POLITICA DI SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE

La politica di sviluppo economico-sociale attuata nell’arco di 50 anni, ha mirato a spezzare le catene dell’emarginazione e dell’isolamento cui paesi del Subappennino Dauno-Irpino sono stati condannati dalla natura e dell’insensibilità e disinteresse degli uomini.

Il lavoro di recupero e di valorizzazione delle potenzialità economiche e sociali delle risorse naturali non è stato mai agevole, anzi ha incontrato grandi ostacoli, perdendo di vista gli aspetti e le varie potenzialità della nostra Terra, adatta soprattutto allo sviluppo della zootecnia e del turismo.

Ad una fase di grandi attese e promesse conseguenti a sisma del 1962 e a quello più recente del 23 novembre 1980, è succeduta la preoccupante recessione economica accompagnata dal vertiginoso aumento della disoccupazione dell’ultimo decennio del Novecento.

Un tentativo di pianificazione non completamente riuscito del nostro territorio, varia dalla Carta dell’uso agricolo del suolo al Piano Regolatore Generale, dalla conservazione e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche ed ambientali, al Piano per gli Insediamenti Produttivi, dallo sviluppo turistico alla casa protetta per gli anziani, infine alla creazione di una cooperativa agricola-zootecnica.

Le particolari caratteristiche orografiche del territorio montagutese sono stati un elemento certamente condizionante di uno sviluppo adeguato del sistema viario interno che è stato sempre incentrato sulla Strada consolare del Vallo, oggi Strada Statale 90 delle Puglie, alla quale si è innestata nella seconda metà del secolo scorso l’attuale Strada provinciale 26 che conduce a Montaguto.

Anche la rete ferroviaria interessa la parte meridionale del territorio, che doveva funzionare come punto di snodo e di collegamento per il traffico locale, ciò appare di notevole importanza per lo sviluppo economico e sociale.

Nell’ottica di tale potenziamento del sistema ferroviario assume concretezza il P.I.P. in parte realizzato per alcune opere strutturali (reti elettriche, telefoniche, impianti di depurazione, rete idrica e fognaria) in via di completamento con sistemazione dei lotti e relativi lavori di contenimento.

Le scarse possibilità di sviluppo agricolo fanno di Montaguto un territorio ad economia marcatamente depressa perciò dal 1950 si è assistito ad un progressivo abbandono delle campagne.

Si riscontra una diminuzione della popolazione che colpisce particolarmente il settore primario e ne deriva che gli altri due settori, secondario e terziario, fanno registrare un aumento.

Il patrimonio edilizio ha subito, in termini d’unità immobiliari, un riduzione nel periodo dal 1951 al 1971, mentre si mantiene stazionario nel decennio successivo, per avere una crescita nell’ultimo ventennio, dovuta al sisma del 23 novembre 1980.

Il progetto urbanistico è legato soprattutto allo sviluppo economico del Piano per gli Insediamenti Produttivi.

Le potenzialità occupazionali sono superiori alla disponibilità interna al perimetro del paese, partendo dal presupposto che tale insediamento possa esercitare un’attrazione su un territorio più vasto di quello comunale.

Le opportunità di sviluppo economico–occupazionale rappresenta un incentivo al permanere degli attuali residenti e ad un possibile ritorno degli emigrati che ancora oggi sono legati alla propria Terra d’origine, il tutto nella prospettiva che possa far aumentare l’aliquota della popolazione e con un possibile aumento delle attività presenti nel territorio.

L’area per gli Insediamenti Produttivi nasce con l’intento di accogliere attività piccolo-industriali (abbigliamento, trasformazione dei prodotti agricoli) e attività di tipo artigianale (trasformazione del latte, confezione d’insaccati, falegnameria, ceramica ecc…), miranti allo sfruttamento e alla valorizzazione delle risorse locali.

 

LA POPOLAZIONE

Tra gli anni 1970 e il ‘2000 la popolazione residente ha subito una progressiva diminuzione dovuta ad un aumento del tasso di mortalità ed una riduzione del tasso di natalità. Tale variazione demografica si riscontra nella tabella riportata di sotto con una diminuzione di circa il 50%. (di cui ha comportato un ribaltamento nella distribuzione della popolazione in classi d’età con una prevalenza di persone con un’età superiore ai 55 anni).

 

DATI SULLA POPOLAZIONE MONTAGUTESE DAL 1970 AL 2000

 

ANNO

ABITANTI

NASCITE

MORTI

MATRIMONI

1970

1018

23

12

14

1971

1003

7

17

11

1972

1037

13

12

5

1973

1015

10

20

10

1974

997

18

15

7

1975

982

14

14

1

1976

1002

12

14

8

1977

1002

11

14

9

1978

987

7

15

5

1979

979

8

9

5

1980

932

10

24

10

1981

899

7

7

6

1982

894

3

8

2

1983

887

5

15

5

1984

879

5

15

5

1985

854

6

19

3

1986

840

7

20

4

1987

810

2

17

12

1988

796

6

21

12

1989

771

5

15

8

1990

767

7

15

5

1991

745

2

4

3

1992

712

3

12

11

1993

699

4

9

3

1994

665

5

12

4

1995

649

4

8

7

1996

631

2

12

7

1997

632

1

11

3

1998

624

6

11

4

1999

613

2

9

9

2000

593

2

11

4

 

 

 

 

ECONOMIA AGRARIA

Il territorio montagutese è per l’86,61% a destinazione agricola, per l’11,96% non utilizzato (incolto, arbustivo, macchia bassa, ecc.) e per l’1,43 %destinato ad altri usi.

La coltura più diffusa è il prato misto e arborato (721ha) per uso a pascolo.

Esso anche se misto ad altre colture si estende maggiormente a Nord – Ovest della Provinciale fino al confine con Greci ed Orsara di Puglia, senza soluzione di continuità.

Segue il seminativo (413 ha) localizzato sui terreni a pendenza non eccessiva, lungo la Valle del Cervaro e nelle Contrade Paolina e Montagna.

Una coltura abbastanza diffusa è il bosco ceduo e misto (240ha), che si trovano nella parte centrale del territorio comunale.

Altre colture sono di modeste dimensioni, quali: oliveti, fasce arboree miste, frutteti e seminativi arborati.

Agglomerato urbano, case sparse, cimitero e loro servizi, per una superficie di circa 13 ha, rappresentano gli usi non agricoli del territorio.

Nel settore primario tra il 1970 e il 1982si ha una diminuzione del numero delle aziende agricole, che passano da 276 a 240, mentre la superficie agricola utilizzata (sau) scende da 1014 a 875 ha.

In questi anni anche il patrimonio zootecnico va soggetto ad un sensibile impoverimento e fa registrare al censimento del 1982 soltanto 162 bovini, 456 ovini 62 caprini e 127 suini.

Dal punto di vista economico si ha un’agricoltura a sistema agrario estensivo caratterizzato da un basso impiego di manodopera; il fattore più allarmante è rappresentato da un numero esiguo di giovani che rimangono in agricoltura scoraggiati dalla scarsa redditività del settore.

In base ai tipi di colture si possono individuare sei classi.

1° seminativo semplice riferito a terreno lavorato con un mezzo meccanico, le cui coltivazioni associate a rotazioni possono essere cereali, leguminose, tuberi e piante erbacee da foraggio;

2° seminativo arborato, prato, orto, frammisti a viti, ulivi, frutteti vari, coltivati sparsi o allineati;

3° vigneto o uliveto, da intendere che il terreno è coltivato principalmente da essi dando rilevanza economica secondaria ad altri prodotti;

4° arborato irriguo, indicante terreni irrigati regolarmente con acqua di pozzi o sorgenti esistenti in loco;

5° bosco, che è un suolo investito a piante forestali nate spontaneamente o a seguito di rimboschimento;

6° pascolo, terreno produttore di erbaggi utilizzabili come foraggio dove si fa pascolare direttamente il bestiame.

Il seminativo rappresenta la percentuale più elevata, seguita dal seminativo arborato composto da piccoli appezzamenti dove non è concepibile un economia moderna.

Il terreno a coltura promiscua, pur possedendo una buona produttività sia sotto il profilo fisico che chimico e biologico, in termini di reddito (ricavo meno costi), esprime risultati non troppo soddisfacenti.

I pascoli, di proprietà privata, occupano la parte più alta del territorio, ed andrebbero adeguati per aumentare carico di bestiame ad ha, con opere indirizzate a migliorare la qualità e la quantità dl foraggio.

 

NUMERO AZIENDE E SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA

1970

1982

2000

AZIENDE

SUPERFICIE

AZIENDE

SUPERFICIE

AZIENDE

SUPERFICIE

 

TOTALE

SAU

 

TOTALE

SAU

 

TOTALE

SAU

240

1356

875

276

1474

1014

162

1165

846

 

   NUMERO AZIENDE PRESENTI NEL TERRITORIO

ANNI

1961

1970

1982

1991

2000

NUMERO

489

276

240

162

162

 

AZIENDE CON COLTIVAZIONI NELL’ANNO 2000

 

NUMERO

ETTARI

ARE

SEMINATIVI

87

611

72

COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE

148

111

10

ORTI FAMILIARI

92

5

84

PRATI PERMANENTI

9

10

84

PASCOLI

27

105

27

SAU

160

845

77

BOSCHI

124

180

85

ARBORICOLTURA DA LEGNO

2

1

15

SUPERFICIE AGRICOLA NON UTILIZZATA

XXXXXXXX

120

12

ALTRA SUPERFICIE

XXXXXXXX

16

18

 

SUPERFICIE TOTALE

 

1164

7

 

AZIENDE CON ALLEVAMENTI

         AZIENDE CON ALLEVAMENTI

NUMERO

IN COMPLESSO

40

BOVINI E BUFALINI

11

OVINI E CAPRINI

18

EQUINI

4

SUINI

11

ALTRI ALLEVAMENTI

33

 

 

TURISMO

In questi ultimi anni, Montaguto ha cominciato a suscitare l’interesse di numerose persone che soprattutto nel periodo estivo amano trascorrere le ferie lontano dai rumori e dal caos delle grandi città.

Meta turistica è il nostro bosco, vero ed inestimabile patrimonio naturale che tanti ci invidiano e che è facilmente raggiungibile perché intersecato in tutta la sua estensione dalla strada provinciale che dalla nazionale 90 porta a Montaguto.

Salendo tra il verde ed il fresco degli alberi maestosi di querce molti si fermano a pregare davanti ad una piccola cappella che i Montagutesi hanno voluto dedicare alla "Madonnina del Bosco". Nello stesso luogo sono presenti un campo da calcetto e uno da tennis.

Chi vuole ritemprarsi e fare un bella bevuta di acqua non ha che l’imbarazzo della scelta: ottima acqua sgorga infatti, dalla fontana delle Sorgenti, dalla Fontana Nuova, dalla Fontana Vecchia e dalla Fontana Paolina.

Chi infine ama camminare non si fermi al Bosco, ma venga a fare un giro per il Paese e ad acquistare prodotti tipici freschi e genuini.

 

 

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