DUE PASSI CON I PARADOSSI

Marco Semeria

(Cicamica n. 2)


 
 
 
 

(Qui di seguito sono riportate alcune parti dell’articolo)

Fin dai primi anni della nostra vita, i nostri sensi ci aiutano a percepire ciò che ci circonda, e le nostre capacità mentali a comprenderlo. Alcuni paradossi visivi - a volte chiamati illusioni ottiche - ci mostrano però come la percezione non può essere separata da una certa interpretazione, di cui noi a volte non siamo consapevoli.

Una delle illusioni ottiche più semplici è quella delle rette parallele che sembrano "piegarsi" a causa di altre linee che le attraversano in diagonale.

Molto divertente anche quello del cerchio che si muove: osservate per qualche istante la figura al centro, e poi muovete di lato la testa. Non vi sembra che nella parte interna ci sia qualcosa che si sposta in modo differente dal resto?

Altre figure paradossali richiedono uno sforzo interpretativo più intenso. Una di queste è il falso tridente.
 
 

 
 
 

Se i paradossi visivi mettono così a dura prova il modo in cui il nostro senso più importante - la vista - percepisce il mondo intorno a noi, è possibile usare altri tipi di paradosso per stuzzicare il modo con cui la nostra mente lo comprende?

(L’articolo prosegue prendendo in considerazione vari paradossi logici per arrivare infine a quello che probabilmente è il più noto: il paradosso di Achille e la Tartaruga)