Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1996.1.Vita della Chiesa

Dove la terra brucia

 

Il cardinal Camillo Ruini di ritorno da Sarajevo scrive sul Ponte che la Chiesa cattolica "è impegnata sino in fondo sia nel mantenere e incrementare la presenza delle fede cattolica in quelle terre, sia nel promuovere il processo di pace, ricostruzione e riconciliazione dopo tre anni di orribile guerra". [1]

Compie tre anni la missione diocesana, guidata da don Giuseppe Vaccarini in Albania: "Abbiamo lavorato intensamente sul piano della solidarietà, grazie alla sollecita collaborazione di molti gruppi ed amici in Italia, tanto che questa testimonianza ha incominciato già a portare i suoi frutti sul piano spirituale ed ecclesiale". [2] In maggio il nostro Vescovo si reca in visita a questa missione nelle comunità di Kuçove e Berat. [3]

Padre Alessandro Zanotelli, il "missionario scomodo", racconta a Rimini l’8 febbraio la vita della baraccopoli africana in cui si trova, e punta il dito contro le forze economiche "che decidono tutto, anche il pensiero e le politiche sociali". Il fondatore dell’Ordine a cui appartiene padre Zanotelli, mons. Daniele Comboni, viene santificato il 17 marzo. [4]

 

 

Marvelli, 1946

 

Ricorrono i cinquant’anni dalla morte di Alberto Marvelli, un "santo" per il giubileo, come lo chiama un titolo dedicato alle celebrazioni in suo onore. Mons. Fausto Lanfranchi ne compone la biografia, con prefazione del card. Ersilio Tonini. [5] Giorgio Tonelli in ottobre scrive un articolo di fondo sulla "santità nell’attimo fuggente". Viene pubblicato anche un testo "praticamente inedito" di Benigno Zaccagnini. [6]

Per "commemorare un giovane che viveva la politica come servizio", giunge a Rimini il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro che definisce Marvelli una "splendida figura di servitore della comunità". [7]

 

 

Messaggi del Vescovo

 

Per la Quaresima mons. De Nicolò presenta una meditazione sull’incontro fra la società umana e la Carità di Dio: "Occorre un progetto culturale, riguardante cioè la mentalità, che rivitalizzi in senso cristiano il nostro essere ed il nostro operare". La "formazione dei laici e la loro partecipazione alla vita diocesana diventa ancor più importante e significativa. Penso ad un laicato che si assume sempre più le proprie responsabilità nella Chiesa e nella vita sociale, mettendo le proprie capacità al servizio del Vangelo e del bene comune". [8]

Festa del Corpus Domini. Mons. De Nicolò sviluppa ulteriormente il tema della carità, soffermandosi sulla sua "dimensione verticale": "la risposta alle attese profonde ed alle speranze spesso inespresse di una società complessa e secolarizzata è Gesù stesso". Un duplice invito viene dal Vescovo: non far entrare nella Chiesa le divisioni politiche e "convertirci davanti allo spettacolo dei bisogni sociali". Tra questi ultimi ci sono quelli dei giovani e delle discoteche; e quelli della vita pubblica, dove occorre "la testimonianza di una specchiata moralità". [9]

San Gaudenzio. Anche nel discorso alle autorità viene auspicata "una moralità più alta nei cittadini e in particolare in coloro che rivestono compiti di responsabilità". Il Vescovo ricorda tra l’altro la nascita di un "Osservatorio socio-culturale del territorio, per rendere, per quanto possibile, più adeguata l’azione educativa" che è propria della Chiesa. Nell’Omelia in Duomo, soffermandosi sull’"Eucarestia, sacramento di ogni salvezza", ricorda la figura di Marvelli che ogni giorno, non certo per obbligo, si accostava alla Comunione. [10]

 

 

In Diocesi

 

Il 13 gennaio il Vescovo convoca un pubblico incontro con la delegazione riminese che ha partecipato al Convegno ecclesiale di Palermo. Il Ponte pubblica l’intervento del Vescovo intitolato "Dalla carità rinasce la missione" [11], e le riflessioni di Elisa Marchioni, Silvia Tagliavini ed Agostino Pasquini. [12]

"Stato sociale ed educazione alla socialità" è il tema del Corso di formazione all’impegno sociale e politico organizzato nella nostra Diocesi: "Lo stato sociale non va smantellato, ma va ordinato perché possa meglio raggiungere lo scopo di difendere i ceti sociali più deboli e bisognosi", scrive don Renzo Gradara, direttore dell’Ufficio della Pastorale della famiglia. [13]

La Caritas riminese fa il bilancio di un anno di attività: alla sua porta non bussano soltanto nomadi, extracomunitari, sbandati e poveri, ma anche molte famiglie riminesi, vittime delle ristrettezze economiche. È l’altro volto di una città in apparenza senza problemi. [14]

Caritas, parroci e rettori di chiese del vicariato urbano di Rimini pubblicano un documento intitolato "L’elemosina è ancora carità". Il titolo del Ponte lo riassume significativamente: "Dalla elemosina alla solidarietà". [15]

Mons. Claudio Maria Celli, nominato Arcivescovo titolare di Civitanova e segretario del patrimonio della Sede Apostolica, il 6 gennaio in San Pietro riceve l’ordinazione episcopale dal Papa. "Al termine della liturgia il neo Arcivescovo ha salutato presso la Biblioteca Apostolica tutti i riminesi intervenuti al rito, con in testa il nostro Vescovo Mariano De Nicolò, il Vicario Generale mons. Aldo Amati ed il vicesindaco prof. Fabio Zavatta in rappresentanza del Comune". [16] A Roma viene ordinato diacono il riminese Matteo Donati. [17]

Il prof. conte Gian Ludovico Masetti Zannini pubblica nel secondo numero di Pagine un saggio dedicato a Santa Verità, il cui corpo si venera da 135 anni nella nostra Diocesi, dapprima nel Monastero di Santarcangelo ed ora nella chiesa del Ritiro sempre delle Figlie dell’Immacolata, alla Colonnella di Rimini. [18]

Il Ponte riferisce della raccolta di testimonianze su mons. Luigi Santa che fu Vescovo di Rimini dal 1944 al 1953, anno della sua morte, con due articoli di padre Mario Bianchi dell’Istituto Missionario della Consolata al quale appartenne lo stesso mons. Santa. [19]

Venti anni del Ponte. Una serie di pagine speciali ripercorre la storia del nostro giornale, con scritti di Piergiorgio Terenzi, il primo direttore, e foto d’annata dei primi passi, tra le "primitive macchine" della composizione tipografica ed i tre tavoli della redazione, dove il posto più comodo era quello di chi stava in piedi (molte sedie, costruite in età tardomedievale, erano infatti letteralmente sfasciate). [20]

Dal ‘vecchio’ al nuovo: nasce il Centro culturale Paolo VI, che tiene la sua prima manifestazione con la conferenza di mons. Bruno Maggioni che commenta il Padre Nostro. [21]

 

 

Il cardinale Ruini al Meeting

 

Meeting anno XVII, sette giorni di "ritorno al nuovo", con incontri tra uomini diversi per cultura e tradizioni. "Il Meeting" è paradosso, scrive Paolo Guiducci: "Non si censura nulla, si prova tutto, con la speranza di parlare a tutti. E la politica, e la presenza sociale, da sempre terreno di caccia per i seguaci di don Giussani? Unico invitato del governo il ministro Luigi Berlinguer, per un incontro atteso sulla libertà d’insegnamento. Poi tanta economia…".

Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Commissione episcopale italiana fa registrare il tutto esaurito nel suo intervento sulle radici missionarie della Chiesa. [22]

In occasione del Meeting, a Santa Giustina giunge il corpo di Santa Teresa del Bambino Gesù, per una settimana di preghiera. [23]

 

[1] Cfr. card. C. Ruini, La pace è da costruire, n. 2, 14/1/96. Cfr. anche L. Ricci, Basta odio, costruiamo la pace, ib.

[2] Cfr. Terzo Natale in Albania, n. 1, 7/1/96.

[3] Cfr. E. Brigliadori, Pentecoste a Kuçove, n. 20, 26/5/96; vedi pure la pagina speciale nel n. 22, 9/6, che contiene anche l’omelia del Vescovo.

[4] Cfr. l’intervista a cura di G. Ferrari e F. Marino, nel n. 7, 18/1/96; ed i servizi su mons. Comboni, nello stesso n. 7 e nel n. 13, 31/3.

[5] Cfr. nel n. 18, 12/5/96. Vedi anche nel n. 26, 7/7 una cronaca inedita del 1946. Il libro viene presentato da Riminilibri in un servizio speciale.

[6] Cfr. nel n. 35, 6/10/96.

[7] Cfr. Giov. Tonelli, Scalfaro incontra Marvelli, n. 40, 10/11/96; e M. Forcellini, Scalfaro: imparate da Marvelli, n. 41, 17/11.

[8] Cfr. nel n. 8, 25/2/97.

[9] Cfr. nel n. 23, 16/6/96.

[10] Cfr. nel n. 37, 20/10/96.

[11] Cfr. nel n. 3, 21/1/96. Nello stesso numero la cronaca dell’evento, intitolata La ‘consegna’ di Palermo. In quello successivo (n. 4, 28/1), "le proposte concrete ‘rilanciate’ dal Vescovo".

[12] Cfr. E. Marchioni, La ‘buona Notizia’? Gridatela sulle antenne, n. 1, 7/1/96 (cfr. pure G. Tonelli, Drizziamo le antenne, n. 3, 21/1); S. Tagliavini, Sempre più soli, sempre più insieme, n. 2, 14/1; A. Pasquini, Non ci sono "addetti alla carità", ib. Vedi anche sulla Nota pastorale dei Vescovi italiani, nel n. 23, 16/6; e nel n. 24, 23/6.

[13] Cfr. R. Gradara, Stato sociale ed educazione alla socialità, n. 6, 11/2/96. Vedi pure nei nn. 8, 25/2; e 11, 17/3, nel servizio di M Forcellini, Stato sociale da non gettare.

[14] Cfr. la pagina speciale nel n. 10, 10/3/96. Cfr. anche il servizio di L. Ricci, Sorella consolazione, dedicato a suor Mary Polycarp, nigeriana, nel n. 14, Pasqua 1996.

[15] Cfr. nel n. 37, 20/10/96. Sulle stesso numero in "Pagina aperta", vedi l’intervento di Guido Marziani, I poveri, una provocazione; ed il supplemento "Missioni".

[16] Cfr. P. L. Celli, Come un buon Pastore, n. 2, 14/1/96. Cfr. pure P. S. Pozzi, Settanta vescovi e una Diocesi, n. 4, 28/1/96; l’intervista di E. Marchioni a mons. Celli "di ritorno dalla Corea del Nord" nel n. 5, 4/2/96, con a fianco la cronaca della "festa a San Giovanni Battista", parrocchia d’origine del Prelato, firmata da E. Brigliadori.

[17] Cfr. Per la Chiesa di Rimini, n. 38, 27/10/96.

[18] Il fascicolo è allegato al n. 9, 3/3/96.

[19] Cfr. nei nn. 27, 21/7/96; e 28, 28/7.

[20] Cfr. nei nn. 12, 24/3/96; 13, 31/3; 14, Pasqua 1994; 16, 28/4.

[21] Cfr. P. Guiducci, La preghiera di Gesù, n. 19, 19/5/96.

[22] Cfr. P. Guiducci, Meeting, ritorno al nuovo, n. 30, 25/8/96; e Id., Tutto il Meeting, e Nel cuore del divertimentificio il miracolo di Santa Teresa, n. 31, 1/9. Cfr. anche F. Lozito, Meeting, il dialogo continua, n. 24, 23/6.

[23] Cfr. P. Guiducci, Teresa, storia di un’anima, n. 29, 4/8/96.

 

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