Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1993.2.Società

 

Tangenti, "una città muta"

I brindisi di fine ’92 e di inizio ’93 negli ambienti della Rimini che conta come potere e denaro, sono stati meno calorosi degli anni passati. La preoccupazione era palpabile nell’aria. Con l’arresto clamoroso, avvenuto il 30 dicembre 1992, dell’ingegnere capo del Comune, Mario Fraternali, tangentopoli pare definitivamente sbarcata in Riviera: "Ora la città mormora; le cose sembravano di dominio pubblico. Ma allora è lecito chiedersi", scrive il direttore Tonelli, "se "anche i sassi sapevano", perché nessuno parlava?". Forcellini riepiloga le "cronache di ordinarie tangenti" del 1992, ricordando anche una denuncia di Manuela Fabbri (rimasta fino ad allora senza conseguenze) sulla "scomparsa di un’area destinata a verde pubblico e poi diventata la Nuova Rimini". Fraternali è accusato di aver richiesto una mazzetta per accelerare le pratiche di costruzione di un edificio a Viserba: sarà condannato a ventidue mesi di reclusione (pena sospesa). "Se non è una tangentopoli è per lo meno una mazzettopoli, quella di Rimini", dichiara al nostro giornale Paolo Gengarelli, il Di Pietro locale. [1]

"Per la prima volta, la città si trova davanti ad una serie di interrogativi che non partono dalla curiosità, dalla rabbia o dalla maldicenza della gente. Ma provengono da Palazzo di Giustizia, dove la necessità di far luce sui misteri dell’urbanistica riminese è intesa oggi come primaria, rispetto ad ogni altro discorso". [2]

Gengarelli suggerisce trasparenza nella gestione degli affari pubblici. La relazione del Collegio dei revisori sull’attività del Comune di Rimini lamenta "la scarsa collaborazione" di Palazzo Garampi. [3] In marzo il Consiglio Comunale approverà il documento preliminare al Piano regolatore generale; il vicesindaco Zavatta garantisce: "L’espansione non sarà speculazione". [4]

Altri sette arresti in nove giorni si registrano nel mese di gennaio: riguardano Massimo Lugaresi (ex assessore Pci ai Lavori pubblici, per favoreggiamento e falsa testimonianza), architetti, geometri ed imprenditori (tutti per concorso in corruzione). [5]

 

 

Intanto, a Riccione

A Riccione, osserva Nives Concolino, c’è "aria pesante" nei corridoi del potere: "Anche la Perla entrerà nell’occhio del ciclone", dice il titolo (virgolettato) del suo servizio. [6] Ed infatti non tarderà a scoppiare il caso Pierani: in giugno il senatore si difende a Radio Icaro, sostenendo che la sua pensione da tre milioni al mese non è "d’oro" come si mormora, che non c’è nulla di irregolare nella sua posizione, e che in fin dei conti si tratta soltanto di "una vigliaccata consumata" nei suoi confronti. [7]

In agosto il sostituto procuratore Gengarelli richiede al Parlamento l’autorizzazione a procedere nei confronti di Pierani, ipotizzando i reati di concorso in truffa ai danni dell’Inps e del Comune di Riccione, falso ideologico ed abuso in atti d’ufficio: "Praticamente", spiega Forcellini, "Pierani avrebbe goduto di una retribuzione e di una posizione previdenziale che non corrispondevano al suo reale impegno" (dal 1985 al 1991), come dipendente di un’azienda privata. Pierani era stato assunto dall’azienda dieci giorni prima delle elezioni amministrative, e poi era andato in aspettativa subito dopo il successo nelle urne, avendo così diritto al raddoppio dell’indennità di sindaco quale impiegato costretto ad abbandonare la sua attività primaria per dedicarsi alla politica.

Si chiude intanto senza nessuna ipotesi di reato l’indagine che ha avuto per protagonisti l’assessore all’Urbanistica di Riccione Valeriano Fantini e l’architetto riminese Carlo Gandolfi. [8]

 

 

"Riminopoli, atto secondo".

La fantasia dei cronisti si sbizzarisce nel cercare nuovi titoli per seguire gli sviluppi delle indagini della magistratura. In luglio si parla di analisi mediche che sarebbero state eseguite da dipendenti pubblici all’Usl 40 per conto di quattro laboratori privati; e di bustarelle che due titolari di imprese funebri avrebbero versato a custodi della camera mortuaria dell’ospedale riminese per ogni segnalazione di decesso ricevuta. C’è anche l’arresto di Giancarlo Zanuccoli ex dirigente dell’Usl 40 e già segretario amministrativo del Pci riminese per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Oddo Mercanti, presidente del Consorzio Igiene Ambientale e consigliere comunale a Rimini per il Pds, prima riceve un avviso di garanzia per concorso in corruzione poi viene arrestato (in agosto). A settembre Sergio Gambini (che rimette la delega all’Urbanistica, affidata a Zavatta) è accusato di truffa aggravata, abuso di ufficio, falso ideologico e falso materiale: è un caso simile a quello di Pierani. Il magistrato vuole accertare se il rapporto di lavoro fra Gambini ed un’azienda che gravita attorno al gruppo Conad, è stato effettivo o fittizio. [9]

I cronisti riminesi di giudiziaria vengono interrogati dal procuratore Battaglino in merito ad un esposto inviato dal sindaco di Bellaria, Nando Fabbri, sulla fuga di notizie legata ad una presunta vicenda simile a quella di Pierani e Gambini, che lo riguarderebbe personalmente. Nel 1994 Pierani verrà assolto (assieme alla società che lo aveva assunto), e ci saranno archiviazioni per Nando Fabbri e Perazzini. [10]

Una novità viene da Roma, dopo tutto questo susseguirsi di voci, nomi ed ipotesi di reato: il pidiessino on. Ennio Grassi presenta un’interrogazione al ministero di Grazia e Giustizia in merito all’attività della Procura riminese. Grassi ‘accusa’ infine la Procura di sottovalutare "il fenomeno malavitoso organizzato nel nostro territorio". [11] La stessa Procura in ottobre sequestra il Piano regolatore del 1991 ed i documenti riguardanti la Nuova Rimini (si ricordi la denuncia di Manuela Fabbri citata più sopra). Intanto si chiude il vecchio caso Valloni [12], con l’assoluzione dell’ex sindaco di Rimini, Zeno Zaffagnini e degli altri componenti la giunta del 1980.

 

 

Il caso Maranzano-Muccioli

Il 5 maggio 1989 nella porcilaia di San Patrignano fu ucciso Roberto Maranzano (34 anni), percosso a morte per aver disobbedito alle regole della comunità di Vincenzo Muccioli. Ma soltanto ora uno dei protagonisti della vicenda confessa ai giudici. Il corpo di Maranzano fu trasportato nel baule di un’auto da Coriano a Napoli, dove venne trovato senza documenti. Da San Patrignano si disse allora che Maranzano era fuggito. Un pentito che lo vide cadere sotto i colpi della ‘punizione’, rimette in moto la magistratura che compie sette arresti. Muccioli confessa in Procura: "Volevo denunciare il fatto, disposto ad affrontare le conseguenze, ma il giovane che me l’aveva confidato, mi raccomandò di non farlo. Allora decidemmo di non parlare".

Si riaccendono le polemiche sui ‘metodi’ di San Patrignano. Vittorio Roidi scrive ad esempio sul Messaggero che "sparare su Muccioli non aiuta i drogati". Scrive il direttore Tonelli: "San Patrignano è un patrimonio d’esperienze e di speranze, quelle dei ragazzi e dei loro genitori, che va difeso. Ancora una volta non è in discussione la comunità, ma certi metodi".

Muccioli viene indiziato di favoreggiamento: Battaglino si dice convinto che non abbia voluto la morte di Maranzano, ma che ha saputo subito della sua uccisione "ed ha aiutato gli altri ad occultare il cadavere". Nel 1994 l'accusa più pesante, di omicidio colposo. [13]

 

 

Urne & urne

Ai nove referendum del 18 aprile vince il "sì": è "voglia di cambiamento" intitola La Settimana. Un articolo di fondo del direttore Tonelli commenta: "Ora un dato è certo: la Rivoluzione pacifica iniziata con il referendum di due anni fa, confermata dalle politiche del 5 aprile 1992 ed esaltata dall’inchiesta Mani Pulite, tocca oggi il suo punto massimo nel suffragio popolare espresso dal già Belpaese". [14]

A Cattolica, sulla scia dell’esperienza di Bellaria e Rimini, parte il bicolore Pds-Dc, a Coriano nasce l’intesa programmatica fra gli stessi due partiti, a San Clemente invece c’è un monocolore pidiessino dopo la rottura dell’alleanza con Pri e Psi. A Coriano, c’è una "prima cittadina", Ivonne Crescentini, terzo sindaco donna della provincia. A venti giorni dalle elezioni comunali Montecolombo registra la crisi fra Dc, Pds e Psi: dalle urne esce in testa la lista di Rinnovamento guidata da Eugenio Fiorini che raccoglie esponenti dell’area di sinistra, laica e cattolica. Da Novafeltria si parla di "vittoria sofferta" per Dc e Verdi. [15] A Riccione non è un referendum ma quasi, sul casinò: prima la giunta vota il "sì", poi si "congela il dibattito". [16]

 

 

"Mafia in Riviera"

A febbraio l’operazione "Romagna pulita" si conclude con 106 arresti e sequestri di armi e droga: "Alcuni spacciatori, inchiodati dalle prove, hanno cominciato a ‘cantare’, e la lista degli inquisiti si è gonfiata a dismisura". Ventitré imputati sono poi assolti dal Giudice delle indagini preliminari che non crede ai pentiti: i carabinieri poi non avrebbero trovato sufficienti indizi. I principali imputati sono condannati nel 1993 a pene da uno a nove anni di reclusione. Alcune assoluzione sono dovute al cambiamento della legislazione sulla droga provocato dal risultato del recente referendum. Nel 1994, alla conclusione di tutto il processo per "Romagna pulita", saranno state irrogate pene per complessivi 204 anni, e multe miliardarie. In Corte d’Appello ci saranno delle riduzioni. [17]

Un killer mafioso di un clan siciliano viene arrestato a settembre a Porto Verde. Il presidente dell’Antimafia, Luciano Violante, dichiara al Ponte: "La mafia in Riviera ha vestito i panni puliti della intermediazione finanziaria, ma è ben presente". [18] Gli usurai hanno "i colletti bianchi": a gennaio sono stati eseguiti nove arresti, e quattro società dal credito ‘facile’ sono finite sotto inchiesta con l’accusa di truffa ed associazione a delinquere. [19]

A Riccione, nella tentata rapina all’ufficio della Siae, viene ucciso il titolare Giovanni Morico, 52 anni, mentre suo figlio Massimiliano, 23 anni, resta gravemente ferito. Un articolo di fondo del direttore s’intitola "Estate violenta", e prende in considerazione altri episodi di ‘nera’ sia locali sia nazionali, sottolineando come per ricostruire moralmente l’Italia non bastino i giudici di "mani pulite", ma occorra "un serio rigore morale, che parta dai valori del solidarismo cattolico e della razionalità laica, patrimonio della cultura, ma non della vita italiana". [20]

 

[1] Cfr. Giov. Tonelli, Una città muta, n. 2, 10/1/93; A. Montanari, Alla ricerca dei pubblici misteri, ib.; M. Forcellini, La Settimana, ib.; Id., Fraternali memoria storica della riminizzazione, n. 3, 17/1. Si veda infine nel n. 12, 20/3/94. Sulla vicenda Fraternali, fr. La Settimana, n. 2, 15/1/95.

[2] Cfr. A. Montanari, Il Signor De La Palisse è arrivato in città, n. 4, 24/1/93. Cfr. anche R. Gradara, Educarsi alla legalità, n. 7, 14/2/93; e P. Silvestri, Come nasce l’economia politica della corruzione, n. 8, 21/2.

[3] Cfr. M. Forcellini, La trasparenze comincia qui, n. 5, 31/1/93.

[4] cfr. R. Baietti, "È finita la crescita a macchia d’olio", n. 11, 14/3/93. Sul nuovo Piano regolatore, cfr. M. Forcellini, Ecco la città ‘benevola’, n. 42, 21/11/93

[5] Cfr. i servizi di cronaca nei nn. 6, 7/2/93; e 7, 14/2. In collegamento all’inchiesta *********, residente a Rimini, accusato di violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti: cfr. n. 21, 30/5/93. Cfr. infine nel n. 13, 27/3/94.

[6] L’articolo è nel n. 5, 31/1/93.

[7] Cfr. N. Concolino, "Tante indagini, ma non risulta nulla", n. 23, 13/6/93.

[8] Cfr. M. Forcellini, Assunto senza lavorare?, n. 31, 29/8/93. Cfr. anche Terzo Pierani: "Le mie pensioni", n. 32, 5/9. Su Fantini, cfr. in cronaca nel n. 37, 17/10/93.

[9] Cfr. La Settimana, nn. 28, 25/7/93; 30, 8/8; 31, 29/8; 34, 26/9. Il caso "provette d’oro" si chiuderà con l’archiviazione: cfr. n. 17, 1/5/94.

[10] Cfr. i servizi apparsi nel n. 7, 13/2/94, e nel n. 12, 20/3.

[11] Cfr. M. Forcellini, Garbino sulle toghe, n. 38, 24/10/93.

[12] Sull’argomento si veda nella nostra Premessa, e nel rimando della nota relativa. Cfr. La Settimana, n. 25, 27/6/93.

[13] Cfr. M. Tassinari, Ucciso perché disobbediva?, n. 11, 14/3/93; Id., "Signor giudice, sapevo"; Giov. Tonelli, Dopo la confessione; e La Settimana, n. 12, 21/3. Cfr. pure altri articoli e commenti (di Giov. Tonelli che riferisce anche delle "accuse di don Benzi sui desaparecidos delle comunità", e di M. Forcellini) nel n. 13, 28/3. Cfr. infine in "Società" 1994.

[14] Cfr. M. Forcellini, Voglia di cambiamento; e Giov. Tonelli, Il Paese ove il "sì" suona, n. 16, 25/4/93.

[15] Cfr. i servizi di G. Pizzi, M. Valeriani e M. Casadei, S. Santucci e P. Guiducci nei nn. 6, 7/2/93; 7, 14/2; 17, 2/5; 19, 16/5; 23, 13/6.

[16] Cfr. i servizi di N. Concolino nei nn. del mese di febbraio, e nei nn. 15, 11/4; 19, 16/5. Si veda poi Giov. Tonelli, Casinò, non è solo problema riccionese, n. 8, 21/2/93.

[17] Cfr. i servizi in cronaca nei nn. 9, 28/2/93; 44, 5/12; 45, 12/12; nei n. 10, 6/3/94; e 21, 29/5; e nel n. 9, 5/3/95

[18] Cfr. gli articoli di M. Tassinari nei nn. 34, 26/9/93; 35, 3/10 (qui anche la nota Il morso dolce della mafia di Giov. Tonelli).

[19] Vedi i servizi di M. Tassinari nel n. 2, 10/1/93.

[20] Cfr. nel n. 31, 29/8/93.

 

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996 

All'indice del sito * Posta * Libri * Saggi * il Rimino * Tam Tama * Riminilibri * Novità * Motori * Guida * Recensioni da Internet * Altre recensioni * Schede librarie * Memorie * Webcamera * Ultime notizie *

Storia dell'Accademia dei Filopatridi, notizie sull'Accademia. Centro amaduzziano. Archivio Amaduzzi.

© riministoria - il rimino - riminilibri - antonio montanari nozzoli - rimini

0464codicemonari0105codicemonariponte10.07.2.html.