MOVIMENTO MARIANO - AUSILIARIE DELLA MADONNA


Vai ai contenuti

Misteri Gaudiosi 4

Preghiamo > Misteri Gaudiosi IV

Madre mia, fiducia mia!

IV MIST. GAUD. “Presentazione di Gesù al Tempio” (Lc.2,37-40)
4° SCHEMA


I - 37: “ANNA”, RIMASTA VEDOVA E GIUNTA ALL’ETA’ DI 84 ANNI,
NON LASCIAVA MAI IL TEMPIO E SERVIVA DIO GIORNO E NOTTE
CON DIGIUNI E PREGHIERE”.
Conosco molte anziane che si annoiano di andare in Chiesa, di pregare perfino, e tanto meno volersi comunicare ogni giorno, quasi che per loro sia una cosa inutile e il tutto una perdita di tempo. Al contrario, di altre nonne, invece, molto insistenti e forse pure “troppo” nei riguardi di nuore e nipoti che ottengono un effetto anzicchè positivo, negativo. Senza dire che per loro stesse, sulla soglia dell’aldilà, parlando solo senza praticare, si troveranno spoglie di qualunque conforto e aiuto spirituale, tanto necessario per quel passo.
Altre, invece, stanno sempre in Chiesa ma non con lo spirito di Anna di 2000 anni fa, ma con l’intento di spiare, criticare e malevolmente a volte pure di calunniare e mandare all’aria preti, suore o laici!!!. Meglio allora come sopra, però nessuna di queste sono accette a Dio in teoria, poiché il giudizio è solo suo. Anche la Madonna se ne dispiace tanto per questi comportamenti!.
Per fortuna, la maggior parte si avvicina un po’ all’anziana Anna biblica: amono la Chiesa, ci vanno mattina e sera, ascoltano pure due messe (dove ci sono), si comunicano, dicono tutti i Rosari, adorano il Sant.mo Sacramento, insomma sono molto devote e fin qui tutto bene. Speriamo però, che fuori Chiesa riversino la Carità ricevuta, là dove c’è bisogno con la parola buona e qualsiasi altro intervento.
Ma l’Anna del Vangelo di Luca ha molto di più, perché già da giovane vedova, invece di piangersi addosso, certamente senza figli, si è offerta subito a Dio servendolo nel Tempio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Come realizzare oggi questo? Ognuno secondo la propria situazione, secondo l’ispirazione dello Spirito Santo e i suggerimenti della Madre del Cielo, si potrebbe organizzare nel dedicare tutto il tempo possibile sia per la cura degli arredi sacri, da quelli più delicati a quelli più complicati come tovaglie e paramenti o confezionandoli, o lavandoli ecc. Oppure con la cura dell’altare e dei vasi sacri, oltre che per la direzione generale delle pulizie, dei fiori ecc. A questo aggiungere lo spirito di adorazione non solo in presenza di Gesù esposto, ma sempre e questo può essere anche di notte quando il sonno tarda a venire. A ciò si possono aggiungere i sacrifici volontari, le piccole rinunce. Così ci siamo avvicinati alla Donna saggia del Vangelo, tutta spesa al servizio di Dio e indirettamente dei fratelli. Cosa le succede alla fine della vita? La gioia di vedere e abbracciare Dio nella persona del Piccolo Gesù. Tali consolazioni sono riversate abbondantemente, perché promesse da Gesù, a chi si dona a Dio senza riserve, con purezza e amore.
MARIA, AIUTA TUTTE LE VEDOVE A SAPER VALORIZZARE IL LORO
STATO.
MARIA, FA CHE CHI E’ SOLO NON SI PERDA D’ANIMO PERCHE’
NELLA CHIESA C’E’ SEMPRE DA FARE.

II - 38: “ARRIVO’ (Anna) ESSA PURE IN QUELLA STESSA ORA A RENDERE GRAZIE
A DIO E PARLAVA DEL BAMBINO A TUTTI QUELLI CHE ASPETTAVANO
LA LIBERAZIONE DI GERUSALEMME”.
Molte anziane, sole, non avendo da fare per accudire più marito e figli, si trattengono a lungo nella Chiesa ma non tanto per pregare, come dicevo prima, ma per controllare chi esce e chi entra dalle Sacrestie o vedere il prete quanto dedica più tempo ad una anzicchè, all’altra. Cioè la Chiesa è per loro una piazza, un luogo per passare il tempo, quindi non per stare col Signore, allora è difficile incontrarlo.
Per poter veramente incontrare il Signore, riceverlo e stringerlo a sé, bisogna allenarsi ad uno spirito di interno ringraziamento insieme a lode di Dio. Questo potrà meritare una sorte di ricompensa da parte di Dio, che non è tenuto per forza a dare; Lui solo vede fino in fondo le nostre intenzioni e scruta i nostri cuori.
Ma quando Dio crede opportuno, la grazia che dona è tanta e tale, che se la sappiamo custodire, non può restare solo chiusa in noi, essa ha l’esigenza da sola di comunicarsi in altri cuori per la veemenza d’amore, per cui Dio ci rende suoi strumenti di grazia nel far sperimentare e conoscere Dio sia Bambino che Adulto in Gesù C. a tanti che credono di sapere, ma in realtà non sanno nulla del Signore e per altri che sono proprio lontani da Lui.
Per realizzare tale missione, si prevede una conoscenza biblica approfondita soprattutto nella preghiera contemplativa che fa scoprire veri tesori nascosti nelle Sacre Scritture. A questo siamo tutti chiamati a comunicare con rispetto, cercando il momento opportuno e mai ci fermi la vergogna o la timidezza. Dio è il Forte in noi, è Colui che avanza sempre per primo. Mettiamoci tutti a suo servizio, perché sono tanti quelli che aspettano la liberazione dal male o da una vita senza senso. Aiutiamo tutti…
MARIA, PARLA TU IN NOI COME MADRE VERSO CHI SOFFE…DICIAMO CON TE AL SIGNORE: ECCOCI SIAMO TUTTI TUOI

III - 39: “QUANDO MARIA E GIUSEPPE EBBERO COMPIUTO TUTTO QUELLO CHE
RIGUARDAVA LA LEGGE DEL SIGNORE, RITORNARONO IN GALILEA,
NELLA LORO CITTA’ DI NAZARET”.
Maria e Giuseppe sono un grande esempio per le famiglie giovani che hanno un piccolino di pochi mesi. Loro si organizzarono, fecero un lungo viaggio, senza badare a tempo, spesa, fatica, disagi di quel tempo, per adempiere la Legge del Signore e cioè fare la loro offerta.
Oggi, cosa vediamo? Molte coppie si astengono di andare a Messa la Domenica da quando hanno avuto il bebè, perché dà fastidio in chiesa, perché strilla ecc. Ma no, non è questa la verità di fondo; uscire insieme portando il bimbo in carrozzina, bisogna aver prima aver messo la casa a posto, aver avviata la cucina e quindi si richiede più impegno di volontà e disponibilità; mentre il vociare, la nenia dei neonati, sgambettìo dei piccolini su e giù è un contorno molto accetto prima da Gesù stesso che disse: “Lasciate che i bambini vengano a me…” e poi anche per il Sacerdote e così deve essere pure per la Comunità. Certo i genitori pian piano lo educheranno a saper stare nei vari luoghi come si conviene, ma il bimbo non deve respirare solo aria di casa o di villa, ma anche della Casa di Dio, per poterla poi desiderare e frequentare con l’uso di ragione. Infatti per molti che sono fedeli come Maria e Giuseppe, i bambini vengono volentieri con i loro genitori, stando al loro posto poi con calma e gioia. Intanto per noi non ci sono quelle distanze come per andare al Tempio di Gerusalemme, spesso si abita molto vicini alla parrocchia e con macchine a disposizione non ci sono difficoltà; l’offerta principale gradita a Dio sono principalmente i nostri cuori pieni d’amore per il Signore. Allora, essere cristiani vuol dire, esserlo in tutti i momenti felici o dolorosi o faticosi della vita.
MARIA E GIUSEPPE INSEGNATECI AD ESSERE FEDELI ALLA MESSA
FESTIVA.
MARIA E GIUSEPPE, DONATECI L’ENTUSIASMO DELLA FESTA
DEL SIGNORE.

IV – 40: “INTANTO IL BAMBINO CRESCEVA E SI FORTIFICAVA”
Maria, come tutte le brave mamme, teneva spesso in braccio il suo Bambino Gesù. A sera gli cantava la ninna nanna, poi lo allattava, gli preparava la pappina, lo lavava, tutte le cose necessarie per portar su un bimbetto. Giuseppe e Maria poi cominciarono a far fare i primi passi, per cui Gesù, imparò a gironzolare prima all’interno della casetta e poi fuori nello spiazzale antistante la porta di casa. Maria andando a prendere l’acqua al pozzo si portava dietro sempre il Bambino per non lasciarlo mai solo. Il Piccolo Gesù, cresceva forte, perché mangiava tutto quello che i genitori gli offrivano e non faceva mai capricci. Quando era chiamato rispondeva subito, ubbidiva in tutto, pur se doveva lasciare il gioco con i compagni della sua età. Aveva imparato le preghierine della mattina e della sera che insieme ai genitori recitava fedelmente. Così ogni giorno si vedeva che il Bambino veniva su bello e forte, con degli occhioni a mandorla, le cui pupille di un bleu scuro erano incastonate in una madreperla lucente. La boccuccia ogni volta che si apriva per chiamare “Mamma”, sembrava un roseo fiore che si schiudeva emanando il profumo di una tenerezza filiale unica al mondo. I bei dentini bianchissimi e perfettissimi, sembravano una parur di perle preziose ben custodite nella piccola cassaforte orale. La sua fronte alta, era ricoperta a metà da folti riccioli, cadenti come una cascata di ciliegio in fiore dal colore di rame scuro e tutta la testa ricoperta da onde folte fino al collo, quasi come un naturale casco tutto doro.
Che Bambino meraviglioso, ma sempre un bambino come tutti gli altri: vivace, pronto, intelligente, vispo, allegro, che bello! E Maria doveva fare frequenti atti di fede per pensare che era anche Dio. Peraltro, non aveva niente di regale, se non quello di cui madre natura l’aveva dotato, poiché era povero come tanti bimbi del suo vicinato, vestiva con una semplice tunichetta. Ma, in mezzo ai suoi amici, senza nulla mostrare di straordinario, spiccava per bellezza e salute. Così il Bambino cresceva seguendo il progressivo cammino naturale senza né traumi né fisici e né interiori, poiché in Lui tutto era in ordine, perché senza la minima macchia di peccato. Gesù, seguiva volentieri il papà in falegnameria oppure la Madre nelle sue faccende, portando la brocca più piccola o per apparecchiare la tavola. All’imbrunire spesso si accoccolava ai piedi della Madre contemplandola e Maria compiacente incontrava i suoi profondi occhi e solo con lo sguardo si intendevano molto perché Lei era vera Madre sua e Lui vero Figlio suo.
MARIA, AIUTACI A RESTARE AI TUOI PIEDI COME FACEVA GESU’.DONACI IL TUO SPIRITO DI FEDE E DI AMORE PER GESU’.

V – 40: “GESU’ CRESCEVA”, PIENO DI SAPIENZA E LA GRAZIA DI DIO ERA
SU DI LUI”.
Abbiamo visto che Gesù era un bambino come tutti a riguardo del fisico (anche se era il più bello fra tutti i figli degli uomini, come recita un Salmo), ma aveva un di più insito nella sua invisibile natura divina: LA SAPIENZA E LA GRAZIA DI DIO.
Cos’è la Sapienza? E’ il gusto delle cose di Dio; è un sapore che produce desiderio, appetito con la voglia di gustare quel che si sa essere buono e quindi di accrescerlo, di provarlo molte volte, di conservarlo per non perderlo. Sapienza, viene dal verbo latino: “sapere”, che vuol dire anche sapere coltivando la mente e lo spirito. Quindi non è un sapore di gola, ma un sapere intelligente, un gusto tutto spirituale. E’ questa sapienza da dover far acquisire ai giovani e qui entra la responsabilità dei genitori circa l’educazione morale, spirituale, religiosa, culturale, sociale, affettiva e intellettiva. Ma anche noi adulti abbiamo bisogno di sapienza, essa non è mai abbastanza e quindi cercarla come un tesoro per appropriarcene, arricchircene, saziarcene, assorbirla, farla nostra e e divenirne con l’aiuto di Gesù e di Maria, sorgenti a nostra volta per altri che ne difettano, indicando loro la strada giusta. Poveri ce ne sono tanti oggi tra giovani, adulti e perfino anziani perché amano riempirsi la mente di cose inutili, vane o anche di nulla e quindi si sentono infelici, perché svuotati, demotivati, sposati con la “noia” e perciò tristi a vita durante! Che pena, fanno a noi, ma anche e soprattutto a Gesù e Maria, perché non siamo fatti per essere così infelici, mentre non si sa che a un passo hanno tutto quello che la sapienza contiene.
E cos’è la Grazia? E’ uno stato, in cui nessuno di noi è confermato, tranne la Madonna. Essa consiste nell’amicizia con Dio, l’unione con Lui, la pace, la gioia, la serenità, la contentezza, la pienezza, la vita felice di Dio in sé. Quando non c’è il peccato c’è la grazia. In Gesù vero Figlio di Dio Padre suo, non poteva non esserci questa grazia al cento per cento. Per questo Gesù splendeva fra tutti, non tanto per il fisico, pur perfetto e bello, quanto per la grazia che rendeva ancor più splendido l’aspetto fisico e della persona tutta. Noi, cosa facciamo per assomigliare a Gesù sapiente e in grazia crescente, come persona umana? Cerchiamo di non perdere la grazia ricevuta nel Battesimo, ma se per disgrazia succedesse, restauriamoci subito con una bella Confessione. Chiediamo aiuto a Maria, perché restiamo in grazia di Dio sempre.
A) MARIA, DONACI UN PIZZICO DELLA DIVINA SAPIENZA DI TUO
FIGLIO.
B) MARIA, ACCRESCI IN NOI LA GRAZIA RICEVUTA NEL BATTESIMO
E NON PERMETTERE CHE LA PERDIAMO A QUALNQUE COSTO.



Torna ai contenuti | Torna al menu