romanticismo, idealismo e marxismo

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Cenni sulla vita di Hegel

di Elena Grassano


Dunque, questo filosofo nacque a Stoccarda, in Germania nel 1770. Era figlio di un rigido conservatore, funzionario alla corte del Wüttemberg.
Dopo il ginnasio, Georg Wilhelm Friedrich Hegel andò a studiare a Tubinga filosofia e teologia. Qui strinse amicizia con due suoi compagni di stanza, Schelling e Hoerderlin.
Di fronte alla rivoluzione francese i tre amici si entusiasmarano per gli ideali propugnati: libertà, uguaglianze e fraternità. Il giovane Hegel comiciò a mostrare un grandissimo interesse per la storia del suo tempo e le vicende politiche e militari.
Dopo l'ottenimento del titolo di magister in filosofia, Hegel proseguì gli studi di teologia ma, al termine di questi, anzichè diventare predicatore, si cercò un posto da precettore presso buone e ricche famiglie.
Dal 1793 fu precettore in Svizzera, a Berna. Successivamente andò a Francoforte, dove rimase dal 1796 fino al 1800.
Sia a Berna che a Francoforte Hegel lesse e studiò molto. Aveva l'abitudine di scorrere i testi e riportare i propri appunti su fogli di carta onde fissare meglio quello che leggeva.
I suoi interessi principali erano soprattutto rivolti a testi di autori illuministi.
Durante il periodo di Francoforte compose alcuni scritti ritenuti molto importanti (Lo spirito del cristianesimo e il suo destino; Frammento di sistema).
Nel 1801 si trasferì a Jena dove ottenne la libera docenza all'università con una dissertazione intitolata De orbitis planetarum, del tutto sbagliata secondo gli scienziati, ma accettata dalla commissione di professori di filosofia e teologia dell'università.
Nel 1801 scrisse anche la prima opera destinata alla pubblicazione, Differenza dei sistemi filosofici di Fichte e di Schelling, prendendo posizione a favore della filosofia professata dall'amico Schelling.
Nello stesso periodo insegna all'università logica, metafisica e filosofia della natura e scrive articoli sulla rivista Giornale critico di filosofia diretta da Schelling.
Nel frattempo maturò in Hegel l'ispirazione per i temi che andranno ad animare uno dei suoi capolavori: La Fenomenologia dello spirito.
Quest'opera, specie per le dure ed ironiche parole inserite nella Prefazione che fu scritta al termine del lavoro, comportò la rottura dell'amicizia con Schelling. Rispetto a questo filosofo, infatti, Hegel si ricollocò in modo molto critico: mentre Schelling aveva detto che l'Assoluto si può intuire immediatamente, per Hegel, lo spirito arriva al concetto di Assoluto ed ad immedesimarsi con esso solo al termine di in lungo cammino che coincide con la storia dell'umanità e con la storia del pensiero filosofico, religioso ed estetico.
Dopo la battaglia di Jena vinta dai francesi, Hegel dovette abbandonare l'università ed ebbe molti problemi. Fu costretto in povertà e fu grazie ad amici che trovò un posto da preside presso il ginnasio di Norimberga dal 1808 al 1812. Tra il 1812 ed il 1816 lavorò ad un altro importante opera, la Scienza della logica, un testo molto difficile che analizza le forme del pensiero e dell'essere. Per Hegel, la logica era soprattutto scienza dell'idea in sé, nel suo essere implicito.

Finalmente, ottenne una cattedra all'università di Heidelberg che occuperà dal 1816 al 1818, anno che coronerà tutta la sua carriera perchè sarà chiamato ad insegnare filosofia all'università di Berlino dal governo prussiano.
Nel 1817 aveva pubblicato una terza importante opera, L'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, composta di diverse sezioni, che sarà poi ampliata nel 1830.
Essa conteneva in forma compiuta tutto il suo sistema filosofico, quindi la logica, la filosofia della natura, parti di filosofia del diritto e dello stato, la riesposizione del cammino dello spirito, cioè un condensato della Fenomenologia.
A Berlino rimase fino alla morte, provocata da un'epidemia di colera nel 1831. Le lezioni tenute a Berlino da Hegel furono riassunte e pubblicate postume dai suoi allievi.


Elena G. - 28 dicembre 2002