"Le Salon"


All'epoca di Monet "Le Salon", a Parigi, era la vetrina della nuova pittura in Francia.
Durante sei settimane, pittori affermati e debuttanti ambiziosi presentavano la loro opera a un pubblico non certo avaro di critiche, aristocratico e molto colto, che al Salon cercava soprattuto la distrazione.
Gli articoli dei giornali molto popolari "Journal du rire" o il "Charivari", pieni di feroci caricature, erano molto attesi.
Esporre al Salon e ottenere buone critiche, quindi, poteva decidere un'intera carriera. Anche se in effetti in queste esposizioni ufficiali il sensazionale andava per la maggiore e i quadri pieni di omicidi, di eroi trionfanti e nudi, non bisogna credere che il Salon era dominato solo dal cattivo gusto.
Era lì che dopo tanti sforzi Eugène Delacroix, Goustave Courbet, Jean-François Millet, Camille Corot e Edouard Manet avevano esposto le loro opere, conosciuto qualche successo o fatto scandalo o anche semplicemente attirato l'attenzione.
Uno dei giovani artisti che esposero al Salon è Claude Oscar Monet. Nato a Parigi nel 1840, egli crebbe in contesto modesto. La famiglia si trasferì a Havre; Oscar, come veniva chiamato allora, aveva giusto sei anni.
È là, nel Nord della Francia con la sua luce forte, il suo mare spumeggiante, le stazioni balneari alla moda di Deauville, Trouville e Honfleur, che Monet vive la sua infanzia. La spiaggia, il mare e le dune... Monet le percorreva delle giornate intere, soprattutto quando doveva trovarsi a scuola.
A quindici anni era celebre per le sue caricature impertinenti dei personaggi rispettabili locali.
Molto importante fu l'incontro con Eugène Boudin (foto). Il pittore lo portava con sé nelle sue sedute di lavoro sulla spiaggia delle stazioni balneari e gli fece conoscere la tecnica, allora ancora nuova, del disegno sul motivo.
Poco prima dell'esame finale, Monet lascia la scuola per diventare un pittore. Il padre gli rifiuta ogni aiuto finanziario ma lo lascia partire.
Monet va a Parigi, si iscrive all'Académie Suisse e scopre il Salon. Dopo un breve servizio militare in Algeria, dove Monet si ammala di tifo, Monet trascorre la convalescenza a Have.
Qui incontra il pittore olandese Johan Barthold Jongkind, precursore degli impressionisti, autore di quadri pieni di luce, che diventa il suo vero maestro.
Monet torna poi a Parigi, dove entra nell'atelier del pittore Charles Gleyre, che lascia ai suoi allievi una grande libertà di stile. Da Gleyre Monet conosce Frédéric Bazille, d'Alfred Sisley e Pierre-Auguste Renoir (Foto), con cui stinge un'amicizia particolare.
Il denaro guadagnato facendo ritratti era poco e spesso i due pittori si facevano pagare in natura.
In questo periodo però Monet conosce i primi successi, espone al Salon e la "Gazette des Beaux-Artes" scrive questo articolo su di lui: "Un nuovo nome deve essere citato. Non conoscevamo ancora Monsieur Monet del quale possiamo vedere "La pointe de La Hève à marée basse" e "L'embrouchure de la Seine à Honfleur". Questi lavori sono certo di un debuttante, gli manca una finezza che si procura solo con lunghi studi. Ma il sentimento dell'armonia dei colori del gioco di tonalità in generale, la rimarcabile intensità dell'insieme, uno sguardo audacioso, la capacità di vedere le cose e di guidarci lo sguardo degli altri, tali sono le qualità presenti al più alto grado in Monsieur Monet. Noi seguiremi i lavori di questo pittore di valore con il più grande interesse."
Nell'ottobre 1864 si mette a dipingere un soggetto del quale aveva preso la traccia in estate, ma presto si accorge che non avrebbe fattoin tempo ad esporlo al Salon, che stava per aprire.
Allora mette da parte il quadro e in quattro giorni (secondo la leggenda) dipinge "Camille" o "La donna con la gonna verde" giusto in tempo per l'apertura del Salon.
La "Camille" di Monet ha un eclatante successo...
Dai giornali dell'epoca "Guardate la gonna. È soffice e solida. Si trascina mollemente, è viva" Si ammira il movimento del personaggio che si volta e si allontana. la posizione della donna sembra figurare il tempo che passa.
Estrememente incoraggiato dl successo, Monet continua a lavorare sulla figura umana e comincia a pensare a una pittura realizzata all'aria aperta.





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