ShooT[eR]
- Il Castello delle Nuvole. Ci sono cascato di nuovo. Era ovvio. La rete era là, tesa. Una rete forte, millenaria, senza via di scampo; fatta di panna e di oro, di sogni e di speranze. Mi attendeva, mi chiamava; aspettava il momento buono per avvinghiarsi dolcemente attorno a me: per strapparmi i pensieri, per mozzarmi il fiato. Sono nuovamente inciampato nel complesso reticolo delle emozioni; come il pesce ormai preda del pescatore corre verso la camera di morte senza alcuna possibilità di tornare indietro, posso ora solo guardare dinnanzi a me, ponendomi domande delle quali già conosco la risposta. Luna, questa la risposta a tutte le domande. "La luce della luna illumina il castello delle nuvole. Ella ne ammorbidisce le forme, lo ricopre di un velo di dolcezza, lo aiuta a proiettare giochi di ombre tutt'attorno. Così il castello cresce, cresce e cresce ancora, sulle nuvole. E aumentando di grandezza, cresce anche in maestosità e bellezza; ed io mi muovo nelle sue spaziose, incantevoli, infinite stanze. E' giorno di festa nelle stanze del castello delle nuvole, e io canto e danzo a tempo di musica! Ma dove é finito ora il castello delle nuvole, teatro di speranze e di sogni? Esso é scomparso, sparito a causa della luce del giorno; crollato sotto l'insostenibile peso della realtà. La luna che lo ha costruito ora illumina un paesaggio di ruderi e polvere, sulle nuvole."
E pronunciate queste
parole egli si allontanò, dirigendosi verso i resti bruniti e polverosi del
castello delle nuvole.
Detto questo, egli abbracciò ancora una volta la verde figura, e con essa si allontanò.
Possa Speranza essermi amica e le parole che ora mi rivolge veritiere! - Questa é la Mia speranza. |