Saggezza vedica

Anitya
Tutte le cose sorgono,
patiscono mutamento
e passano via.
Questa è la loro natura.
Quando lo sai,
nulla ti turba,
nulla ti tocca.
Diventi calmo.
E' facile.
(Ashtavakra Gita 11:1)

La consapevolezza suprema
La consapevolezza suprema è sempre presente dappertutto, è oltre lo
spazio e il tempo, senza un prima o un dopo. E' innegabile e ovvia,
perciò che cosa si può dire di essa?
(Abhinavagupta)

È arduo
È arduo trovare una persona che desideri ciò che non ha gustato, o
che assapori il mondo e resti illibata. Qui, nel mondo, alcuni
bramano il piacere, altri cercano la libertà, ma è arduo trovare una
persona che non voglia né questa né quelli. Una tal persona è
un'anima grande. È arduo trovare una persona di mente aperta che non
cerchi né schivi la ricchezza o il piacere, il dovere o la
liberazione, la vita o la morte... Una tal persona non desidera che
il mondo finisca né si cruccia se continua ad esistere. Qualunque
cosa le accada, vive felice, perché è davvero beata.
(Ashtavakra Gita 17:4-7)

Tu sei il mare sconfinato
Tu sei il mare sconfinato in cui tutti i mondi, come onde, appaiono e
scompaiono. Non hai nulla da ottenere, nulla da perdere. Figliolo, tu
sei pura coscienza, niente di meno. Tu e il mondo siete una cosa
sola. Percio' chi credi d'essere per pensare che puoi aggrapparti o
lasciar andare? Come potresti farlo?
(Ashtavakra Gita 15: 11-12)

Se
Se desideri la liberazione, ma continui a dire "mio", se senti
d'essere il tuo corpo, non sei saggio né cercatore. Sei solo una
persona che soffre.
(Ashtavakra Gita 16:10)

Karma
L'azione che si fa in questa vita, porta le sue conseguenze in
un'altra; gli alberi s'innaffiano alla radice, i frutti nascono sui
rami.
(Tirukkural 102:1014)

Ahimsa
In che cosa consiste la buona condotta? Nel non distruggere mai la
vita, perché uccidere porta a commettere ogni sorta di altro male. Di
tutte le virtù commendate dagli antichi saggi, le più importanti di
tutte sono condividere il cibo e proteggere tutte le creature viventi.
(Tirukkural 33: 321-322)

Stando per conto proprio
Stando per conto proprio, una persona trova la felicita'. Stando per
conto proprio, una persona trova la liberazione. Stando per conto
proprio, va al di la' del mondo. Stando per conto proprio, trova la
fine della strada.
(Ashtavakra Gita 18:50)

Lo spirito individuale
Non si raggiunge la liberazione se non si percepisce l'unita' dello
spirito individuale con lo spirito universale. Atman e Brahman sono
identici. La loro essenza e' pura coscienza.
(Sankaracharya)

Le scritture servono ben poco
Proprio come un canale d'irrigazione serve ben poco quando tutta la
campagna e' allagata, cosi' le scritture servono ben poco alla
persona illuminata che vede il Signore dappertutto.
(Bhagavad Gita 2:46)

Tu sei quel che pensi
Se pensi d'esser libero, lo sei.
Se pensi d'aver vincoli, li hai.
Perche' e' vero il detto:
"Tu sei quel che pensi".
(Ashtavakra Gita 1:11)

Umilta'
La nostra pace dello spirito aumenta a dispetto della sofferenza;
diventiamo piu' coraggiosi e intraprendenti; comprendiamo con piu'
chiarezza la differenza tra cio' che e' duraturo e cio' che non lo
e'; impariamo a distinguere tra cio' che e' nostro dovere e cio' che
non lo e'. Il nostro orgoglio si scioglie e diventiamo umili. I
nostri aggrappamenti terreni diminuiscono e, nello stesso modo,
giorno per giorno, il male dentro di noi diminuisce.
(M. K. Gandhi)

Il vero credente
Il credente inferiore indica il cielo e dice: "Dio e' lassu'"; il
credente mediocre dice: "Dio dimora nel cuore come maestro
interiore"; ma il vero credente dice: "Dio solo esiste, e ogni cosa
che persepisco e' una forma di Dio".
(Ramakrishna)

Il caminetto
Se il caminetto e' pieno di fumo, come si fa a vedere la luce del fuoco?
Se la mente e' offuscata dal pensiero, come puo' l'anima brillare?
(Yogaswami di Jaffna)

Liberazione
Liberazione non e' tirarsi fuori dai problemi, ma la liberta' di
assumersi dei problemi per il nostro bene e farne un elemento della
nostra gioia.
(Rabindranath Tagore)

Il macigno
Non permettere ad alcun giorno di passare senza fare del bene e' un
macigno che impedira' il tuo passaggio verso la rinascita. Solo le
buone azioni apportano gioia. Tutte le altre sono prive di valore e
di merito.
(Tirukkural 4: 38-39)

Distacco dal risultato
Cerca rifugio nel distacco e accumulerai la ricchezza della
consapevolezza spirituale. Coloro che sono motivati alla pratica solo
dal desiderio dei frutti dell'azione vivono come mendicanti, sempre
ansiosi di ottenere risultati dalla loro pratica.
(Bhagavad Gita 2:49-50)

Come si agisce, cosi' si diventa
A seconda di come si agisce, cosi' si diventa nella vita. Coloro che
fanno del bene diventano buoni; coloro che fanno del male diventano
malvagi. Le buone azioni purificano, quelle cattive contaminano.
Percio' si dice che siamo la' dov'e' il nostro desiderio. Com'e' il
desiderio, cosi' e' la volonta'. Com'e' la volonta', cosi' sono le
azioni. Come si agisce, cosi' si diventa.
(Bihadaranyaka Upanishad)

Avversita' e prosperita'
Avversita' e prosperita' non smetteranno mai di esistere. L'ornamento
delle grandi anime consiste nel restare incrollabilmente equanimi di
fronte a entrambe.
(Tirukkural 12:115)

Adempi il tuo divino destino
Sii impavido e puro; la tua determinazione a vivere una vita
spirituale non vacilli mai. Sii generoso, autocontrollato, schietto,
sincero, amichevole e animato dal desiderio di renderti utile.
Realizza la verita' delle scritture, impara il distacco e trai
diletto dalla rinuncia. Non arrabbiarti e non ferire alcuna creatura
viva, ma sii compassionevole e gentile; mostrati benevolo con tutti.
Coltiva il vigore, la pazienza, la volonta' e la purezza; evita la
malizia e l'orgoglio. Allora, Arjuna, adempirai il tuo divino destino.
(Bhagavad Gita 16:1-3)

Shanti
Coloro che realizzano il se' entrano in una pace che apporta loro il pieno autocontrollo e la perfetta
pazienza. Vedono se stessi negli altri e gli altri in se stessi. Il male non puo' sopraffarli perche' hanno
trasceso ogni male. Il peccato non li brucia perche' hanno bruciato ogni peccato. Liberi dal male, liberi dal
peccato e dal dubbio, vivono nel regno di Brahman. Vostra maesta', questo e' il vostro regno!
(Brihadaranyaka Upanishad)

C'e' forse un nemico peggiore?
Dimentica la rabbia verso tutti coloro che ti hanno offeso, perche'
dalla rabbia proviene ogni sorta di mali. La rabbia uccide il sorriso
sulle labbra e la gioia nel cuore. C'e' forse un nemico peggiore
della propria rabbia?
(Tirukkural 31: 303-304)

Se darai un dispiacere
Se darai un dispiacere a qualcuno al mattino,
un dispiacere ti farà visita inaspettato nel pomeriggio.
(Tirukkural 32:319)

Un uomo senza desideri e' un leone
Ma un uomo senza desideri e' un leone:
quando i sensi lo vedono,
sono loro a svignarsela!
Scappano via come elefanti,
piu' silenziosamente che possono,
perche', se non riescono a sfuggirgli
lo debbono servire come schiavi.

In nessun altro modo
Tutte le cose stanno come dovrebbero stare e non potrebbero stare in
nessun altro modo.
(Maharamayana)

Equanimita'
La suprema realta' si rivela alla coscienza di coloro che hanno
conquistato se stessi. Essi restano equanimi al caldo e al freddo,
nel piacere e nel dolore, nella lode e nel biasimo.
(Bhagavad Gita 6:7)

La verita' suprema
La verità suprema non si percepisce con la discussione, con la logica
o con le argomentazioni, ma nel silenzio totale. Vede la verità solo
colui che percepisce l'universo senza l'intervento della mente e
perciò senza la nozione di universo.
(<http://www.digiserve.com/mystic/Hindu/Vasishtha/>Maharamayana)

Saggezza hindu - L'antidoto
I pensieri negativi, come la violenza, danneggiano la vita, sia che
li coltiviamo in noi, sia che li induciamo o li approviamo negli
altri. Nascono dall'avidità, dalla rabbia e dall'illusione; possono
essere vaghi, moderati o intensi e apportano sofferenza e ignoranza
senza fine. Ricordarsi di ciò è coltivare l'antidoto.
(Yogasûtra di Patañjali, 2:34)

Parole di disprezzo
Le parole di disprezzo addolorano anche quando vengono dette per
ridere. Percio' chi conosce la natura umana e' gentile anche coi suoi
nemici.
(Tirukkural 100:995)

Il velo magico
Tutto codesto magico spettacolo di nome e forma, di tu ed io,
scaturisce dalla sua divina potenza, che getta l'incantesimo del
piacere e del dolore. Solo quando penetri attraverso codesto velo
magico riesci a vedere l'uno che appare come molti.
(Shvetashvatara Upanishad)

Diversi modi di attingere acqua
"Ho praticato tutte le religioni: l'induismo, l'islam, il
cristianesimo e ho seguito anche i sentieri delle diverse sette
indu'. Ho scoperto che tutti dirigono i loro passi verso un'unica
realta', anche se per strade diverse. Dovete provare tutte le fedi e
percorrere tutti i sentieri. Ovunque poso lo sguardo vedo uomini che
disputano in nome della religione. Ci sono diversi modi di attingere
acqua dallo stesso serbatoio: gli indu' portano l'acqua dentro le
brocche e la chiamano "jal"; i musulmani la portano dentro otri di
pelle e la chiamano "pani"; i cristiani, dal canto loro, la chiamano
acqua. Possiamo immaginare che l'acqua non sia jal, ma solo pani o
acqua? E' ridicolo! La realta' e' unica sotto diverse designazioni e
ciascuno di noi aspira alla medesima meta. Nulla cambia, eccetto il
clima, il temperamento e il nome. Che ogni uomo segua dunque la
propria via. Se desidera sinceramente e ardentemente conoscere la
verita', che la pace sia con lui. Egli vi arrivera' certamente".
(<http://www.ramakrishna.org/rmk.htm>Sri Ramakrishna)

Per riuscire nella meditazione
Arjuna, quelli che mangiano troppo oppure troppo poco, che dormono
troppo oppure troppo poco, non ce la fanno a meditare. Ma quelli che
sono moderati nel mangiare e nel dormire, nel lavoro e nella
ricreazione, che praticano l'attenzione cosciente nella vita
quotidiana, perverranno alla fine del dolore con la meditazione. Con
l'impegno costante imparano a ritrarre la mente dai desideri egoici e
ad assorbirla in se' e cosi' raggiungono l'equilibrio yogico.
(Bhagavad Gita 6:16-18)

La cosa migliore
Non uccidere e' la prima cosa, la migliore di tutte.
La virtu' del non mentire viene subito dopo.
(Tirukkural, 323)

Cose della mente
Giusto e sbagliato, gioia e dolore, sono cose che appartengono solo
alla mente. Non sono "tue". In verita' non sei tu ad agire o godere.
Tu sei dappertutto, libero per sempre.
(Ashtavakra Gita 1:6)

Argilla, roccia e oro sono lo stesso
Ben centrati in se stessi, sono i medesimi di fronte e piacere e
dolore, lode e biasimo, gentilezza e villania. Per loro l'argilla, la
roccia e l'oro sono lo stesso. Uguali nel comportamento verso amici e
nemici, hanno rinunciato a qualsiasi scopo personale. Tali sono
coloro che hanno trasceso l'attaccamento alla passione,
l'attaccamento all'ignoranza e l'attaccamento alla purezza.
(Bhagavad Gita 14:24-25)

Come se...
Fa il tuo dovere, ma mantieni la consapevolezza della realta' ultima.
Prenditi cura di moglie, figli, padre e madre e trattali come se
fossero per te la cosa piu' preziosa; ma sappi, nel tuo cuore, che
non ti appartengono.
(Sri Ramakrishna)

Gli illusi non vedono
Gli illusi non vedono l'anima quando lascia il corpo e nemmeno quando
ci abita dentro. Non si puo' veder l'anima mentre si gode degli
oggetti dei sensi o si agisce mossi dall'attaccamento alle passioni,
all'ignoranza o alla purezza. Solo coloro che hanno l'occhio della
saggezza vedono.
(Bhagavad Gita 15:10)

Sessualita' e consapevolezza
Anche se indebolito dall'eta' e' tuttavia colmo di libidine, anche se
sa, senza alcun dubbio, che la sessualita' e' antagonista della
consapevolezza. Cio' e' davvero strano!
(Ashtavakra Gita 3:7)

L'aspetto esteriore di un santo
A che giova l'aspetto esteriore di un santo se la mente e' affetta
all'interno dalla coscienza della propria iniquita'?
(Tirukkural 272)

L'ego e il Purusha
L'ego e il Purusha abitano nello stesso corpo come coinquilini, come
due canarini appollaiati allo stesso ramo. L'ego mangia i frutti
agrodolci dell'albero, mentre il Purusha osserva con distacco.
Percio', finche' ti identificherai con l'ego proverai gioie e dolori,
ma se comprenderai di essere il Purusha non nato e non creato, la
suprema fonte di luce e di amore, allora sarai libero dalla
sofferenza. Trascenderai la dualita' e vivrai in uno stato di unita'.
(Mundaka Upanishad)

Spiegazioni
In India usano prendere il loro libro sacro, la Gita, e
spiegare tutto in accordo con quello che c'e' scritto.
Migliaia su migliaia ascoltano le spiegazioni su come si
dovrebbe vivere, che cosa si dovrebbe fare, come Dio sia
questo o quello - ascoltano incantati proprio mentre
continuano con la vita di sempre. Le spiegazioni vi
accecano vi impediscono il veder realmente "cio' che e".
(J. Krishnamurti - "La domanda impossibile")

Zattere malsicure
I rituali e i sacrifici descritti nei Veda hanno a che fare con la
conoscenza inferiore. I saggi ignorano questi rituali e vanno in
cerca della conoscenza suprema. Tali rituali sono come zattere
inadeguate ad attraversare il mare del samsara, di nascita e morte.
Condannati al naufragio sono coloro che cercano di attraversare il
mare del samsara su queste zattere malsicure. Ignoranti della loro
stessa ignoranza, anche se saggi nella loro propria stima, questi
uomini illusi, orgogliosi del loro vano sapere, continuano a vagare
in giro come ciechi condotti da altri ciechi.
(Mundaka Upanishad)

Paura della morte
Se una persona pensa d'esser nata, non puo' evitare la paura della morte. Dovrebbe indagare in prima persona se e' davvero nata oppure se il Se' possa nascere. Allora scoprira' che il Se' e' sempre esistito, che il corpo che e' nato si risolve nel pensiero e che la manifestazione del pensiero e' la radice di tutta la catastrofe. Scopri da dove originano i pensieri, allora sarai in grado di abitare nel piu' intimo Se' onni-presente e sarai libero dall'idea della nascita e dalla paura della morte.
(Ramana Maharshi)

I figli
Essere toccati dai propri figlioletti e' una delizia per il corpo, ed ascoltarli chiacchierare e' una gioia per gli orecchi.
(Tirukkural, 65)

Gentilezza
Se ricambi con la gentilezza l'offesa ricevuta e poi dimentichi tutt'e due, coloro che ti hanno offeso troveranno punizione nella loro stessa vergogna.
(Tirukkural 314)

In questo stesso momento
Se ti stacchi dall'identificazione col corpo e rimani rilassato nella
coscienza come coscienza, tu sei, in questo stesso momento, felice,
in pace, libero da ogni legame.
(Ashtavakra Gita)

Lascia perdere le distinzioni
"Io non sono questo", "io sono Quello"...
Lascia perdere queste distinzioni.
Sappi che il se' e' ogni cosa,
Liberati da ogni scopo.
E sii felice!
(Ashtavakra Gita 15:15)

Colui che non vede motivo di paura
Colui che nel mondo non vede motivo di paura e che non e' mai
spaventato dal mondo, che e' costantemente al di sopra della gioia,
della gelosia e della paura, e' detto liberato. Colui che ha messo
completamente da parte tutte le miserie di questo mondo, colui che
pur essendo dotato di sapienza, esperto nelle arti, nella sua mente
e' vuoto di tutto cio', e' detto realmente liberato.
(<http://www.yogavasistha.com/>Yogavasistha)

Lo stolto
Nel momento in cui lo stolto rinuncia alla concentrazione e alle
altre sue pratiche abituali, diviene preda dei propri capricci e
desideri. Anche dopo aver udito la verita', lo stolto s'aggrappa alla
follia. Fa di tutto per sembrare calmo e composto, ma dentro di se'
ribolle di brame.
(Ashtavakra Gita 18:75-76)

Visioni
Ora, vedete, nessun Gesu' Cristo viene dall'esterno dentro la visione
di nessuno. Nessun Rama, Nessun Krishna, nessun Buddha, nessun Baba
Faqir si manifesta da fuori a nessuno. Queste visioni sono fenomeni
provocati dalle impressioni e dalle suggestioni che il devoto ha gia'
accolto nella propria mente. Queste impressioni e suggestioni gli
appaiono come un sogno. Ma nessuno viene da fuori. Questa e' la pura
verita'.
(Baba Faqir Chand, 1886-1981)

Condizionamenti mentali
Tu dormi ed entri nello stato di sogno. Nel sogno t'arrabbi e picchi
qualcuno. In quello stato le mani e il corpo si muovono come se
effettivamente picchiassi qualcuno. Ci sono persone che durante il
sonno camminano. Nel sogno puoi far sesso con una donna, ed avere una
polluzione di liquido seminale. Ora, rifletti: in effetti non c'era
nessuno che tu potessi picchiare cosi' come non c'era nessuna donna,
ma e' semplicemente accaduto che i tuoi pensieri e condizionamenti
mentali hanno prodotto dei movimenti nel corpo che hanno causato la
polluzione. Questo e' il punto piu' importante da capire. Se i
condizionamenti mentali inconsci e i pensieri involontari possono
produrre tutto questo effetto sul tuo corpo, quale potra' essere il
risultato dei tuoi pensieri intenzionali e deliberati?
(Baba Faqir Chand)

Identita'
Proprio come i fiumi scorrono da est e da ovest per confluire in un
solo mare, perdendo la loro identita' di fiumi separati, cosi' tutti
gli esseri perdono la loro identita' separata quando infine
s'immergono nel puro essere.
(Chandogya Upanishad)

Rinunciare al pensiero
Se tu riuscissi a rinunciare al pensiero,
conseguiresti qui e ora la realizzazione
dell'unità col tutto.
(Maharamayana)

Parole in libertà
Tra i molti benefici in possesso d'un uomo, una buona padronanza della
lingua non ha uguali. La lingua ha il potere di produrre prosperità e
rovina, perciò guardati bene dalle parole in libertà.
(Tirukkural 65: 641-642)

Il devoto e il filosofo
Colui che pratica solo la devozione è come un cieco che non sa dove
andare e nel suo entusiasmo vaga in ogni direzione. Colui che pratica
solo la filosofia, d'altro canto, è come un paralitico che, sebbene
possa vedere la meta lontana, poiché la sua comprensione rimane solo
teorica, non riesce ad avvicinarsi di un solo passo. Comunque, se
l'amore e l'energia del devoto si combinano con la saggezza e la
discriminazione del filosofo, si può star certi che una tal persona
arriverà alla meta.
(Allegoria tradizionale)

Come l'ombra
Come l'ombra segue la persona dovunque vada, così la distruzione segue
coloro che commettono male azioni.
(Tirukkural 21: 208)

La saggezza e' la staffa
Avendo rinunciato a ogni desiderio egoistico, il saggio trova requie
nel Brahman. La saggezza è la staffa che lo sostiene. Colui che veste i
panni del pellegrino mentre è ancora alla mercè dei sensi non può
sfuggire a un'enorme sofferenza. La persona risvegliata conosce questa
verità della vita.
(Paramahamsa Upanishad)

Io non sono il corpo
Io non sono il corpo e il corpo non è mio. Io sono la consapevolezza».
Quando comprendi questo non intrattieni più il pensiero di ciò che hai
fatto o che hai lasciato da fare. Divieni uno, perfetto e indivisibile.
(Ashtavakra Gita 11:6)

Un peccatore diventa santo
Anche un peccatore diventa santo quando adora me soltanto con ferma
risoluzione. Rapidamente la sua anima si conforma al dharma ed egli
consegue la pace sconfinata. Non dimenticarlo, Arjuna: a nessuno che mi
sia devoto verrà mai del male.
(Bhagavad Gita 9:30-31)

Rinunciare ai pensieri
Se poteste rinunciare ai pensieri, conseguireste qui e ora la
realizzazione della vostra   unità con tutto.
(Maharamayana)

Corda scambiata per un serpente
Sii felice! Perché tu sei la gioia, la gioia sconfinata. Tu sei la
consapevolezza stessa. Come un rotolo di corda viene scambiato per un
serpente, così tu ti scambi per il mondo.
(Ashtavakra Gita 1:10)

La cessazione della mente
Non pensare nemmeno a idee come la schiavitù e la liberazione; semplicemente molla tutti i desideri e con saggezza e disidentificazione porta a termine la cessazione della mente. La mente ritorna in vita anche se sorge soltanto il desiderio "che io possa esser liberato".
(Maharamayana)

Non loda il santo e non biasima il peccatore
Libero dal desiderio, non loda il santo e non biasima il peccatore; è sempre lo stesso nella gioia come nel dolore: sempre sereno perché vede che non c'è proprio nulla da fare.
(Ashtavakra Gita 18:82)

Disidentificazione
In quello stato, libero da aggrappamenti, si muovono a volontà, ridendo, scherzando e stando allegri: essi sanno di non essere questo corpo, ma d'essere solo legati ad esso per un certo periodo di tempo, come un bue è legato al carro.
(Chandogya Upanishad)

Il potere dell'ascesi
La persona che realizza la propria vera natura sarà adorata dagli altri. Tale è il potere che s'acquista con l'ascesi che coloro che lo ottengono possono perfino rimandare il momento della morte.
(Tirukkural 27: 268-269)

Il desiderio
In ogni epoca e per ogni creatura il seme dell'incessante nascita e' il desiderio. Se proprio devi desiderare, desidera la liberta' dalla costrizione a nascere, che conseguirai solo desiderando l'assenza di desiderio.
(Tirukkural 37:361-362)

L'azione e' meglio dell'inazione
Adempi a tutti i tuoi doveri. L'azione e' meglio dell'inazione.
Persino per mantenere in vita il corpo, Arjuna, sei obbligato ad agire. L'azione l'egoistica imprigiona il mondo. Tu, percio', agisci disinteressatamente, senza intrattenere pensieri di tornaconto personale.
(Bhagavad Gita 3:8-9)

Vivere nel momento presente
Stare attenti vuol dire vivere nel momento presente, non essere imprigionati nel passato e nemmeno anticipare eventi futuri che potrebbero non accadere. Allorche' siamo pienamente coscienti del momento presente, la vita si trasorma e l'ansia e lo stress scompaiono. Gran parte della vita se ne va nella febbrile anticipazione delle cose da fare e nella conseguente sospensione d'animo. Dovremmo imparare a fare un passo indietro nella liberta' e possibilita' del presente.
(Bede Griffiths, 1906-1993)

Cibo e salute
La gioia della salute s'accompagna a chi mangia con moderazione, mentre sofferenze e malanni incolgono chi mangia troppo. L'ingordo ghiottone che s'abbuffa oltre il limiti della capacità digestiva, sarà afflitto da malattie d'ogni tipo.
(Tirukkural 95: 946-947)

Il Folle
C'era un volta un Folle. Un giorno ando' al mercato e mentre era assente la sua capanna prese fuoco. I vicini salvarono quel che poterono dall'interno e si diedero da fare a buttare secchiate d'acqua sulla capanna in fiamme, facendo una catena umana fino al fiume. Quando il Folle torno' e vide tutta quella gente che gettava acqua sulla sua casa, raccolse le poche cose che erano state salvate e le ributto' nel fuoco. I compaesani lo guardavano sbalorditi. A un certo punto si mise a piovere. La pioggia spegneva il fuoco, cosi' quella brava gente smise la catena dei secchi d'acqua. Invece il Folle incomincio' a prendere acqua dal fiume e a buttarla sulla capanna. Per farla breve, i vicini non credevano ai loro occhi. Gli chiesero perche' si comportasse cosi'.

Rispose: "Quando viene il fuoco gli do il benvenuto e lo aiuto. Quando viene l'acqua le do il benvenuto e l'aiuto".
(storia indiana)

Senza paura e immortale
Quando una persona dorme profondamente, libera da sogni, con la mente immota, quello è il sé, senza paura e immortale. Quello è il Brahman, il supremo.
(Chandogya Upanishad)

Quando agire e quando astenersi
Sapere quando agire e quando astenersi, qual sia l'azione giusta e la sbagliata, che cosa porti sicurezza, che cosa libertà e che cosa schiavitù: questi sono i segni distintivi d'un intelletto sattvico.
(Bhagavad Gita 18:30)

La grandezza dell'amore
Dicono che l'anima si unisca al corpo per conoscere l'unione con l'amore. L'amore rende le persone affettuose verso ogni cosa, e con l'affetto ci si conquista il prezioso tesoro dell'amicizia. Dicono che la grandezza dell'amore sia questa: di apportare felicita' in questa vita e beatitudine in quella a venire.
(Tirukkural 8:72-74)

Come un'anatra
Vivi nel mondo come un'anatra, che sta nell'acqua ma se la scrolla via. Vivi nel mondo come una tinca, che vive nel fango, ma ha la pelle sempre pulita e lucente.
(Ramakrishna)

Follia
Non c'e' follia piu' radicale dell'infatuazione per cui le cose impermanenti vengono viste come se dovessero durare per sempre.
(Tirukkural 34: 331)

Compassione
La compassione aiuta il mondo a esistere, mentre la sola esistenza di coloro che ne son privi e', per il pianeta, un peso.
(Tirukkural 58:572)

La padronanza del pensiero
Lo stolto cerca di controllare la propria mente. Come potra' mai riuscirci? La padronanza del pensiero viene con naturalezza all'uomo saggio che ama se stesso.
(Ashtavakra Gita 18:41)

Al di là di tutto il cambiamento
Il Brahman è indiviso e puro. Realizza il Brahman e va' al di là di tutto il cambiamento. È immanente e trascendente. Realizzandolo, i saggi ottengono la liberazione e dichiarano che non esistono menti separate. Essi realizzano ciò che sono sempre stati.
(Amritabindu Upanishad)

Lascia che le cose vengano e vadano
Mi e' caro colui che non rincorre il piacere e non sfugge il dolore, che non si lamenta, non s'aggrappa, ma lascia che le cose vengano e vadano secondo natura.
(Bhagavad Gita 12:17)

Gentilezza dello sguardo
A che serve una melodia senza musica? A che servono gli occhi senza gentilezza? Che effetto fanno occhi privi d'ogni qualità di gentilezza sull'espressione facciale? Uno sguardo gentile è l'ornamento degli occhi. Senza gentilezza gli occhi sono solo fessure da vista.
(Tirukkural 58: 573-575)

Tu non sei il tuo corpo
Tu non sei il tuo corpo. Il tuo corpo non e' te. Non sei tu a fare.
Non sei tu a godere. Tu sei la pura consapevolezza, il testimone di tutte le cose. Tu sei senza aspettative. Libero. Dovunque tu vada, sii felice!
(Ashtavakra Gita 15:4)

L'origine
Sappi che Lui e' l'origine primaria di tutta la vita, la cui gloria permea tutto l'universo;
che e' oltre il tempo e lo spazio, e si scorge nel cuore della meditazione.

Sappi che Lui e' oltre l'albero della vita, che il suo potere fa si' che ruotino i pianeti: che e' tanto amore quanto misericordia, e si scorge nel cuore della meditazione.

Sappi che Lui e' il supremo signore dei signori, il re dei re, il dio degli dei, il sovrano del tutto.
Senza azione ne' organi per agire
e il cui potere e' visibile in miriadi di modi.
(Shvetashvatara Upanishad)

Gioia e dolore
Colui che nella gioia non desidera la gioia, nel dolore non patira' dolore. Colui che non distingue la gioia dal dolore giunge a distinguersi al punto che perfino i  suoi nemici verranno a rendergli omaggio.
(Tirukkural 63: 629-630)

Un vero e proprio strumento
Grazie alla consapevolezza il corpo si trasforma in un vero e proprio strumento, perfettamente rispondente allo spirito.
(Sri Aurobindo)

La pratica della virtu'
Sii infaticabile nel fare il bene. Fallo con tutte le tue forze e con ogni mezzo. Conserva la mente libera dai pensieri-spazzatura. Questa soltanto e' la pratica della virtu'. Tutto il resto non e' altro che vuota esteriorita'.
(Tirukkural 4:33-34)

Il Purusha
Disse il grande maestro Prajapati: "Il Purusha e' puro, libero da decadenza e morte, libero da fame e sete, libero dai dispiaceri. Il Purusha non desidera nulla che non sia buono, non vuole nulla che non sia buono. Cerca il Purusha e realizzalo! Colo che cercano il Purusha e lo realizzano, soddisfano tutti i loro desideri e conseguono la meta suprema".
(Chandogya Upanishad)

Risveglio
Una volta distrutta l'ignoranza, il se' si libera dall'identificazione col mondo. Questa liberazione e' il risveglio.
(Yoga Sutra di Patanjali 2:25)

Non fa differenza!
Calmo. Non sperimenta piacere ne' dolore, ne' distrazione ne'
concentrazione, ne' sapienza ne' ignoranza. La sua natura e' libera
dalle condizioni. Vincita o perdita per lui non fa differenza. Solo
nella foresta o immerso nel mondo, dio del cielo o semplice
mendicante, non fa differenza!
(Ashtavakra Gita 18:10-11)

Prana
Il prana brucia come il fuoco; splende come il sole; precipita come
la pioggia; soffia come il vento; romba come tuono del cielo; il
prana e' la terra; ha forma e non ha forma: e' l'immortakita'. Ogni
cosa converge nel prana, come i raggi convergono nel mozzo della
ruota: tutti i veda, tutti i rituali, tutti i guerrieri e tutti i re.
O prana, sei tu a muoverti nel grembo materno come la vita che si
manifestera' di nuovo. Tutte le creature rendono omaggio a te.
(Prashna Upanishad)

Nessuno mi conosce fino in fondo
E' per ignoranza che la gente crede che io, l'Immanifesto, abbia
assunto una qualche forma. Essi mancano della comprensione della mia
vera natura, che trascende nascita e morte. Pochi sono coloro che
vedono attraverso il velo di Maya. Il mondo e' illuso e non sa che io
sono senza nascita e senza morte. Io conosco tutto il passato, il
presente e il futuro, Arjuna, ma non c'e' nessuno che conosca me fino
in fondo.
(Bhagavad Gita 7:24-26)

Non fare ad altri...
A che serve la conoscenza d'un uomo se non lo inclina a prevenire la
sofferenza altrui come se fosse la propria? L'uomo non faccia ad
altri cio' che sa che farebbe male a se'. Il principio supremo e':
non fare mai coscientemente del male a nessuno, in nessun modo.
(Tirukkural 32: 315-317)

L'uso della parola
Tra le buone qualita' d'un uomo, la padronanza della lingua non ha
uguali. La prosperita' e la rovina hanno origine dal buono o cattivo
uso della parola. Percio' guardatevi bene dall'aprir bocca senza
accortezza.
(Tirukkural 65: 641-642)

L'acquisto del potere
In verità è grande il potere che si acquista coi digiuni, patendo la fame.
Ma ancor più grande è il potere che si acquista alleviando la fame degli altri.
(<http://www.mountainman.com.au/kural/>Tirukkural 23:225)

Il seme dell'incessante rinascita
In ogni tempo e per ogni creatura il seme dell'incessante rinascita è
il desiderio. Se proprio devi desiderare, desidera almeno la libertà
dalla rinascita, alla quale si giunge solo desiderando l'assenza di
desiderio.
(Tirukkural 37:361-362)

Il campo di gioco
Nessuno può morire. Nessuno può essere degradato per sempre. La vita
non è che un campo di gioco: per quanto rozzo possa essere il gioco,
per quanti colpi possiamo ricevere e per quanto possiamo essere
battuti, lo Spirito non ne risente. Noi siamo quell'Infinito.
(<http://www.earth-religions.com/Teachings_of_the_Hindu_Mystics_1570624496.html>Vivekananda)

L'arma dei saggi
L'umiltà è la forza dei forti e l'arma con cui i saggi conquistano i
loro avversari.
(Tirukkural 99:985)

La soddisfazione del desiderio
Ipocriti, supponenti ed arroganti, vivono nell'illusione e
s'aggrappano ad idee ingannevoli; insaziabili nei loro desideri,
perseguono i loro sporchi fini. Anche se pieni di paure che finiscono
solo con la morte, essi, tuttavia, asseriscono con sicumera che "la
soddisfazione del desiderio è quanto di meglio la vita possa offrire."
(Bhagavad Gita 16:10-11)

Chi non ha desideri non ha dispiaceri
Chi non ha desideri non ha dispiaceri, ma dove c'è il desiderio ci
saranno dispiaceri sempre crescenti. Quando si estingue il desiderio,
che è il dispiacere del dispiacere, la felicità imperitura prevale
persino qui sulla terra. È nella natura del desiderio di non essere
mai compiuto, ma chi assolutamente vi rinuncia realizza l'adempimento
eterno in quello stesso momento.
(Tirukkural 37:  368-370)

La verità assoluta
Il mio guru mi disse: "Fidati di me. Ti dico: sei divino. Accettalo
come la verità assoluta. La tua gioia è divina, anche la tua
sofferenza è divina.  Tutto viene sempre da Dio. Ricordatelo. Tu sei
Dio, solo la tua volontà si compie."  Io gli credetti e presto mi
resi conto di quanto meravigliosamente vere e precise fossero le sue
parole.
(Nisargadatta Maharaj, "Tu sei Quello")

Distacco dal risultato
La comprensione è migliore della pratica meccanica. Migliore della
comprensione è la meditazione. Ma meglio di tutto è lasciar andare
l'ansia per il risultato, perché a questo fa immediatamente seguito
la pace.
(Bhagavad Gita 12:12)

I gioielli che adornano la persona
Umiltà e parole piacevoli sono i gioielli che adornano la persona;
non ce ne sono altri.  Di colui che cerca di far bene pronunciando
parole dolci, le virtù brillano ed i vizi svaniscono.
(Tirukkural 10:95-96)

Santa indifferenza
Quando la tua mente avrà superato la confusione della dualità,
raggiungerai la condizione di santa indifferenza alle cose che odi e
che hai udito.  Quando non sarai più spinto dalla confusione delle
idee e la tua mente sarà completamente unita in profonda
concentrazione, tu raggiungerai la condizione dello yoga perfetto.
(Bhagavad Gita 2:52-53)

Le esperienze sensoriali sono momentanee
Quando i sensi entrano in contatto con gli oggetti, la persona
sperimenta freddo o caldo, piacere o dolore. Queste esperienze sono
momentanee: vengono e vanno. Sopportale pazientemente, Arjuna. Coloro
che non sono influenzati da questi cambiamenti, che sono sempre gli
stessi nel piacere e nel dolore, sono invero saggi ed adatti per
l'immortalità. Dimostra la tua forza e realizza questo!
(Bhagavad Gita 2:14-15)

L'oscurità dell'ignoranza
A coloro che sono costanti nell'amore e nella devozione do la saggezza
spirituale, in modo che possano venire a me. Per compassione distruggo
l'oscurità della loro ignoranza. Dal loro interno io illumino la
lampada della saggezza e dissipo tutta l'oscurità dalle loro vite.
(Bhagavad Gita 10:10-11)

Non giudicare dalle apparenze
La freccia è dritta, ma crudele; il liuto è storto ma dolce. Tu,
perciò, giudica gli uomini dalle loro azioni, non dalle apparenze.
(Tirukkural 28:279)

Un insieme di false impressioni
Il mondo è solo un insieme di false impressioni. Rinunciaci. Rinuncia
alll'illusione. Rinuncia al mondo. E vivi liberamente.
(Ashtavakra Gita 9:8)

Il mondo è niente
Il corpo è niente. Il mondo è niente. Quando comprendi ciò interamente,
come possono essere ancora creati? Perché il sé è la consapevolezza
pura, niente di meno.
(Ashtavakra Gita 2:19)

Coloro che prendono rifugio in me
Tutti coloro che prendono rifugio in me, qualunque sia la loro nascita,
la razza, il sesso o la casta, raggiungeranno l'obiettivo supremo;
questa realizzazione può essere raggiunta anche da coloro che la
società disprezza. Anche i re ed i saggi cercano questa meta con
devozione. Di conseguenza, essendo nato in questo mondo transitorio e
sconsolato, dà tutto il tuo amore a me.
(Bhagavad Gita)

Il seme e l'albero
«Portami un frutto da quell'albero».
«Eccolo».
«Aprilo».
«L'ho aperto».
«Cosa vedi al suo interno?».
«Dei piccolissimi semi, o venerabile».
«Aprine uno».
«L'ho aperto».
«Cosa vedi al suo interno?»
«Nulla di nulla».
«Figlio mio, da codesto nulla di nulla, in verità, nasce quest'albero
maestoso. Da codesto nulla di nulla è costituito ciò che esiste: quello
è il reale, è l'essenza. Quello sei tu, Svetaketu».
(Chandogya Upanishad)

Il volo
L'attaccamento dell'anima al corpo assomiglia ad un uccellino che esita
a lasciare il nido per volar via. Morire è come cadere addormentati e
nascere è come svegliarsi da quel sonno. Non avendo ancora una sede
permanente, l'anima si rifugia provvisoriamente nel corpo.
(Tirukkural 34:328-340)

Sveglio, compiuto, libero da desiderio
È sveglio, compiuto, libero da desiderio. Né è né non è. Sembra
occupato, ma non fa niente.  Nello sforzo o nella calma, non è mai
turbato. Fa qualunque cosa gli venga incontro ed è felice.
(Ashtavakra Gita 18:19-20)

Come fiori rossi
Madre dell'universo, non desidero esercitare il potere. Non vorrei
nemmeno essere un imperatore. Dolce madre, ti prego di elargirmi solo
due pasti semplici al giorno e ricchezza abbastanza per dare un tetto
di palma alla mia casa di terra battuta, in cui offro i miei sogni e la
mia veglia, come fiori rossi, ai tuoi piedi.
(Ramprasad)

 

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