Ulisse e la discesa nell'Ade

Di seguito vengono riprodotti brani significativi dell'Odissea, con accanto l'interpretazione.



 
 
O di Laerte sovrumana prole, 
La Dea rispose, ritenervi a forza 
Io oltre non vò. Ma un'altra via 
Correre in prima è d'uopo: è d'uopo i foschi 
Di Pluto e di Proserpina soggiorni 
Vedere in prima, e interrogar lo spirto 
Del Teban vate, che, degli occhi cieco, 
puro conserva della mente il lume; 
..
Ulisse, di Laerte figlio di stirpe divina,
Circe rispose, trattenervi ancora con la forza
io non intendo. Ma un'altra strada
in primo luogo occorre percorrere: che nell'oscura
dimora di Plutone e di Proserpina,
tu per prima cosa discenda e interroghi lo spirito
di Tiresia, l'indovino Tebano, che privo della vista, conserva intatta la lucidità della mente;
...

 
 
Come varcato l'Oceàno avrai, 
Ti appariranno i bassi lidi, e il folto
Di pioppi eccelsi e d'infecondi salci 
Bosco di Proserpìna: e a quella piaggia, 
che l'Oceàn gorghiprofondo batte, 
Ferma il naviglio, e i regni entra di Pluto. 
Rupe ivi s'alza, presso cui due fiumi
S'urtano tra lor rumoreggiando, e uniti 
Nell'Acheronte cadono: Cocito, 
Ramo di Stige, e Piriflegetonte.
(Odissea, libro X)
Non appena avrai attraversato il mare,
scorgerai i bassi lidi e, denso
di alti pioppi e improduttivi salici,
il Bosco di Proserpina: a quella spiaggia
battuta dal mare profondo,
àncora la nave ed entra nei domini di Plutone.
Lì si alza una rupe presso la quale due fiumi
si mescolano rumoreggiando e, uniti,
si gettano nell'Acheronte: il Cocito,
ramo dello Stige, e il Piriflegetonte.

 
 
 
 
Apprèssati alla rupe, ed una fossa, 
Che un cubito si stenda in lungo e in largo,
Scava, o prode, tu stesso; e mèl con vino, 
Indi vin puro e limpidissim'onda 
vèrsavi, a onor de' trapassati, intorno, 
E di bianche farine il tutto aspergi
... 
(Odissea, libro X)
back to sacrifici
Accostati alla rupe, ed una fossa,
lunga un cubito e larga altrettanto,
scava, o prode, con le tue mani; e miele con vino,
e poi puro vino e acqua limpidissima,
versavi attorno, in onore dei morti,
e di bianche farine cospargi il tutto
...

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
... Spento il giorno, e d'ombra
Ricoperte le vie, dell'Oceàno
Toccò la nave i gelidi confini,
Là 've la gente de' Cimmerî alberga,
Cui nebbia e buio sempiterno involve.
...
(Odissea, libro XI)
Passato il giorno e d'oscurità
ricoperte le strade, dell'Oceano
la nave toccò i gelidi confini,
là dove vive il popolo dei Cimmeri,
avvolti dalla nebbia e dal buio eterno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Pure a Euríloco ingiunsi, e a Periméde 
 Le già scannate vittime e scoiate 
 Por su la fiamma, e molti ai Dei far voti, 
 Al prepotente Pluto e alla tremenda 
 Proserpina: ma io col brando ignudo 
 Sedea, né consentia che al vivo sangue, 
 Pria ch'io Tiresia interrogato avessi, 
 S'accostasser dell'Ombre i voti capi.
.... 
(Odissea, libro XI)
back to sacrifici
Così ordinai ad Eurìloco e a Periméde
che le vittime già scannate e scuoiate
si ponessero sul fuoco e che agli dei molte preghiere [venissero rivolte,
al potentissimo Plutone e alla tremenda
Proserpina: mentre io con la spada sguainata
sedevo e non consentivo che al sangue fresco,
prima che io avessi interrogato Tiresia,
si accostassero i vuoti simulacri delle Ombre.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma di te, forte Achille, uom più beato
Non fu, né giammai fia. Vivo d'un Nume
T'onoravamo al pari, ed or tu regni
Sovra i defunti. Puoi tristarti morto?
Non consolarmi della morte, a Ulisse
Replicava il Pelíde. Io pria torrei
Servir bifolco per mercede, a cui
Scarso e vil cibo difendesse i giorni,
Che del Mondo defunto aver l'impero.
.... 
(Odissea, libro XI)
[Ulisse] "Ma, o forte Achille, uomo più beato di te
non ci fu, ne mai ci sarà. Da vivo, come un dio,
ti onoravamo ed ora tu regni
sopra i defunti. Come puoi lamentarti di essere morto?"
"Non consolarmi della morte" ad Ulisse
replicava Achille. "Preferirei piuttosto
fare il servo d'un bifolco che
campasse giorno per giorno di uno scarso e misero cibo, piuttosto che essere sovrano nel regno dei defunti"
.....

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prima il zolfo ed il fuoco, ad Euriclèa 
Rispose il pien d'accorgimenti eroe. 
La nutrice, ubbidendo, il sacro zolfo 
Portògli e il fuoco prestamente; e Ulisse 
La sala ed il vestibolo e il cortile 
Piú volte vaporò. .. 
... 
(Odissea, libro XXII)
 
back to purificazione
"Prima lo zolfo e il fuoco!" ad Euriclèa
rispose l'eroe, pieno di iniziative.
La nutrice, ubbidendo, il sacro zolfo
rapidamente gli portò, insieme col fuoco; e Ulisse
la sala, il vestibolo e il cortile
più volte cosparse di vapori ...
...