PAOLO BOCCI

Nasce a Firenze nel 1932 e si avvicina al mondo fotografico durante gli anni universitari, quando frequenta la facoltà d’Agraria.

Nel 1954 entra nell’associazione “Misa” e le sue prime immagini sicuramente rivelano alcune influenze provenienti dai maggiori artisti stranieri, ma più forte incidenza nella sua formazione deve essere ricercata senz’ombra di dubbio in Cavalli. Le prime stampe, infatti, sono realizzate a toni alti, sebbene solo questa caratteristica non deve essere in alcuna maniera recepita come punto di riferimento estetico di questo giovane artista ma, colta insieme al suo stile compositivo è evidente il suo contatto con i rappresentanti dell’estetica de “La Bussola”.

Nel 1955 V. Balocchi in un articolo pubblicato su “Diorama” individua in Bocci una minor resa in termini di plasticità delle immagini ma una buona traduzione lirica della stessa grazie, appunto, alla scelta dei toni alti che maggiormente gli si addicevano alla sua sensibilità fotografica. 

Nel corso degli anni la tendenza fotografica però sembra mutare percorso rivelando oltre ad una maggiore padronanza tecnica del mezzo fotografico, anche un arricchimento di soggetti che pur conservando una certa cura nell'impianto figurativo, vengono mossi da una realtà diversa che viene indagata non solo dal punto di vista estetico formale, ma anche dal    punto di vista documentario dove il soggetto è parte integrante di una storia che viene suggerita allo spettatore. Mi riferisco in modo particolare alle numerose immagini che Bocci ha sottratto a realtà lontane dalla nostra, nelle quali è evidente il gusto del documento come memoria diaristica alla stessa stregua dell'amico fotografo P. Branzi.