MOVIMENTO MARIANO - AUSILIARIE DELLA MADONNA


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Misteri Gaudiosi 6

Preghiamo > Misteri Gaudiosi III

Madre mia, fiducia mia!

III MISTERO GAUDIOSO (Lc. 2,18-20) - (VI schema)


I MIST. 18: “TUTTI QUELLI CHE UDIVANO SI MERAVIGLIAVANO DELLE COSE…”
Ecco una delle cose meravigliose della nostra fede è la “Meraviglia”: avere la capacità di meravigliarsi è quasi un dono. Meravigliarsi perché il sole splende e illumina tutto e godere di questa luce che fa bella tutta la natura: dal verde vario degli alberi al dorato autunnale, all’argentato primaverile con piante e fiori dai colori sgargianti, dolci o tenui, alle sfumature dei verdi prati o dei chiaroscuri dei monti all’ora del vespro. Cogliere i colori del mare dall’azzurro profondo o del verde smeraldo dovuto al sottofondo marino, e così via… Ammirare tutto questo, non significa risalire alla Mano d’un Artista d’eccezione e dovergli dire: Grazie, Gran Signore mio?! E come non meravigliarsi per le forze scatenate della natura in tempesta: vento impetuoso, onde anomale del mare, piogge a dirotto, neve che ammanta tutto, Dio si rende presente come il Terribile in potenza, che sovrasta di gran lunga le nostre misere forze. Ma molto più la meraviglia dovrebbe colpirci dinanzi alla nascita d’un bimbo: di esso Gesù ha detto di essere per noi il modello da avere sempre presente per imitarlo, per i suoi occhi puliti, lucenti, radiosi e ridenti; la sua gioia, la sua innocenza, il suo dipendere da e da… “se non diventerete come bambini…” non entrerete… I bambini sono l’immagine stupenda del come possiamo essere accetti a Dio (non con la superbia, l’alterigia, l’incallimento nel peccato che abbrutisce!...). Altra figura che incanta, è la madre col bimbo stretto al seno, immagine della Madre nostra Maria col Bambino Gesù: vediamo in quella presenza il dono di Dio in persona per un sì, che si è detto ad ogni bimbo, che si è aperto alla luce. Ma oggi, esiste questa meraviglia? E’ divenuta un po’ come la perla preziosa, un po’ rara. Ci lasciamo affogare dalle cose da fare e resta niente per gustare le cose bellissime di cui il Signore ci vuole circondare a iosa . E, a che serve la meraviglia? Serve a poter godere delle cose semplici, a sapersi accontentare del poco, senza pretendere molto e tutto subito. I veri poveri, sanno meravigliarsi. La meraviglia è degli umili; la meraviglia produce gioia, desiderio di saperne sempre di più. Per questo i pastori furono capaci, dopo di essersi meravigliati loro, di suscitare anche in altri la meraviglia, perché il modo di raccontare loro non lasciava indifferente nessuno. In questo Natale, cerchiamo anche noi di svegliare dentro, l’entusiasmo della Meraviglia nei Misteri della fede, a cui ogni giorno ci accostiamo.
A) MARIA, DONACI IL REGALO NATALIZIO DELLA MERAVIGLIA.
B) MARIA, RENDI ANCHE NOI CAPACI DI MERAVIGLIARE CHI INCONTRIAMO

II MIST. 18: “…CHE I PASTORI DICEVANO LORO…”
Noi pure facciamo tanto parlare in giro e raccontiamo, raccontiamo… Ma cosa diciamo? Su cosa battono le nostre lingue? Spesso su critiche, pronti a sparlare, a litigare, a contraddire a suscitare inciuci, invidie ecc. La lingua può essere uno strumento di pace, di allegria, di consolazione, ci comunicazione nel bene e può essere un tremendo strumento di distruzione di famiglie intere, di una persona, per cui essa va controllata, tenuta a freno, educata per valutare ciò che si deve dire e si può dire e non si deve far uscire dalla propria bocca.
Guardiamo Maria, Ella è la silenziosa, la riflessiva, ha parlato pochissimo e quando la dice la parola, è solo per il bene. Nella scena dei pastori che ritornano dalla visita alla grotta, si nota che avevano molto da raccontare. Come mai? Essi dicevano e dicevano… Ma non dicevano tanto per dire e non cose inutili. Dicevano le cose di Dio, di cui si erano imbevuti a tal punto a contatto con quel Bambino straordinario e con la Madre ugualmente bella, dolce e generosa, da far provare a tutti la gioia di prendere in braccio il bellissimo Bimbo, per baciarlo e coccolarlo certamente. I pastori quindi, non potevano tenere più solo per sé questa inimmaginabile esperienza e desideravano che anche altri la conoscessero e la potessero provare. Questo sarebbe anche un po’ il nostro compito. Cosa sentiamo, cosa vediamo, cosa comprendiamo, quando ci raduniamo ai piedi di Maria? Tutto non è solo per noi, ma è per trasmetterlo anche ad altri. Siamo chiamati ad essere diffusori dei tesori che Dio ci mette nelle mani, in cuore. Che bello! Che meraviglia! Dio, quanto sei grande; Maria, quanto sei bella, noi non ce la facciamo a tenervi solo per noi, da noi passate attraverso noi ad altri, perché si sentano contagiati dal vostro amore, dal vostro calore e dalla vostra gioia e pace. Questo è Natale: le luci,le feste, i regali sono una pallidissima espressione di ciò che nasce dentro noi, quando Gesù Parola vivente si fa carne in noi e cammina, incontra e parla anche a nostra insaputa, se beviamo ogni giorno alla sua inesauribile sorgente d’amore.
MARIA, AIUTACI A DIVENIRE PAROLA CHE TRASCINA A TE.AIUTACI A NON DISPERDERCI IN PAROLE INUTILI.

III MIST. 19: “MARIA, DA PARTE SUA, CONSERVAVA TUTTE QUESTE COSE…” Maria, Madre nostra, carissima Maestra di vita per tutte noi, aiutaci a comprendere come vivere la nostra fede. Maria, tu hai usata l’arte di conservare e quindi di incamerare. Questo prevede un grande spirito di osservazione, di attenzione, di ascolto. Noi, invece, così distratti, così frettolosi, quando ci fermiamo a guardare in che modo lo facciamo? Forse molto superficialmente e quindi non sappiamo scavare nelle profondità del Mistero e restiamo a bocca asciutta, quasi indifferenti, non proviamo gusto, non ci meravigliamo, non abbiamo nulla da conservare! Poi, c’è anche differenza tra ascoltare e sentire. L’ “ascolto” prenderebbe più la parte superiore: timpani e cervello. Il “sentire”, invece, timpani sì, sempre, ma molto più cuore e sensi. Allora dovremmo abituarci a tutte e due le cose e così senz’altro le esperienze personali ci arricchirebbero con più incisività, perché entrerebbero a far parte in tutto, della nostra conoscenza intellettiva e sensitiva. Questo modo di conoscere ci aiuterebbe molto più nella comunicazione con persone che soffrono o per malattia o per lutto o per qualsiasi problema, perché potremmo trarre dal pozzo pieno del nostro spirito, abbastanza motivi per aiutare e consolare. Se ci guardiamo attorno, purtroppo, dobbiamo vedere molte persone che non sanno che manifestare il vuoto del loro cuore, della loro anima proiettata solo sul senso del palato e poi?! Tutto il resto? Non sanno fare un salto al di là del loro naso (vediamo questo nelle bancarelle di beneficenza che andiamo facendo: per mangiare e bere ci si muove, ma per spendere anche poco, per aiutare un povero, no!). E allora, è chiaro che si è demotivati, annoiati, stanchi di tutto e di niente. Hanno perso qualsiasi entusiasmo! Poverini, non hanno conosciuto Maria, la nostra santa ed esperta educatrice, che sa osservare, conservare e valutare e al momento opportuno regalare un tesoro del suo cuore, pieno di grazia e bontà. Preghiamo perché in questo Natale molti possano radicarsi in questo specifico di Mamma Maria, per sentirsi veramente appagati, con tanti motivi di vita, per i giorni che Dio dona a ognuno.
MARIA, AIUTACI A CONSERVARE NEL NOSTRO CUORE QUANTO CI DONIRIEMPICI DI TE, DELLE TUE PAROLE E DEI TUOI MOTIVI DI VITA.

IV MIST. 19: “MEDITANDOLE IN CUOR SUO”
Maria è la Donna sempre indaffarata, che non perde mai tempo; sa utilizzare tutti i tempi liberi per meditare. Che vuol dire “meditare”? Significa, soffermarsi anche su una parola, su una frase, per poi riascoltarsela sotto varie luci, vari effetti riflettendoci sopra ognuno e deducendone un insegnamento. A volte, non si tratta di parole, ma di visione di un fatto che deve andare in un certo modo, meglio di quello di prima ecc. E quindi si affacciano anche i volti, i gesti, gli eventi per riguardarli con benevolenza e con amore. Maria credo, facesse così, cercava di vedere sempre il lato positivo, cercando di interpretare persone, parole, eventi in senso positivo e mai in senso contrario. Questo esercizio, di cui uno riuscendo ad abituarsi, donerebbe una pace imperturbabile, perché nella carità dice San Paolo, tutto si scusa, tutto si apprezza, tutto si ama e tutto si copre… Così sull’esempio della nostra carissima Madre Maria, dovremmo trovare il tempo (pure quando attendiamo il pulman o quando guidiamo o se si è in treno. Ovunque c’è tempo da utilizzare e approfittare per meditare, ma senza farci mancare però un quarto d’ora al giorno da dedicare solo a questo compito molto utile per il bene nostro e di gran lode a Dio. Cerchiamo allora, di non sprecare i momenti liberi in cose inutili, perché Dio è sempre alla porta ad attendere: apriamoGli, Lui entrerà e ci dirà senz’altro qualcosa di bello, di importante da conservare nello scrigno del nostro cuore, che al momento opportuno potremo offrire a chi ne avrà bisogno. Non perdiamo tempo a rimuginare situazioni incresciose che ci fanno aumentare dentro astio, risentimenti e perfino odio. Quando queste cose ci tormentano, volgiamole in preghiera per quelle persone che pensiamo ci abbiano fatto del male coscienti o meno che siano, non importa, così Maria ci aiuterà a trasformare tutto in bene per loro.
MARIA, INSEGNACI A SAPER MEDITARE IN OGNI TEMPO.DONA PACE AI NOSTRI PENSIERI E SENTIMENTI.

V MIST. 20: “I PASTORI SE NE TORNARONO GLORIFICANDO E LODANDO DIO
PER TUTTO QUELLO CHE AVEVANO UDITO E VISTO, COME ERA
STATO DETTO LORO”
E’ questo l’augurio che ci facciamo tutti in questo Natale: tornare da un’esperienza natalizia come la visita ad un Presepe o una visita ad un povero, o l’accoglienza di un povero alla nostra tavola, o l’aiuto ad un povero in qualunque modo possibile o con la partecipazione alla Messa di mezzanotte o alla Messa del Natale o con la pace donata e fatta con chi magari si è litigato. Poter tornare in casa cambiati, come i santi pastori di Betlemme, che hanno fatto un gran salto in alto, dopo essere partiti per curiosità. Essi hanno compreso in breve tempo, tantissime cose, per cui da poveri che erano si sono sentiti riempiti di tesori che non si corrompono e durano per sempre, ricchi della grazia del Divin Bambino e della tenerezza della Santa Madre. In un batter d’occhio, la loro vita si è capovolta, hanno visto che vale la pena vivere, ma vivere per un Lui Grande, quanto l’infinito, aiutati dalla Madre che sta là per incoraggiare. Tutto questo ha suscitato in loro una forza irrefrenabile che non potevano più contenere, ma che si doveva per forza tradurre nel dire, raccontare a chiunque, a chi voleva sentire o non, questo era affare personale. I pastori, non potevano tacere l’importanza, la bellezza, il dono che si sprigionava da quelle Presenze misteriose, per quello che avevano sentito, visto e toccato. Quali furono gli effetti? La lode, la gioia esplosiva, il ringraziamento, perché Dio non li aveva ingannati e quel sacrificio notturno non era stato inutile: il lungo cammino al freddo, il regalo tolto dal poco che avevano era tutto niente a confronto di ciò che si portavano ora dietro. E quindi, altro che banditori, altro che altoparlanti o microfoni, tutto il loro andamento, la loro voce, i loro occhi brillanti più delle stelle, annunciava la grandezza del Mistero che ebbero la fortuna di sperimentare. Che sia così per tutti noi ed anche per i lontani: amici o parenti che conosciamo, perché col nostro annuncio possano anche loro, forse prima per curiosità e poi perché, affascinati dall’umiltà e povertà del Dio Bambino, fattosi così vicino, perché potessero anche loro provare la bellezza del Mistero natalizio, e sperare di ritornare alla Culla di Chi li sta ad aspettare, da sempre. Amen!
MARIA, VENIAMO ALLA CULLA, OFFRENDO A GESU’ TUTTO DI NOI.FA CHE MOLTI TORNINO PENTITI AI PIEDI DEL DIO BAMBINO.




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