Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1992.2.Societa’

 

Tangenti, nessun dorma

A Milano, dunque, scoppia lo scandalo di "mani pulite". Per la vicenda delle tangenti, "nessuno stia alla finestra", commenta sul nostro giornale Gilberto Donnini: dalla vicenda lombarda traspare "uno ‘stile’ diffuso di fare politica ed amministrazione che pare diventato consueto non solo a Milano ma sembra pressoché dovunque". Il giudice Vincenzo Andreucci dichiara al Ponte che anche Rimini, per ora risparmiata dalle bufere giudiziarie, è interessata a tangentopoli: non esistono isole felici, anche la nostra città, con tutto l’indotto di affarismo e criminalità, piccola e grande, non può non essere interessata al fenomeno, assieme ai suoi dintorni. [1]

D’accordo con Andreucci è il procuratore della Repubblica, Franco Battaglino: "Ho ricevuto diverse segnalazioni su casi di corruzione e richieste di tangenti. Purtroppo però si tratta sempre di lettere anonime". A Coriano scoppia il caso di Laila Filippi, ex assessore all’Urbanistica di quel Comune e dirigente del Pds, accusata di concussione ed abuso d’ufficio per una pratica edilizia (nel 1994 sarà condannata a tre anni). Nel mirino degli investigatori finiscono tutte le consulenze e gli incarichi affidati dai Comuni della provincia a tecnici e liberi professionisti. Palazzo Garampi pubblica l’elenco degli incarichi professionali affidati dal 1985 al 1990. [2] Il neo direttore Tonelli osserva: "La situazione è grave. Occorre un grandioso sforzo di risanamento, che deve nascere secondo criteri di giustizia e di solidarietà. Nessuno può tirarsi indietro". [3]

 

 

Promesse, problemi e sogni

A Rimini tutti sono contenti e soddisfatti (osserva Marco Forcellini nel suo attento ed acuto osservatorio della "Settimana"), ma di passi avanti se ne sono fatti veramente pochi. Si continua a parlare di Piano regolatore generale, ma si muove soltanto qualcosa dalla Regione. La nostra è veramente "la città delle cento promesse". Alla sala Ressi ed in quella dell’Arengo sono esposti i plastici della mostra "Rimini Terzo Millennio": "molti lavori sono eleganti e sfarzosi, lontani dalla realtà sociale, nonché dal contesto urbanistico già esistente. […] Un futuro da sogno, almeno nei disegni".

Intanto, secondo dati dell’Istat, crescono più le abitazioni che le famiglie, mentre rallenta la costruzione di edifici destinati al settore turistico. Aumenta anche l’occupazione di settemila unità, grazie alla crescita del settore dei servizi, mentre segna il passo il comparto industriale, sviluppatosi soprattutto nell’entroterra.

Il settanta per cento delle commesse per appalti pubblici è conferito a ditte estranee alla nostra realtà economica, la maggior parte delle quali sono del Sud. I lavori più redditizi sono quelli statali, "in infrastrutture, in cui appalti continuano ad essere vinti quasi esclusivamente da ditte provenienti da lontano".

Famiglia Cristiana pubblica un servizio intitolato "Qualcuno compra la Romagna", che rilancia l’allarme del procuratore alla Corte d’Appello di Bologna, il quale ha presentato un’analisi sulla criminalità locale: la nostra costa è la zona a maggior rischio di tutto il territorio regionale. Le conferme giungono dalla cronache: la Guardia di Finanza scopre a Morciano una base della malavita toscana: sono quattro gli arresti eseguiti nella Valconca, i cui sindaci chiedono al ministero degli Interni che nei loro Comuni non siano più inviati "soggiornanti speciali". Si scopre poi che "la strage del 23 maggio a Palermo, nella quale hanno perso la vita il giudice Falcone, sua moglie ed i tre agenti di scorta, sembra aver avuto momenti di preparazione" proprio nella Valconca. Un boss della camorra napoletana è arrestato a Cattolica, dove aveva sistemato il suo clan specializzato in merce contraffatta, usura ed estorsioni. Presi due sardi a Morciano con un arsenale di armi da guerra, forse destinate ad esportazione in altre regioni.

Commissariato di Rimini ed Interpol indagano sulla tratta delle nigeriane: diciassette arresti. Nella vicenda sono coinvolti pure sette hotel. Anche la prostituzione austriaca si fa sentire con minacce e violenze continue, emblematiche della pericolosità di un’organizzazione che fa paura alle proprie ragazze. Rimini, da circa otto anni, è diventato un epicentro del gioco d’azzardo. I carabinieri di Bologna credono (sbagliandosi) di aver scoperto, con diciannove arresti, "una banda di delinquenti collegati alla gang della "Uno Bianca"". Detto tutto ciò, fa ancora effetto la notizia che sugli autobus di Rimini ogni anno non vengono pagati biglietti per duecento milioni?

A dicembre Rai 3 trasmette "Tenebrosa Rimini" condotta da Gard Lerner "tra risse verbali, fischi ed applausi", insomma come dice il titolo del servizio di Franco Perez, "una figuraccia meritata" per la nostra città. [4]

 

 

Lavoro

La produzione nel 1991 è calata del 2%, l’occupazione del 2,6, come negli anni Sessanta. A gennaio ’92 i cassintegrati erano 1.076, con un aumento del 145% rispetto all’anno prima nel settore ordinario, e del 4% in quello straordinario, mentre a livello nazionali i valori sono +21% e -2. Il Cerim, diretto da Primo Silvestri, spiega che nella nostra zona si alza il livello dei consumi, mentre si abbassa la propensione al risparmio ed agli investimenti. Migliorano il settore creditizio e finanziario, ma aumentano le difficoltà del piccolo commercio.

Incidenti sul lavoro: sono stati quasi novemila nel 1991. Gli ispettore dell’Usl chiudono tre cantiere per mancato rispetto delle norme di sicurezza. Il fenomeno del lavoro nero non riguarda soltanto gli stagionali, ma è presente anche nell’edilizia. Nessuna prova sul caporalato, data l’omertà che regna dovunque. L’osservatorio sulle norme antimafia rileva che in 20 aziende diverse con complessivi 193 lavoratori, 12 di questi non erano in regola e 33 erano assicurati per periodi inferiori e con retribuzioni più basse. [5]

 

 

TURISMO

A Riccione un’indagine Doxa smentisce i profeti del marketing che puntano alle innovazioni: ai turisti piacciono la tradizione, la vita notturna, oltre a mare e spiaggia che sono al secondo posto nelle scelte, dopo l’amicizia con la gente del luogo. Il sindaco Masini lancia uno slogan: "Città aperta, ma non agli eccessi". A Bellaria si cerca un ‘nuovo’ turismo che non sia soltanto legato alla cultura della trasgressione la quale crea zone franche e stordisce i giovani, mettendo a rischio la loro vita: il Consiglio Pastorale della parrocchia esamina anche lo squilibrio creato dall’alternanza della fase frenetica della stagione estiva e della vita invernale. [6]

L’on. Andreotti ricorda sull’Europeo che nel 1990 "le rappresentanze di una città marittima colpita dalle mucillagini" [Rimini] andarono a denunciargli "un danno enorme che ne derivava sui redditi: "Essendomi premunito dei dati", spiega Andreotti, "potei contestar loro che la cifra di minore introito di cui parlavano era di tre volte superiore alla somma di tutte le dichiarazioni dei redditi della città stessa negli anni precedenti. Se ne andarono con la coda tra le gambe dandomi del ‘pedante burocratico’". [7]

 

 

Dopo le politiche, il nuovo sindaco

La consultazione elettorale del 5 aprile per Camera (eletti Grassi, Piro e Sanese) e Senato (Foschi e Pierani), ha ripercussioni sul Comune di Rimini. Si sperava che dalle urne uscisse qualche indicazione sulla crisi che attanagliava da qualche tempo la vita a Palazzo Garampi, dopo la fronda di Ciuffolini e Cappellini. Ma il calo del Psi (-2,8%) e la mancata rielezione di Capacci hanno dato una svolta. Nasce la nuova Giunta con Dc, Pds, Psdi. Sindaco diventa Giuseppe Chicchi, ex segretario della Quercia. Suo vice è Fabio Zavatta (Dc). Chicchi definisce qualificata la nuova maggioranza che dovrebbe consentire l’attuazione di molti punti del programma di Giunta: "Non si tratta di un compromesso storico, ma di un gesto di responsabilità per aiutare Rimini in un momento particolare". Zavatta si sofferma sulla questione morale: "Occorre più trasparenza negli appalti". [8]

Nicola Sanese sostiene che una parte della Dc "si è piegata al ricatto". Il segretario della Dc provinciale, Ermanno Vichi, gli risponde: "La novità di questi dieci anni sarà la Dc al governo della città". In ottobre Vichi si dimette: se a Roma il partito è cambiato con Martinazzoli, anche a Rimini la dirigenza del partito "deve mettersi in discussione", e cambiare per essere credibile. L’ex presidente provinciale Piergiorgio Grassi dichiara: "Si tratta di dare forma nuova ad un partito che sia davvero espressivo di quanto meglio ferve nella società civile sapendo bene che i partiti non sono più i soggetti unici della politica". [9]

 

 

La Provincia!

 

La prima notizia della prima pagina nel Ponte del 1992, è stata quella relativa alla firma del decreto che istituisce la nuova provincia di Rimini: un regalo che il governo ha messo sotto l'albero del Natale precedente.

Noi la inseriamo per ultima, non per andare controcorrente, ma perché il decreto del 28 dicembre ’91 non chiude la pratica, ma le apre il lungo viaggio tra le stanze del Potere ed i labirinti della Burocrazia.

Soltanto il 23 aprile 1995 si potrà votare per la prima volta per la Provincia. Nel frattempo, arrivano rappresentanti ed uffici dello Stato, mentre inizia la caccia a sede degne e funzionali. [10]

 

[1] Cf. G. Donnini, Tangenti: nessuno stia alla finestra, n. 18, 10/5; Giov. Tonelli, "Tangentopoli interessa anche Rimini", n. 32, 6/9. Un servizio riassuntivo è ne "La Settimana" del 1992, n. 2, 10/1/93.

[2] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, n. 34, 27/9, n. 37, 18/10; n. 38, 25/10; n. 41, 15/11. Vedi infine nel n. 28, 24/7/94.

[3] Giov. Tonelli, Non paga più Palloni, n. 39, 1/11. Quest’articolo testimonia la continuità con la battaglia contro la corruzione iniziata dal precedente direttore Terenzi (del qual abbiamo riportato nel precedente capitolo "Vita della Chiesa" 1992 una parte dell’articolo pubblicato nel settembre 1991).

[4] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, n. 3, 19/2/92; n. 5, 2/2; n. 7, 16/2; e n. 8, 23/2; M. Casadei, Valconca al confino, n. 19, 17/5; Id., Fratelli di tritolo, n. 22, 7/6; Id., Hanno pescato "O’ Capitone", n. 40, 8/11; Id., Com’era tranquilla la mia valle, n. 10, 8/3; M. Forcellini, È finita la ‘tratta’ delle nigeriane?, n. 5, 2/2; M. Tassinari, Quando la lucciola ha paura, n. 10, 8/3; Id., Un poker della malavita, n. 6, 9/2.; È finito il terrore?, n. 12, 22/3; F. Perez, Rimini: una figuraccia meritata, n. 46, Natale 1992. Sulla trasmissione di Lerner, cfr. pure P. Leoni, La Rimini che non fa notizia, n. 1, 3/1/93.

[5] Cfr. M. Forcellini, Cronaca di una crisi annunciata, n. 14, 5/4; Id., La Settimana, n. 18, 10/5; n. 22, 7/6.

[6] Cfr. N. Concolino, Sapore di sale, sapore di amicizia, n. 6, 9/2/92; Ead., Una città aperta, ma chiusa agli eccessi, n. 18, 10/5.

[7] Cfr. Tama, Bravo Giulio, n. 10, 8/3/92.

[8] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, nn. 15, 12/5; 16, 19/4; 24, 21/6; 25, 28/6.

[9] Si vedano le interviste nei nn. 27, 19/7; 28, 26/7; 38, 25/10; 40, 8/11.

[10] Cfr. i servizi nei nn. 1, 5/1/92; 45, 13/12/92; 2, 15/1/95; 10, 12/3/95. Per la consultazione elettorale, vedi in "Società" 1995.

 

 

 

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