Morb[US] - Lungo giù da un baratro

Pausa. Riprendo a scrivere dopo qualche giorno, il tempo è passato lentamente, riflettendo e peggiorando nella mia visione del mondo. Sto scrivendo alle ventuno e cinquantanove del 13 novembre 2002, è passato un anno dal giorno che ha cambiato la mia vita. La mia vita è cambiata, io sono sempre lo stesso. Da una parte sono felice, dall’altra il fatto di non essere arrivato a nulla, e anzi, aver peggiorato la mia condizione perdendo dei punti di riferimento fondamentali mi fa star maledettamente male. Odio parlare delle persone, e ancora una volta non lo farò, ma mi limiterò come ho sempre fatto ad analizzarne la mentalità  e l’istinto. Non ho voglia. Il dispiacere affoga ogni conato di pensiero razionale ,non ce la faccio. Tutto ciò ha ben poco di utile, e me ne rendo conto. Non si fa altro che accentuare quel meccanismo depressivo che si innesca nella mia mente con una frequenza a dir poco matematica ed impressionante. Ho paura. Ho paura del futuro. So che se le cose continueranno così non riuscirò a trattenere a me le uniche persone che mi rendono felice.

E poi mi rendo conto che perdo il mio tempo. Tutto ciò ha ben poco di filosofico, lo so ,e sto sbagliando tutto. Se penso muoio. quindi Pensomuoio. In momenti come questi la felicità ha più le sembianze di un miraggio che altro, io mi sento un puntino sbiadito nell’universo, e per non so quale principio psicobiologico le lacrime mi rimangono sospese sulla gola. Il dolore si è preso la mia voce, e un nodo la lega come annodata. Non ho la forza, di pensare. Vorrei piangere ma non posso fare nemmeno quello. Forse è solo a causa del triste anniversario che mi sento così male. Lei non avrebbe mai voluto vedermi così e io non so fare altro che incollarmi ad uno schermo, scrivendo qualche frase con poco senso , sto solo scrivendo la mia rabbia, e mi vergogno, anzi no.

Va bene, lo lascio andare. Continuo. Lascio a voi una lacrima, tenetela come ricordo di me. Quando svanirà, sarà così la memoria di me. E’ normale. Chiudo questa triste escursione con una frase: La vita è morta.

 

E do la buonanotte alla mia stella….