Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1995.2.Società

L’Italia, domani

 

"La politica non è mai stata come ora strumento di divisione non solo nelle ristrette stanze del potere ma anche nelle strade, nelle case e nella vita quotidiana della gente. La tensione è arrivata al punto che sembra sempre più difficile elaborare programmi concreti ed attuabili. La lotta per il potere è diventata così feroce da minacciare il dissolvimento stesso della società italiana". È l’inizio di un articolo di fondo che porta la firma di Romano Prodi, e che ha un titolo significativo: "Tempo da lupi". [1]

Sembra quasi contraddirlo Stefano Zamagni, il docente riminese preside di Economia all’ateneo di Bologna, il cui ‘pensiero’ viene così riassunto da Elisa Marchioni: "È ottimista sul futuro, a patto che si sia disposti a costruirlo". Zamagni illustra i "paradossi" della nostra società postindustriale: l’aumento delle disuguaglianze sociali nonostante l’aumento del prodotto interno lordo; la diminuzione dei posti di lavoro anche se aumenta la produzione; infine, "quanto più le nostre società progrediscono, più hanno bisogno di comportamenti cooperativi, e non individualistici". Se Prodi conclude con il timore secondo il quale ormai siamo entrati nella spirale "in cui la democrazia diventa sempre più fragile", Zamagni si affida proprio a Prodi che non va lasciato solo per "non ricadere nella politica alla vecchia maniera". [2]

Prodi arriva a Rimini al Salone fieristico dei locali da ballo, e si concede una battuta: "Se anche in politica ci fosse più divertimento!". [3]

L’"ombra di Prodi" è un morcianese, Giovanni Pecci detto "il professore nascosto", e direttore di Nomisma, il centro di ricerca bolognese presieduto dallo stesso Prodi. [4] Nomisma svolge nel ’95 un’indagine sulla nostra economia, sottolineandone soprattutto i rischi: il settore turistico è destinato "ad un lento e agonizzante declino"; quello commerciale è ridondante, mentre ci sono realtà emergenti: commercio all’ingrosso, servizi finanziari ed alle imprese. [5]

Antonio Paolucci è il primo riminese a diventare ministro dalla nascita della Repubblica: gli affidano i Beni culturali. [6]

 

 

"Nuove" elezioni

 

Il nuovo sistema elettorale per le Amministrative si applica per la prima volta il 23 aprile. Il sindaco viene scelto direttamente con la scheda: se non riesce al primo turno si va al ballottaggio.

In Romagna si registra una "vittoria secca del centro-sinistra che conquista la Regione con Bersani, la nuova Provincia con Vichi, e praticamente tutte le amministrazioni comunali al primo turno, eccetto Rimini dove Chicchi va al ballottaggio con Gentili", con un significativo vantaggio che poi si trasforma in vittoria. [7]

 

 

Manette pulite

 

Il "21 settembre, al concorso per 21 collaboratori amministrativi indetto dal Comune, piomba la Guardia di finanza ed arresta il presidente della Commissione nonché comandante della Polizia municipale, Carlo Barbera". Vengono arrestati anche l’assessore Giorgio Abati, il consigliere comunale Stefano Barbiani, l’ex consigliere comunale Gaetano Gallo e Giancarlo Cicala, nipote di Barbera. "Per un posto c’è chi avrebbe pagato 40 milioni". [8]

Sul Ponte scatta l’operazione "Palazzo di vetro" con la pubblicazione degli elenchi degli incarichi conferiti nell’ultimo anno nei settori comunali e nelle municipalizzate, mentre il sindaco presenta una serie di impegni al riguardo.

Due cattolici "impegnati su fronti opposti nella politica cittadina" commentano sul Ponte gli ultimi eventi giudiziari. Per il vice sindaco Fabio Zavatta, la macchina comunale è sana, le responsabilità sono soltanto personali. Il leader del Polo, Mario Gentilini, invoca "una città di galantuomini" senza distinzioni di colore politico. [9]

Al convegno di dicembre sulla legalità economica nella nostra provincia, organizzato dalla confederazione sindacale, emergono dati allarmanti sull’usura, sul riciclaggio di denaro sporco e sul pericolo delle infiltrazioni mafiose: sono i tentacoli "invisibili" che ci minacciano. [10]

 

 

La morte di Muccioli

 

Per il delitto Maranzano, la procura di Bologna ricorre in appello contro la sentenza del 20 novembre 1994. Muccioli presenta esposto contro il giudice Andreucci per l’intervista concessa al Ponte, mentre gli arriva un avviso di garanzia per il suicidio di una ragazza nel ’92 nella comunità di Penne.

Dopo l’annullamento della sentenza del 20 novembre, il 23 maggio riparte il processo, subito rinviato al 24 ottobre. In estate si aggravano le condizioni di salute di Vincenzo Muccioli che muore il 19 settembre a 71 anni. Il suo funerale è celebrato dal Vescovo di Rimini. [11]

 

 

Alla sbarra la banda Savi

 

Per tutti i mesi dell’anno la cronaca si deve occupare della vicenda della banda della "Uno bianca". A gennaio si discute se i Savi fossero stati legati all’organizzazione Gladio, in base a voci attribuite ai servizi segreti francesi: "nessun mistero" sostiene il magistrato riminese Daniele Paci "che ha incastrato i sei feroci assassini" della banda, "occuparsi dei servizi segreti o della falange, sarebbe come occuparsi dei marziani".

Intanto Eva Mikula posa come fotomodella su "Venerdì", con l’autorizzazione del "Comando Operativo della Polizia", come precisa una piccola didascalia. Lei dichiara: "Sexy? Non posso esagerare finché c’è il processo". Silvestri s’interroga sul Ponte: "C’è un limite?". La giovane è assolta dall’accusa di importazione di armi da guerra. È invece condannata a sei mesi per furto di 40 milioni ai danni dell’ex amante Fabio Savi.

La relazione affidata dalla Commissione parlamentare "stragi" all’ex magistrato Antonio Di Pietro, sottolineerebbe errori nelle indagini, mancanza di una strategia investigativa e di collegamenti con gruppi eversivi. Inizia il processo riminese alla banda. [12]

 

 

Veleni in tribunale

 

L’8 agosto il Giornale diretto da Vittorio Feltri parla di "veleni" al nostro tribunale, il cui presidente, Giovanni Rossomandi, si sentirebbe ostaggio delle "toghe rosse". Quattro giorni dopo, altre voci sono attribuite a Rossomandi su manovre per la composizione della giuria del processo Muccioli, e sulla stampa locale "longa manus di certi magistrati".

Al foglio di Feltri si accoda la Rai, mentre il Giudice delle indagini preliminari di Firenze decide praticamente di rinviare a giudizio Rossomandi per un presunto abuso d’ufficio: in una causa di separazione, avrebbe favorito il marito, un arredatore che gli avrebbe fornito una consulenza privata. [13]

 

 

Esplode la festa

 

Nella notte di Ferragosto a Riccione, il "divertimentificio" sballa. Duecento giovani sono incitati a scagliarsi contro poliziotti e carabinieri da uno spacciatore ed un suo cliente sorpresi con 250 grammi di hashish. Hanno cominciato alcuni teppisti con atti vandalici, sono poi intervenuti 60 uomini delle Forze dell’ordine, venti dei quali restano feriti, di cui uno in modo grave. Otto gli arrestati. Alcuni agenti hanno sparato colpi in aria ed agitato mazze da baseball. L’Osservatore romano scrive: "C’è da chiedersi se Riccione sia davvero la capitale delle vacanze o non stia diventando quella della convivenza con i delinquenti". Forcellini ricostruisce la storia della posizione della Chiesa riminese sul fenomeno del "divertimentificio": già nel ’91 il Consiglio Pastorale Diocesano notava come esso rischiasse di "portare degrado alla città, di cambiare gli stili di vita, di aumentare i già gravi problemi di ordine pubblico". Per il sindaco di Rimini, Giuseppe Chicchi, occorrono "più regole contro il degrado". [14]

Tra gli altri problemi della Riviera esaminati nel corso dell’anno dal Ponte, ricordiamo in breve anche quelli che riguardano la situazione abitativa [15], il lavoro [16], e la vita economica. [17]

Un convegno sull’informazione statistica del turismo, organizzato dall’università di Rimini, rivela che i dati che vengono regolarmente forniti "contengono errori che vanno dal 40 al 60%". [18]

 

[1] Cfr. nel n. 2, 15/1/95.

[2] L’"intervista" a Zamagni è nel n. 8, 26/2/95.

[3] Cfr. M. Forcellini, Il professor "ballanzone", n. 13, 2/4/95.

[4] Cfr. nel n. 6, 12/6/95.

[5] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, n. 12, 26/3/95.

[6] Cfr. la nota di M. Musmeci nel n. 3, 22/1/95; e l’intervista al neo ministro nel n. 4, 29/1.

[7] Cfr. i servizi pubblicati nei nn. 10, 12/3/95; 11, 19/3; 12, 26/3; 13, 2/4 (interviste ai candidati); P. Silvestri, Consigli ai candidati, n. 15, 16/4; 16, 30/4; Giov. Tonelli, Giunta primo esame, n. 18, 14/5; M. Forcellini, Chicchi punta in alto, n. 19, 21/5.

[8] Cfr. Manette pulite, n. 34, 1/10/95. Sulla vicenda vedi anche i servizi di cronaca nei nn. 38, 29/10; e n. 44, 10/12, dove si dice che Barbera è "libero ma con 33 accuse".

[9] Cfr. Giov. Tonelli-R. Baietti, Il "sacco" di Rimini, n. 35, 8/10/95.

[10] Cfr. la pagina speciale a cura di L. Orecchini e E. Carlini, n. 45, 17/12.

[11] Sul testo della sentenza del novembre ’94, cfr. il servizio nel n. 7, 19/2/95. Cfr poi nn. 9, 5/3; 14, 9/4; 17, 7/5; 31, 3/9; 34, 1/10. Il processo Maranzano il 24 ottobre sarà rinviato al 20 gennaio ’96 con l’unificazione di tutti i procedimenti collegati (con sette imputati, di cui tre per omicidio volontario). Cfr. infine M. Tassinari, L’Arcobaleno di Sanpa, n. 37, 22/10.

[12] Cfr. la cronaca nel n. 3, 22/1/95; M. Tassinari, Savi, nessun mistero, n 11, 19/3; Tama, n. 13, 4/4; P. Silvestri, Stampa e Mikula: c’è un limite?, n. 29, 6/8; La Settimana, n. 16, 30/4; ed i servizi nei nn. 20, 28/5; 25, 2/7; 27, 23/7; 28, 30/7; 36, 15/10; 37, 22/10; 41, 19/11; 42, 26/11; 43, 3/12; 45, 17/12; e 46, 24/12. (A più riprese in queste note torna il dilemma: malavita soltanto, oppure eversione?)

[13] Cfr. M. Forcellini, Veleni a Palazzo di Giustizia, n. 30, 27/8/95. Vedi anche nel n. 32, 17/9. Il quotidiano di Feltri allarga il tiro chiamando in causa anche la Chiesa Riminese, il 16 settembre: "La Curia va a braccetto con le giunte di sinistra". La risposta ufficiale della Curia appare nel n. 33, 24/9.

[14] Cfr. M. Forcellini, Il "divertimentificio" ha sballato, n. 30, 27/8/95; ed ib. la cronaca nella Settimana ed il servizio su Chicchi di Forcellini, a pag. 7. Sul documento del Consiglio Pastorale Diocesano, cfr. in "Vita Chiesa" 1991. Si veda pure N. Concolino, Riccione, quale turismo, n. 36, 15/10.

[15] Cfr. i servizi nei nn. 7, 19/2/95; ed 11, 19/3.

[16] Cfr. P. Silvestri, Più ricchezza, meno lavoro, n. 7, 19/2; e A. Cecchini, Belli, giovani, disoccupati, n. 25, 2/7.

[17] Cfr. L. Tiberti, La rivincita dei bonsai, n. 16, 30/4/95.

[18] Cfr. nella Settimana n. 14, 9/4/95.

 

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