VINCENZO BALOCCHI

Vincenzo Balocchi, mani 1940

 

Nato a Firenze nel 1892, approda alla fotografia dopo essersi laureato in ingegneria (1921). Successivamente diviene prima dirigente dello stabilimento della Fratelli Alinari.  A cavallo fra il ’20 – 30 fonda l’Istituto Fotocromo Italiano specializzato nella riproduzione d’opere d’arte e nello stesso periodo comincia a scattare le sue prime fotografie utilizzando un apparecchio “Leica”, per poi passare al grande formato “6x6”.

 Nel 1942, quattro sue opere sono pubblicate nel libro “Otto fotografi italiani d’oggi” scattate anch’esse con la sua fedelissima Leica e nella presentazione di questo volume, egli è descritto come detentore «da alcuni lustri di un posto di primo piano fra i fotografi italiani», non che «tecnico consumato», capace di distinguersi come artista nuovo pur rimanendo sostanzialmente legato alla tradizione fotografica italiana.

Le sue immagini non presentano tagli fotografici insoliti per produrre effetti d'impatto sullo spettatore, ma vi è sempre un certo rigore compositivo che parte sempre da ciò che gli è stato suggerito, che ha veduto e che lo ha colpito inizialmente. Intorno al 1957 gli si può già contare qualche centinaio di presenze in mostre italiane ed estere e collaborazioni con molte riviste.