La seconda guerra mondiale

1. Quali furono le cause della seconda guerra mondiale?

POSSIBILE RISPOSTA:   
La seconda guerra mondiale fu essenzialmente lo sbocco dell’espansionismo nazista, che vide le seguenti tappe:
- 1938: annessione dell’Austria;
- 1938-39: aggressione alla Cecoslovacchia, di fatto legittimata da Francia e Inghilterra;
- marzo 1939: occupazione del territorio di Memel in Lituania;
- 23 maggio 1939: patto d’Acciaio con l’Italia;
- 23 agosto 1939: patto di non aggressione con l’URSS;
- 1° settembre 1939: attacco alla Polonia.
Occorre inoltre aggiungere gli attriti dell’Italia con Francia e Inghilterra per le questioni mediterranee e quelli fra Giappone e USA per il Pacifico.
Il contrasto fra i due blocchi si manifestò anche sul piano ideologico, come lotta della democrazia e della libertà contro la barbarie e il totalitarismo oppure come lotta per un «ordine nuovo» contro il vecchio ordine delle plutocrazie e del comunismo.

 

2. Quali furono gli schieramenti contrapposti?

POSSIBILE RISPOSTA:   
1) Le potenze dell’Asse: Germania, Italia e Giappone, più i governi collaborazionisti dei paesi occupati durante la guerra (es. Francia);
2) gli Alleati: Inghilterra, USA, URSS, più i movimenti partigiani di resistenza.

 

3. Quale fu l’atteggiamento dell’Italia allo scoppio della guerra?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Nonostante il «patto d’acciaio» l’Italia proclamò la propria non belligeranza, d’accordo con Hitler, giustificata dalla impreparazione dell’esercito; di fronte ai successi tedeschi e alla prospettiva di una rapida soluzione del conflitto, Mussolini temette che l’Italia potesse rimanere esclusa dai benefici della prevista vittoria, quindi dichiarò guerra all’Inghilterra e alla Francia il 10 giugno del 1940. La guerra veniva giustificata come «la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto».

 

4. In quali fasi può essere divisa la guerra?

POSSIBILE RISPOSTA:   
La guerra può essere schematicamente divisa in cinque fasi:
1930-40:
successi militari della Germania contro Polonia, Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Francia; l’Italia entra in guerra; «battaglia d’Inghilterra».
1941-42:
il conflitto si allarga, la Germania attacca l’URSS e il Giappone gli USA; Carta Atlantica.
1942-43:
svolta favorevole agli Alleati; sconfitta italo-tedesca in Africa e in Russia (Stalingrado); vittorie navali americane nel Pacifico; sbarco in Sicilia, crollo del fascismo; i movimenti di resistenza si rafforzano in tutta Europa.
1943-45:
i Tedeschi si ritirano progressivamente da tutti i territori conquistati; gli Alleati avanzano in Italia e sbarcano in Normandia: la Francia viene liberata; l’URSS avanza nell’Europa orientale; la Germania è definitivamente sconfitta.
1945:
resa del Giappone; bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki.

 

5. Come avvenne il crollo della Francia?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Dopo aver occupato la Danimarca e la Norvegia, nel giro di un mese la Germania sconfigge la Francia, travolgendo Olanda, Belgio e Lussemburgo. I comandi militari francesi si arrendono; il maresciallo Pétain firma un armistizio che divide in due la Francia: la parte centro-settentrionale viene direttamente occupata dai Tedeschi, mentre nella rimanente si forma un governo collaborazionista (Pétain e Laval) con sede a Vichy. Da Londra Charles De Gaulle lancia un appello per la resistenza armata.

 

6. Che cosa è la «battaglia d’Inghilterra»?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Con questo termine si intendono i ripetuti tentativi fatti da Hitler fra agosto e settembre 1940 per piegare l’Inghilterra, che comportarono la distruzione di intere città, ma non furono coronati da successo, a causa dell’efficiente sistema difensivo inglese, che distrusse numerosi aerei tedeschi.

 

7. Quali furono le operazioni italiane in Africa e nel Mediterraneo?

POSSIBILE RISPOSTA:   
L’Italia dimostrò abbastanza presto la propria impreparazione militare, quando decise di attaccare le posizioni inglesi in Africa. Dapprima l’esercito italiano vide alcuni successi (agosto 1940), ma già nell’ottobre si sviluppò una controffensiva inglese in Egitto; nella primavera del 1941 crollava il dominio italiano in Somalia, Eritrea e Etiopia, nonostante l’intervento dell’Afrika Korp al comando del generale Rommel. L’Italia si scontrò con gli Inglesi anche in alcune battaglie navali, ma risultò sempre inferiore, anche per la mancanza del radar, che rendeva meno efficienti i collegamenti aviazione-marina.
Il 28 ottobre 1940 Mussolini decide un attacco italiano contro la Grecia, come «guerra parallela», ma ebbe bisogno dell’aiuto della Germania, che attaccò anche la Jugoslavia; nell’aprile-maggio del 1941 furono occupate Grecia e Creta. L’Italia rivelava la sua subordinazione alla Germania.

 

8. Come si sviluppò il conflitto fra Germania e URSS?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Lo Stato maggiore tedesco aveva predisposto sin dalla fine del 1940 l’attacco all’URSS, che scattò il 22 giugno 1941 (piano Barbarossa), coinvolgendo tre corpi d’armata tedeschi più contingenti dei paesi satelliti e dell’esercito della Finlandia; in seguito interverrà anche una corpo di spedizione italiano (l’ARMIR). Il piano prevedeva una guerra-lampo di annientamento lungo tre direttrici: Leningrado, Mosca, Crimea. Il fronte si stabilizzò lungo una linea che andava da Leningrado a Sebastopoli; era la fine della guerra-lampo, dato anche l’approssimarsi del terribile inverno russo. L’esercito sovietico poté riorganizzarsi, grazie anche agli aiuti statunitensi. Nel gennaio 1942 la battaglia di Mosca fece arretrare i Tedeschi per duecento chilometri. Alla fine del 1942 iniziano i combattimenti attorno a Stalingrado, che terminano il 1° febbraio 1943 con la resa del maresciallo tedesco Von Paulus; inizia la grande controffensiva sovietica, che travolgerà anche gli italiani dell’ARMIR.

 

9. Che cosa è la Carta Atlantica?

POSSIBILE RISPOSTA:   
La Carta Atlantica è un documento firmato il 14 agosto 1941 da Roosevelt e Churchill, che si ispirava ai quattordici punti di Wilson e che poneva le basi per la futura organizzazione delle Nazioni Unite. Esso si articolava in diversi punti:
1) rinuncia a guadagni territoriali;
2) diritto all’autodeterminazione dei popoli sia per i mutamenti territoriali sia per le forme di governo;
3) libertà per tutti i popoli, vincitori o vinti, di commerciare e di accedere alle materie prime, al fine di assicurare a tutti progresso economico e sicurezza sociale;
4) libertà dal timore e dal bisogno;
5) libertà di navigazione su tutti i mari;
6) abbandono dell’impiego della forza per dirimere le controversie.

 

10. Come si giunse all’intervento degli Stati Uniti?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Già nel marzo 1941 gli USA attenuarono la loro politica di isolazionismo e di disimpegno con la legge «affitti e prestiti», volta a concedere crediti illimitati all’Inghilterra, estesa in seguito anche all’URSS. Nell’agosto 1941 Roosevelt e Churchill firmarono la Carta Atlantica. L’intervento diretto nel conflitto è però determinato dall’attacco giapponese a Pearl Harbour (7 dicembre 1941); il Giappone dichiara guerra anche all’Inghilterra; Italia e Germania dichiarano guerra agli USA.

 

11. Come si configura il «nuovo ordine» instaurato dai Tedeschi nei territori occupati?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Il «nuovo ordine» riguardava in primo luogo l’eliminazione degli Ebrei; si calcola che il numero degli Ebrei sterminati si aggiri attorno ai sei milioni; la loro eliminazione fu affidata alle SS di Himmler. Furono approntati circa novecento campi di concentramento e di sterminio, in cui oltre agli Ebrei vennero raccolti ed eliminati oppositori politici di ogni nazionalità. I campi di concentramento servivano anche per fornire manodopera semigratuita alle industrie tedesche. Alla fine della guerra si trovavano in Germania circa diciotto milioni di deportati.
L’Europa orientale doveva servire da serbatoio di manodopera e di risorse, soprattutto alimentari, per la superiore razza tedesca. I paesi occupati dell’Europa occidentale, dove si erano formati governi collaborazionisti, erano destinati a essere controllati militarmente ed economicamente.

 

12. Come si caratterizzano gli avvenimenti del 1942?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Il 1942 fu l’anno della svolta, con la riscossa degli Alleati; vennero fermate le offensive:
a) del Giappone nel Pacifico: gli Stati Uniti inflissero ai Giapponesi due grosse sconfitte navali (nel mar dei Coralli e presso le isole Midway); nel territorio cinese il Kuomintang e le forze di Mao Tse Tung, sostenute dall’aviazione americana, contrastavano validamente i Giapponesi;
b) della Germania in URSS, con l’inizio della resistenza a Stalingrado;
c) degli italo-tedeschi nel Mediterraneo, verso Suez: vittoria inglese a El Alamein; sbarco anglo-americano in Marocco e in Algeria

 

13. Quali sono i principali avvenimenti militari del 1943?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Nel 1943 gli Alleati ottengono notevoli successi:
- l’URSS contrattacca verso il Don, provocando la disastrosa ritirata dell’esercito tedesco e italiano;
-
gli Stati Uniti conquistano l’isola di Guadacanal nel Pacifico;
- gli anglo-americani, al comando del generale Montgomery e del generale Eisenhower, occupano l’Africa settentrionale;
- 10 luglio: sbarco americano in Sicilia;
- 3/8 settembre: armistizio dell’Italia con gli anglo-americani;
- 13 ottobre: il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania; l’Italia diventa «cobelligerante».

 

14. Quali furono per l’Italia le ripercussioni dello sbarco alleato in Sicilia?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Lo sbarco alleato fece precipitare la crisi del regime fascista, già scosso, oltre che dalle vicende della guerra, dal crescere delle opposizioni interne (scioperi nelle fabbriche del Nord nel marzo 1943). Nella notte fra il 24 e il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo costrinse Mussolini alle dimissioni e fece appello al re, che fece arrestare il duce e affidò il governo al maresciallo Badoglio, che sciolse il partito fascista ma non ammise la ricostituzione degli altri partiti e dichiarò la continuazione della guerra.
Il 3 settembre venne firmato l’armistizio (reso noto solo l'8 settembre, per iniziativa degli Alleati), che gettò l’esercito nel marasma della disgrega­zione. Il re e il governo fuggirono a Brindisi, mentre Mussolini veniva liberato dai Tedeschi e fondava la Repubblica Sociale Italiana, con sede a Salò.
In questo modo l’Italia si trovò divisa in due:
1) l’Italia centro-settentrionale, la Repubblica di Salò, controllata da Tedeschi, che vede lo sviluppo della Resistenza, organizzata nelle brigate partigiane;
2) il Regno del Sud, con la presenza degli Anglo-Americani e la continuazione del vecchio stato monarchico (governo Badoglio).

 

15. Come si configurò la resistenza europea al nazifascismo?

POSSIBILE RISPOSTA:   
La resistenza armata fu l’opposizione al nazismo che si sviluppò in tutta l’Europa occupata, coinvolgendo sia forze popolari o di sinistra sia forze fedeli ai legittimi governi soppiantati dai nazisti.
- In Francia la resistenza antitedesca prese il via per iniziativa di Charles De Gaulle, che dall’Inghilterra dirigeva il movimento «Francia libera»; all’interno si organizzarono formazioni socialiste, comuniste, cattoliche, i maquis (partigiani), con un programma di lotta politica in senso democratico e non solo di riscatto nazionale e militare;
- in Norvegia e in Olanda si svilupparono movimenti di opposizione ai governi filonazisti;
- in Jugoslavia la resistenza ebbe subito un carattere di lotta popolare con un programma democratico-socialista sotto la guida di «Tito» (Josip Broz);
- in Grecia coesistevano due movimenti antinazisti; uno controllato dal partito comunista e uno di tendenze conservatrici, anticomunista;
- anche in Polonia non vi fu unità delle forze, tra coloro che guardavano al governo legittimo in esilio e il movimento egemonizzato dal partito comunista;
- in Cecoslovacchia la resistenza organizzò la sollevazione contro il governo filonazista;
- anche in Germania vi furono episodi di opposizione, ma assai limitati, data anche l’efficiente rete di controllo delle SS: il 20 luglio 1944 i militari organizzarono un attentato contro Hitler, ma senza alcun proposito di mutamento della situazione politico-sociale.

 

16. Come si sviluppò la Resistenza in Italia?

POSSIBILE RISPOSTA:   
La Resistenza italiana prese il via l'8 settembre ‘43 (ma se ne può trovare un preannuncio negli scioperi del marzo ‘43) e si concluse con la Liberazione, il 25 aprile 1945.
Il primo episodio di resistenza, e l’unico per quanto riguarda il Sud, fu la liberazione di Napoli in seguito a quattro giornate di combattimenti popolari (27-30 settembre). Al momento dell’armistizio anche fra i reparti militari all’estero vi furono episodi di resistenza contro i Tedeschi (Corfù, Cefalonia).
La Resistenza in Italia si sviluppò soprattutto al Nord, dove si formarono i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN), formati dai rappresentanti di tutti i partiti antifascisti, e si organizzarono le bande di partigiani. Il programma della Resistenza fu sia di liberazione nazionale sia di rinnovamento politico e sociale. Le principali formazioni armate furono le bande di Giustizia e Libertà (Partito d’Azione), le Brigate Garibaldi (comunisti), le Brigate Matteotti (socialisti), oltre a brigate democristiane e autonome. I vari CLN vennero riuniti nel CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia), riconosciuto dagli Alleati, e le formazioni partigiane vennero inquadrate nel Corpo Volontari della Libertà, sotto il comando del gen. Raffaele Cadorna; vicecomandanti Ferruccio Parri (partito d’azione) e Luigi Longo (partito comunista). Nel corso del ‘44 si formarono alcune «repubbliche partigiane», come quella dell’Ossola, dell’Alto Monferrato, della Carnia.

 

17. Quali furono le principali vicende militari e politiche in Italia fra 1943 e 1945?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Per gli Alleati il fronte italiano era di importanza secondaria, quindi le operazioni militari procedettero con lentezza. A Roma le truppe alleate giunsero nel giugno del 1944 e a Firenze alla fine d’agosto, quando la città era già stata liberata dai partigiani. I Tedeschi si attestarono sulla cosiddetta «linea gotica» (Appennino tosco-emiliano).
Dopo la liberazione di Roma, Umberto di Savoia fu nominato Luogotenente del Regno e a Badoglio successe Ivanoe Bonomi, che formò un governo di coalizione con la presenza dei maggiori esponenti dell’antifascismo, tra cui anche il comunista Palmiro Togliatti. 
La questione che maggiormente divideva le forze politiche era quella istituzionale: 

- principalmente favorevole al mantenimento della monarchia erano i democratico-cristiani e i liberali, così come i circoli conservatori inglesi e americani; 

- favorevoli alla repubblica erano i comunisti, i socialisti e gli appartenenti al Partito d’Azione.
Nella primavera del 1945 gli Alleati riprendono l’avanzata verso il Nord, dove una insurrezione simultanea delle principali città porta alla liberazione della Valle padana tra il 21 e il 25 aprile:il CLNAI assume tutti i poteri politici e militari; i Tedeschi si arrendono, mentre Mussolini tenta di fuggire ma viene arrestato e giustiziato.

 

18. Come si giunse all’apertura del «secondo fronte»?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Nel 1944 l’URSS premeva per l’apertura di un secondo fronte in Europa per alleggerire la pressione tedesca; per volere di Roosevelt il secondo fronte si aprì nella Francia del nord, con lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944, sotto il comando del gen. Eisenhower. Tra settembre e ottobre Francia e Belgio, Jugoslavia e Grecia sono ormai liberate.

 

19. Come avvenne il crollo del Giappone?

POSSIBILE RISPOSTA:   
I Giapponesi avevano occupato vastissimi territori in Asia; tuttavia nel 1944 Inglesi e Cinesi avevano recuperato la Birmania e parte del territorio della Cina e gli Americani avevano recuperato le Filippine e quindi conquistato l’isola di Okinawa, minacciando direttamente il Giappone; il Giappone risentì poi fortemente del crollo della Germania; la sua sconfitta era quindi sicura. Ciò nonostante il Presidente americano Trumann volle usare la bomba atomica: il 6 e il 9 agosto ‘45 furono bombardate Hiroshima e Nagasaki. Anche l’URSS dichiarò guerra al Giappone, attaccando la Manciuria. Il 2 settembre il Giappone accettò la resa senza condizioni.
Molto si discute ancora sulle ragioni che indussero Trumann a impiegare la bomba atomica contro il Giappone, già prostrato, se per volontà di una conclusione rapida della guerra o come dimostrazione di potenza diretta soprattutto, come minaccia preventiva, contro l’URSS: in questo senso l’ultimo atto della guerra potrebbe essere interpretato come il primo della «guerra fredda» USA-URSS.

 

20. Quali accordi vennero presi tra le grandi potenze per la sistemazione delle questioni internazionali?

POSSIBILE RISPOSTA:   
Dagli accordi fra le grandi potenze, USA, URSS, Gran Bretagna, scaturì una divisione del mondo in «sfere d’influenza». Le affermazioni di principio espresse dalla Carta Atlantica del 1941 e ribadite nel gennaio ‘42 dalle Nazioni Unite rimasero sul piano dei principi.
Nel novembre 1943
Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrarono a Teheran: venne decisa una futura divisione della Germania e l’apertura di un secondo fronte in Francia. L’URSS ottiene così un riconoscimento internazionale e Stalin scioglie la Terza Internazionale.
Nel febbraio 1945
si tenne una nuova conferenza a Yalta, dove i «tre grandi» decisero del futuro destino del mondo:
- divisione della Germania, smilitarizzata e denazificata, in quattro zone di influenza (una anche alla Francia);
- sistemazione delle frontiere polacche;
- diritto dei popoli all’autodeterminazione politica (smentito però nei fatti);
- divisione in zone di influenza: Romania e Bulgaria spettano a quella sovietica, Grecia e Austria a quella anglo-americana;
- costituzione di un Consiglio di sicurezza dell’Onu, formato da USA, URSS, Inghilterra, Francia, Cina, ognuna con diritto di veto;

-
impegno dell’URSS a dichiarare guerra al Giappone entro tre mesi.
Tra luglio e agosto 1945
si tenne a Potsdam l’ultima conferenza dei «tre grandi»: Stalin, Trumann (Roosevelt era morto), Attlee (Churchill era stato sconfitto alle elezioni): vennero sostanzialmente riconfermate le decisioni di Yalta.

 

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