torno
a vederli
e
nella sera sono già frutti
i
fiori di ciliegio
Yosa Buson (1715-1783)
Nel momento in cui si cerca di
ricostruire la storia del Bonsai ci si trova di fronte ad
una difficoltà reale: la cultura orientale è per tradizione una cultura
principalmente orale. Quindi quanto ne
conosciamo oggi è dovuto fondamentalmente allo studio
fondato sui dipinti e stampe delle diverse epoche.
Negli scritti pervenuti fino a noi vi sono solo brevi
cenni circa i suoi esordi e sul modo in cui si
sviluppò. Si ritiene che l'Arte del Bonsai abbia avuto
origine in Oriente, dagli antichi imperi
dellIndia, i quali avevano, infatti, necessità di
portare con sé, nel corso dei loro spostamenti
verso la Cina, le piante dei cui poteri terapeutici si
giovava la loro medicina. In Cina, è documentata la presenza
degli alberelli miniaturizzati a partire dal VI
sec.,mentre le raffigurazioni
giapponesi più antiche risalgono al XIII sec.
L'ideogramma cinese "pun-sai" (piante in vaso)
apparve per la prima volta in Cina durante la dinastia
Tsin (265-420 d.C.). Ma solo durante la Dinastia T'ang (618-907) inizia la popolarità di
quest'arte. Ed è proprio di questo periodo il primo
documento storico del Bonsai: un dipinto murale nella
tomba del principe Zhang Huai, della
dinastia T'ang, morto nel 705 d.C., raffigurante due
valletti che portano uno, un paesaggio in
miniatura e l'altro un vaso contenente un albero.Nella successiva dinastia Sung (960-1280) alle piante in
vaso si aggiunsero rocce e figure per
ricrearne paesaggi in miniatura "pun-wan",
l'attuale Bonkei. Il termine pun-wan fucambiato in
"pun-ching" (piante in vaso con paesaggio) tra
la fine della dinastia Ming (1368-1644) e l'inizio
di quella Ching (1644-1911). In questo periodo la
coltivazione del Bonsai diventò molto popolare
ed ebbero origine i differenti stili di coltivazione,
dovuti in buona parte alle differenti localizzazioni geografiche delle varie scuole.
La Cina ebbe notevoli influenze sulla cultura giapponese
soprattutto a partire dal VI -VII sec.sino alla metà del periodo Heian (794-1185). Quindi è
probabile che qualche forma di bonsai sia giunta in Giappone al più tardi in questo periodo.
Ma solo a partire dal periodo Kamakura (1185-1333)
abbiamo una documentazione sulla
coltivazione del Bonsai: troviamo nei rotoli makimono le
prime rappresentazioni giapponesi di un
vero Bonsai. In questo periodo si diffonde in Giappone il
Buddismo Zen proveniente dalla Cina
e certamente il Bonsai arrivò da questo paese portatovi
da monaci, ipotesi convalidata dalla constatazione che gli uomini raffigurati nei makimono
siano in prevalenza dei sacerdoti come
nel dipinto più famoso "Saigyo Monogatari
Emaki" (1250 circa) in cui appare un Bonsai con
roccia davanti ad un tempio di Kyoto. I monaci Zen, che
facevano uso di Bonsai e suiseki per
illustrare simbolicamente delle verità filosofiche,
diedero un importante contributo alla diffusione
di queste arti presso le classi dominanti e così per
molto tempo il Bonsai fu prerogativa di nobili e samurai.Da allora, oltre al perfezionamento
della tecnica, assistiamo anche ad un'evoluzione degli
stili. Tra la fine del periodo Kamakura e l'inizio del periodo
Muromachi (1333-1573) il Bonsai comincia a cambiare: sono eliminate le rocce e resta la sola pianta,
il più delle volte piantata in cassette di egno, data la scarsità di vasi in ceramica, importati
quasi unicamente dalla Cina. Nasce lo stile su roccia, si apprezza uno stile essenziale (che in seguito
fu chiamato bunjin). Ma soltanto
l'incremento della produzione nazionale di vasi in
ceramica e porcellana, periodo Edo (1603-1868),
favorisce la diffusione capillare dell'Arte Bonsai.
Questo periodo, che segna il passaggio da una società feudale ad una moderna, vide il Giappone
isolato, per una serie d'editti, dal resto del mondo. E' facile intuire quanti cambiamenti avvennero
anche nell'Arte Bonsai. Accanto alla
preferenza del popolo per gli stili grotteschi e bizzarri
si andava affermando presso le classi intellettuali la preferenza per gli stili più raffinati
e semplici, vicini a quelli cinesi. Questi
intellettuali diffusero la cultura cinese e rilanciarono
nei primi decenni dell'800 la "cerimonia del tè", che era stata modificata rispetto a quella
tradizionale da un produttore di sakè e da un medico Kyoto. Il Bonsai, che grande importanza aveva nella
scenografia della cerimonia, si diffuse ulteriormente. Alla fine del periodo Edo avviene
l'apertura del più grande vivaio specializzato in soli
Bonsai.Con la rivoluzione del periodo Meiji (1868-1912)
ulteriori cambiamenti avvennero nella società giapponese: morì il feudalesimo, in quanto il potere
ritornò all'imperatore e si riaprirono le frontiere ed il Bonsai subì un momentaneo arresto dovuto
all'influenza della cultura occidentale.
Successivamente con il progressivo ristabilirsi
dell'equilibrio sociale riprende l'interesse per il Bonsai che si diffonde in tutta la nazione. Sono
codificati i vari stili, si organizzano varie
esposizioni e nel 1928 fu tenuta la prima esposizione
denominata Kokufu-ten (abbreviazione di Kokufu Bonsai-ten), mostra che si ripete puntualmente
sino ad oggi, ogni anno (con il solo intervallo nel periodo bellico). Nel 1934 il Kokufu fu
ospitato per la prima volta dal Museo d'Arte di Ueno a Tokyo. Questo evento possiamo considerarlo come
il riconoscimento ufficiale del
Bonsai come Arte. La prima comparsa del Bonsai in Europa
si ebbe in una mostra a Parigi nel
1878, seguita da una seconda esposizione a Londra nel
1910 e il primo libro scritto da un
occidentale è degli inizi del secolo ed è opera del
botanico francese Albert Maumenè, che operò
una classificazione semplice e razionale degli stili,
oggi ampiamente superata, ma degna senz'altro
di attenzione. Parallelamente anche in America intorno
agli inizi del secolo compaiono i primi
Bonsai. Ma a parte questa sporadiche apparizioni, il
Bonsai, è stato scoperto dagli occidentali
soltanto dopo la seconda guerra mondiale. La scoperta ha
suscitato un interesse tale che ha
rivitalizzato il Bonsai nello stesso Giappone ove gli
eventi bellici avevano provocato una stasi. Ed oggi? Assistiamo ad un sempre
crescente interesse verso il Bonsai che si manifesta con
il
moltiplicarsi di convegni, mostre, corsi e parallelamente
l'interesse sempre maggiore di
perfezionamento della tecnica, ma anche il desiderio
costante di conoscere quegli elementi
culturali che lo hanno prodotto e che lo hanno elevato ad
arte.
Foto1: Il primo documento
della storia del Bonsai: (circa il 706) nella
parete orientale della tomba del figlio Li dell'imperatore Koshiu sono disegnati due valletti di corte che, in segno di omaggio tengono in mano due bonsai. |
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Foto2: Inserviente che reca un
p'en-tsai. Dipinto murale del periodo Tang (VIII
secolo) nella tomba della principessa Zhang-Huai a Xian. |
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Foto3 : Stampa giapponese di Hiroshige
(epoca Kaei, 1848-1853) raffigurante un paesaggio
in una coppa. |