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Monasterace, comune della Calabria, provincia di Rc, sulla costa jonica, cap  89040, abitanti 3.600
e-mail monasteraceonline
 
Cenni Storici del Borgo
L'origine di Monasterace e del suo nome, ha travagliato molti studiosi di fatti storici. Le difficoltà maggiori sono sempre consistite nel tentativo di attribuire significato al nome, poiché esso è composto di due elementi: la prima, per convinzione di molti, è costituta da "monte" e la seconda "race" o "strace". Ed è stata proprio la seconda parte del nome a indurre i ricercatori a formulare molteplici congetture. Per quanto riguarda la prima parte del nome sembra essere pacifica ed accettabile la derivazione da "monte" Le origini di Monasterace si fanno risalire al periodo successivo la distruzione della città di Caulonia e dei villaggi alla stessa collegati. Le residue popolazioni si ricostituirono in villaggi nello stesso territorio secondo le affinità generazionali e in luoghi elevati del terreno per non essere infetti dal plasmodium. Si ha notizia dagli storici latini che i villaggi costituitisi dopo la distruzione di Caulonia furono nel territorio nominati con termini latini: Mjstrae, Consilium Castrum e Cocitum. Plinio, parlando di Consilium le dà sito vicino a capo Stilo: e tal è Monasterace. Il nome Consilium Castrum rimane almeno fino a quando la potenza di Roma rimase integra. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, decadde anche l'unità della lingua latina. Con l'affermarsi del volgare rustico, non si avverti più il bisogno di continuare a chiamare il paese col termine Consilium Castrum. Al termine Consilium Castrum fu dato quello di Monte Arachi che vuoi designare Monte Veccia, cioè Monte produttore di veccia, intendendo paese produttore di leguminose. I due termini di Monte e di Arachi, con l'uso quotidiano e per un lungo ordine di anni, si fusero, si integrarono, divenendo un solo nome: Montarachi ovvero (da mons, montis) Monasterachi Monasterace. Questo nome cadde in disuso da quando i Cavalieri di Rodi non assunsero la Signoria del paese e del suo territorio e questo accadde nel lontano 1113.
Da quel tempo, fu attribuito al paese il nome di Rubbiano. Il nome di Monte Arachi fu ripreso ad essere usato per designare il paese dopo la partenza dal luogo dei Cavalieri di Rodi. Infatti, nella carta geografica di Jacopo Castaldo e precisamente, "nel disegno della geografia moderna di tutte le province dell'Italia", figura riportato il nome di Monte Arachi (1562). Mentre, nel 1578, assunse il nome di Montstarchi, come si rileva nello "Speculum orbis terrarum di Jan Van Deutecum". Dalla ricerca effettuata intorno a tal nome, si è trovato che la seconda parte dello stesso ha il significato di "spiga del grano". Il nome è di origine greca: "Stachis". Con tal nome si voleva significare che Montstarchi fosse un paese produttore di grano. Nel 1783, si ritrova in Pitteri, il nome definitivo di Monasterace.
 
 
  Luoghi da visitare
A Monasterace Centro si accedeva e si continua ad accedere nell'abitato da tre porte: la Portella o Porta Marina, posta a est che è l'entrata principale; la Porta propriamente detta, lato sud, che conserva ancora tutte le caratteristiche antiche: è sormontata da una merlatura, da un passaggio a ponte di sopra ad essa, nei pressi da una torre di guardia a struttura merlata e a forma cilindrica. Da sud si accede ancora da un'altra porta, detta comunemente "Tripu", per il fatto che fu costruita di recente, cioè nel corso del nostro secolo per il dilatarsi delle costruzioni abitative al di fuori delle mura, alle quali fu praticato un foro per comunicare con la parte esterna del paese. Le piazze principali del paese sono due: piazza Celestino Placanica e piazza Duomo. Alla prima si accede attraverso la Porta Marina e alla seconda dalla Porta. Al centro della piazza "Celestino Placanica", quasi addossate al castello, vi è una costruzione privata e la dimora del Municipio che deturpano la bellezza e la visione storica di questa parte del paese. La piazza principale sorge al centro del paese ed è delimitata dal Duomo e dai fabbricati congiunti alla chiesa a forma di angolo retto. Le vie che congiungono le due piazze sono: via Dante, a sinistra del castello, che con via Roma e la diramazione della prima con via Castello e via municipio e, a destra del castello, via Vittorio Emanuele, comunicano con la piazza Duomo. Dai pressi di quest'ultima piazza, si dirama via S. Nicola che conduce alla omonima chiesa e alla porta "Tripu". Le vie Marchese di Francia e Marchese Martucci sono le strade interne del paese come pure via G. Mazzini. Altre vie minori percorrono il paese nella sua configurazione a pendii ripidi e a dislivelli paralleli. Se il visitatore di questo nostro centro Storico dovesse affacciarsi dal "Ponte" cioè dalla Porta Marina, vedrebbe un panorama meraviglioso: il mare jonio di fronte con la sua maestosità azzurrina, dominato dal faro Punta Stilo; la zona sottostante delimitata dalle colline della Melia e a destra e a sinistra del torrente Assi, le sue vallate variopinte di colori intensi che madre natura ha voluto elargire con copiosa mano a questa terra meravigliosa e incantevole di Monasterace.
 
 
Eventi di Monasterace Centro
Il 12 di Maggio si festeggia S. Andrea Avellino, Patrono del paese. Si svolge con una lunga processione nel fiume che eccede nella sua vastità territoriale ogni 3 anni, tale evento è detto "U Territoriu", il territorio.
 
 
  Gastronomia
A Monasterace centro si ritrovano sapori dimenticati, come il pane di grano cotto ancora nel forno a legna; la pasta "fatta in casa" filata con la "virga" secondo l'uso antico calabrese, condita di sugo principalmente a base di carne, specialmente maiale e capra. In alcuni periodi dell'anno è possibile gustare alcuni cibi particolari, come le "zzippole" nei periodi di Natale, "i cuzzupi", dolci pasquali impastati a mano con il "lavato" e cucinati nel forno a legna. I legumi cotti al fuoco nella "pignata".
 
 
Monasterace 2002  ® realizzato col contributo di  ASMEDIA - coop Arl