Greco di Tufo

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Numerosi sono gli autori classici (Catone, Varrone, Virgilio, Columella, ecc.) che hanno scritto di questo vino, ottenuto dal vitigno omonimo importato dalla Tessaglia prima dell'era cristiana ed indicato dai Georgici latini col nome di Aminea Gemina. Il vino Greco di Tufo fa parte della ridottissima schiera di vini bianchi italiani di rinomanza mondiale. Si ottiene da vigneti situati in solo otto comuni situati nella zona nord di Avellino a partire da uve Greco (o Greco di Tufo, min 85%) e Coda di Volpe bianca (max 15%). Il disciplinare di produzione prevede una resa massima di uva per ettaro pari a 100 quintali. Il vino si caratterizza per il colore giallo dorato, il profumo netto e gradevole, che spesso ricorda la pesca e la mandorla amara. Il sapore è tenue ma assai tipico, asciutto ed armonico. La gradazione minima è di 11,5° e l'abbinamento consigliato è con piatti a base di pesce.  Fra questi classici sono i crostacei arrosto e salsati, zuppe di pesce in bianco e grigliate di pesce nobile. Veronelli lo trova perfetto con la spigola: "Color giallo paglierino lucido, bouquet folto, continuo, soave; sapore secco senza asperità, nutrito e tuttavia nervoso, stoffa delicata ed elegante; con la spigola in bianco ci ha fatto l'amore." (1980). Se invecchiato accompagna tradizionalmente anch primi piatti quali le pappardelle ai funghi porcini o pasta e cavoli.

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