LO STAGISTA

Carte da decifrare

Transumanisti

Nel 2004 la rivista americana Foreign Policy ha dedicato un fascicolo alle «idee più pericolose nel mondo». La redazione della rivista ha chiesto ad una rosa di prominenti intellettuali di illustrare quali idee, se un giorno generalmente accettate, costituirebbero un pericolo per l'umanità. Francis Fukuyama ha scelto il transumanesimo. Non è certo la prima volta che Fukuyama attacca l'utilizzo della tecnologia per il superamento della condizione umana, infatti proprio questo è il tema centrale del suo "L'uomo oltre l'Uomo. Le consequenze della rivoluzione biotecnologica", ma è con questo articolo che l'autore si conferma un alfiere del bio-conservatorismo più fondamentalmente opposto al progetto transumanista.

"Nel corso degli ultimi decenni è nato uno strano movimento di liberazione nel mondo progredito. Le sue crociate mirano molto più in alto di quanto non facciano i propugnatori di campagne sui diritti civili, delle femministe o dei difensori dei diritti dei gay. Non vogliono niente di meno che liberare la razza umana dai propri vincoli biologici: dal punto di vista dei transumanisti, gli esseri umani devono sottrarre il proprio destino biologico dal processo cieco di variazione casuale e di adattamento dell'evoluzione e portare la specie a uno stadio successivo... L'apparente ragionevolezza del progetto, specialmente se considerato in piccoli miglioramenti, costituisce già una parte del suo pericolo. E' possibile che noi ci serviremo a piccoli bocconi delle offerte tentatrici della biotecnologia senza renderci conto che esse hanno uno spaventoso costo morale. La prima vittima del transumanismo potrebbe essere l'uguaglianza." (F. Fukuyama, "The World's Most Dangerous Ideas", Foreign Policy, 2004)

"Se cominciamo a trasformarci in qualcosa di superiore, quali diritti rivendicheranno queste creature migliorate e quali diritti possiederanno in confronto a quelli lasciati indietro? Se alcuni vanno avanti, potranno gli altri permettersi di non seguirli? Queste domande sono abbastanza inquietanti all'interno delle società ricche e sviluppate. Aggiungete le implicazioni per i cittadini dei Paesi più poveri del mondo, per i quali le meraviglie della biotecnologia rimarranno probabilmente irraggiungibili, e la minaccia all'idea di uguaglianza diventa ancora più forte. I sostenitori del transumanismo pensano di capire ciò che costituisce un buon essere umano e sono contenti di lasciare indietro gli esseri limitati, mortali, naturali che vedono intorno a sé a favore di qualcosa di migliore."  (F. Fukuyama, "The World's Most Dangerous Ideas", Foreign Policy, 2004)

Una nuova specie post-umana

In America è stata definita l'idea più pericolosa dei nostri tempi. I suoi apostoli esortano a usare la scienza per manipolare la natura umana rendendola «migliore». Per Francis Fukuyama, il teorico della fine della storia, è una minaccia ancora più grave dell'integralismo islamico. Perché rivolta non contro un sistema politico o una nazione, ma contro la stessa specie umana così come la conosciamo. Si chiama infatti «transumanesimo». Sfruttando tutte le risorse della tecnologia, della cibernetica, dell'ingegneria genetica, vuole trasformare gli uomini in superuomini: creature ultraintelligenti, che non invecchiano mai, che sfidano la stessa morte. Per arrivare, alla fine, a una sorta di mutazione della specie provocata dalla scienza.

Il movimento transumanista ha già i suoi teorici e i suoi apostoli, ha siti web e sedi in tutto il mondo, Italia compresa. Potrebbero sembrare un manipolo di visionari che hanno letto troppa fantascienza. Ma Fukuyama invita a prenderli sul serio. Perché lo sviluppo tecnologico e scientifico rende possibile anche l'impossibile. E il transumanesimo, se non viene bloccato sul nascere, aprirebbe la strada a un futuro apocalittico.

La polemica è destinata a durare. E vede schierati sulla trincea opposta i transumanisti: talebani delle biotecnologie, estremisti della manipolazione dell'umano. I quali ricambiano l'attacco dei «bioconservatori» accusandoli di oscurantismo.

Dice James Hughes, docente di sociologia a Hartford, nel Connecticut, uno dei leader del movimento transumanista: «È buffo che Fukuyama ci consideri più pericolosi dei fondamentalisti islamici. Di certo, fra poco, saremo più popolari di loro. La cricca bioconservatrice avrà pochissima influenza sullo sviluppo delle tecnologie che migliorano la condizione umana. Tutti gli sforzi in questo senso sono destinati al fallimento perché viziati da una contraddizione: non si può al tempo stesso essere ultraliberisti in economia e mettere vincoli alla ricerca scientifica e tecnologica. La vera opposizione, semmai, può venire dai fondamentalisti cristiani. Penso anche alla riflessione di un accademico vaticano, Manfred Lutz, che ha detto: "nella malattia, nel dolore, nella vecchiaia, nella morte si può percepire la verità della vita in maniera più chiara". Ebbene, questa è la visione del mondo che noi combattiamo».

Tra i padri nobili del movimento, vengono citati Friedrich Nietzsche, con la sua dottrina del superuomo, e due personaggi diversissimi tra loro come Lev Trotzkij e Filippo Tommaso Marinetti, uniti dalla medesima passione di lasciarsi alle spalle la vecchia umanità e creare un «uomo nuovo».

Migliorare l'Homo Sapiens o creare una nuova specie?

I transumanisti vogliono «alterare la condizione umana usando ragione e tecnologia, abolendo l'invecchiamento e aumentando le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche della razza umana». Grazie alla scienza, «energia, vigore e gioventù saranno illimitati». A chi chiede se tutto questo sia possibile, i transumanisti rispondono con una fede assoluta nella tecnologia. In fondo, dicono, all'inizio del '900 non si credeva che fosse possibile volare. Ora, invece, l'ingegneria genetica è arrivata fino alla clonazione, l'intelligenza artificiale amplifica le potenzialità del cervello: dunque il superamento dell'Homo Sapiens è una prospettiva dell'immediato futuro.

C'è, in questa idea, una forte ambiguità di fondo e una linea di demarcazione che i transumanisti fingono di ignorare. Perchè un conto è migliorare la condizione dell'Homo Sapiens. Altra cosa è, invece, superare l'Homo Sapiens per creare una nuova specie post-umana.

  • Per Fukuyama, le idee dei transumanisti porterebbero alla negazione del principio di uguaglianza: che ne sarebbe della democrazia in una società in cui iniziano a comparire esseri «postumani»?
  • I transumanisti affermano: «non è natura solo un prato in fiore. Natura è anche malattia, invecchiamento, morte. Noi ci impegniamo per contrastare questi aspetti della natura. Del resto, anche il cardiopatico con un bypass è transumano». E invece non è così. Il cardiopatico con un bypass è un essere umano "migliorato", ma è ancora un essere umano. I transumanisti usano l'idea della creazione di nuove terapie (legittima) per mascherare la loro vera volontà che è quella di creare una nuova specie che superi la condizione umana e sia "altro" rispetto all'Homo Sapiens (e questo è follemente criminale).
  • I transumanisti non hanno dubbi di rappresentare il progresso: chiamano i loro nemici «bioluddisti», cioè persone che vogliono sabotare la ricerca tecnologica così come i luddisti della rivoluzione industriale sabotavano le macchine. Ma sabotare l'idea di creare una nuova specie post-umana non significa affatto essere contro la ricerca scientifica e tecnologica. Signfica, invece, voler preservare la nostra specie e l'equilibrio naturale.
  • Quali dinamiche si creerebbero nella coesistenza tra la specie post-umana (più forte, più potente, geneticamente alterata e arricchita, potenzialmente immortale e con una intelligenza miliardi di volte superiore alla nostra) e la nostra specie Homo Sapiens?
  • Può il nostro pianeta reggere, in termini di risorse e di spazio, l'avvento di una nuova specie potenzialmente immortale? Evidentemente no. E allora chi avrà accesso a queste tecnologie? E' evidente che queste tecnologie costosissime non saranno disponibili a tutti perchè il nostro pianeta non può reggere la presenza di decine e decine di miliardi di individui. E, quindi, inevitabilmente si creerà una elitè di nuovi dèi e tutti gli altri, i cosiddetti «naturali», saranno destinati a diventare i nuovi schiavi.

Approfondimenti

Articolo Data Abstract
Che cos'è il Transumanesimo? 9-4-2014 ll Transumanesimo è un approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l’essere umano (Homo sapiens) non è il prodotto finale della nostra evoluzione, ma solo l’inizio.
Mind Uploading 9-4-2014 Il “trasferimento della mente” o “mind uploading" è il processo di trasferimento o, per meglio dire, di copia della mente cosciente di un individuo dal suo cervello biologico a un substrato non biologico (ad esempio un computer). Il mind uploading e le questioni ad esso collegate sono tra i “temi caldi” della filosofia transumanista.
Il "credo mistico" degli Illuminati 12-4-2014 La novità dei nostri tempi è che gli Illuminati hanno abbracciato il Transumanesimo. Questo perchè vedono nella filosofia Transumanista lo strumento e il mezzo per poter compiere, finalmente, la traformazione alla quale aspirano da sempre: trasformarsi in dèi immortali.