Nessie e il suo lago
(Il mistero infinito)

Torna alla pagina introduttiva

Torna alla pagina dei viaggi

Torna alle pagine della Scozia

Il Loch Ness (Un po' di storia)

Prima di raccontare delle più recenti apparizioni di Nessie, occorre aprire una breve parentesi di carattere geologico e storico.
Il Loch Ness si formò 400 milioni di anni fa. Lungo 37 chilometri, largo in media un chilometro e mezzo è profondo fino a 230 metri, questo lago bizzarro, dalle acque nere di torba che in inverno non ghiacciano mai, nacque infatti quando il nord della Scozia, a causa di un sommovimento tellurico apocalittico, scivolò per un centinaio di chilometri verso sud-ovest, mentre la crosta terrestre, squarciandosi, si spalancava su quella fossa che attualmente, partendo dal Firth of Lorne, arriva in linea retta sino al Moray Firth, al cui imbocco sorge la cittadina di Inverness.
Le acque del mare si riversarono nella fenditura abissale, trascinando in un vortice immane molte forme di vita. Dopodiché, in sostanza, tutto rimase più o meno così fino agli inizi di questo secolo.
Selvaggia e scarsamente popolata, la regione delle Highlands rimase per millenni un regno incontrastato della natura: esattamente il paradiso delle fate e degli elfi, che San Colomba visitò nel secolo sesto, e che Walter Scott rievocò nelle sue raccolte di fiabe e tradizioni popolari.
Sono due i piccoli e principali paesi del Loch Ness:
Drumnadrochit nei cui pressi si trovano le rovine del castello di Urquhart (si pronuncia Urkut) mentre nel villaggio vi è tutto un rifiorire di negozietti e mostre sul mostro.
Fort Augustus si trova all'estremità sud del lago dove inizia il Caledonian canal con una serie si spettacolari chiuse, oltre ai soliti negozi da qui partono delle mini crociere per la visita del lago.
Il lago è meraviglioso nelle giornate di sole, mentre in quelle di pioggia fa proprio pensare alla presenza nelle sue acque di un essere sconosciuto.
La sponda più trafficata è quella nord, mentre sicuramente interessante è anche l'altra sponda, questa seconda strada è però una Single-Track con un traffico turistico scarso ma si ha la possibilità di avvistare i cervi.
(Queste strade le potrei descrivere ad occhi chiusi per le tante volte che le ho percorse; oggi lungo la sponda nord corre una bellissima strada e per questo ha perso un po' di fascino e mistero contrariamente a quando la percorsi per la prima volta molti anni fa, allora erano pochissimi i turisti e la strada era una Single-Track).
Certo che vale la pena di visitare il lago (forse la visita affrettata di un giorno non permette di gustare appieno il mistero del lago, ma il potersi fermare una notte sulle sue rive lascia il desiderio intenso di ritornarci).
Oramai il traffico turistico è asfissiante, se invece si vuol godere una meravigliosa giornata in mezzo a centinaia di cervi rossi si lasciano le sue sponde e si raggiunge, partendo da Drumnadrochit, la bella Glen Affric.

 

Le apparizioni di Nessie

1917: Il mostro appare e terrorizza due fratellini.
E' la prima vera apparizione moderna di Nessie. In un giorno d'agosto, la piccola Winifred Cary, di 11 anni, stava pescando col fratello Douglas su una barca, a pochi metri dalla riva.
Un vento stranamente caldo agitava leggermente le acque del lago; ed ecco una gigantesca gobba, simile a un isolotto galleggiante, emergere dalle onde e dirigersi velocemente verso la barca.
Terrorizzati, Winifred e Douglas si misero a remare disperatamente verso riva; giunti in salvo, videro che la gobba era sparita, ma ancora sconvolti dallo spavento raccontarono piangendo l'accaduto ai grandi, ricevendo per tutta risposta un sano predicozzo sulle "traveggole" e qualche sorriso divertito.
Eppure, la storia dei due bambini fece in un lampo il giro della Scozia e arrivò sulle pagine dei giornali di tutto il Regno Unito.

1934: Dalle acque emerge il collo del mostro.
Era il primo ritratto del mostro di Loch Ness. Vi si vedeva, preciso e netto, il collo lunghissimo di un gigantesco bestione, con la sua tozza e appiattita testa di rettile simile a un dinosauro, emergere dalle acque grigie e immobili dal lago.
E, accanto al collo, un'altra macchia scura affiorante dall'acqua, facilmente interpretabile come la gobba del mostro: la stessa gobba, forse, che quattordici secoli prima (secondo una leggenda assai radicata nel folclore delle Highlands scozzesi) era apparsa al santo abate Colomba, l'evangelizzatore della tribù celtica dei Pitti.

1960: Per la NASA il mostro esiste.
Vi furono molti altri avvistamenti dopo il 1934, ma la vera svolta scientifica nella storia di Nessie ebbe luogo molti anni dopo, nel 1960, quando l'ingegnere aeronautico Tim Dinsdale riuscì a filmare un gigantesco animale che nuotava in mezzo al lago.
Gli scettici gridarono alla truffa, ma la Nasa, l'ente spaziale americano, con un vero colpo di scena sottopose il film a esame e lo autenticò.
Per Nessie fu un trionfo.
Ma ebbero inizio anche i veri guai. Gli scienziati di mezzo mondo cominciarono a interessarsi alla faccenda, fu creato l'Ufficio di investigazioni sui fenomeni del Loch Ness", e il partito dei non credenti reclamò a gran voce una "prova scientifica" dell'esistenza del mostro.
Si tentò in vari modi di portare nelle profondità del lago una telecamera, le acque del Loch Ness, troppo scure, non si prestavano affatto allo scandaglio visivo.

1985: Col sonar a caccia di Nessie.
La soluzione fu trovata negli anni '80: il sonar.
Si condussero le prime ricerche nel 1982, con apparecchi di modello un po' antiquato. Ma senza nessun risultato.
Poi, nell'85, il naturalista Adrian Shine (del partito degli scettici) partì decisamente alla carica per il colpo grosso: cercò gli sponsor (e ne trovò in abbondanza), prese contatti con la "Lowrance Electronics" americana produttrice dei più sofisticati sonar del mondo, e nel giro di un anno e mezzo riuscì a organizzare una grandiosa e spettacolare "battuta di caccia" scientifica.
Ventiquattro barche a motore, ciascuna dotata di un sonar "Lowrance X-16", avrebbero setacciato il lago per tre giorni e tre notti consecutivi, procedendo in formazione allineata, fianco a fianco, a distanza di una cinquantina di metri l'una dall'altra, in modo da coprire tutta la larghezza del lago.
Nemmeno un pesce di due centimetri alla profondità di cento metri sarebbe potuto sfuggire a quegli strumenti. Furono registrati solo tre forti contatti con un grosso oggetto non identificabile che si muoveva ad una profondità di 180 metri, ma il mistero di Nessie rimane.

1989: Fallisce la missione di un sub italiano.
Un orafo milanese, Angelo Sesana, quarantenne appassionato di immersioni subacque, si tuffò con una speciale muta termica nel lago, e lo attraversò nuotando a varie decine di metri di profondità.
Assicurò di non aver visto altro che trote e salmoni.

1990: Su Nessie viene posta una taglia di 250.000 sterline.
Nel 1990 un'organizzazione di allibratori britannici, la "Willliam Hill", mise una taglia sul mostro per chi avrebbe portato prove certe dell'esistenza di Nessie.
Ancora oggi il premio attende di essere ritirato.

1992: Un'ombra scura torna a solcare le scure acque del lago.
L'ultimo avvistamento è dell'agosto del 1992 e fra i visitatori del castello di Urquhart si levò improvvisamente un grido: "Il mostro, il mostro!".
I testimoni furono almeno una ventina.
Il più fortunato di loro riuscì a filmare "quella cosa strana" con una videocamera, e la scena (si vede un'ombra solcare le acque del lago) fu trasmessa dalle tv di molti Paesi del mondo, nonché studiata dai soliti scienziati, che come al solito non riuscirono a dedurne alcunché di positivo.

La leggenda di Nessie, perciò, è ben lungi dall'essersi conclusa.