Comunità Murialdo Treviso

Treviso - Via Cal di Breda, 67 - tel. 0422 421559 - fax. 0422 312064

Abbiano attivato un nostro nuovo sito.
Per raggiungerlo, cliccate sul seguente link.
Comunità Murialdo Treviso
Comunità Murialdo di Treviso opera nel territorio offrendo risposte al disagio di minori e famiglie
La Comunità opera in collaborazione con i servizi sociali territoriali e con le energie presenti nel territorio. Non ha un ruolo di supplenza nei confronti dei servizi istituzionali, ma intende porsi come segno, come proposta all´interno della gestione dei servizi per i minori del territorio, al fine di maturare forme alternative o complementari di intervento e di modelli di presenza. Riservandosi l´autonomia nel metodo educativo e nella gestione dell´esperienza cerca di individuare nuove metodologie di intervento non soltanto in funzione ¨riparativa¨, ma anche e soprattutto in funzione ¨preventiva¨. La Carta del servizio È lo strumento informativo dedicato ai Servizi Sociosanitari ed educativi e ai cittadini attraverso cui la Comunità Murialdo si presenta e fa conoscere i propri progetti operativi e le loro modalità di attuazione. Data la sua finalità prettamente informativa è stata redatta in forma sintetica e per questo è accompagnata da una serie di riferimenti e di recapiti per invitare e favorire un contatto diretto con chiunque è interessato. Al suo interno sono presentati i principi guida per l´azione della Comunità Murialdo e i diversi progetti attivi; sono definiti i criteri per l´accesso ai servizi, la loro modalità di funzionamento e le procedure per la tutela di chi è accolto. é quindi uno strumento a servizio degli enti pubblici e dei cittadini, ma costituisce anche l´impegno della Comunità Murialdo nel perseguire una sempre maggiore qualità nell´azione e progettualità educative e un ulteriore tentativo di dialogare con le persone e il territorio in cui è presente. L´accoglienza murialdina si riconosce per il clima di famiglia che si respira dove giovani e adulti condividono percorsi di crescita. Lo si vede negli ambienti a misura di persona, nell´arredamento familiare e ancora più chiaramente nei contesti educativi dove la relazione con i ragazzi richiede un coinvolgimento personale ancora più grande. Chi si affaccia nei nostri centri diurni, nelle Comunità educative, nei progetti, nella fattoria, coglie immediatamente il calore dei rapporti e il clima familiare. Questo modo di fare ha la sua sorgente nell´attenzione alla singola persona e in una spiritualità che viene declinata, tradotta, adattata ai contesti e alle situazioni più diverse. Il nostro modo di stare con i ragazzi, i giovani e soprattutto con quelli in difficoltà, è profondamente radicato nelle nostre motivazioni, nel senso che ha quello che si sta facendo. L´essere educatori, in qualsiasi ambiente murialdino venga espresso, nasce da un amore e da una spiritualità. Questo comporta per i religiosi, gli educatori professionali, i volontari, un cammino di scoperta, di approfondimento e di confronto che giunge ad una scelta di vita, ad una adesione profonda, ad una vera e propria chiamata ad accogliere i giovani ¨perché non si perdano¨. Nel nostro modo di essere accoglienti la dimensione della professionalità e quella della spiritualità non appartengono a piani di vita diversi ma si incontrano e si arricchiscono nella congruenza tra ciò che facciamo e le motivazioni del nostro agire educativo. Cerchiamo una ¨unità di cuore e di azione¨ nella nostra vita. Per questo nel corso degli ultimi anni le esperienze di accoglienza nelle realtà Murialdine si sono diversificate e si sono sviluppate modalità di risposta che vedono laici e religiosi operare nella progettazione e gestione delle diverse forme di accoglienza. Le diverse professionalità hanno aiutato e aiutano a ¨fare il bene, bene Ve con il tempo hanno favorito il passaggio da un´accoglienza fatta attraverso risposte già strutturate (centri diurni, Comunità alloggio, case famiglia ecc..) ad una maggiore disponibilità a coinvolgere una pluralità di soggetti e a partire dai bisogni delle persone. La complessità e diversificazione dei bisogni di cui i ragazzi e i giovani sono portatori spingono ad operare con maggiore flessibilità sia rispetto alle forme di riposta che alle risorse del territorio. Solo in questo modo è possibile operare per la costruzione di reti di sostegno e progettare interventi capaci di una presa in carico globale delle persone e con la possibilità di operare anche con le famiglie. Anche la singola figura educativa è oggi chiamata a far riferimento ad una molteplicità di persone, di luoghi e di esperienze che, opportunamente scelte e coordinate, costituiscono l´ambiente entro il quale si rende possibile un reale cammino educativo. é a partire da questi presupposti che rileggiamo le realtà di accoglienza, la figura e l´identità dell´educatore e la stessa équipe."