ShooT[eR] - Il Castello delle Nuvole.

Ci sono cascato di nuovo. Era ovvio.
La rete era là, tesa. Una rete forte, millenaria, senza via di scampo; fatta di panna e di oro, di sogni e di speranze.
Mi attendeva, mi chiamava; aspettava il momento buono per avvinghiarsi dolcemente attorno a me: per strapparmi i pensieri, per mozzarmi il fiato.
Sono nuovamente inciampato nel complesso reticolo delle emozioni; come il pesce ormai preda del pescatore corre verso la camera di morte
senza alcuna possibilità di tornare indietro, posso ora solo guardare dinnanzi a me, ponendomi domande delle quali già conosco la risposta.
Luna, questa la risposta a tutte le domande.

"La luce della luna illumina il castello delle nuvole.
Ella ne ammorbidisce le forme, lo ricopre di un velo di dolcezza, lo aiuta a proiettare giochi di ombre tutt'attorno.
Così il castello cresce, cresce e cresce ancora, sulle nuvole.
E aumentando di grandezza, cresce anche in maestosità e bellezza; ed io mi muovo nelle sue spaziose, incantevoli, infinite stanze. E' giorno di festa nelle stanze del castello delle nuvole, e io canto e danzo a tempo di musica!

Ma dove é finito ora il castello delle nuvole, teatro di speranze e di sogni? Esso é scomparso, sparito a causa della luce del giorno;
crollato sotto l'insostenibile peso della realtà. La luna che lo ha costruito ora illumina un paesaggio di ruderi e polvere, sulle nuvole.
"

E pronunciate queste parole egli si allontanò, dirigendosi verso i resti bruniti e polverosi del castello delle nuvole.
Molte persone lo seguirono con lo sguardo, ed assieme a lui videro, celata dal suo scuro mantello, una verde figura di donna, e si domandarono: "Chi é colei?.
Chi cela egli sotto alla sua veste? Quale é il nome di colei la quale cammina passo a passo con lui, carezzandolo e sussurrando al suo orecchio dolci parole?". Così egli, ancora una volta, parlò agli uomini:

"Questa io chiamo mia sorella e mia amica, ma anche nemica ed avversaria!
Ella é colei che rassicura l'uomo, perché questo non pieghi il ginocchio di fronte alle avversità, ma lo irrigidisca sguainando la spada!
Costei é la donna dalle calme parole e dalle delicate mani, la sorella dal volto buono e dagli occhi tristi;
ed il suo viso é bello metà di quello dell'angelo che abitava il castello delle nuvole, e la sua voce delicata ne é due volte la metà; e tre volte tanto gli occhi profondi e la pelle chiara e le labbra dolci, di miele.
Eppure questa é da molti considerata donna più bella al mondo, anche se non lo sanno; ed anche voi dareste loro ragione, se non aveste visto l'angelo del castello!"


Quando gli uomini si guardarono perplessi tra di loro, però, egli si accorse di quanto poco le sue parole avessero fatto breccia nei loro aridi cuori, e continuò, tirando a sé il mantello e scoprendo la delicata figura:


"Ella é la donna più buona del mondo, e la più ingannevole. Consola l'uomo quando questo lo necessita, e quando nemmeno più ne ha bisogno.
Il suo nome é Speranza.
"

Detto questo, egli abbracciò ancora una volta la verde figura, e con essa si allontanò.

 

Possa Speranza essermi amica e le parole che ora mi rivolge veritiere! - Questa é la Mia speranza.