IL PLASTICO DELLA
DIGA ENEL DI POLVERINA (MC)

M. Parasassi

La diga di Polverina è stata costruita dall’ENEL nel periodo che va dal 1965 al 1968 ed io, proprio nel 1965, sono entrato a lavorare presso l’Ufficio Dighe del Centro di Progettazione e Costruzioni Idrauliche di Roma. L’ho quindi veduta … nascere e dal 1968 in poi sono stato uno dei responsabili dei controlli strutturali periodici che, per legge, occorre fare su ogni diga. Per oltre 30 anni mi sono occupato di lei, quasi come una figlia; ne conosco tutte le problematiche risolte o ancora insolute, segreti vita e miracoli, poi però è arrivata la pensione ed ho dovuto lasciare ad altri colleghi l’incombenza di occuparsi di lei.

Do qui una descrizione sintetica della struttura, a beneficio di chi è interessato a conoscerla.

La diga enel di Polverina è ubicata nel comune di Camerino (mc) ed è stata costruita nel periodo 1963-67 sbarrando il Fiume Chienti.

E’ una diga in terra, con nucleo di tenuta in argilla e rivestimento di monte in pietrame.

La quota del coronamento è a m 402.00 slm, la lunghezza è di m 375.15 e l’altezza max dello sbarramento sul punto più depresso della fondazione è di m 27.50.

Lo sbarramento determina un serbatoio con un volume d’invaso di mc 5'800'000 alla quota di m 400.00 slm, la lunghezza del lago è di ~ m 2'000.

Il serbatoio di Polverina, assieme a quello della diga del Fiastrone (a circa 15 km, in una valle parallela a quella del Chienti) alimentano la Centrale di Valcimarra.

Due viste della diga

Tra quelle poche cose che mi sono portato via per ricordo dall’ufficio (libri, un CD pieno zeppo di corrispondenza relazioni e documenti da me scritti, fotografie, progetti, ecc) ho trovato una pianta topografica di questa diga in scala 1/1'000 con tutte le curve di livello ed i particolari, tra cui la sezione maestra della diga e il disegno del manufatto degli scarichi in sponda sinistra. Mi è subito venuta la voglia di provare a realizzare un plastico-diorama e così (nel laboratorio della Scuola di Modellismo della Città dei Ragazzi di Roma) aiutato da alcuni allievi volenterosi ho realizzato il diorama che vi presento.


La planimetria usata per la realizzazione del plastico


Pianta e sezione dello scarico di superficie e della vasca di calma


La sezione maestra della diga

Il disegno al computer della sezione della diga e
della guida per l’inserimento a baionetta del plexiglas rappresentante l’acqua

La base del diorama è realizzata con un foglio di truciolare da 18 mm 70 x 60 cm, le curve di livello che ho utilizzato sono quelle con equidistanza 5 m (realizzate con compensato da 5 mm opportunamente sagomato ed incollato a strati), la diga (una struttura a sezione trapezia) l’ho realizzata con tavolette di balsa di 5 mm sagomate in modo opportuno ed incollate una sull’altra,

Il piano a curve di livello quasi completo, visto da monte

Altre viste del piano a curve di livello

Lo sfioratore con la vasca di calma in sponda sinistra (che consente lo smaltimento delle piene) li ho costruiti separatamente con foglietti e listelli di polistirene di vario spessore e, dopo averli terminati e verniciati, li ho posizionati al loro posto sul plastico.

Terminato il montaggio di diga, curve di livello, sfioratore, ho incollato la strada ed i sentieri (realizzati con compensato da 1 mm) e ho iniziato il lavoro di stuccatura del piano a curve di livello per rappresentare le pendenze del terreno. La stuccatura, realizzata con stucco plastico, ha richiesto diverse mani, per compensare il ritiro e la screpolatura del materiale in essiccazione.

Alcune viste del lavoro di stuccatura

Terminata la stuccatura è stato necessario compiere una serie di lisciature con carta vetrata, per pareggiare tutte le sbavature, e poi successivi piccoli ritocchi con lo stucco sono serviti per completare la conformazione del terreno.

La stuccatura lisciata

Finita questa fase ho iniziato la verniciatura con una prima mano di primer a spruzzo, una seconda mano omogenea di verde per i prati e le colline e una di terra di siena per il fondo del lago (per simulare il fango). Su queste basi ho fatto dei ritocchi con diversi toni di verde, giallo e ocra per i prati, di marrone e terra di siena per il fondo del lago.


Vista da valle


Vista da monte


Vista da sponda sinistra


Vista da sponda destra

Due viste degli edifici di servizio, la casa di guardia (a sinistra) e l’abitazione dei guardiani (a destra)

Successivi ritocchi sono stati necessari fino a quando non mi sono reputato soddisfatto della somiglianza con la realtà. A questo punto ho incollato i trucioli di gommapiuma verde per simulare la vegetazione (quella che si usa anche per i plastici ferroviari) incollata con vinavil (colorato di verde con la tinta che usano gli imbianchini per dare il colore alle tempere). Una mano di trasparente opaco a spruzzo, alla fine, ha bloccato il tutto. Altri piccoli ritocchi di colore sui trucioli (normalmente sono di uno stesso colore e quindi non danno un risultato simile alla realtà) e il paesaggio è terminato.

Ho poi incollato al loro posto la casa di guardia e l’abitazione dei guardiani che ho realizzato disegnandole (in scala) con il computer, stampandole su cartoncino e piegando i quattro lati come se fossero delle piccole scatoline. Alcuni pezzettini di listello di legno 1 x 1 mm incollati ai quattro spigoli hanno irrigidito il tutto e mi hanno consentito di incollare sopra i tetti.

La superficie del lago l’ho realizzata con un foglio di perspex da 2 mm, infilato a baionetta in una sede ricavata tra le curve di livello, e dipinto di azzurro-verde trasparente per simulare l’acqua (ho utilizzato la vernice per vetro, spruzzata con l’aeropenna).

Il diorama terminato visto dai quattro lati

Dalla parte posteriore del diorama è possibile guardare sotto il foglio di perspex e vedere il fondo del lago ed il paramento di monte della diga.

Le automobiline le ho realizzate con un listello di polistirene 2 x 2 mm tagliato alla misura di circa 5 mm e limato per rappresentare cofano motore e bagagliaio; anche queste sono state dipinte con colori acrilici e un lavoro da certosino.

Ho incollato due cartellini esplicativi ai lati del diorama, ed ho realizzato un cartellino di più grandi dimensioni (con i dati salienti della diga) da utilizzare quando espongo il diorama nelle mostre.

Ora il diorama è pronto ed ogni tanto posso guardarmelo ripensando a tutti i giorni trascorsi su e giù per quella diga a lavorare.