Agricoltura biodinamica
Si parla ormai sempre più frequentemente della ricerca nel campo delle biotecnologie e delle manipolazioni genetiche e del lavoro per la creazione di animali transgenici. Tali ricerche vengono presentate come la nuova strada per risolvere i problemi non solo nel settore agricolo zootecnico ma anche in quello umano. Tali ricerche sono generalmente sostenute da multinazionali che intravedono in esse la possibilità di realizzare nuovi profitti.
Profitti che generalmente vanno a finire nelle tasche dei pochi azionisti mentre l'agricoltore è purtroppo il "pollo" da spennare.
Tanti purtroppo ignorano che da oltre 70 anni il movimento biodinamico lavora per un sano sviluppo dell'agricoltura coniugando egregiamente economia e produttività.
Dal 4000 a. C. in tutte le varie civiltà che si sono succedute, l'azienda agricola era autosufficiente nel senso che non doveva andare ad acquistare all'esterno concimi od antiparassitari. L'utilizzo del terreno si basava su una saggezza profonda in cui la terra era considerata come un qualcosa di "sacro" e doveva essere rispettata. In conseguenza di ciò ogni azienda aveva sempre degli animali (bovini, equini, suini, ovini, ecc.) con il cui letame veniva fatto il compost che poi era utilizzato per concimare i campi. Inoltre veniva attuata una rotazione tra le varie colture onde impedire l'impoverimento del terreno. Le lavorazioni erano superficiali e non c'era mai il rivoltamento della zolla di terra. Con l'avvento dell'agricoltura chimica questo ordine millenario è stato distrutto. Ciò perché si è creduto che con l'utilizzo dei concimi chimici e degli antiparassitari le aziende potevano specializzarsi (monocoltura). I risultati di queste scelte (disastrosi) sono ormai sotto gli occhi di tutti.
Nel 1920 a seguito di una serie di conferenze tenute dal filosofo austriaco Rudolf Steiner (nel giugno del 1924 presso la tenuta del Conte Kaiserling presso Koberwitz oggi sita nella Slesia Polonia) è nato il metodo biodinamico di agricoltura (quando ancora l'agricoltura chimica non esisteva). Ciò che ha reso credibile questa visione è derivata dai risultati concreti che gli agricoltori hanno ottenuto in campo dall'applicazione delle sue indicazioni.
Obiettivo dell'agricoltura biodinamica è quello di ripristinare il "ciclo chiuso". Infatti un organismo funziona efficacemente quando tutti i suoi organi lavorano in armonia. Un esempio ci è dato dal corpo umano il quale funziona grazie alla cooperazione di vari organi (polmoni, reni, cuore, fegato, ecc., ecc.). Quando uno di questi organi va in tilt tutti gli altri organi ne risentono. Gli organi dell'azienda biodinamica sono le siepi, il bosco, gli animali, il compost, la rotazione delle colture, ecc., ecc., e il direttore d'orchestra di questo organismo aziendale è l'uomo che deve saggiamente coordinare il lavoro dei vari organi al fine di ripristinare e conservare la struttura umica e colloidale del terreno che è la vera fertilità della terra.
E' dal terreno che tutto nasce, l'erba dei prati, gli ortaggi, i cereali, le colture arboree, per cui tanto più il terreno è "vivo" tanto più gli animali e l'uomo che si nutrono dei prodotti della terra saranno più sani. Per rendersi conto di ciò si prenda un qualsiasi libro di erboristeria e si inizi a leggere le proprietà di ciascuna pianta che si conosca, anche di quelle che comunemente vengono definite infestanti. Si potrà così constatare che è mangiando che ci curiamo. Ovviamente se le piante sono state trattate con prodotti chimici ovviamente tali proprietà terapeutiche vengono perse dalla pianta.
Comunemente si pensa che il metodo colturale dell'agricoltura biodinamica sia una cosa da hobbisti, ma così non è. In Australia il metodo è applicato su oltre 1.600.000 ettari (altrettanti sono in riconversione) e l'agricoltura biodinamica è riconosciuta ufficialmente dal Governo dell'Australia. In Italia troviamo aziende significative quali le Cascine Orsine con una superficie di circa 600 ha e con 250 frisone con il cui latte viene fatto il famoso yogurt della Scaldasole, l'Azienda Nuove Casenovole di circa 1.000 ha che produce cereali, olio e carne biodinamica, l'Agrilatina che ha una superficie di 180 ettari ad orticoltura intensiva e che ha una serra ha corpo unico di circa 20 ettari che è tra le più grandi nel mondo.
A fronte di questi dati sorge spontaneamente una domanda. Ma se il metodo è così efficace perché ai più è sconosciuto? La risposta è molto semplice. Con l'agricoltura biodinamica l'agricoltore si immette in un cammino in cui grazie alla buona pratica agronomica, progressivamente giunge all'autosufficienza e quindi a ridurre enormemente gli apporti dall'esterno (concimi, antiparassitari) e quindi ad abbattere i costi. Chi ci guadagna è quindi l'agricoltore, il consumatore e l'ambiente.
Per queste ragioni tale metodo si diffonde con una sorta di passaparola poiché non curando gli interessi di una multinazionale l'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica in Italia non ha quelle risorse economiche per organizzare delle valide campagne pubblicitarie che come ben sapete hanno costi molto elevati.
Bisogna pertanto sottolineare che il metodo biodinamico di agricoltura ben si sposa con la tutela dell'ambiente poiché a differenza dell'agricoltura chimica non comporta effetti negativi quali:
L'agricoltura biodinamica si basa invece sull'applicazione di semplici principi quali:
e consente di ottenere:
Associazione italiana per l'agricoltura biodinamica