MOVIMENTO MARIANO - AUSILIARIE DELLA MADONNA


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Misteri Gaudiosi 3

Preghiamo > Misteri Gaudiosi IV

Madre mia, fiducia mia!

IV MISTERO GAUDIOSO : Presentazione di Gesù al Tempio – Lc. 2,32-36
( 3° schema)


PREMESSA:
Un po’ di storia – Ieri, festa della Presentazione del Signore al Tempio, la contempliamo accompagnati e guidati da Maria, sua e nostra Madre. Questa festa dopo i 40 giorni dalla nascita di Gesù è anche detta la CANDELORA ed è una delle più antiche festività del calendario cristiano. Si iniziò a celebrarla nel 4° secolo a Gerusalemme,secondo la testimonianza di Egeira. Dal V° secolo è definita la festa dell’Incontro IPAPANTE. Col tempo verso l’VIII secolo la Liturgia Gallicana denominò questa festa PURIFICAZIONE DI MARIA, conferendole così una tonalità mariana. Oggi invece è tra le feste del Signore con il nome di PRESENTAZIONE DEL SIGNORE. L’incontro del vecchio Simeone, quindi, portatore di una lunga speranza, con il neonato alle porte del Tempio è l’incontro di due epoche: la fine della Vecchia Alleanza: Antico Testamento, per il compimento delle attese e l’inizio della nuova era salvifica. Ora il servo può essere congedato, può morire in pace perché ha potuto contemplare Colui che molti profeti e re desiderarono vedere la salvezza messianica.

I MIST. 32: “(Gesu’) LUCE CHE ILLUMINA LE GENTI E GLORIA DEL TUO
POPOLO ISRAELE”
Alla rivelazione celeste fatta dagli Angeli ora corrisponde quella dei due giusti carismatici (Simeone ed Anna), che raccolgono tutte le attese messianiche dei profeti e dei poveri in Israele. Simeone è un giusto, secondo l’ideale religioso dell’Antico Testamento, che attende la consolazione d’Israele, cioè la salvezza promessa un tempo al popolo oppresso, come si legge in Is. 40,1 e 49,13; e che nel linguaggio dell’epoca voleva significare il tempo messianico.
La testimonianza di Simeone ha lo scopo di rivelare ai presenti la missione unica e decisiva di Gesù, Egli non è solo il Profeta consacrato fin dalla nascita, ma il Messia che porta la salvezza definitiva. Il canto di lode di Simeone e la sua profezia sono una meravigliosa sintesi di professione di fede che mette in evidenza la missione salvifica di Gesù riferendo a Lui gli antichi attributi di Dio stesso: Luce e Gloria d’Israele, con un orizzonte universale: da Israele a tutti i popoli del mondo.
Chiediamo a Maria che la luce del Figlio suo Gesù riempia la nostra anima e quella di tanti che soffrono nel cuore e nel corpo.
MARIA ACCENDI LA LUCE DI GESU’ NEI CUORI AVVILITI E SPENTI.LA GLORIA DEL TUO FIGLIO AVVOLGA QUESTO MONDO
DI PACE.

II MIST. 33: “ORA, SUO PADRE E SUA MADRE RIMASERO MERAVIGLIATI DI
QUANTO ERA STATO DETTO LORO DI LUI”.
Maria e Giuseppe erano genitori molto umili,sottomessi alle Leggi religiose del loro tempo e a quelle civili. Non si gloriavano delle grazie straordinarie di cui erano protagonisti e amavano sentirsi immersi nella comune gente del popolo, anzi tra i più poveri, com’erano di fatto. E quindi sentirsi dire una profezia da un Sacerdote giusto e quindi santo, sul loro Figliuolo, li stupisce non poco. Questo Figlio è come Dio: Luce, Gloria, Resurrezione, Salvezza, Re potente (anche se nascosto), Messia contraddetto, Salvatore universale. I genitori, avevano un basso concetto di loro stessi e non nutrivano alcun progetto ambizioso su quel Figlio, avuto miracolosamente, saltando ogni legge naturale. Per loro tutto era nelle mani di Dio e andavano avanti come i poveri giorno dopo giorno, secondo l’andazzo della società del loro tempo. Sentire ora, certe cose, è naturale che ne restassero sorpresi, poiché delle espressioni oltrepassavano i limiti di povere creature umane. Maria e Giuseppe, del Bambino vedevano un essere come tutti gli altri e nulla di più. Questi episodi servivano loro a farli riflettere e ricordare le parole del primo Annuncio e così con l’aiuto della fede camminare nelle vie straordinarie tracciate loro da Dio.
MARIA, INSEGNACI A MERAVIGLIARCI DELLE PAROLE DI DIOIN QUESTA VITA CAOTICA, NON CI SFUGGANO LE PAROLE
DEL FIGLIO TUO.

III MIST. 34: “SIMEONE LI BENEDI’ ED A MARIA SUA MADRE, DISSE: “ECCO
EGLI E’ POSTO PER LA CADUTA E PER LA RESURREZIONE DI
MOLTI IN ISRAELE E COME SEGNO DI CONTRADDIZIONE”
Le parole profetiche di Simeone, rivolte alla Madre, precisano il destino del Cristo: Egli è Salvatore, ma come “segno di contraddizione”, segno contestato che esige una decisione urgente e coraggiosa (Lc. 2,34-35) . Gesù,pur essendo il Salvatore promesso, è scandalo e rovina per quanti lo rifiutano, resurrezione, invece, per quanti l’accolgono. Non esiste neutralità di fronte alla sua persona e alla sua proposta salvifica. Come già avveniva per l’azione della Parola di Dio nell’Antico Testamento, che era “pietra d’inciampo” o “pietra di sicurezza” (così pure nel Nuovo Testamento con il Messia, il Cristo) a Secondo della fede o incredulità del popolo. (Is.8,14 e 28,16). - Le parole enigmatiche di Simeone si riferiscono al rifiuto storico d’Israele, che raggiunge il suo apice nella morte violenta di Gesù, quello sarà anche il momento in cui la Madre del Messia sarà coinvolta in un dolore lacerante e profondo. L’immagine della “spada” che trapassa l’anima della Madre esprime un dolore mortale. La figura di Maria qui rappresenta e riassume il destino della comunità associata al rifiuto e alla persecuzione del suo Signore. Simeone, alla fine, da buon sacerdote non mancò di benedire quelle già sante e benedette Creature: Gesù, Maria e Giuseppe.
MARIA, AIUTACI A COMPRENDERE LE PAROLE DEL FIGLIO TUO.AIUTACI A NON CORAGGIARCI QUANDO SI FA BUIO
INTORNO A NOI E IL MALE SEMBRA PRENDERE IL SOPRAVVENTO.

IV MIST. 35: “SICCHE’ UNA SPADA TRAPASSERA’ LA TUA ANIMA, AFFINCHE’
VENGANO SVELATI I PENSIERI DI MOLTI CUORI”.
La punta di questa spada si presenta a Maria già dalla fuga in Egitto con la vicenda della emigrazione forzata! Si avvicinerà ancor più quando trepidò più che mai per la perdita del Figlio al Tempio di Gerusalemme e non comprese la risposta di Gesù. Penetrò dentro, quando Gesù lasciò la casa di Nazaret separandosi fisicamente dalla Madre per compiere la sua Missione, di cui Maria prevedeva, come presentiva il suo cuore di mamma la sua tragica fine. La spada si faceva sentire ogni volta che Gesù veniva contraddetto, malvisto, criticato ecc. Che dire poi della sera dell’agonia nel Getsemani?! E poi del tradimento di Giuda, di Pietro, dell’abbandono degli Apostoli e poi della flagellazione, degli sputi e degli insulti, incoronato di spine, i dolori erano lancinanti nello spirito e che si ripercuotevano certamente sul suo fisico sensibilissimo di Donna e Madre. Non si può dire cosa ha sofferto Maria, sotto la croce a vedere suo Figlio innocente, ingiustamente condannato a morire in quel tremendo modo, dovuto solo agli schiavi e a gente latrocina ed omicida, questo è stato il momento in cui quella spada l’ha trafitta tutta e non è morta per volere divino, ma è rimasta là ferma, impietrita dal dolore, fino in fondo. Ma quella spada purtroppo, non ha finito di colpirla a causa dei tanti nostri peccati e crimini che si commettono in tutto il mondo. E noi ce ne possiamo stare inermi così?! Maria, è stata anche molto generosa e coraggiosa perché non si è tirata indietro, non è scappata, ma ha continuato a dire il suo sì per generarci alla vita divina, di figli di Dio in quel Figlio suo che si offriva per noi tutti. Lei perciò si è abbracciata la spada, come se fosse lo strumento giusto per la cooperazione all’opera di redenzione che si compiva anche con la sua sofferenza.
MARIA, GRAZIE PER NON AVER RIFIUTATO LA SPADA PER AIUTARCI
A SALVARE LE NOSTRE ANIME.
B) MARIA, RESTIAMO CON TE PER CONSOLARTI E RINGRAZIARTI ANCHE
PER CHI NON LO FA.

V MIST. 36: “VI ERA ANCHE UNA PROFETESSA ANNA, FIGLIA DI FANUELE,
DELLA TRIBU’ DI ASSER, MOLTO AVANZATA IN ETA’, CHE ERA
VISSUTA CON SUO MARITO 7 ANNI DOPO LA SUA VERGINITA’”
Perché potessimo credere, abbiamo avuto anche tutte le generalità di una signora anziana, che era a servizio del Tempio da moltissimi anni, da giovanissima, dedicando la maggior parte della sua vita tutta Dio. Questa scelta, e questo suo modo di impostare la sua vita ci fa pensare ad una persona in cammino verso la santità, e Dio infatti, l’aveva dotata di senso profetico, attraverso l’azione dello Spirito Santo, a cui Lei era stata sempre docile. Questa vedova ci fa ricordare due altre vedove citate da Gesù, quella che offre al tempio l’unica moneta che aveva, per cui Lui la loda pubblicamente e l’altra quella insistente per ottenere giustizia presso un giudice ritenuto “iniquo”, e Gesù la porta come esempio per pregare nello stesso modo. Da questi esempi comprendiamo che le vedove sono molto care a Dio, specie se restano fedeli al loro stato e si dedicano ad opere di carità. Quindi niente depressione, cercare il da fare che non manca, basta guardarsi attorno. Pensiamo che Maria santissima, anche Lei ha fatto esperienza di vedovanza, quando ha perduto il suo San Giuseppe e Gesù adulto, lascia la sua casa e Lei rimane sola. Cosa fa? Si circonda di amiche ed insieme assistono Gesù e gli Apostoli nei loro bisogni quotidiani di cibo e pulizia. A questo punto, affidiamo tutte le vedove a Maria perché le consoli, le protegga e sappiano fare scelte giuste come Anna al tempio, Maria e altre sue amiche.
MARIA, ACCOMPAGNA LE VEDOVE NEL LORO CAMMINO DI
SANTITA’
B) MARIA, PROTEGGI TUTTE LE VEDOVE DAI PERICOLI DEL MONDO.









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