficace a causa della variabilita' dell’umidita' sia nella profondita' del letto che sulla sua superficie.

BIOFILTRO CHIUSO

SCHEDA BF.02
BIOFILTRO CHIUSO

Tipo di abbattitore

BIOFILTRO CHIUSO

Impiego

Abbattimento COV e CIV e ODORI MOLESTI

Provenienza degli inquinanti

Industria chimica, petrolchimica e farmaceutica, industria del legno e della carta, processi di stampa, produzioni vernici, applicazioni vernici su metallo, legno, alluminio ecc, industria delle materie plastiche, produzione estrusione e formatura, industrie di rendering, impianti trattamento acque, industrie alimentari e casearie, ittiche, macelli e trattamento carni, allevamenti, concerie, trattamento di rifiuti urbani e operazioni e/o fasi che possano generare emissioni di COV e CIV a medio tenore fino a 1 g/Nm3.

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

< 60°C

2. Tipo di BIOFILTRO

Chiuso con substrato organico tipo compost o torba alleggerito con materiali inerti inorganici e/o organici (polistirolo).

3.

Chiuso con substrato inerte e substrato attivo ad alta superficie specifica e alta permeabilita'. Flusso dell’aria dall’alto verso il basso in equicorrente con acque di umidificazione. Presenza di piu' letti per singola apparecchiatura.

4. Perdite di carico

< 0.150 kPa/m costanti nel tempo

5. Altezza del letto

> 0.5 m < 2,5 m

6. Portata specifica

< 400 m3/m2.h

7. Umidita' del letto

40 ¸ 50% gr H2O/gr inerte

8. Acidita' (pH) del letto

3 ¸ 8,5

9. Percentuale del pieno

> 30% - < 60%

10. Tempo di contatto

> 35 s per substrati aventi una superficie specifica fino 350 m2/g
> 23 s per substrati aventi una superficie specifica fino 850 m2/g > 5 s per substrati aventi una superficie specifica fino 1350 m2/g

11. Tipo di costruzione

Costruzione in container chiusi in acciaio o altro materiale di qualsiasi dimensione, dotati di numerosi bocchelli di ispezione, manutenzione e carico scarico del materiale di riempimento.

12. Concentrazione massima in ingresso al sistema

Massima 1500 mg/Nm3 o espressa in unita' odorimetriche

13. Ulteriori apparecchi

Sistema di umidificazione, tipo scrubber o equivalente, della corrente gassosa in ingresso obbligatorio in quest’apparecchiatura si dovra' correggere il pH in modo da renderlo compatibile col successivo trattamento biologico. Sistema di adsorbimento e rilascio dell’inquinante da trattare per concentrazioni piu' elevate di quelle previste (facoltativo)

14. Manutenzione

Controllo degli organi in movimento, controllo e taratura degli strumenti di controllo e regolazione. Controllo con particolare riferimento all’efficienza del sistema di abbattimento sussidiario statico a carboni attivi, controllo delle tenute degli assorbitori. Pulizia mensile del sistema di umidificazione a monte dei biofiltri. Controllo e registrazione del pH del sistema di umidificazione e del percolato del biofiltro. Controllo e registrazione delle temperature a monte e a valle del biofiltro quali indicatori di attivita' biologica depurativa. Sostituzione del materiale filtrante ogni due/cinque anni a seconda delle garanzie offerte dal costruttore e dalle performance del sistema.

15. Informazioni aggiuntive

La presenza di un tubo camino facilmente accessibile, dotato di presa campione, rende il sistema facilmente monitorabile analiticamente. La presenza di una corrente satura d’acqua deve essere tuttavia gestita con attenzione, sia con sistemi di misura tipo F.I.D., sia con fiale di carbone attivo, sia con le metodiche olfattometriche.

ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI

SCHEDA AC.RI.01
ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI - RIGENERAZIONE INTERNA

Tipo di abbattitore

ADSORBITORE A CARBONI ATTIVI

Impiego

Abbattimento COV

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di lavaggio a secco con COV (composti organici volatili) o COC (composti organici clorurati)
- operazioni di stampa, verniciatura, impregnazione, spalmatura, resinatura, adesivizzazione, accoppiatura, tampografia e litografia di substrati di vario tipo con prodotti a solvente
- operazioni di produzione vernici, collanti, adesivi, pitture e/o prodotti affini con solventi
- operazioni con emissioni di COV non espressamente riportate

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

Preferibilmente < 45°C per i composti organici volatili.
Valori superiori sono accettati in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del fluido da trattare e da valutare per caso specifico.
< 5°C per HCFC E HFC

2. Tipo di C.A.

Di origine sia vegetale che minerale

3.

Per specifici composti instabili in particolari condizioni (ossidabili come ad es. MEK o idrolizzabili come ad es. acetato di etile o trielina) considerare il livello di purezza (quantita' e tipo di ceneri totali < 8% di cui solubili in acido cloridrico < 3%).

4. Perdite di carico totali

5. Superficie specifica

Range suggerito:
> 1050 e < 1150 m2/g per concentrazioni di COV tra 1-4 g/m3
> 1150 e < 1350 m2/g per concentrazioni di COV > 4 g/m3

6. Perdite di carico

7. Altezza del letto

> 0.5 m

8. Tipo di fluido rigenerante

Vapore o gas inerte in pressione o sotto vuoto.

9. Velocita' di attraversamento dell’effluente gassoso del C.A.

< 0,4 m/s

10. Tempo di contatto

> 1.5 s

11. Umidita' relativa

< 60% per ottenere la massima capacita' operativa.
> 60% in presenza di particolari condizioni e/o Composti Organici Volatili particolari.

12. Sistemi di controllo

Analizzatore in continuo tipo FID da installarsi solo per flussi di massa di COV > 100 Kg/h per flussi di massa di COV in ingresso inferiori a 100 Kg/h, deve essere previsto un contaore grafico non tacitabile con registrazione degli eventi.

13. Tasso di carico

12% per i composti organici volatili
25% per il percloroetilene.

14. Manutenzione

Controllo dei sistemi e della frequenza di rigenerazione del carbone come indicato obbligatoriamente dal costruttore.

15. Informazioni aggiuntive

Installazione a monte di un sistema di prefiltrazione per polveri e spray. La durata di un carbone attivo e' funzione delle caratteristiche del fluido trattato, delle condizioni di processo, delle caratteristiche dello stesso carbone attivo. Trattando solo COV la durata puo' raggiungere anche le 30000 ore.
In presenza di impurezze pesanti o di altre fonti di contaminazione (polveri, spray) sono necessari controlli piu' frequenti. E' importante verificare la presenza di composti quali MEK, THF per valutare le particolari condizioni di recupero (p.ti 2 e 10).

SCHEDA AC.RE.01
ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI - RIATTIVAZIONE ESTERNA

Tipo di abbattitore

ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI

Impiego

Abbattimento COV e vapori di mercurio

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di lavaggio a secco con COV (composti organici volatili) o COC (composti organici clorurati) e/o idrofluoroclorocarburi
- operazioni di stampa, verniciatura, impregnazione, spalmatura, resinatura, adesivizzazione, accoppiatura, tampografia e litografia di substrati di vario tipo con prodotti a solvente
- operazioni di produzione vernici, collanti, adesivi, pitture e/o prodotti affini con solventi
- operazioni di manufatti in vetroresina, accessori in resina poliestere e in altre resine polimeriche
- operazioni con emissioni di COV non espressamente indicate

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

Preferibilmente < 45°C per i composti organici volatili.
Valori superiori sono accettati in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del fluido da trattare e da valutare per caso specifico.
< 5°C per HCFC E HFC.

2. Tipo di C.A.

Di origine sia vegetale che minerale

3.

per specifici composti instabili in particolari condizioni (ossidabili come ad es. MEK o idrolizzabili come ad es. acetato di etile o trielina) considerare il livello di purezza (quantita' e tipo di ceneri totali < 8% di cui solubili in acido cloridrico < 3%).

4. Perdite di carico

5. Superficie specifica

Regola generale:
Per basse concentrazioni carboni a bassa attivita':
< 800 m/g per concentrazioni di COV < 600 mg/m3
Per medie concentrazioni carboni a media attivita':
< 1150 m2/g per concentrazioni di comprese tra COV 600-3000 mg/m3
Dato l’ampio utilizzo dell’indice di CTC o dell’indice di Benzene si precisa che:
850 m2/g = 25-27 Ind. Benzene/50-55 Ind. CTC
1150 m2/g = 35-37 Ind. Benzene/6570 Ind. CTC

6. Perdita di carico nel letto adsorbente

7. Altezza totale del letto

> 0.4 m.

8. Tipo di fluido rigenerante

Nessuno

9. Velocita' di attraversamento dell’effluente gassoso del C.A.

< 0,4 m/s

10. Tempo di contatto

> 1 s

11. Umidita' relativa

< 60% per lo sfruttamento ottimale del letto.
> 60% in presenza di condizioni e/o Composti Organici Volatili particolari.

12. Sistemi di controllo

Analizzatore in continuo tipo FID da installarsi solo per flussi di massa di COV > 100 Kg/h per flussi di massa di COV in ingresso inferiori a 100 Kg/h, deve essere previsto un contaore grafico non tacitabile con registrazione degli eventi.

13. Tasso di carico

12% per i composti organici volatili
25% per il percloroetilene.

14. Manutenzione

Sostituzione del carbone esausto secondo quanto previsto dal tasso di carico (punto 13)

15. Informazioni aggiuntive

E' consigliabile l’installazione a monte di un opportuno sistema di abbattimento polveri e spray Composti ossidabili quali MEK e MIBK, se presenti i concentrazioni elevate o con picchi di concentrazione, richiedono condizioni di processo particolari (p.ti 2 e 10)
La riattivazione del carbone esausto dovra' essere effettuata presso soggetti esterni o con apparecchiatura di riattivazione annessa all’impianto di abbattimento, ed operante ad almeno 850°C
Le emissioni di COV generate dal processo di riattivazione dovranno essere trattate in un combustore o sistema equivalente.

SCHEDA AC.RE.02
ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI A STRATO SOTTILE - RIATTIVAZIONE ESTERNA

Tipo di abbattitore

ABBATTITORE A CARBONI ATTIVI A STRATO SOTTILE

Impiego

Abbattimento COV e vapori di Hg.

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di dry cleaning con COV (com posti organici volatili) o COC (composti organici clorurati) senza utilizzo di idrofluoroclorocarburi*
- operazioni di verniciatura, resinatura, adesivizzazione, accoppiatura, tampografia e litografia di substrati di vario tipo con prodotti a solvente

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

Preferibilmente > 45°C per i composti organici volatili. Valori superiori sono accettati in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del fluido da trattare e da valutare per caso specifico.

2. Tipo di C.A.

Di origine sia vegetale che minerale
Per specifici composti instabili in particolari condizioni (ossidabili come ad es. MEK o idrolizzabili come ad es. acetato di etile o trielina) considerare il livello di purezza (quantita' e tipo di ceneri totali < 8% di cui solubili in acido cloridrico > 3%).

3. Perdite di carico

4. Superficie specifica

Regola generale:
Per basse concentrazioni carboni a bassa attivita':
< 800 m2/g per concentrazioni di COV < 600 mg/m3
Per medie concentrazioni carboni a media attivita':
< 1150 m2/g per concentrazioni di COV comprese tra 600-3000 mg/m3
Dato l’ampio utilizzo dell’indice di CTC o dell’indice di Benzene si precisa che:
850 m2/g = 25-27 Ind. Benzene/50-55 Ind. CTC
1150 m2/g = 35-37 Ind. Benzene/6570 Ind. CTC

5. Perdite di carico nel letto adsorbente

6. Altezza di ogni strato

In linea di principio lo strato deve essere almeno 10 volte il diametro del granulo di carbone. Strati in serie fino a formare un’altezza minima di almeno 0.4 m.

7. Tipo di fluido rigenerante

Non previsto

8. Velocita' di attraversamento dell’effluente gassoso del C.A.

< 0,4 m/s

9. Tempo di contatto

> 1s.

10. Umidita' relativa

< 60% per lo sfruttamento ottimale del letto.
> 60% in presenza di condizioni e/o Composti Organici Volatili particolari.

11. Sistemi di controllo

deve essere previsto un contaore grafico non tacitabile con registrazione degli eventi

12. tasso di carico

12% per i composti organici particolari
25% per il percloroetilene.

13. Manutenzione

Sostituzione del carbone esausto secondo quanto previsto dal tasso di carico (p.to 12).

14. Informazioni aggiuntive

E' consigliabile l’installazione a monte di un sistema di prefiltrazione.
La riattivazione del carbone esausto dovra' essere effettuata presso soggetti esterni.

IMPIANTO A COALESCENZA

SCHEDA DC.CF.01
IMPIANTO A COALESCENZA - CANDELE IN FIBRA DI VETRO

Tipo di abbattitore

Impianto a coalescenza con candele in fibra di vetro

Impiego

Abbattimento nebbie, COV altobollenti ed oli

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di termofissaggio di materiale tessile sintetico
- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido
- operazioni meccaniche con uso di oli minerali
- operazioni di spalmatura di carta o altro supporto con prodotti alto bollenti

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

< 40°C

2. Perdite di carico nelle candele

< 3,8 kPaw

3. Perdite di carico massima

< 4,5 kPa.

4. Tipo di fibra

Fibra di vetro o similari

5. Velocita' di attraversamento dell’effluente

< 0.16 m/s.

6. Granulometria dell’aerosol

< 0.2 mm

7. Apparecchi di controllo

Pressostato differenziale e misuratore di temperatura

8. Ulteriori apparati

a) separatore di gocce
b) scambiatore di calore per abbassare la temperatura del fluido a valori inferiori a 40°C.

9. Manutenzione

- controllo degli organi in movimento e pulizia delle candele. Scarico del fluido abbattuto
- pulizia generale dell’intero sistema, sostituzione delle candele difettose e pulizia del separatore di gocce.

10. Informazioni aggiuntive

Questa tipologia di depolveratori puo' essere utilizzata a valle di sistemi meccanici di prefiltrazione. Si consiglia l’impiego di sistemi di prevenzione incendio.

PRECIPITATORE ELETTROSTATICO

SCHEDA DC.PE.01
PRECIPITATORE ELETTROSTATICO A SECCO

Tipo di abbattitore

Precipitatore elettrostatico a fili e piastre

Impiego

Abbattimento di polveri

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di stoccaggio, movimentazio ne, trasporto pneumatico, miscelazione, pesatura e confezionamento di materiali solidi
- operazioni di cottura di materiali calcarei e fusione materiali vetrosi
- operazioni di fusione di materiali metallici e vetrosi e combustione di materiali solidi e liquidi

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

2. Superficie di captazione per metrocubo di portata di effluente gassoso da trattare.

2 m2.s/m3

3. Distanza tra le piastre

0,2 ¸ 0,5 m

4. Numero di campi

> 2 campi

5. Perdita di carico

< 0,2 kPa

6. Velocita' di attraversamento effluente gassoso

< 0,16 m/s

7. Tempo di permanenza

> 5 s

8. Tensione applicata

50 - 150 KV

9. Sistemi di controllo

Pressostato differenziale e misuratori di campi elettrici

10. Manutenzione

- controllo degli organi in movimento e pulizia delle piastre e dei filamenti, controllo della tensione ai poli
- pulizia generale dell’intero sistema e sostituzione dei filamenti e delle piastre secondo l’usura e/o le indicazioni del costruttore.

11. Informazioni aggiuntive

Questa tipologia di impianti di abbattimento puo' essere preceduta da sistemi meccanici di prefiltrazione per le polveri a granulometria elevata. L’inquinante da abbattere deve essere polarizzabile.

SCHEDA DC.PE.02
PRECIPITATORE ELETTROSTATICO A SECCO

Tipo di abbattitore

Precipitatore elettrostatico a fili e piastre

Impiego

Abbattimento di polveri e nebbie oleose con granulometria > 1 mm, COV altobollenti (ad es. plastificanti, resine,...)

Provenienza degli inquinanti

- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido e tessile (termofissaggio)
- operazioni meccaniche con uso di oli minerali
- operazioni di calandratura materiali plastici flessibili
- operazioni di postvulcanizzazione di manufatti in gomma
- operazioni non espressamente citate con effluenti contenenti polveri o nebbie oleose

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

< 40°C

2. Superficie di captazione per metrocubo di portata di effluente gassoso da trattare

> 80 m2.s/m3

3. Distanza tra le piastre

0,005 - 0,01 m

4. Numero di campi

> 2

5. Perdita di carico

< 0,2 kPa

6. Velocita' di attraversamento effluente gassoso

< 2,5 m/s

7. Tempo di permanenza

> 0,3 s

8. Tensione applicata

5 ¸ 10 KV

9. Sistemi di controllo

Pressostato differenziale e misuratori di campi elettrici

10. Manutenzione

- controllo degli organi in movimento e pulizia delle piastre e dei filamenti, controllo della tensione ai poli
- pulizia generale dell’intero sistema e sostituzione dei filamenti e delle piastre secondo l’usura e/o le indicazioni del costruttore.

11. Informazioni aggiuntive

Questa tipologia di impianti di abbattimento puo' essere preceduta da sistemi meccanici di prefiltrazione per le polveri a granulometria elevata, con concentrazione > 20 mg/Nm3.
Se l’effluente contenente le nebbie oleose ha una temperatura > 40°C si introduce una sezione di scambio termico per raffreddarlo.

COMBUSTORE

SCHEDA PC.T.01
COMBUSTIONE TERMICA

Tipo di abbattitore

Combustore termico recuperativi

Impiego

Abbattimento di COV (composti organici volatili) combustibili.

Provenienza degli inquinanti

Qualsiasi operazione o fase con impiego di Composti Organici Volatili

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Velocita' di ingresso in camera di combustione

Variabile in funzione della geometria di combustione del combustore compresa tra 6 ¸ 12 m/s

2. Tempo di permanenza

In assenza di COV clorurati - t > 0.6 s
con cloro inferiore a 0.5% - t > 1 s con cloro > 0.5% e > 2% - t > 2 s con cloro > 2% - t > s

3. Temperatura minima di esercizio

> 750°C in assenza di COV clorurati > 850°C con cloro inferiore a 0.5% > 950°C con cloro > 0.5% e > 2% > 1100°C con cloro > 2%

4. Perdite di carico

1,5 ¸ 3,5 kPa

5. Calore recuperato totale

> 60% nel caso non si raggiunga l’autosostentamento

6. Combustibile di supporto

Possibilmente gassoso

7. Tipo di bruciatore

Modulante

8. Tipo di scambiatore

Aria/aria o aria/altro fluido

9. Coefficiente globale di scambio termico

10. Isolamento interno (se necessario)

Resistente almeno a 1.000°C

11. Sistemi di controllo e regolazione

a) Analizzatore in continuo tipo FID da installarsi solo per flussi di massa di COV > 100 Kg/h a monte del combustore
b) misuratore e registratore in continuo della temperatura posto alla fine della camera di combustione
c) regolatore del flusso dell’inquinante e del rapporto aria - combustibile
d) misuratore delle temperatura al camino ed allo scambiatore.
e) controllo dell’apertura e chiusura by-pass.

12. Manutenzione

Controllo e pulizia dello scambiatore di calore, controllo e regolazione del materiale isolante, taratura della strumentazione di controllo e regolazione, nonche' del FID.

13. Informazioni aggiuntive

Ciascun by-pass eventualmente presente dovra' essere corredato da strumenti che ne segnalino, registrino ed archivino l’anomalo funzionamento.

SCHEDA PC.T.02
COMBUSTIONE TERMICA

Tipo di abbattitore

Combustore termico rigenerativo

Impiego

Abbattimento di COV (composti organici volatili) combustibili

Provenienza degli inquinanti

Qualsiasi operazione o fase con impiego di Composti Organici Volatili

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Velocita' ingresso in camera di combustione

Variabile in funzione della geometria del combustore compresa tra 6 ¸ 12 m/s

2. Tempo di di permanenza calcolato nella zona del bruciatore compresa tra le masse delle due torri

In assenza di COV clorurati - t > 0.6 s
con cloro inferiore a 0.5% - t > 1 s
con cloro > 0.5% e > 2% - t > 2 s con cloro > 2% - t > s

3. Temperatura minima di esercizio

> 750°C in assenza di COV clorurati > 850°C con cloro inferiore a 0.5% > 950°C con cloro > 0.5% e > 2% > 1100°C con cloro > 2%

4. Perdite di carico

2,0 ¸ 5,0 kPa

5. Calore recuperato totale

> 92%
Nei casi di autosostentamento il parametro va riconsiderato in funzione dei bilanci energetici.

6. Combustibile di supporto

Possibilmente gassoso

7. Tipo di bruciatore

Modulante in quantita' minima di n°1 bruciatore ogni 3 torri

8. Tipo di scambiatore

Massa ceramica

9. Volume di ceramica

Di tipo ordinato: 0,2 ¸ 0,4 m3 per 1000 m3 di effluente per camera
Di tipo alla rinfusa: 0,5 ¸ 1 m3 per 1.000 m3 di effluente per camera

10. Altezza massa ceramica per ogni camera

Almeno 1 m per letto di tipo ordinato
Almeno 1,5 m per tipo alla rinfusa

11. Velocita' di attraversamento dell’effluente gassoso nelle masse ceramiche riferita alla portata normalizzata

1 ¸ 2 Nm/s per riempimento ordinato
0,5 ¸ 1 Nm/s per riempimento alla rinfusa

12. Torri minime

Minimo 2 con riempimento ceramico

13. Valvole di inversione

14. Isolamento interno

Per temperature almeno fino a 1000°C

15. Sistemi di controllo

a) analizzatore in continuo tipo FID da installarsi solo per flussi di massa di COV > 100 Kg/h a monte del combustore
b) misuratori e registratori in continuo della temperatura posti nella camera di combustione per rilevamento temperatura media in camera
c) misuratore della temperatura al camino
d) controllo dell’apertura e chiusura by-pass

16. Manutenzione

Controllo della tenuta delle valvole di inversione, del livello della massa ceramica, regolazione della strumentazione dell’impianto e del bruciatore e taratura del FID

17. Informazioni aggiuntive

Ciascun by-pass eventualmente presente dovra' essere corredato da strumenti che ne segnalino, registrino ed archivino l’anomalo funzionamento.

SCHEDA PC.C.01
COMBUSTIONE CATALITICA

Tipo di abbattitore

Combustore catalitico

Impiego

Abbattimento di COV (composti organici volatili) combustibili.

Provenienza degli inquinanti

Qualsiasi operazione o fase con impiego di Composti Organici Volatili purché privi di veleni per il catalizzatore.

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Velocita' spaziale dell’effluente gassoso

Pellets: 6.000 ¸ 20.000 h-1
Honeycomb: 15.000 ¸ 50.000 h-1

2. Tempo di permanenza

3. Temperatura minima di ingresso sul letto catalitico

> 200°C

4. Perdite di carico

Pellets: > 1 K Pa
Honeycomb: > 0,7 K Pa

5. Calore recuperato totale

> 50%

6. Combustibile di supporto

Possibilmente gassoso

7. Tipo di riscaldamento

A mezzo di bruciatore modulante, resistenze elettriche oppure riscaldamento indiretto (scambiatore)

8. Tipo di scambiatore

Aria/aria o aria/altro fluido scambiatore

9. Coefficiente globale di scambio termico

10. Volume di catalizzatore

11. Velocita' di attraversamento del letto

> 0,6 N m3/sec

12. Isolamento esterno

Per temperature fino a 1000°C

13. Sistemi di controllo

a) Analizzatore in continuo tipo FID da installarsi solo per flussi di massa di COV > 100 Kg/h a monte del combustore
b) misuratore e registratore in continuo della temperatura posto a monte del letto catalitico
c) misuratore e registratore in continuo della temperatura a valle del letto catalitico
d) misuratore delle temperatura al camino ed allo scambiatore

14. Manutenzione

Regolazione della strumentazione dell’impianto, verifica DT catalizzatore, pulizia dello scambiatore e taratura del FID

15. Informazioni aggiuntive

Il catalizzatore ha una durata indicativa di 20.000 ore. L’effluente gassoso non deve contenere veleni per il catalizzatore. Ciascun by-pass eventualmente presente dovra' essere corredato da strumenti che ne segnalino, registrino ed archivino l’anomalo funzionamento.

DEPOLVERATORE A SECCO

SCHEDA D.MM.01
DEPOLVERATORE A SECCO

Tipo di abbattitore

Ciclone e multiciclone (preseparatore gravimetrico)

Impiego

Abbattimento di polveri con granulometria > 20 µm e nebbie oleose

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di stoccaggio, movimentazione, trasporto pneumatico, miscelazione, pesatura e confezionamento di materiali solidi polverulenti
- operazioni di sabbiatura, smerigliatura, bordatura, taglio di superfici di vario tipo e materiale
- operazioni di fusione di materiali metalli e combustione di materiali solidi
- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido
- operazioni meccaniche
- operazioni di essiccazione di materiale solido o assimilabile
- altre operazioni non espressamente indicate.

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

2. Dimensioni

Ingresso - tangenziale con inclinazione > 45° per multiclone con velocita' d’ingresso variabile tra 12-18 m/s per diametri granulometrici > 20 micron.
Ingresso - assiale o tangenziale per ciclone singolo.

3. Umidita' relativa

4. Sistemi di controllo

Nessuno

5. Sistema di pulizia

Manuale del corpo cilindrico e dei raccordi di immissione ed espulsione del fluido gassoso

6. Manutenzione

Pulizia delle superfici interne del ciclone

7. Informazioni aggiuntive

Questo impianto puo' essere utilizzato prima dei depolveratori a secco a mezzo filtrante o come impianto singolo (cicloni o multicicloni). La perdita di carico puo' variare indicativamente tra 1,0 e 2,5 kPa in funzione della velocita' di ingresso aria e della polverosita' del flusso trattato. Si consiglia l’uso di sistemi di prevenzione e controllo incendi e esplosioni.

SCHEDA D.MM.02
DEPOLVERATORE A SECCO

Tipo di abbattitore

Camera di calma

Impiego

Abbattimento parziale di polveri con granulometria > 50 µm

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di stoccaggio, movimentazione, trasporto pneumatico, miscelazione, pesatura e confezionamento di materiali solidi polverulenti
- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido
- operazioni meccaniche
- operazioni di essiccazione di materiale solido o assimilabile
- altre operazioni non espressamente indicate

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

2. Velocita'

< 2 m/s

3. Dimensioni

Ingresso con inclinazione > 15° rispetto alla direzione di flusso

4. Umidita' relativa

5. Sistemi di controllo

Nessuno

6. Sistema di pulizia

Pulizia delle superfici interne delle paratie

7. Manutenzione

8. Informazioni aggiuntive

Setti di separazione alternati in numero minimo di tre. Questo impianto e' montato normalmente prima dei depolveratori a secco a mezzo filtrante.

SCHEDA D.MF.01
DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE

Tipo di abbattitore

Filtro a tessuto

Impiego

Abbattimento di polveri

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di stoccaggio, movimentazio ne, trasporto pneumatico, miscelazione, pesatura e confezionamento di materiali solidi polverulenti
- operazioni di levigatura, sabbiatura, smerigliatura, carteggiatura, bordatura, taglio di superfici di vario tipo e materiale
- operazioni di fusione di materiali metallici, vetrosi e di altro tipo
- operazioni di combustione di materiale solido e rifiuti
- operazioni di verniciatura con prodotti in polvere
- operazioni di essiccazione di materiale solido o assimilabile
- altre operazioni non espressamente indicate

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

Compatibile con le caratteristiche del mezzo filtrante
Compatibile con il punto di rugiada del flusso gassoso

2. Velocita' di attraversamento

< 0.04 m/s per materiale particellare con granulometria > 10 mm
< 0,03 m/s per polveri con granulometria < 10 mm
< 0,017 m/s per polveri da forni fusori, per amianto e per polveri non inerti

3. Grammatura tessuto

> 450 g/m2

4. 4 Umidita' relativa

Deve essere evitata la temperatura del punto di rugiada

5. Sistemi di controllo

Manometro differenziale o eventuale pressostato differenziale con allarme ottico e/o acustico o rilevatore triboelettrico quando cambia il carico inquinante

6. Sistemi di pulizia

Scuotimento meccanico temporizzato per polveri con granulometria > 50 mm
Lavaggio in controcorrente con aria compressa

7. Manutenzione

Pulizia maniche e sostituzione delle stesse

8. Informazioni aggiuntive

Porre attenzione alla classe di esplosivita' delle polveri da trattare ed alle caratteristiche di esplosivita' del flusso gassoso.

SCHEDA D.MF.02
DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE

Tipo di abbattitore

Filtro a cartucce

Impiego

Abbattimento di polveri

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di miscelazione, pesatura e confezionamento di materiali solidi polverulenti
- operazioni di levigatura, sabbiatura, smerigliatura, carteggiatura, bordatura, taglio di superfici di vario tipo e materiale
- operazioni di ossitaglio, di taglio al plasma, di taglio laser
- operazioni di pulizia meccanica superficiale
- operazioni di verniciatura con prodotti in polvere
- operazioni con produzione di polveri non espressamente indicate
- operazioni di saldatura

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

Compatibile con le caratteristiche del mezzo filtrante.
Compatibile con il punto di rugiada del flusso gassoso.

2. Velocita' di attraversamento

< 0.02 m/s per materiale particellare con granulometria > 10 mm
< 0.017 m/s per polveri con granulometria < 10 mm
< 0.008 m/s per polveri con granulometria < 1 mm

3. Grammatura

4. Umidita' relativa

Deve essere evitata la temperatura del punto di rugiada

5. Sistemi di controllo

Manometro differenziale o eventuale pressostato differenziale con allarme ottico e/o acustico o rilevatore triboelettrico quando cambia il carico inquinante

6. Sistemi di pulizia

Lavaggio in controcorrente con aria compressa

7. Manutenzione

Sostituzione della cartuccia
Spolveratura delle cartucce
Lavaggio delle cartucce con idropulitrice

8. Informazioni aggiuntive

Porre attenzione alla classe di esplosivita' delle polveri da trattare ed alle caratteristiche di esplosivita' del flusso gassoso.

SCHEDA D.MF.03
DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE

Tipo di abbattitore

Filtro a pannelli

Impiego

Abbattimento di polveri

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di verniciatura automatica o manuale a spruzzo in cabina con prodotti vernicianti liquidi

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

AMBIENTE

2. Velocita' di attraversamento

0.3 ¸ 0.5 m/s.

3. Efficienza di filtrazione

4. Umidita' relativa

5. Sistemi di controllo

manometro o pressostato con segnale di allarme
misuratore di portata

6. Sistemi di pulizia

Sostituzione dell’elemento filtrante.

7. Manutenzione

Evitare lo scuotimento che crea dispersioni di polveri nell’ambiente.

8. Informazioni aggiuntive

ABBATTITORE AD UMIDO

SCHEDA AU.SV.01
ABBATTITORE AD UMIDO

Tipo di abbattitore

Scrubber venturi o jet venturi

Impiego

Abbattimento polveri e nebbie > 20 µm, CIV e COV solubili nel fluido abbattente

Provenienza degli inquinanti

Da fasi o operazioni generiche per le quali e' difficoltoso l’impiego di altri sistemi di abbattimento.

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura nella gola venturi

In rapporto al processo

2. Velocita' di attraversamento effluente gassoso nella gola

> 10 m/s

3. Perdite di carico nella gola venturi

> 2,0 kPa

4. Tipo di fluido abbattente

Acqua o soluzione specifica

5. Perdita di carico

6. Portata del fluido abbattente

> 1.5 m3/1000 m3 di effluente

7. Tipo di nebulizzazione per la parte statica dello scrubber

8. Tempo di contatto

9. Apparecchi di controllo minimi

Indicatore di pressione e Pressostato differenziale.

10. Ulteriori apparati

Separatore di gocce

11. Caratteristiche minime della torre statica

Nessuno

12. Manutenzione

controllo degli organi in movimento, controllo e taratura degli strumenti installati, controllo delle perdite di carico, delle valvole di dosaggio di eventuali reagenti scarico del fluido abbattente e allontanamento delle morchie pulizia della gola con soluzioni detergenti, sostituzione della soluzione e/o sua rigenerazione

13. Informazioni aggiuntive

SCHEDA AU.ST.02
ABBATTITORE AD UMIDO SCRUBBER A TORRE

Tipo di abbattitore

SCUBBER A TORRE

Impiego

Abbattimento COV solubili nel fluido abbattente, CIV, polveri e nebbie solubili e/o bagnabili

Provenienza degli inquinanti

- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido
- operazioni di spalmatura di poliuretani od altri prodotti in DMF
- operazioni di trattamento superficiale di natura chimica, elettrochimica e galvanica
- operazioni di finissaggio tessile come termofissaggio, gasatura, bruciapelatura, candeggio, stampa su tessuti
- operazioni di espansione di materiali plastici
- operazioni di miscelazione, dissoluzione, reazioni di liquidi e liquidi/solidi eseguite nell’industria chimica, farmaceutica, vernici, collanti (impianto posto in linea con altri)
- operazioni generiche dove sono generate COV solubili e CIV in forma di gas e/o vapori solubili nel fluido abbattente
- lavorazioni di sintesi farmaceutica e chimiche con emissioni acido/base o COV solubili

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura del fluido

< 40°C (uscita)

2. Tempo di contatto

> 1 s per reazione acido/base
> 2 s per reazioni di ossidazione o per trasporto di materia solubile nel fluido abbattente

3. Perdite di carico

4. Portata minima del liquido di ricircolo

1.5 m3 x 1000 m3 di effluente gassoso per riempimento alla rinfusa > 0.5 m3 x 1000 m3 di effluente per riempimenti strutturati

5. Tipo di nebulizzazione e distribuzione del liquido ricircolato

Spruzzatori nebulizzatori da 10 micron con raggio di copertura sovrapposto del 30% o distributori a stramazzo

6. Altezza di ogni stadio (minimo1)

> 1 m per riempimento del materiale alla rinfusa

7. Tipo di fluido abbattente

Acqua o soluzione specifica

8. Apparecchi di controllo

Indicatore e interruttore di minimo livello e rotametro per la misura della portata del fluido liquido

9. Ulteriori apparati

- Separatore di gocce
- Scambiatore di calore sul fluido ricircolato se necessario.

10. Caratteristiche aggiuntive della colonna

a) un misuratore di pH e di redox per le eventuali sostanze ossido-riducenti
b) almeno uno stadio di riempimento di altezza > 1 m
c) almeno 2 piatti in sostituzione del riempimento o solo 1 se in aggiunta ad uno stadio di riempimento
d) vasca di stoccaggio del fluido abbattente atta a poter separare le morchie
e) materiale costruttivo resistente alla corrosione ed alle basse temperature
f) dosaggio automatico dei reagenti
g) reintegro automatico della soluzione fresca abbattente

11. Manutenzione

Asportazione delle morchie dalla soluzione abbattente e pulizia dei piatti o del riempimento e del separatore di gocce.

12. Informazioni aggiuntive

L’impiego di questa tecnologia di depurazione per l’abbattimento degli odori puo' fornire buoni risultati solo se sono previsti almeno due stadi di abbattimento, di cui uno acido/base ed uno basico-ossidativo. I tempi di contatto dovranno essere superiori a 2 s per lo stadio di lavaggio acido e superiori a 4 s per lo stadio basico-ossidativi. L’altezza minima di ciascuno stadio deve essere > 1 m. Dovranno essere eventualmente previsti anche sistemi di prefiltrazione del particolato ed un demister a valle degli stessi impianti. Gli impianti che utilizzano liquidi funzionali particolari per l’assorbimento dell’inquinante dovranno essere sottoposti ad operazioni di purificazione/riattivazione prima di essere riutilizzati.

SCHEDA AU.ST.03
ABBATTITORE AD UMIDO SCRUBBER A TORRE (COLONNA A LETTI FLOTTANTI)

Tipo di abbattitore

SCRUBBER A TORRE (COLONNA A LETTI FLOTTANTI)

Impiego

Abbattimento COV solubili nel fluido abbattente, CIV, polveri e nebbie in bassa concentrazione e sostanze odorigene (composti di natura acida e/o basica)

Provenienza degli inquinanti

- operazioni di cottura di materiali calcarei
- operazioni di fusione di materiali metallici e combustione di materiali solidi e liquidi
- operazioni su materiale plastico flessibile e/o semirigido
- operazioni di spalmatura di poliuretani od altri prodotti in DMF
- operazioni di trattamento superficiale di natura chimica elettrochimica e galvanica
- operazioni di finissaggio tessile come termofissaggio, gasatura, bruciapelatura, candeggio, stampa su tessuti
- operazioni di espansione di materiali plastici
- operazioni di miscelazione, dissoluzione, reazioni di liquidi e liquidi/solidi eseguite nell’industria chimica, farmaceutica, vernici, collanti (impianto posto in linea con altri)
operazioni generiche dove sono generate COV solubili e CIV in forma di gas e/o vapori solubili nel fluido abbattente
- lavorazioni di sintesi farmaceutica
- lavorazioni chimiche

INDICAZIONI IMPIANTISTICHE

1. Temperatura

< 40°C.

2. Numero dei letti flottanti

Almeno 1 (2 per reazione acido/base)

3. Velocita' di attraversamento nei letti flottanti

3 > v > 5 m/s

4. Altezza di ogni letto flottante in condizioni statiche

> 0.4 m (con possibilita' di espandersi, in condizioni climatiche, fino a 1 m)

5. Perdite di carico

< 3,0 kPa.

6. Portata minima del liquido ricircolato

1.2 m3 x 1000 m3 di effluente gassoso (2 m3)

7. Tipo di nebulizzazione

Spruzzatori nebulizzatori da 10 micron con raggio di copertura sovrapposto del 30%

8. Tipo di fluido abbattente

Acqua o soluzione specifica

9. apparecchi di controllo

indicatore di livello e rotametro per la misura della portata del fluido liquido (opzionale)

10. ulteriori apparati

- Separatore di gocce
- Scambiatore di calore sul ricircolo del liquido

11. Caratteristiche aggiuntive della colonna

a) un misuratore di pH e di redox per le eventuali sostanze ossidoriducenti
b) almeno uno stadio di riempimento di altezza > 0.7 m
c) almeno 2 piatti in sostituzione del riempimento o solo 1 se in aggiunta ad uno stadio di riempimento
d) vasca di stoccaggio del fluido abbattente atta a separare le morchie
e) materiale costruttivo idoneo alla corrosione ed alle temperature
f) dosaggio automatico dei reagenti
g) reintegro automatico della soluzione fresca abbattente

12. Manutenzione

Asportazione delle morchie dalla soluzione abbattente e pulizia dei piatti o del riempimento e separatore di gocce

13. Informazioni aggiuntive

Questa tipologia di puo' essere utilizzata a valle di sistemi meccanici o chimici atti ad abbattere polveri e/o nebbie di granulometria piu' grossa, CIV acide o basiche e COV solubili.
L’impiego di questa tecnologia di depurazione per l’abbattimento degli odori puo' fornire buoni risultati se sono previsti almeno due letti flottanti di contatto acido e tre letti di contatto basico-ossidativo. Dovranno essere eventualmente previsti anche sistemi di prefiltrazione del particolato ed un demister a valle degli stessi impianti. Gli impianti che utilizzano liquidi funzionali particolari per l’assorbimento dell’inquinante dovranno essere sottoposti ad operazioni di purificazione/riattivazione prima di essere riutilizzati. I letti di contatto flottanti presentano, rispetto ai pacchi di riempimento statico, minori problemi di impiccamento causato da particelle solide sospese nel fluido trattato.



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