Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1991.3.Cultura

 

 

La scomparsa di C. A. Balducci

Il più illustre dei collaboratori del nostro giornale, il prof. Carlo Alberto Balducci, scompare il 3 settembre ad 82 anni. "La sua finezza e sensibilità, la sua profonda competenza" gli consentivano di spaziare su vari argomenti [1], come testimoniano le "Note" da lui compilate con uno stile severo, che rispecchia una precisa concezione di vita. Per Balducci, la cultura è testimonianza di umanità, bisogno di comprensione, ricerca di valori. Ci ha donato un esempio di studio accurato, di scrittura sempre attenta a cogliere i vari aspetti della realtà o delle persone di cui parla, di un giornalismo destinato a sopravvivere all’effimera pubblicazione di un testo.

"Uomo di grande e profonda cultura, Carlo Alberto Balducci ha segnato con la sua intensa umanità l’educazione e la crescita morale e civile di tante generazioni di giovani. La Scuola gli deve molto. Rimini gli deve molto". [2] Aveva un "atteggiamento di dolcezza e di modestia, non voleva mai metterti a disagio, anche quando la sua autorevolezza culturale avrebbe potuto incutere timore". [3]

Nel corso del ’91 ci lasciano anche padre Teodosio Lombardi, francescano, studioso e scrittore; l’arch. Luigi Fonti, progettista di numerose chiese nella nostra Diocesi; Paolo Scarponi che fu presidente delle Acli riminesi; lo storico prof. Currado Curradi, autore di importanti ricerche sul Medioevo; il pittore Demos Bonini; il musicologo ed editore Glauco Cosmi; ed il gen. Carlo Capanna che nel 1989 aveva concesso in esclusiva al Ponte un’importante intervista sull’arresto nel 1945 del capo repubblichino riminese Paolo Tacchi. [4]

 

 

Le glorie del Trecento

Esce La pittura riminese del Trecento di Pier Giorgio Pasini, un’opera di notevole interesse storico. Alla scuola pittorica che in quel secolo si costituì a Rimini, vengono dedicate in città varie iniziative, legate anche al restauro del grande affresco del Giudizio Universale che, staccato nel 1924 dal timpano di Sant’Agostino e collocato all’Arengo fino al 1986, ora trova nuova sistemazione al Museo. Una mostra spiega la storia dell’affresco ed i temi religiosi in esso illustrati.

Prendendo spunto da questa mostra, lo storico Angelo Turchini invia alla "Pagina Aperta" del Ponte una sua riflessione sulla "cultura a Rimini": "Ho il sospetto […] che si pecchi di provincialismo […]. Rimini, senza essere provincia, riesce ad essere spesso provinciale in alcuni ambiti culturali. Eppure la domanda non manca, anche se costretta all’effimero momento; la società sta cambiando, e desidera sempre più qualità nei prodotti". Inoltre "nella talora paludosa provincia riminese", pare esista un "intreccio ambiguo" che rende "opaco l’operato delle istituzioni culturali". [5]

Una conferenza del prof. Augusto Campana presenta il monumentale codice miniato conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, e commissionato da Ferrantino Malatesti nel 1321. [6] Immagini di altro stile e tempo sono quelle esposte per ricordare il turismo del Novecento alla mostra dedicata a Marcello Dudovich; e per riproporre un pittore riminese di questo secolo, Andrea Baldini. [7] Su Liana Bonifazi Valmaggi, maestra in città di generazioni di ballerini, appare un volume, La mia danza, recensito da Giulia Vannoni. [8] Alfonso, il fumetto ideato dal riminese Romano Garofalo, viene premiato a Bordighera. [9]

 

 

I re di sabbia

Lo scrittore Gino Montesanto presenta un nuovo romanzo, Re di sabbia, ambientato in quella Romagna dove sua madre lo ha allevato da bambino. È la storia di una famiglia che corre verso il benessere senza guardare in faccia a nessuno, e che si disgrega, attirata dal mito della roba. Soltanto la figlia rifiuta di farsi coinvolgere, e pensa di andare a vivere "in mezzo a quelli che stanno per morire". Il libro di Montesanto sottolinea la crisi di una società che pensa soltanto al denaro: più che una storia inventata, sembra piuttosto la lucida fotografia della realtà sociale contemporanea, fatta di contrasti in apparenza insanabili. Da una parte i nuovi ricchi, senza cultura e senza morale. Dall’altra i nuovi e vecchi ‘infelici’, sempre più dimenticati da tutti. [10]

Altri libri di cui Il Ponte parla nel corso dell’anno, sono le Testimonianze palestinesi di don Filippo Di Grazia, le memorie di don Lino Grossi, raccolte in Vita da prete, le pagine autobiografiche di don Probo Vaccarini, intitolate Sposo Vedovo Sacerdote; il diario-colloquio Come un gladiolo, tra una ragazza focomelica ed un’assistente sociale, Rita Gallegati; e la biografia della porf. Maria Massani, scritta da Egle Beraudi Zoffoli. [11]

Il riccionese Ennio Cavalli, giornalista radiofonico alla Rai, pubblica Po e Sia, una raccolta di liriche, presentata nella Perla Verde da Sergio Zavoli. [12] Dalla Valmarecchia giunge la voce di un altro "poeta emergente" e critico di penna sicura, Luca Cesari di Novafeltria. [13]

Molti scrittori antichi e moderni nati a Rimini e dintorni, vengono citati nel primo volume del Dizionario bio-bibliografico della storia della letteratura di Einaudi. Quelli contemporanei sono Raffaello Baldini, Augusto Campana, Rosita Copioli, Federico Fellini e Tonino Guerra. [14]

 

 

Della Storia e di altre cose

Nel corso del ’91 escono sul Ponte numerose pagine speciali dedicate alla cultura ed alla storia locali. Grazia Bravetti Magnoni si occupa della famiglia di una volta [15]. Guido Simonetti rielabora gli scritti lasciati da Primo Bulli sulla storia del porto e della marineria di Rimini. [16]

Vittorino Zavoli ci restituisce con freschezza e vivacità il passato prossimo di "San Giuliano, un borgo che vale una città". [17] Enzo Fiorentini, tra le altre cose, racconta con il consueto brio le memorie studentesche dei giovani riminesi alunni alle Magistrali di Forlimpopoli negli anni Trenta. [18] Più recenti, perché risalgono agli anni Cinquanta, i ricordi scolastici di Tama. [19]

Sotto il titolo "Le sudate carte", si illustrano le figure degli scrittori Luigi Tonini e Giovanni Bianchi. [20] Giovanni Luisè offre in un’intervista un ritratto di "Giovanni Soncino, editore in Rimini". [21] I cento anni dal battesimo riminese della prima edizione di Myricæ di Giovanni Pascoli, sono celebrati con due servizi che illustrano episodi poco conosciuti della vita di Zvanì. [22] Giovanni Rimondini tratta di Ignazio di Loyola, pellegrino a Rimini nel 1523. [23]

Borghi celebra i dieci anni della morte di Piero Pasolini, eccezionale figura di scienziato e missionario. [24] I poeti ‘piadiaioli’ si radunano a Verucchio nel nome di Eugenio Pazzini, primo vincitore nel 1956 della "Raganella d’argento" per la lirica dialettale. [25]

Krzysztok Penderecki alla quarantaduesima Sagra Musicale dirige in anteprima il suo Adagio, opera "di notevole intensità e di grande impatto emotivo". [26] Il maestro Riccardo Muti è ospite degli Amici del teatro. [27]

Uno studente del liceo scientifico Serpieri, Stefano Giovanardi, vince il secondo premio al "Concorso Philips Giovani Ricercatori", con una ricerca sugli asteroidi. [28]

 

[1] Così F. Succi in Dieci anni, p. 413.

[2] Cfr. F. Zavatta, L’esempio di un educatore, n. 33, 22/9/91. Cfr. pure D. Pazzini, La tensione morale fra impegno e silenzio, n. 33, cit.

[3] Cfr. A. Montanari, Testimone della fede ed uomo di cultura, n. 33, cit.

[4] Su padre Lombardi, cfr. B. Lombardi, Ha raccontato il mondo della carità francescana, n. 46, Natale 1991; su Fonti, cfr. Costruttore della casa di Dio, n. 7, 17/2/91; su Scarponi, cfr. Giorgio Tonelli, Le Acli per casa, gli amici per famiglia, n. 45, 15/12/91; su Curradi, cfr. P. G. Pasini, Col medioevo, fino all’ultimo; ed A. Montanari, L’uomo e il suo lavoro, n. 39, 3/11/91; su Bonini, A. M. Graziosi, Demos, personaggio straordinario; ed A. Montanari, "Pittore realista per farmi capire", n. 31, 1/9/91; su Cosmi, G. Vannoni, Il perenne ragazzo, ‘papà’ della Sagra, n. 30, 25/8/91; su Capanna, cfr. A. Montanari, L’Oberdan della Resistenza, n. 27, 21/7/91 (l’intervista su Tacchi è nel 39, 29/10/89).

[5] È una lettera aperta al sindaco: cfr. A Rimini la cultura ha la ‘c’ minuscola, n. 15, 21/4/91.

[6] Cfr. l’intervista a Pasini, intitolata come il volume, nel n. 2, 13/1/91; M. Forcellini, Una città per l’arte, n. 14, 14/4/91; P. G. Pasini, Nell’attesa del Giudizio, n. 20, 26/5/91; Id., Un codice malatestiano del Trecento, n.21, 2/6/91.

[7] Cfr. F. Farina, Dudovich, il mare di carta, n. 30, 25/8/91; P. G. Pasini, La tavolozza del conte, n. 11, 17/3/91.

[8] L’articolo, che ha il titolo del libro, è nel n. 3, 20/1/91.

[9] Cfr. A. Montanari, Alfonso, palma d’oro, n. 42, 24/11/91.

[10] Cfr. A. Montanari, Un Re di sabbia sul trono di cemento, n. 44, 8/12/91. È un’intervista con Montesanto.

[11] Cfr. A. Montanari, Dentro le mura di Gerusalemme, n. 15, 21/4/91; M. Baffoni, Vita da prete, n. 12, 24/3; P. Terenzi, Sposo, vedovo, sacerdote, n. 18, 12/5; e M. Raganini, La vita nonostante tutto, n. 6, 10/2; P. Terenzi, La storia e le opere di Maria Massani, n. 30, 25/8..

[12] Cfr. N. Concolino, La vocazione romagnola di tentare la vita, n. 16, 28/4/91.

[13] Cfr. A. Marciano, Trasportato dal fiume che è dentro di noi, n. 40, 10/11/91.

[14] Cfr. A. Montanari, Scrittori di casa nostra, n. 11, 17/3/91 (nella pagina speciale "Libri").

[15] Cfr. nel 1991 i nn. 8, 24/2; 12, 24/3, 17, 5/5; 22, 9/6; 28, 28/7; 32, 8/9; 39, 3/11; nel 1992, i nn. 2, 12/1; 12, 22/3; 24, 21/6; 30, 9/8; 41, 15/11.

[16] Cfr. soprattutto nei nn. 12, 24/3/91; 13, 31/3; 16, 28/4; 23, 16/6; 29, 4/8; 32, 8/9; e 40, 10/11. Su P. Bulli, vedi il ricordo scritto da M. Masini, Nel mare il cuore di Bulli, n. 16, 28/4/91.

[17] Cfr. nel n. 25, 30/6/91.

[18] Cfr. Quando gli studenti si lavavano alla stazione, n. 5, 3/2/91.

[19] Cfr. per il 1991 i nn. 19, 19/5; 23, 16/6; 36, 13/10; e 41, 17/11; per il 1992, i nn. 15, 12/4; 24, 21/6; 30, 9/8. Con alcune aggiunte, questi articoli sono stati raccolti nel volume di A. Montanari [Tama], Anni Cinquanta, I giorni della ricostruzione visti da un bambino, 1948-1953, Guaraldi, Rimini 1994.

[20] Gli articoli, di A. Montanari, appaiono nei nn. 14, 14/4/91, e 35, 6/10. La terza puntata, dedicata ad Aurelio De’ Giorgi Bertòla (n. 3, 19/1/92), è definita da don Aldo Magnani (in una lettera pubblicata nel n. 6, 9/2), un servizio alla comunità, offerto per dettato di coscienza. Questi servizi confluiscono nel volume dello stesso Montanari, Lumi di Romagna, Il Settecento a Rimini e dintorni, Il Ponte, Rimini 1992, prima ristampa 1993.

[21] Cfr. nel n. 9, 3/3/91.

[22] Cfr. A. Montanari, Battesimo riminese per "Myricæ", n. 26, 7/7/91; Id., Nelle piccole cose la nuova poesia, n. 29, 4/8/91. Cfr. pure L. Ceccaroni, Quel 10 agosto del 1867 …e del 1931, n. 30, 25/8/91, dove si ricordano i 60 anni di sacerdozio di mons. Luigi Pascoli, nipote del poeta.

[23] Cfr. il breve saggio pubblicato nel n. 36, 13/10/91.

[24] Cfr. P. Parenti, Un fisico, conquistato da Dio, n. 11, 17/3/91.

[25] Cfr. E. Fiorentini, Il primo trebbo dedicato a Pazzini, n. 12, 24/3.

[26] Cfr. G. Vannoni, L’"Adagio" di un grande maestro, n. 34, 29/9/91.

[27] Cfr. G. Vannoni, Il segreto di Muti, n. 4, 27/1/91.

[28] Cfr. Con la testa fra le nuvole, n. 20, 26/5/91. La ricerca è stata compiuta assieme a Gianfranco Lollino. Tra le iniziative editoriali del Ponte per il ’91, segnaliamo il supplemento PonteGiò (caposervizio Flavio Semprini), e Metrò (direttore "irresponsabile" Luigi Casadei). Ricordiamo infine la mostra di cinque fotografi del nostro giornale (Loretta Dell’Ospedale, Walter Dordoni, Riccardo Ghinelli, Flavio Marchetti e Ferdinando Rossi), intitolata Uno sguardo dal Ponte, come l’articolo di M. Forcellini che ne riferisce nel n. 46, Natale 1991.

 

 

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