Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1992.1.Vita della Chiesa

Vita della Chiesa

 

L’America e noi

A cinque secoli dal viaggio di Cristoforo Colombo, scrive il direttore, la "vera America" è ancora da scoprire. L’uomo europeo deve rileggere la propria storia di conquistatore per non "ripetere, sotto forma diversa, i gravi errori del passato". La divisione odierna tra un Nord ed un Sud del mondo, fra Paesi ricchi e poveri, ricalca "schemi molto simili a quelli del tempo della conquista" spagnola. Occorre che l’Occidente esamini la sua azione di un tempo, per organizzare meglio quella presente nei territori del Terzo mondo che non gli appartengono politicamente, ma che sono sottoposti al suo controllo economico: "la compagine delle nazioni più sviluppate, ad esempio, "stanno distruggendo l’ecologia del Paesi latino-americani". [1]

Ma l’uomo europeo di oggi è chiamato ad essere consapevole anche delle tragedie contemporanee che scuotono il vecchio continente, in Albania ed in Croazia. [2] Quale futuro ci attende? "Mentre la bandiera rossa viene ammainata dal palazzo del Cremlino, non si ammaini la bandiera della giustizia e della fraternità", scrive Terenzi nei suoi auguri di inizio d’anno. [3]

"Il futuro si presenta sconvolgente ed imprevedibile proprio a livello internazionale", dichiara al Ponte mons. Ersilio Tonini: le "sfide più urgenti per la Chiesa di oggi", sono a suo parere legate alle trasformazioni politiche e sociali in corso, e debbono mirare a due scopi: formare i giovani a ‘misura mondiale’, spronandoli poi a convivere con uomini di civiltà diverse. Caduto il muro di Berlino e fallito il marxismo, aggiunge mons. Tonini, "per l’Europa è l’ora di trovare l’unità non solo economica ma un’unità nei valori fondamentali". [4]

 

 

Il Potere e noi

Occorre rimeditare, scrive Terenzi in un’altra nota, il concetto di potere: da controllo e dominio su chi intendiamo controllare, a collaborazione con la vita e rispetto dell’interdipendenza. [5]

Il discorso rimanda al tema proposto del documento dei Vescovi italiani, intitolato "Educare alla legalità": la ricerca del bene comune (spiega sul Ponte il prof. Carlo Alfredo Moro), non dev’essere un fatto puramente formale, ma "comprendere ogni aspetto della moralità", e deve mirare a formare le coscienze nei diversi àmbiti della famiglia, della scuola e della comunità ecclesiale. [6]

"Il bene comune si presenta come mèta ed impegno che unifica i cittadini, al di là delle diversità dei loro interessi": la ‘città dell’uomo’ è possibile costruirla soltanto se ciascuno di noi "è disposto a rinunciare a qualcosa di proprio". È il messaggio del nostro Vescovo in occasione della festa del Corpus Domini. [7]

 

 

Dopo Palermo

In seguito ai due attentati in cui vengono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Vescovo si rivolge ai fedeli della nostra Diocesi: "Dopo i luttuosi fatti di Palermo non sono più sopportabili le parole. Affidiamo pertanto alla preghiera la nostra volontà di superamento della situazione attuale". [8]

In un fondo redazionale, Il Ponte scrive: "Tocca a tutti impegnarci, nell’umile quotidiano, nel non cedere a tentazioni autoritarie, alla violenza subdola di chi sgambetta il prossimo suo per arrivare prima, o cerca di non compiere il proprio dovere davanti allo Stato e al Fisco. All’impegno personale di ognuno deve però accompagnarsi anche la consapevolezza che tocca alla società, continuamente e nelle forme legali, "controllare" l’operato di tutti, in primo luogo dei rappresentanti eletti dal popolo, e delle strutture pubbliche che sono l’ossatura dello Stato".

"La società siamo noi", prosegue l’articolo ricordando lo scandalo di Tangentopoli: "sostenere che tutti gli altri sono corrotti (Milano insegna), e poi lasciarsi tentare di regalare una mancia per ottenere dei modesti favori, significa già giungere ad un piccolo compromesso. Ma le grandi corruzioni, le grandi violenze e prepotenze che poi culminano nelle stragi come a Palermo, cominciano sempre da fatti modesti, da strizzatine d’occhio che sembrano cose da nulla". [9]

 

 

"I gravi problemi" del momento

A settembre il Consiglio Permanente della CEI discute la "complessa situazione del Paese, esaminando i gravi problemi che oggi si dibattono". Il cardinal Ruini si sofferma "su due "annotazioni" circa le scelte a cui l’Italia è chiamata": il "criterio di giustizia" nel distribuire i pesi del risanamento economico; e l’unità della nazione, definita un valore storico ed una possibilità di crescita nella solidarietà. [10]

Per la solennità di San Gaudenzio, il tradizionale messaggio del Vescovo alle autorità sottolinea "la gravità di una situazione generale -politica, sociale, economica- che proietta un’ombra di preoccupazione anche sul nostro territorio". Di fronte ai "sempre nuovi casi di malcostume nella conduzione della cosa pubblica", la Chiesa "non può esimersi dal ribadire e incoraggiare il necessario riferimento alla legalità, alla trasparenza, alla moralità, all’impegno di tutti per ricostruire il tessuto di una società civile, democratica, solidale". [11]

Nell’omelia della festa del Patrono, il Vescovo sollecita a scegliere "veri sentieri di libertà", come hanno fatto i Martiri: "Per trasformare la società in cui viviamo, è necessario vivificare il tessuto cristiano della nostra comunità ecclesiale. Solo una Chiesa unita, fedele al Vangelo, non omologata ai criteri del mondo, è capace di portare in modo credibile la parola che salva". [12]

 

 

A "Pagina" aperta

L’inaugurazione della libreria cattolica Pagina, il 21 settembre alla presenza del Vescovo, avviene con un intervento del prof. Angelo Turchini sul tema Cattolici e cultura a Rimini, che Il Ponte pubblica integralmente. Turchini ricorda le figure di alcuni sacerdoti e laici passati alla storia cittadina per il loro impegno di studiosi e di scrittori: don Luigi Nardi (bibliotecario alla Gambalunghiana), il canonico Zeffirino Gambetti (le cui catalogazioni sono ancora oggi, presso la stessa Gambalunghiana, di grande aiuto agli studiosi), lo storico Luigi Tonini, don Luigi Matteini, Igino Righetti ed anche Alberto Marvelli autore di un Diario molto conosciuto. [13]

 

 

Altri eventi

Il 21 marzo si svolge l’Assemblea diocesana dedicata a Chiesa, Scuola, Educazione. Dopo l’apertura dei lavori da parte del Vescovo, la "relazione fondamentale" è tenuta da mons. Giuseppe Rizzo, direttore dell’Ufficio Nazionale Educazione Cattolica, Scuola e Università della CEI. [14]

La "Tre giorni" di aggiornamento del Presbiterio Diocesano, in giugno, ha per argomento "Le vie dell’evangelizzazione". Mons. Dionigi Tettamanzi illustra al Ponte i temi del suo intervento. Il nostro giornale pubblica la relazione del Vescovo mons. De Nicolò ed un commento di don Aldo Amati. [15]

Il 9 maggio è ordinato sacerdote in Duomo, Mauro Borghesi. [16] Tra ottobre e novembre sono ordinati diaconi Marino Angelini e Davide Varasi (a Roma), Marco Casadei, Mirco Mignani, Vincenzo Rossi e Massimo Venturini (a Rimini). [17]

Il 5 dicembre una solenne commemorazione celebra il decennale della scomparsa di mons. Emilio Bianchieri, ricordato anche da un volume che riprende nel titolo il suo motto episcopale: Cor meum vigilat. [18]

 

 

Cambio di guardia

"Dopo 16 anni di direzione del giornale don Piergiorgio Terenzi lascia. Lo sostituisce don Giovanni Tonelli, redattore capo fin dal 1977": questo occhiello appare sopra il titolo di prima pagina, Resterà un "Ponte", nel numero 31 del 30 agosto 1992, in cui accanto al "comunicato del Vescovo" appare l’"ultima idea di fondo" di Terenzi ("Elogio del somaro").

Il "comunicato del Vescovo" precisa: "L’avvicendamento di colloca nel segno della continuità e dell’apprezzamento del lavoro svolto. Scrive Terenzi: "Facciamo festa insieme, anche se, forse, con motivazioni diverse. È già quasi da un anno che attendevo questa comunicazione". La Redazione firma un saluto (intitolato: "Cambia il direttore, non lo spartito"), di ringraziamento a Terenzi e di buon lavoro a Giovanni Tonelli. La breve nota si conclude con queste parole: "Anche noi confidiamo "nel segno della continuità"".

Nel numero successivo il nuovo direttore scrive: "Sedici anni sono una vita, la vita del Ponte, ma anche una grande fetta di vita del giornalismo cattolico riminese". Tonelli ricorda poi la preziosa opera di Terenzi, aggiungendo che il Vescovo ha usato "parole non formali nel ringraziarlo del servizio svolto alla Chiesa riminese". [19]

Il primo numero firmato da Tonelli pubblica in copertina due interviste esclusive che testimoniano la continuità rispetto alla direzione di Terenzi: il cardinal Roger Etchegaray parla del dramma della povertà nel Terzo Mondo, mentre il giudice Vincenzo Andreucci dichiara: "Tangentopoli interessa anche Rimini". Uno ‘strillo’ di copertina annuncia all’interno la pagina speciale intitolata "Grazie don Piergiorgio", con sette interventi, tra cui quelli di Gilberto Donnini e Romolo Sardellini, rispettivamente presidente e delegato regionale della Federazione Settimanali Cattolici Italiani. [20]

A Roma in novembre, Terenzi è premiato con una targa d’argento dopo aver ricoperto per due trienni la carica di vicepresidente della stessa Federazione Settimanali Cattolici Italiani. [21]

Nel settembre 1991 Terenzi, con il consueto stile che sotto il velo di un’ntelligente ironia nasconde una profonda moralità anche civile, aveva lanciato un grido (od un sospiro amaro): "Viva le tangenti!!", scrivendo: "Chi governa ha il privilegio della tangente …nel migliore dei casi a favore del partito o del gruppo politico; nel peggiore, con abbondanti creste personali". Le sue parole anticipano di un anno lo scandalo di "mani pulite" che scoppia proprio nel 1992 a Milano. [22]

 

[1] Cfr. P. Terenzi, 1992, per scoprire la vera America, n. 2, 12/1/92. Al tema del cinquecentenario, il Meeting ’92 dedica il nucleo centrale delle sue manifestazioni, sotto il titolo "Il giallo, il nero, l’indio e il latino in cerca di Americhe": cfr. il n. 32, 6/9/92. Sullo stesso argomento, Il Ponte pubblica altri servizi ed inchieste, tra cui lo speciale "America, Americhe: 500 anni", n. 36, 11/10. Cfr. pure lo "Speciale Missioni" I poveri del mondo chiedono solidarietà, n. 4, 26/1. L. Ricci ha scritto La storia minore: quando gli emigranti eravamo noi, n. 3, 19/1. O. Delucca ha dato un contributo storico in Così i romagnoli "scoprirono" l’America, n. 37, 18/10.

[2] L’attenzione del Ponte a queste tragedie è testimoniata da una lunga serie di articoli apparsi nel corso dell’anno. Ricordiamo L. Ricci, Ogni giorno in Tv lezione d’odio, n. 20, 24/5/92, e M. Tassinari, I figli della violenza (intervista ad Antonio De Filippis), n. 26, 5/7. Per le iniziative locali, cfr. M. Forcellini, Lontani dalle bombe, n. 21, 31/5.

[3] Cfr. P. Terenzi, La bandiera della coerenza, n. 1, 5/1/92.

[4] Cfr. F. Uraldi, Per un’Europa unita sui valori fondamentali, n. 1, 5/1/92.

[5] Cfr. P. Terenzi, Vincere non è l’unità di misura, n. 4, 26/1/92.

[6] Cfr. E. F., La legalità richiede moralità, n. 2, 12/1/92.

[7] Il testo integrale del messaggio è nel n. 25, 28/6/92.

[8] Cfr. nel n. 28, 26/7/92. Falcone muore il 23 maggio assieme alla moglie Franca Morvillo e a tre agenti. Borsellino è colpito il 19 luglio: con lui perdono la vita cinque agenti.

[9] Cfr. La trincea di una nuova moralità, n. 28, 26/7/92; cfr. pure F. Bonini, Per vincere il delitto e la desolazione, n. 29, 2/8.

[10] Cfr. Il criterio di giustizia, n. 34, 27/9/92.

[11] Il messaggio è nel n. 37, 18/10/92, sotto il titolo Il bene comune è il bene di tutti.

[12] Cfr. "Reagite all’impoverimento della qualità della vita", n. 38, 25/10/92.

[13] Cfr. A. Turchini, A pagina aperta, n. 34, 27/9/92.

[14] Cfr. D. Celli, Un’educazione che sia figlia di tutta la comunità, n. 13, 29/3/92.

[15] Cfr. P. Terenzi, Anche Rimini, terra di missione; e R. Gradara, Una "buona notizia" per la società di oggi, n. 24, 21/6/92; mons. M. De Nicolò, Quale prete per l’oggi, e sac. A. Amati, La tre giorni continua, n. 25, 28/6/92.

[16] Cfr. lo scritto autobiografico di don M. Borghesi, Il mio viaggio alla ricerca del Signore, n. 18, 10/5/92, e la cronaca nel n. 19, 17/5, firmata da Giov. Tonelli: Una strada che incomincia ora.

[17] Cfr. A. Turchini, Nuovi diaconi della Chiesa riminese, n. 43, 29/11/92.

[18] Cfr. sac. A. Amati, Il Vescovo del Concilio, n. 41, 15/11/92. Cfr. pure C. Cucci, Governò col sorriso, n. 43, 29/11; sac. F. Lanfranchi, Pronto a partire in punta di piedi, e Giov. Tonelli, Il Vescovo del Concilio, n. 44, 6/12. Nel n. 45, 13/12, sono apparsi i testi dell’Omelia del Vescovo e di una dichiarazione del nuovo sindaco di Rimini, Giuseppe Chicchi. Nel n. 46, Natale 1992, è stata pubblicata una sintesi della relazione del cardinal Antonio Javierre Ortas, Concilio Vaticano II: nuovo stile pastorale.

[19] Cfr. Giov. Tonelli, Si va a continuare, n. 32, 6/9/92.

[20] Cfr. nel n. 32 del 6/9/92. Gli altri interventi sono di Giancarlo Ramberti, Nando Piccari, don Romano Nicolini, Amedeo Montemaggi, Antonio Montanari.

[21] Cfr. Don Terenzi premiato, n. 44, 6/12/92

[22] Cfr. P. Terenzi, Viva le tangenti!!, n. 33, 22/9/91.

 

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