Fiducia in Maria


Affidiamoci

Monastero Il Sacerdote teologo Giuseppe Gozzelino nel suo libro di spiritualità mariana "Affidiamoci a Maria", propone una riflessione sulla figura e il ruolo di Maria nella vita cristiana, sottolineando la sua maternità spirituale. Scrive:

"Affidiamoci a Maria, c’immergiamo nell’affidamento di Maria a Dio. Dunque, ci consegniamo a Lei affinché la nostra risposta a Dio acquisti qualcosa della robustezza e della solidità della risposta di Maria".

Pertanto proponiamo di affidarci a Maria, seguiamo il suo esempio per vivere fedelmente quanto proposto nel Vangelo, per entrare in comunione con Gesù.

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Fonte della nostra gioia

Per capire l'importanza fondamentale e decisiva di Maria nella vita della Chiesa e del cristiano ecco la risposta di un grande teologo contemporaneo.
H.U. Von Balthasar (considerato l'uomo più colto del nostro tempo).

alla domanda che cosa sia la Chiesa: "Essa è l'unione di coloro i quali, riuniti e costituiti dal sì pronunciato da Maria..., sono disposti ad accettare con prontezza la volontà salvifica di Dio nei confronti propri e nei confronti di tutti i fratelli".

Nel piano di Dio Maria di Nazateth ha un ruolo che si potrebbe chiamare "genetico" nel senso che per mezzo di Lei il Verbo di Dio si fa carne, diventa a tutti gli effetti uomo, ha un DNA che lo collega alla linea di discendenza davidica e lo fa erede e depositario di tutte le promesse che Dio ha fatto ad Abramo, ai suoi discendenti, al popolo eletto per la salvezza di tutta l'umanità.
(cfr. Gn 22, 15-18).

La missione di Maria, quindi, è fondamentale perché da Lei scaturisce quella Vita del Figlio suo Gesù che invaderà la terra. Senza di Lei non ci sarebbe stato che il deserto della morte dovuta al peccato della prima Donna, Eva, la madre di tutti gli uomini nati sotto il segno della ribellione a Dio.

Si comprende così, come il Padre abbia voluto rinnovare il piano grandioso della creazione ricominciando tutto da capo con una nuova Eva e con un nuovo Adamo, Maria e Gesù.

Ma questo progetto sarebbe stato inattuabile se non ci fosse stata la libera decisione di Maria che, con il suo "sì" generoso nell'Annunciazione dell'angelo, aderì pienamente e responsabilmente al volere di Dio, in qualunque modo si fosse manifestato, diventando così, l'unica creatura umana capace di totale docilità ai disegni del Padre
(crf. Lc 1, 26-38).

Tutti i privilegi di Maria derivano dalla sua missione unica e irripetibile.
Come Madre di Dio è Immacolata. Come Madre di tutti coloro che saranno salvati dal Figlio, è Corredentrice. Come unica creatura, preservata dal peccato originale in previsione della morte salvifica del Figlio, è Assunta al cielo in anima e corpo. Ella non subisce la corruzione del sepolcro, perché non deve espiare per la punizione dovuta al peccato originale.

Perciò, in Maria si compie in anteprima tutta la pienezza salvifica voluta dalla SS. Trinità per ogni creatura. Ella è l'icona nella quale, ogni uomo e ogni donna della Chiesa, ritrova la sua vocazione e la sua perfezione.
Non solo, essendo la Madre, diventa l'aiuto insostituibile e preziosissimo per compiere quel cammino di fede e di amore che il Figlio suo Gesù vuole per ciascuno di noi.
È perciò l'Ausiliatrice, la Mediatrice di tutte le grazie senza per questo, togliere nulla all'unicità e alla necessità salvifica del Figlio.

Lei è il capolavoro più riuscito della sua opera di salvezza e il canale attraverso il quale Gesù vuole comunicare i suoi tesori infiniti di amore e di gloria.
Alle nozze di Cana, senza di Lei, Gesù non avrebbe compiuto la trasformazione dell'acqua in vino (cfr. Gv 2, 1-11), come senza di Lei non è voluto salire sulla croce per celebrare la sua Pasqua di liberazione, compiendo il passaggio definitivo dal mondo del peccato a quello dell'Amore, dalla morte alla vita, dal vecchio uomo al nuovo e generare con Lei la nuova umanità formando la Chiesa dei redenti.

Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a Lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
(Gv 19, 26-27)

Maria è consacrata, in quel momento solenne, come Madre di tutti i discepoli di Gesù. I discepoli capiscono che senza di Lei non sarà mai possibile diventare autentici figli di Dio e seguaci di Gesù.
Da questo rapporto intimo con Maria deriva la certezza di una continua e capillare presenza di Lei nella vita quotidiana di ogni cristiano che desideri salire l'erto sentiero della santità.

Così si ripropone tutta la vita di Maria, Lei che per prima visse la stessa nostra avventura umana con tutte le sue gioie e tribolazioni.
Il suo esempio trascina e convince perché la sentiamo come una di noi.
È in grado di comprenderci perché è stata mamma, sposa, non ha avuto la vita facile, ha dovuto tribolare nel "terribile quotidiano".
La sua sofferenza giunse al culmine quando suo Figlio immensamente amato dovette subire l'atroce morte di croce.

Non c'è persona, per quanto sofferente, che non si senta compresa da Maria.
Non c'è situazione, per quanto disperata, che Lei non sappia risolvere ora che si trova nella possibilità di aiutare tutti noi.
Tuttavia, il suo ruolo determinante e più efficace, lo sperimentiamo nell'assistenza che ci offre lungo il cammino spirituale, quando ci troviamo a lottare con gli ostacoli, le tentazioni, le insidie di Satana.
Lei ci fa comprendere, meglio di qualsiasi altro, che in quelle sofferenze è nascosto il mistero della croce. Non si può accedere all'amore vero senza la purificazione da tutti i peccati e soprattutto dal peccato dell'orgoglio e della superbia che rimangono sempre la fonte inquinante di ogni vita.

La gioia che Maria ci fa pregustare dopo aver vinto con Lei quelle tentazioni e quei pericoli, è l'anticipo della perfetta felicità che troveremo al termine del cammino quando gioiremo con Lei dell'unione trasformante col suo Gesù.