NAPOLI BONSAI CLUB (Antonio Acampora)

 

l'altea fiorita
sul ciglio della strada:il pasto
del mio cavallo

Mtsuo Bashò (1644-1694)

 

Il ruolo importante che ha il terriccio per il Bonsai viene spesso sottovalutato e troppo spesso si vede acquistare un sacchetto di terra senza che se ne conosca la composizione o, peggio ancora, riciclare la terra presa dal giardino di casa. La salute dell’albero dipende dalle radici e la salute delle radici dipende dal terriccio. In un vaso Bonsai questa relazione è ancora più importante .Quindi è indispensabile usare un terriccio adeguato. Il terriccio deve avere queste caratteristiche di base:

- buon drenaggio

- buon mantenimento

- buon passaggio di aria

- buona forma delle particelle e colore (dal punto di vista estetico)


Caratteristiche fisiche del substrato
Nella preparazione del terriccio il primo concetto da considerare è la permeabilità del terriccio all’aria. Tra i grani di terra esiste uno spazio che trattiene acqua e aria , per un fenomeno conosciuto come capillarità, questo spazio è detto atmosfera del suolo. Come norma generale, maggiore è la dimensione dei grani della terra , maggiore è la percentuale di acqua e aria. Questa proporzione influisce sulla crescita della pianta: maggiore è la percentuale di aria, maggiore è la crescita delle radici, al contrario, minore è l’aria contenuta nel terreno, minore è la crescita delle radici. Si deduce pertanto, che se si vuole che un Bonsai cresca molto vanno preferiti grani grossi, al contrario, se si vuole solo mantenere il Bonsai si preferiscono grani fini. Per grani fini non si intende la polvere, perché questa non permette il passaggio dell’aria nelle radici e quindi ne provoca l’asfissia. Per questo ad ogni trapianto si aggiunge sempre terriccio nuovo; con l’annaffiatura giornaliera i grani si disgregano trasformandosi in polvere. La presenza di aria nel substrato migliora anche la moltiplicazione della microflora utile del terreno (es. batteri nitrificanti, funghi della micorriza ecc.) Mentre l’albero spontaneo può scegliere dove le radici si sviluppano meglio, nel vaso il Bonsai questo non lo può fare. Per essere permeabile il terriccio deve essere poroso , cioè costituito da particelle piuttosto grossolane (da 2 a 4 mm) che formino una quantità di piccoli interstizi tra loro, in modo da permettere il passaggio dell’acqua e dell’aria. Con l’alternarsi di bagnato e asciutto l’aria viene rinnovata continuamente,

Dimensione dei grani di terra

Dimensione
 
dei grani

Applicazione

Meno di 1 mm

 

Polvere - La polvere ostacola il passaggio dell'acqua nel vaso e la respirazione delle radici. Pertanto deve sempre essere eliminata. Come? Semplicemente setacciando la terra prima dell'uso.

1-6 mm

Terra di coltivo - Se i grani sono fini hanno maggiore ritenzione idrica, se sono grossi hanno più capacità drenante. Per alberi che si asciugano rapidamente è meglio usare grani fini, per quelli che consumano poca acqua è meglio usare grani grossi

Oltre 6 mm

Terra di drenaggio - Ci sono opinioni discordi riguardo alla necessità dello strato di drenaggio. Tuttavia, meno profondo è il vaso, maggiore diviene l'importanza di disporre uno strato di drenaggio.

   cosa che se il terreno è molto compatto non avviene. Vi sono tre elementi essenziali per determinare la validità di un buon terriccio di coltivazione. Quando il terreno è normalmente bagnato, questo è costituito da una parte solida (grani di terra) una parte liquida (acqua) e una parte gassosa (aria). Una quantità standard raccomandata consiste in un 40 % di parte solide , 30 % di liquidi , 30 % di gas . Sicuramente diverse specie di piante richiedono delle differenti proporzioni. Gradualmente come la pianta cresce, a causa dell’attività delle radici ed al naturale scioglimento delle particelle di terra , la presenza di aria nel terreno diminuisce , mentre proporzionalmente aumentano le parti solide e liquide. Un requisito che deve avere il terriccio per BONSAI è di non essere troppo fertile, non perché i BONSAI siano piante denutrite, ma perché terricci e concimi devono essere strumenti separati che in mano al bonsaista sono usati per ottenere i risultati prefissati. Bisogna quindi sempre tenere presente che il terriccio serve a formare una bella radice, attiva, ramificata ed equilibrata, mentre è il concime che deve nutrire la pianta.
Caratteristiche chimiche del substrato.
Bisogna ricordarsi che la struttura fisica , che assicura la porosità, è più importante della natura dei componenti; la prima non si può infatti più correggere fino al rinvaso successivo, mentre si riesce sempre a ritoccare la situazione chimica o biologica del substrato. In un giardino il pH del suolo è tra il 4 ed il 7,5. Oltre questi limiti non può crescere nessun tipo di vegetale. Il pH ideale dipende dalle specie da coltivare . La maggior parte delle specie orticole richiede un terriccio leggermente acido con un pH tra 6,2 e 6,5. E’ molto importante conoscere la natura chimica del terreno, l’esame si può fare molto facilmente usando un pH tester. Questo esame serve a stabilire il grado di acidità ed eventualmente a modificare lo stato: per esempio, il valore di alcalinità si abbassa aggiungendo terricci vegetali (torba, di foglie ecc. ) o gesso agricolo; per i terricci acidi si aggiunge calce spenta o cenere di legna per ridurre l’acidità. La nutrizione delle piante , più che dal potere assorbente, è regolata dalla acidità del substrato, per l’influenza che essa esercita direttamente, sia sulla nutrizione , sia sullo sviluppo della flora batterica favorendo o inibendo le attività microbiche. Una pianta rinvasata con una miscela sbagliata, avrà come conseguenza un rallentamento dello sviluppo poiché non riuscirà ad assimilare le sostanze presenti nel terriccio portando in poco tempo la pianta a deperimento. Durante la coltivazione, l’acidità originale del terreno spesso va verso l’alcalino perché quasi sempre l’acqua del rubinetto che si usa è calcarea. Questo cambiamento può ad esempio impedire l’assorbimento radicale del ferro, in quanto esso viene assorbito solo a condizione che il terreno sia acido.
Composizione del substrato
La terra è composta da materia organica e inorganica . Quella organica deriva da materiale vegetale ed animale ed è denominata humus , mentre quella inorganica proviene dalla corrosione delle rocce. Il tipo di suolo è determinato dalle diverse quantità di humus e sostanze rocciose presenti.  In molti libri degli anni ottanta è sovente proposta la miscela tra sabbie, torbe e terra di campo, considerata oggi una soluzione pessima che non permette il controllo del vigore del bonsai. La qualità di queste miscele di vecchio stile era migliorata proprio con l'uso di pomice, lave e terricci di foglie, che talvolta portava a buoni risultati. La ragione è che si devono rispettare diverse esigenze della pianta, quali : un substrato vivo , poroso, lievemente acido capace di reggerla, e capace di trattenere una sufficiente quantità di acqua. Il compromesso si raggiunge preparando un miscuglio di sostanze con differenti caratteristiche: la sabbia sedimento detritico proveniente dalla disintegrazione della roccia per azione chimica o meccanica . La sabbia garantisce un buon drenaggio; ma asciuga facilmente. Per questo motivo si adatta in percentuale maggiore alle conifere che sopportano bene la siccità ed oltretutto il loro fabbisogno d' acqua e' limitato. Se una pianta e' posta in una miscela di terriccio dove prevale la sabbia si avrà un ispessimento ed un aspetto rozzo della corteccia dovuto alla carenza d'acqua. Questo e' un'altro motivo per cui si adopera la sabbia per le conifere, le quali assumono così un aspetto più vecchio. Può essere di fiume o di montagna, quella di fiume è composta da grani arrotondati ed è utile per Bonsai già formati ,mentre quella di montagna è composta da grani spigolosi ed è usata nei vasi di coltivazione. La sabbia va setacciata facendola passare attraverso maglie di 5 mm e da maglie di 2 mm. Altra precauzione da usare è quella di procedere al lavaggio della sabbia , poiché le particelle attirano la polvere (limo) e quando questa viene ceduta per le innaffiature , va ad ostruire i pori del terriccio. La sabbia favorisce l’infittimento delle radici e la porosità. Quindi le sabbie o le ghiaie possono garantire il drenaggio, ma rappresentano materiali inerti, sterili, che non avendo scambi cationici con la soluzione circolante, se non minimi, non apportano i vantaggi dell'uso di un materiale granulare d'origine lavica o vulcanica. Queste  sabbie vulcaniche ugualmente usate sono, la pomice (l’isola Lipari ne è particolarmente ricca), e il lapillo che con le sue particelle a superficie ruvida trattiene capillarmente l’acqua meglio di altri tipi di sabbia. Il problema principale per l'uso delle lave nella coltivazione dei bonsai è il controllo dell'irrigazione, e l'eccessiva fertilità. Le lave infatti trattengono molto l'umidità nel fondo del vaso, causando, in alcuni periodi dell'anno, marciumi radicali, ed è pertanto necessario il controllo molto preciso dell'irrigazione, anche in relazione al luogo.  Anche la fertilità eccessiva delle lave può essere un problema nei programmi di coltivazione con concimazioni differenziate.  PomicePomice : l’utilizzo della pomice è diretto a soddisfare due esigenze. 1) A favorire lo sviluppo dell’apparato radicale. E’ una sostanza con un pH quasi neutro 7,5, molto leggera, con ottime capacità igroscopiche . E’ atossica, inattaccabile da acidi e basi e quindi non produce nessuna interferenza nell’uso combinato di fertilizzanti ed anticrittogamici. 2) A migliorare il drenaggio in vaso ,con conseguente miglioramento dell’areazione e , indirettamente del fissaggio dell’azoto dell’aria mediante microflora. Ha una notevole capacità di trattenere l’acqua , cedendola su richiesta delle radici . Non va sottovalutato l’azione fertilizzante della pomice . E’ infatti un silicato complesso contenente importanti elementi quali ; boro potassio ,magnesio, calcio, ecc.. La pomice in quanto igrometrica ,ha la capacità spiccata di saturarsi di soluzioni di sostanze fertilizzanti nell’arco di 3-6 giorni che poi cede lentamente al terreno attraverso il fenomeno della diffusione .

Continua terriccio

Termini giapponesi del terricio