Questa la mail da diffondere e da appendere in luoghi pubblici (circoscrizioni,biblioteche,università etc.)per maggiori chiarimenti consultare il blog ,soprattutto i messaggi dal 143 in poi
Agli
amici di internet e non
Vi
chiedo di diffondere il contenuto di questa e-mail e di inviare una
lettera (appoggio richiesta sperimentazione-appello ) a questo indirizzo
:
Presidenza della Repubblica-Palazzo del Quirinale, 00187 Roma.
o un e.mail a :
presidenza.repubblica@quirinale.it
-per maggiori chiarimenti potete consultare il sito della
ricerca del dott.Domenico Fico :
http://www.diabetenews.8m.com/
siti e blog che trattano l’argomento
(reperibili tramite motore
di ricerca)
Grazie
APPOGGIO ALLA RICHIESTA DI SPERIMENTAZIONE SU RICERCA
DIABETE MELLITO II - DOTT.DOMENICO FICO
Oggi i
diabetici del tipo due vengono considerati malati cronici, che non possono
guarire, e vengono sottoposti a cure inefficaci, creando così le condizioni per
la progressiva evoluzione della malattia e per la comparsa delle gravi
complicanze che tutti i diabetici conoscono e temono. L’ipotesi scientifica
sulla patogenesi epatica del diabete mellito tipo due (reperibile su :
http://www.diabetenews.8m.com)
dimostra chiaramente
che 1a malattia insorge in conseguenza di una alterata funzionalità del fegato,
che rende inattiva l’insulina, provocando in tal modo l’aumento progressivo
della concentrazione degli zuccheri nel sangue (iperglicemia), che, raggiunti
certi livelli spesso in associazione ad altre alterazioni metaboliche dovute
alla inefficienza funzionale del fegato, provoca danni dei piccoli vasi
arteriosi che, secondo la loro sede, producono le temibili complicanze
caratteristiche del diabete: degenerazione ed emorragie retiniche, con frequente
cecità; nefropatia, con insufficienza renale; cardiopatie gravi; alterazioni
neuro, circolatorie degli arti inferiori, con necrosi tessutali, ecc. La
"ipotesi sulla patogenesi epatica del diabete mellito tipo 2" permette
di comprendere facilmente come questa grave e diffusa malattia, definita dalla
legge italiana "di alto interesse sociale", possa essere agevolmente
prevenuta e validamente curata e guarita nelle fasi iniziali, ma come, anche nei
casi già tanto evoluti da richiedere, oggi, la terapia insulinica, si potrebbe
ben correggere definitivamente l'aumentata concentrazione degli zuccheri nel
sangue ( iperglicemia ), che è responsabile delle gravi complicanze, mediante
un intervento chirurgico di esecuzione abbastanza semplice. Si otterrebbe cosi
la restituzione della salute e di una buona qualità della vita ai centoquaranta
milioni di esseri umani ammalati di diabete mellito tipo 2, oggi esposti a gravi
sofferenze ed a morte precoce.
Ma, da più di tre decenni, dalla colpevole inerzia e dagli irremovibili rifiuti
silenziosi delle pubbliche istituzioni che hanno il dovere di prevenire e curare
il diabete, è stato reso impossibile fornire la dimostrazione sperimentale
dell'ipotesi, necessaria per poter attuare le valide cure mediche e chirurgiche
del diabete mellito tipo 2.
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Signor
Presidente,
I
sottoscritti cittadini, richiamandosi all'articolo 32 della Costituzione
italiana, secondo cui "la Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività", rivolgono alla S.
V. la presente istanza, intesa ad ottenere il Suo alto intervento perchè sia
resa immediatamente possibile l' effettuazione della verifica sperimentale della
qui allegata "Ipotesi sulla patogenesi epatica del diabete mellito tipo
2", da decenni ostacolata e resa impossibile dall'inerzia delle pubbliche
istituzioni sulle quali incombe l'obbligo della prevenzione e cura di quella
grave malattia di alto interesse sociale.
Questa violazione della libertà della scienza, garantita dalla Costituzione,
provoca gravissimi ed ingiusti danni alla salute di tre milioni di cittadini
italiani diabetici, e di centoquaranta milioni di diabetici nel mondo.
Confidando nella Sua grande sensibilità per i diritti umani, restiamo in
fiduciosa e grata attesa del Suo intervento
Firme
"); //-->