Dopo aver superato gli inesistenti controlli ai confini di stato ed aver passato il ponte per Krk (foto 1) pagando 15 kn, considerato il fatto che erano già le 13.00 (il ritardo sulla tabella di marcia è stato dovuto a parecchi incidenti causati dall’abbondante pioggia e dal manto stradale pessimo), abbiamo seguito la prima indicazione che abbiamo visto per un ristorante e ci siamo ritrovati nella piccola, trafficata Njivice. Parcheggi liberi gratuiti neanche l’ombra; quindi abbiamo pagato il prezzo di 5 kn per il posteggio. Siamo andati a mangiare al ristorante “VIJON”, dove la simpatica e disponibile cameriera, oltre a farci lezioni di croato, ci ha servito “RAZHJICI POMFRIT” (ottimi spiedini di carne con patate fritte e salsa), “salata vijon” (insalata di pesce con salsa rosa) e “palacinke orasi” (crepes di noci). Siamo ripartiti per Krk e abbiamo subito cercato il campeggio “Jezevac”. Una volta trovato, fortunatamente abbiamo visto che era completo (dopo aver visitato l’interno): infatti i posti per piazzare la tenda si presentavano in maniera caotica. Abbiamo quindi optato per la vicina Punat, nella quale abbiamo trovato il campeggio “PILA” (foto 2) (www.hoteli-punat.hr).
Sveglia alle 8.00 e dopo aver sbrigato le faccende domestiche, siamo andati in spiaggia. L’acqua del mare era limpida e cristallina, e contrariamente a quanto dettoci in Italia, insolitamente calda. La sera, seguendo la passeggiata sul mare, siamo arrivati in centro a Punat (foto 3) che si trova a circa un chilometro dal campeggio.
Durante il giorno vita da spiaggia, mentre la sera siamo andati a mangiare al ristorante “RIBICE” nell’interno di Punat. Abbiamo preso scampi e alici per un totale di 175 kn.
Oggi gite:
Prima tappa Krk (foto 4). Bel paese caratterizzato da vie strette e scoscese. Il mare è limpido, anche se nelle vicinanze c’è la marina. Abbiamo mangiato calamari fritti, alla piastra e due insalate di pomodori al ristorante “NONO” (foto 5). Il pane è fatto al momento e cotto al forno; veramente ottimo. Il tutto al modico prezzo di 146 kn, comprensive dell’assaggio della grappa locale.
Seconda
tappa: Vrh (foto 6): quattro case su una collina dell’interno. Il paesaggio
pieno di verde suppliva la mancanza di divertimenti.
Terza tappa: Malinska (foto 7): struttura simile a Punat, con la stessa passeggiata sul mare, dove i bagnanti erano accalcati in esigue metrature. La passeggiata vicino al porticciolo era piena di bar e ristoranti, dove una bottiglietta d’acqua da mezzo litro, è costata 10 kn.
Tornati in campeggio, dopo aver mangiato e gonfiato il materassino (causa piccolo foro), alle 22.00 siamo andati a visitare Stara Baska… dove non c’è nulla! Una strada che attraversa il paese costeggiando sulla destra il mare e sulla sinistra le montagne. Probabilmente molto caratteristica di giorno, ma di sera desolante al massimo…
Appena
alzati, dopo la colazione, siamo partiti per Vrbnik (foto 8) dove abbiamo
visitato il porto. Passando per un’insenatura si raggiunge una spiaggia
appartata. La cittadina, arroccata su una collina che degrada verso il mare, è
caratterizzata da una struttura medioevale. Per il pranzo siamo andati al
ristorante “Nada” (foto 9) dove abbiamo preso:
antipasti:
“PATE’ DI NASELLO”,
primi:“SPAGHETTI
CON GAMBERETTI” e “SURLICE CON SALSA DI GAMBERI”
secondi:“SCAMPI
ALLA BUZZERA” e “CALAMARI RIPIENI DI GAMBERETTI”.
Verso le 15 siamo andati a Silo (foto 10), dove oltre alla passeggiata con spiaggia annessa, non c’è nulla di speciale. Subito dopo siamo passati dalla baia di Soline (foto 11) dove abbiamo visto che su quel tratto di spiaggia si fanno i fanghi (per questo abbiamo deciso di tornarci lunedì). Siamo andati a visitare le grotte di Biserujka (foto 12 e 13) e abbiamo fatto una passeggiata verso il mare su un sentiero di montagna (appena al di fuori delle grotte). La sera, siamo stati a Punat, dove ha iniziato a diluviare… e ci siamo lavati!
Oggi
gita: destinazione Pag (foto 14). Dopo due ore e mezzo di viaggio siamo arrivati
al ferry boat. Primo viaggio su un traghetto per noi e l’auto. Dopo un’altra
ora e mezzo di viaggio sull’isola siamo arrivati al capoluogo, cioè Pag.
Tutte queste ore di viaggio sono state dovute non dalla distanza (150 km), ma al
traffico e alle strade di montagna. Pag è nota soprattutto per i centrini di
cotone fatti a mano; ed infatti passeggiando per le strette vie del centro, si
possono ammirare ai lati delle abitazioni le varie esposizioni di centrini. Il
pomeriggio l’abbiamo passato al mare, e verso le 15.30 siamo partiti per
andare a visitare Novalija. Qui abbiamo cenato al ristorante “Margerita”,
dove abbiamo gustato dell’ottimo prosciutto e formaggio locali con un bel
po’ di carne di maiale alla griglia (circa un chilo). La spesa è stata di 180
kn.
Oggi Siamo tornati alla baia di Soline per fare i fanghi. Ne esistono tre tipi: il fango marrone che si trova in superficie, quello grigio, che si trova nelle pozze dislocate qua e la sulla spiaggia, e quello nero che si trova scavando. Noi li abbiamo provati tutti, anche se non conosciamo le proprietà benefiche di ciascuno. Il fango, una volta seccato sulla pelle “tira tutto”. Per arrivare alla baia di Soline da Punat, tenere per Vbrnik, quindi per Dobrinj e infine per Klimno. Alla sera siamo stati a Punat.
Alle 10.00 abbiamo preso il traghetto per Kosljun (foto 15) una piccola isola al centro del golfo di Punat. Quest’isola è caratterizzata dal fatto di essere tutta un convento francescano. All’interno ci sono diversi musei: il primo e più grande riunisce costumi tipici croati a banconote del mondo, stampe antiche navi e macchine da scrivere. Una sala è adibita a museo di arte sacra, dove si può vedere un dipinto su pelle. Nel chiostro sono esposti animali “strani” imbalsamati, tipo la pecora con un occhio solo, i feti delle pecore con due teste e altre cose. Abbiamo inoltre fatto una passeggiata nel grande giardino che circonda il monastero. Il pomeriggio lo abbiamo trascorso in spiaggia a Punat e la sera a Krk; che rispetto al giorno si riempie di gente e bancarelle sul lungo mare.
La
mattinata è stata trascorsa al mare. A pranzo siamo andati al ristorante “zestic”
dove abbiamo mangiato calamari fritti e alla griglia e palacinka (crepes) al
gelato, spendendo 121 kn. Al pomeriggio siamo tornati a fare i fanghi, perché
prima della fine della vacanza sembrava opportuno beneficiare ulteriormente di
questa possibilità gratuita. Inoltre abbiamo colto l’occasione per riempire
due bottiglie di fango e portarne a casa un po’, in modo da consumarlo durante
l’anno. Serata a Punat, dove, dopo la
solita passeggiata, ci siamo fermati alla gelateria “mani”, mangiando
due coppe di gelato da quasi mezzo chilo.
Oggi
ultima gita prima del rientro: destinazione laghi di Plitvice (foto 16).
Partenza alle ore 9.00 e arrivo alle 13.00. Durante il percorso, abbiamo optato
per una strada alternativa non turistica; ma molto panoramica (foto 17). Per
arrivarci abbiamo seguito le indicazioni per Alan; allungando il viaggio di
circa un’ora e passando per valli montane (con un paesaggio veramente
incantevole). Arrivati a Plitvice, abbiamo pagato le 95 kn dei biglietti (foto
18) e abbiamo iniziato il percorso “F” al contrario. Abbiamo preso inoltre
sia il battello che il trenino e siamo andati a visitare le grotte (sempre nel
parco). Plitvice è caratterizzato da laghi con acque cristalline dai vari
colori, tutti alimentati da cascate. Partiti alle 18, ci siamo fermati ad
acquistare miele (15 kn) e formaggio locale (50 kn) nei tanti banchetti ai lati della strada organizzati
dalle famiglie locali. All’ora di cena, ci siamo fermati in una sorta di
agriturismo (foto 19) nel paese Otocac, dove abbiamo mangiato zuppa di pomodoro
e brodo di carne con uovo, peperoni ripieni di carne e riso, spezzatino, acqua,
due caffè e dolce, per un totale di 90 kn. Nel cercare il ristorante, siamo
entrati a visitare due negozi locali: uno di oggettistica per giardinaggio e
l’altro di vestiti/giocattoli. Sulla
strada per Plitvice, ci sono evidenti segni, soprattutto sulle case (foto 20),
lasciati dalla guerra degli anni ’90. Il
rientro in campeggio è avvenuto alle 23.30 dopo circa 400 km di viaggio.
Dopo
una mattina trascorsa a Punat a comprare vino rosè (ottimo e a buon mercato,
solo 14 kn la bottiglia), il canotto e un telo mare raffigurante la Croazia,
siamo tornati in campeggio per sbrigare le ultime cose e poi siamo partiti per
l’Italia. Subito dopo il ponte di Krk, abbiamo trovato coda (erano le 14.15) e
l’abbiamo tenuta fino alla frontiera slovena (erano le 17.00). In Slovenia,
volevamo visitare le grotte di Postumia, purtroppo, siamo arrivati oltre
l’orario di chiusura, quindi abbiamo proseguito prendendo l’autostrada per
Gorizia. Sorpassato il confine italiano è ricominciata la coda, perciò abbiamo
preso la prima uscita: Palmanova. Qui volevamo rifocillarci con una pizza,
essendo già le 19.30, ma non trovando nulla, abbiamo deciso di cambiare paese.
Siamo finiti a S. Giorgio di Nogaro alla pizzeria “da Alfonso” (foto
21). Siamo ripartiti alle 22.15 e siamo finalmente arrivati a casa alle 02.30
dopo 11 ore e mezzo di viaggio per coprire 650 km. Alla fine delle ferie il
contachilometri dell’auto segnava un aumento di 2280 Km.
Realizzato da Marco