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Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

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1996.3.Cultura

Vero e falso

 

Un episodio che inconsciamente sigla i due volti della città, quello artistico e quello commercial-turistico. Nel biglietto d’auguri di fine ’96, "Rimini turismo" inserisce la foto di un putto del Tempio malatestiano. Ma tra tante statuette vere, va a pescare proprio quella ‘falsa’, un gesso che il restauratore forlivese Giuseppe Casalini realizzò nel dopoguerra. Ne parla sul Ponte lo storico Pier Giorgio Pasini, illustrando analoghi casi di scambi dei putti originali con quelli ‘imitati’. [1]

La Fondazione Carim acquista a Londra una pala di Giuliano da Rimini, "un pezzo di grande bellezza, di straordinaria importanza per la storia della pittura riminese del Trecento, unico esemplare del genere custodito in città". [2]

L’"Adorazione dei Magi" di Giorgio Vasari, dopo i lavori di restauro, ritorna all’antica abbazia di Scolca nella parrocchia di San Fortunato, "uno degli edifici di culto più belli di Rimini, dovuto al mecenatismo malatestiano e costruito in uno dei luoghi più suggestivi delle colline riminesi". L’opera riassume in sé una ricca pagina di vita cittadina e di storia dell’arte italiana. Fu dipinta nel 1457. Al soggiorno riminese di Vasari ed alle vicende della chiesa di Scolca, Pagine dedica un ampio servizio scritto da Luca Mandolesi e Marco Sassi. [3]

 

 

Mostre

 

Il Meeting organizza una straordinaria rassegna archeologica dedicata al sorgere ed al diffondersi del Cristianesimo, "Dalla Terra alle Genti". È un "unicum mai tentato prima e che occuperà certamente un posto di notevole rilievo a livello internazionale", organizzato assieme ad enti e musei di Gerusalemme, Londra, Città del Vaticano e Roma.

Sono esposti anche i "rotoli del Mar Morto", sui quali Il Ponte pubblica un’intervista al papirologo tedesco Carstem Thiede: "I nudi fatti acquisiti dalla storia, dall’archeologia e dalla papirologia possono aiutare a capire più a fondo che il Cristianesimo riguarda persone reali in un mondo reale, che credono in un Gesù reale, non inventato ma mandato da Dio in un tempo particolare ed in un particolare posto nella nostra storia, con un messaggio a tutte le genti, per tutti i tempi". [4] Legato a questo tema è un numero del Ponte Didaké che illustra il 1997 come "anno della Bibbia". [5]

In occasione del convegno mondiale forlivese sulla preistoria e protostoria, a Rimini si organizza una rassegna intitolata "Alle origini della Storia. Il Paleolitico di Covignano". Sono esposi i resti di un’industria della pietra che nel 1968 Stefano Sabatini dei Musei Comunali scoprì sul colle di San Fortunato: essi, assieme a quelli di Monte Poggiolo (Forlì), sono i più antichi della Romagna. [6]

 

 

Pennelli

 

A Demos Bonini, "uno sguardo e una memoria cara ai riminese", come scrive Stefano Campana, viene dedicata una mostra antologica a cui si accompagna un volume con catalogo e scritti autobiografici. [7]

Al Museo ottiene un grande successo un’altra antologica, dedicata a Gino Ravaioli, che viene presentata con una piacevole e dotta conferenza da Pier Giorgio Pasini. [8]

Alla Fondazione Balestra di Longiano ci sono "tesori nascosti", ai quali ci accostiamo con l’arguta penna di Gerardo Filiberto Dasi, un tempo anch’egli pittore. [9]

Un altro "tesoro sconosciuto" è la ricchissima biblioteca del Seminario diocesano di cui parla Andrea Turchini in una pagina speciale. [10]

Stefano Campana, architetto bellariese, espone a Milano le sue incisioni a puntasecca, una tecnica che acquista un valore emblematico nella rappresentazione della natura, secondo Benedetto Benedetti. [11]

 

 

Penne

 

Anche la seconda edizione del Premio Ilaria Alpi a Riccione offre l’occasione per un confronto ad alto livello sui problemi dell’informazione, e sulla necessità degli approfondimenti dopo il semplice lancio delle notizie. Sul Ponte è pubblicato l’intervento di Patrizia Horovatin, vedova dell’operatore Miran, ucciso assieme ad Ilaria Alpi. [12]

La vita e le opere del padre scolopio Alessandro Serpieri, nato a San Giovanni in Marignano e morto nel 1885, vengono illustrate in un convegno ed in una mostra. Scienziato dai molti interessi, fece studi di fisica, astronomia, meteorologia, sismologia e filosofia. Padre Serpieri trascorse la sua infanzia a Rimini in quella via che adesso porta il suo nome, nella casa che ha il civico numero 17, e che dovrebbe essere la stessa in cui si trasferirono nel 1871 i sette fratelli Pascoli. [13] A proposito di "antiche case": questo è il titolo del terzo numero di Pagine, dedicato alle abitazioni dei cittadini più illustri della Rimini di fine Settecento. [14]

 

 

Musica, maestri

 

Il 19 novembre tutta la Romagna ricorda il suo cantore popolare, Secondo Casadei, a venticinque anni dalla morte. La musica del maestro, conosciuto universalmente come il nostro Strauss, entra nelle austere sale della Rubiconia Accademia dei Filopatridi, dove si conservano preziosi tesori di documenti del Settecento italiano. [15]

A proposito di musica. Giulia Vannoni recensisce una conferenza a Misano del semiologo Paolo Fabbri che, esperto in tutt’altro campo, ha "fatto sorridere gli esperti quando ha pasticciato qualcosa di incomprensibile a proposito della forma sonata", ed ha suscitato "persino un moto di ilarità, nel parlare di temperamento". [16]

 

[1] Cfr. P. G. Pasini, Galeotto fu il putto, n. 45, 15/1/96; e la lettera di Franca Guerra e Piero Leoni, Un putto ci salverà, n. 46, 22/12: sì, ci siamo sbagliati, ma "avremmo bisogno di essere più lievi, e riscoprire l’ironia come un valore".

[2] Cfr. i servizi nel n. 46, 22/12/96.

[3] Cfr. nel n. 38, 27/10/96.

[4] Cfr. B. Moncada, Dalla terra alle genti, n. 3, 21/2/96; F. Ognibene, L’infanzia della Chiesa, n. 12, 24/3. Vedi altri servizi nei n. 14, Pasqua 1996; 22, 9/6.

[5] Cfr. nel n. 13, 31/3, dove è anche ospitata un’intervista a Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo, a cura di D. Lotti.

[6] Cfr. 800 mila anni fa…, n. 33, 22/11/96. Del ritrovamento si è già parlato in "Cultura" 1992.

[7] Cfr. S. Campana, Demos: una memoria riminese, n. 2, 14/1/96; G. F. Dasi, La pittura della giacca accanto, n. 3, 21/1; A. Montanari, Libri, pennello e tavolozza, in Riminilibri, allegato al n. 6, 11/2.

[8] Cfr. C. Coppola, La realtà surreale, n. 15, 21/4/96. Cfr. anche A. Montanari, Le "macchiette" di Ravaioli, n. 17, 5/5.

[9] Cfr. G. F. Dasi, Tesori nascosti, n. 19, 19/5/96.

[10] Cfr. nel n. 40, 10/11/96. Tra gli altri servizi speciali pubblicati nel 1996, ricordiamo il seguito delle puntate di Alessandro Serpieri lungo tutto l’arco dell’anno, e le "ville del Rubicone" di Letizia D’Amato nei nn. di agosto e settembre.

[11] Cfr. B. Benedetti, La natura dell’architettura, n. 25, 30/6/96.

[12] Cfr. N. Concolino, L’inchiesta ha cambiato pelle?, n. 27, 21/7/96.

[13] Cfr. A. Montanari, Lo scienziato dei fenomeni celesti, n. 12, 24/3: qui si ricorda che la lapide pascoliana nella "piazzetta delle poveracce" dice il falso e si riferisce invece ad un evento del 1877, e non del 1871. Nella stessa via Serpieri morì il 30 giugno 1798 il poeta Aurelio De’ Giorgi Bertòla ospite dei conti Martinelli, ai quali allora s’intitolava la strada. Su Serpieri vedi anche, N. Valentini, La scienza dal volto umano, n. 14, Pasqua 1996.

[14] Cfr. nel n. 22, 9/6/96.

[15] Cfr. Letizia D’Amato, Lo Strauss della Romagna, n. 41, 17/11/96.

[16] Cfr. G. Vannoni, La commedia degli equivoci, n. 41, 17/11/96.

 

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