ShooT[eR] - La follia.

Sono stanco, stanco, stanco. Stanchissimo. Di niente, ma anche di tutto; ma sopratutto di scuola. Come sempre.
Sette meno meno in italiano, la mia materia preferita; cinque e mezzo in inglese, altra materia nella quale sono forte. Sotto allo zero chimica, fisica, matematica, latino. Che palle, ogni anno e' un anno nel quale devo combattere contro alla bocciatura.
Mi piace, ma anche no. Ecco Michela che, spaventata per la probabile interrogazione nei suoi confronti, cerca di fare domande all' insegnante, per non essere chiamata. Giovanna dorme, Jacopo si rifiuta di andare, Valeria si mangia le unghie; io? Boh, mi atteggio da filosofo, uno che disdegna la fisicità ma nutre la mente, boh, spero per il bene di chi mi sta attorno di cadere dentro ad un pozzo profondissimo. Che palle, che palle. Era da molto che non scrivevo sul ddmq, per il semplice fatto che non avevo voglia; scusa, amico mio della Germania orientale. Buttare giù questa roba sullo sfondo celeste mi è utile, perché posso penosamente lamentarmi dei miei problemi senza per questo dover stressare la mia ragazza che, poverina, non so come riesca a sopportarmi.
Boh, papa=me. Appena suonerà la campanella potrò alzarmi da questo banco verde, salutare Salvatore, prendere il giubbotto e tornare a casa; entrare nella mia bellissima stanza, chiudendomi  nel mio mondo e far finta che nulla esista al di fuori di ciò che voglio, come un bambino. Io sono un bambino, poco importa se nel mio portafogli c'e'  la tesserina rosa rilasciata dalla motorizzazione, i peli mi crescono sotto alle ascelle e l'anno prossimo, ipotizzando una vita lunga ottant' anni, avrò raggiunto un quarto della mia longevità in questo mondo. Aha, che tristezza. Che ci fai ancora là dietro al monitor a leggere questa robaccia?
Boh, io non lo farei, e nemmeno tu, che palle. Ho la mano sporca di matita. Santa. Aha: "per gli idracidi la nomenclatura iupak usa la stessa dicitura che per i composti binari"; non ho praticamente la minima idea di cosa stiano parlando. 1:05, che palle.
Voglio tornare a casa, boh. Cerco di ricordare quando e' stata l'ultima volta che ho scritto, sapendo che da allora non e' cambiato nulla; mentre le situazioni si svolgono, le stagioni passano, gli animali si svegliano e vanno in letargo, scoppia un ennesima guerra; persone alle quali voglio bene hanno avuto momenti di felicità e di tristezza, altre persone mi hanno incrociato per strada e mai più mi rivedranno, altre ancora non le rivedrà più nessuno, anche a causa mia; ma io sono sempre lo stesso.
"Sono contento di questo?", mi chiedo. "Si, ma anche no", mi rispondo.
"Si!" risponde Alessandro, guardandosi come numero; perché alla fine le persone sono numeri, fattori di una gigantesca equazione che vengono elevati al quadrato quando la cosa risulta utile o che vengono eliminati quando non servono, non sono produttivi o quando la loro sparizione e' utile per gli altri fattori. Una legge ingiusta, forse, la legge della natura, ma come diceva il nonno della zia di Copernico: "Dura Lex, Sed Lex". Boh però no.
La mmmorte; arriva come un alce impazzito, ti prende e ti porta via come il cardinale di Canterbury che scomunica un gatto marcio di sole e di pepe, boh. Aha, boh, la natura mi punta contro il suo dito magro e pallido e mi indica come debole.
I Blind Guardian, in una delle tante loro bellissime canzoni, dicono: "There is no reason to cry". Ignorando il fatto che non centra niente con me, prenderò questa frase per sorride ancora e ignorare gli sguardi pieni di rancore dei miei genitori. Boh, che mi vogliono bene ma non li merito, ovviamente, come non merito nessuna delle persone che mi vogliono bene, ed alle quali sono affezionato. Però dicono anche: "I challenge thee, do not cross this bridge alone", quindi mi credo un abile spadaccino; e se "Valliant soldiers" sorrido all' esercito imperiale che rientra nell' urbe sotto un sole cocente.
Che palle la pazzia.