Rods and Reels
A cura di Edoardo Scapin

 
Avete presente la manovella a forma di esse di molti mulinelli contemporanei, soprattutto americani? Bene; essa nacque intorno al 1870 (sì, avete letto giusto) ad opera di un ragazzo di nome Edward vom Hofe, il più giovane di due fratelli appartenenti ad una famiglia di affermati costruttori di mulinelli.
Negli U.S.A. il nome degli Hofe è paragonabile, per popolarità, a quello di Hardy in Europa, anche se il parallelo diventa improponibile se confrontiamo i rispettivi prodotti, estremamente diversi fra loro per il design e la qualità.
La storia di questa famiglia è lunga e complessa, e meriterebbe senz’altro qualche riga in più di approfondimento. Ebbe origine nel 1857, quando Frederich, il capostipite, avviò ufficialmente l’attività di produttore di mulinelli a Brooklyn, New York, affiancato, come spesso accade, dai figli Julius ed Edward.
In seguito i due giovani lasciarono l’azienda paterna, lanciandosi, ognuno per proprio conto, sulla strada di un successo dovuto soprattutto all’altissimo livello di realizzazione.
Julius, contattato da William Mills, iniziò la produzione di mulinelli da mosca quasi esclusivamente per la Leonard, occupandosi in particolare della riproduzione, nelle sue diverse configurazioni, del famoso mulinello di Philbrook e Payne. Oltre a questo, i suoi modelli erano quasi tutti del tipo Raised Pillar, ovvero con i caratteristici pilastrini ad unire le due casse posti fuori dal diametro esterno della bobina.
L’elemento caratteristico della linea di Julius era la mezza manovella. Per intenderci, una famosa versione moderna di un suo mulinello viene oggi proposta dalla Peerless con la serie M. L’unico tipo di frizione allora montato era un semplice cricco interno.Modello di Edward vom Hofe
Edward, in proprio dal 1867, giunse alla svolta nel 1879, quando riuscì a brevettare negli    U.S.A. un tipo di frizione per mulinelli da mosca che avrebbe fatto scuola fino ai nostri giorni (viene usata ancora in molti modelli). Non chiedetemi come è fatta all’interno, non posseggo un E.v.H. (e se lo avessi, non lo smonterei di certo). Sulla cassa esterna c’è una leva con sette posizioni di carico, il marchio inconfondibile dell’autore. Tale meccanismo era però previsto solamente nei modelli più grossi, destinati alla pesca pesante. La produzione di  E.v.H. era abbastanza limitata, ma si deve considerare che nell’azienda vigeva un rigido controllo degli standard costruttivi e una maniacale precisione nell’assemblaggio di ogni singolo pezzo (ha fatto epoca anche questo aspetto). I prezzi, inevitabilmente, erano molto impegnativi. Adesso, non ne parliamo nemmeno; ne girano molti in ottime condizioni che sono, oltre che  macchine da pesca sempre stupende, anche oggetti di vero e proprio culto, destinati a pochi privilegiati.
I modelli da trota più famosi sono il Perfection ed il Peerless (da non confondere con l’omonima casa prima menzionata), ma l’espressione massima si è registrata nella produzione da salmone: Restigouche, Tobique, Cascapedia (dal nome di noti fiumi da salmoni) erano e sono in assoluto i mulinelli più desiderati dagli appassionati di tutto il mondo. Va ricordato poi che   E.v.H. costruiva, con la stessa attenzione e precisione, mulinelli moltiplicatori per la traina in mare, anch’essi assai richiesti dai collezionisti.
Ma se è vero che nella botte piccola c’è il vino buono, nell’azienda di Edward nacquero altri due talenti destinati a fare storia: Otto Zwarg, un dentista berlinese emigrato negli States nel 1923, e Arthur Walker, entrambi dei campioni nella costruzione di mulinelli comparabili ad orologi svizzeri per la loro precisione. Zwarg li produsse fino al 1958, mentre Walker continuò fino al 1970. Quest’ultimo, più specializzato nei modelli da trota, rivisitò e perfezionò quelli di E.v.H., raggiungendo il più alto stadio evolutivo per bellezza, proporzioni e precisione. A titolo di curiosità, un Walker TR (serie da trota) si aggira intorno ai 2.000 $, se in ottime condizioni. Prima di terminare vorrei fare un breve cenno a tutti quei costruttori moderni che hanno preso a simbolo la famosa manovella ad esse inventata da E.v.H.. Credo che in Italia i più conosciuti per la pesca a mosca leggera siano i Peerless di Bob Corsetti e i Bill Ballan.Modello di Edward vom Hofe
I primi presentano diverse serie, tra cui una da salmone con fedele riproduzione della frizione  E.v.H.; molto bella la serie M da trote dei Raised Pillar con frizione a cricco, meccanicamente perfetta. Anche Bill Ballan si propone con molteplici modelli, dagli originali propri alle repliche di quelli famosi. Stupenda la riproduzione del Mod.50, creato da Julius vom Hofe per la Leonard, impreziosita da una cassa esterna tutta forata anziché chiusa.
Vi sono poi altri costruttori meno conosciuti che si dedicano alla fabbricazione di modelli simili a questi. Ma il fuoriclasse, il vero numero uno è sicuramente Stan Bogdan; per avere uno dei suoi gioielli il tempo di attesa è di circa due anni e a prezzi che si aggirano intorno ai 1.800 $. Le versioni più apprezzate dispongono di moltiplicatori - antiritorno. E che dire dei Saracione, dei Mc Neese con frizioni in grafite e ceramica o degli stupendi Seamaster da mare con funzionamento dual-mode (diretto e antiritorno contemporaneamente)? Sono veri capolavori, venduti a cifre da capogiro.
Per finire, poco tempo fa ho avuto modo di visionare un magnifico mulinello con la tradizionale manovella ad esse, ma dal design più avveniristico. Il costruttore è Alenko Francolich, uno sloveno trasferitosi in Germania, la cui serie più importante prevede moltiplicatore ed antiritorno anche nel modello da trota. Ma la cosa che più mi ha impressionato è stata una meravigliosa sedge incisa a mano sulla cassa esterna, eccezionale per realismo e ricchezza di particolari (ovviamente considerata come optional).
Se non avete idee per Natale...
Good Cast

Edoardo Scapin
 

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