La percezione del dolore dipende da:
Ed è influenzata da fattori:
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Psicologici.
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Ambientali.
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Culturali.
Dolore:
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Dolore acuto: non ha
implicazioni psicologiche e percorre una via neo-spinotalamica diversa s
quella percorsa dal dolore cronico (paleo- spinotalamica), influenzata
dall’esperienza vissuta. Il dolore acuto ha, quindi, scarse implicazioni
psicologiche e segue una via costituita da 3 sinapsi.
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Dolore cronico: ci sono più
sinapsi (attraversa la sostanza reticolare; arriva all’homunculus
sensorio ma ha anche connessione con i centri della memoria). Di solito
vengono distinti 2 tipi di dolore cronico:
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Con conosciuto substrato
nocicettivo: in cui processi nocicettivi psicologici e sociali hanno
un’influenza inevitabile sul dolore (ad es: dolore cronico in pazienti
con tumori maligni o con altre malattie come i reumatismi).
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Senza conosciuto substrato
nocicettivo: non sono rilevati processi nocicettivi in relazione al
dolore. Il dolore continua per più di 6 mesi ed i fattori psicologici
e sociali probabilmente giocano un ruolo nel mantenimento dei sintomi.
In questo caso si usa il termine di dolore cronico non trattabile. La
BMS può essere considerata come un dolore cronico senza un substrato
nocicettivo conosciuto.
I sistemi modulatori del dolore sono costituiti da vie neuronali che
influenzano positivamente o negativamente la nocicezione:
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La teoria più seguita e la
teoria del cancello di Melzack e Wall: soglia di input dolorifico. Si
basa su un sistema inibitorio ascendente.
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Teoria della neuromatrice:
rappresentazione genetica del corpo con diversi sistemi di controllo.
I neuro-trasmettitori del dolore:
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Peptidici:
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Sostanza P (principale
neurotrasmettitore a livello delle corna posteriori del midollo
spinale) e gli oppiacei endogeni (endorfine) che indurrebbero
analgesia attraverso le vie discendenti inibitoria (inibendo il
rilascio di Sostanza P a livello della sostanza gelatinosa di Rolando,
nel midollo spinale, impedendo così il passaggio dell’impulso nervoso
dal primo neurone al deutoneurone sito nel corno posteriore del
midollo spinale).
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Non peptidici:
Meccanismi cellulari del dolore:
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Dolore acuto: Agisce lo
stimolo algogeno sul nocicettore. Da qui al neurone primario fino al
talamo e alla corteccia sensitiva (quindi percezione)
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Dolore cronico: a quanto
detto si aggiungono altri meccanismi. Si ha un’amplificazione dello
stimolo. Autoalimentazione (aminoacidi eccitatori detti EAA): diventa
una malattia vera e propria.
Il dolore viene modulato:
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Modulazione centrale del
dolore
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Modulazione periferica:
avviene a livello dell’organo affetto dalla noxa. C’è un blocco a
livello della partenza del dolore (è il caso dell’analgesico che agisce
a tale livello).
Bell (‘88) riconobbe 3 importanti gruppi di dolore:
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Somatico: stimolazione
nocicettiva delle strutture nervose
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Neurogeno: si genera
all’interno del S.N. a causa di anomalie di struttura.
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Psicogeno: deriva da fattori
psichici e non da una stimolazione nocicettiva, né da anomalie di
struttura.
Nell’ambito del dolore somatico: dolori di origine pulpare (pulpiti,
esposizione della dentina), dolore dentale a partenza da processi
suppurativi o della mucosa orale (alveolite, ascesso parodontale,
pericoronarite); cefalee.
Nell’ambito del dolore neurogeno abbiamo:
La presenza della componente psicogena è suggerita dall’assenza di
alterazione morfologiche che potrebbero determinare un dolore somatico o
neurogeno.
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