Riministoria© Antonio Montanari
Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari
All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996
1989.2.SOCIETA
La mucillagine "Otto luglio: la presa della battigia". Nella consueta pagina riassuntiva di fine anno, appare questo titolo che richiama uno dei momenti più drammatici vissuti dal turismo romagnolo dal Dopoguerra. La mucillagine ricopre il mare, che sembra morto, "come dicevano vecchi riminesi sul molo, osservando uno spettacolo obiettivamente molto triste". Il ministro della Sanità, Carlo Donat-Cattin, sconsiglia il bagno a chi ha "abrasioni sul corpo", e a chi è affetto da "debilitazione fisiologica o patologica". I quotidiani sono più allarmistici: attenti a non bere acqua di mare, può provocare gastroenteriti; oltre ai malati, non simmergano neppure vecchi e bambini. Il governo stanzia 1.355 miliardi per combattere le alghe. Sabato 15 luglio piove a dirotto: lA14 è intasata di auto di turisti che scendono verso la costa. "Rimini deserta, fugge anche il marocchino", annuncia invece La Stampa. Il Corriere della Sera parla di una "silenziosa Caporetto con ribrezzo". Repubblica va controcorrente: le "spiagge sono affollate. Non come prima, ma neanche come se tutto fosse perduto". Davanti al Grand Hotel la protesta dei sindacati, il 20 luglio, raccoglie soltanto duecento persone, secondo Giorno e Corriere della Sera. Per lUnità, "alla giornata dedicata al mare in coma non è voluto mancare nessuno". Grandi assenti albergatori e commercianti. Osserva La Stampa che alla manifestazione cerano cartelli contro le piscine invocate dai commercianti, in una precedente protesta, come salvezza delleconomia turistica. Al partito delle piscine aderisce anche lassessore regionale al turismo, Giuseppe Chicchi, che ne chiede ben centocinquanta, da realizzare in pochi mesi. La CGIL regionale gli risponde: "Di cemento sulla Riviera ce nè fin troppo". È contrario anche il ministro del Turismo, Franco Carraro. Tonino Guerra le rifiuta perché le piscine "chiudono ogni via allimmaginazione"; e propone una rivoluzione marina: "Buttiamo giù le case e gli alberghi brutti, facciamo che i boschi tornino sino allacqua". Per gli interventi statali si teme che lemergenza delle alghe si trasformi in "una grande abbuffata" di denaro pubblico. Lon. Occhetto ipotizza che con i soldi per le alghe possano arrivare quella malavita e quella mafia che, secondo i comunisti riminesi (vedi il dossier del 1988), sono già presenti sulla Riviera. Alla Camera il 27 luglio, per il decreto dei 1.355 miliardi, manca il numero legale: "Non è stato uno spettacolo edificante", scrive Miriam Mafai su Repubblica, registrando assenze nella maggioranza, tra democristiani e socialisti. [1§] Una riflessione di mons. Tonini, quanto mai apportuna, chiarisce: "Parlare di "ira di Dio", come ha scritto qualche giornale facendomi dire che io avrei invitato a chiedere "perdono per i peccati di Rimini", è un po troppo. Non di "ira di Dio" io ho parlato, ma di responsabilità degli uomini, in aggiunta alle cause naturali, non ancora ben chiarite". [2] Il Luneri di Smebar aveva iniziato lanno con i classici versi di Tommaso Piazza: "Dimpartott linquinament: povar péss, povar bagnent !". Lastrologo per una volta aveva visto giusto. La mucillagine è lultimo aspetto di una crisi di identità del nostro turismo, covata negli ultimi anni. Prima cè stata "la crociata contro limmigrazione africana": Rimini è la città più cattiva dItalia, dicono alcuni senegalesi. Poi è venuto il rifiuto di ospiti handicappati, assieme alla caccia (a Riccione) ai giovani saccopelisti. Adesso si aggiungono altri mali. Per ferragosto, il Corriere della Sera intitola: "A Rimini va in scena la follia". Lagenzia giornalistica Ansa dirama una notizia che parla di 994 feriti nella guerra dei gavettoni. Repubblica descrive "lora dei nuovi vandali", giovani sotto i trentanni calati in Riviera come barbari: "È rissa continua", con bar devastati, incidenti, piccole violenze alle ragazze. Lindustria turistica ha un affanno più vecchio della mucillagine: "La politica del divertimentificio, lamericanizzazione di Rimini voluta anni fa dagli slogan pubblicitari ufficiali, hanno presentato unimmagine della costa in cui il turismo consueto appariva un reperto da museo archeologico". Adesso, tutto quanto può accadere di negativo "allontana, nei resoconti dei grandi giornali, il quadro di una vacanza tranquilla". Lestate esagerata fatta di rumore e pienoni per sette giorni o giù di lì, fa traballare leconomia balneare. [3] Come reagisce Rimini alla crisi? È una città ignorante in cui contano solo i soldi, secondo Piero Meldini: "Qui cè una tradizione antica di distruzione delle opere darte". Il passato non conta. La "negazione della propria identità storica" è il suo punto di forza. La mostra sui codici gambalunghiani ha avuto a Parigi in dieci giorni il quadruplo dei visitatori riminesi per sessanta giorni. Quello che accade oggi, è "la conseguenza di tale mentalità". Rimini dovrebbe prender atto della nuova situazione di crisi, e puntare verso "una parziale deturistizzazione". [4] "La nostra economia turistica è entrata in crisi non solo per le alghe", dice a dicembre Giuseppe Gemmani, in un bilancio da presidente della Cassa di Risparmio riminese. Manca la volontà di rinnovarsi, come sostiene da tempo Sergio Zavoli: "Non è un problema di soldi, ma di idee, di cultura. I finanziamenti ci sono". La radiografia di Gemmani, osserva Il Ponte, è impietosa: "Limportante adesso è vedere come si reagirà alla tirata dorecchie di Gemmani, dietro alla quale ci sono anche problemi di solidarietà sociale", mentre "sta in agguato la mentalità da "lega lombarda" che recita versetti vagamente diabolici intinti nella penna del razzismo e di ideologie che malamente mascherano le loro origini in fenomeni politici che lEuropa ha già visto sorgere, e tramontare dopo tanti dolori e lutti". [5] La Regione promette un "premio urbanistico" agli alberghi che chiudono bottega, ed un aiuto economico a quelli che si rinnovano. Nel Circondario, landamento economico nei primi mesi dellanno già segnala che "il turismo invecchia ed indietreggia", mentre lindustria avanza verso nuovi mercati. Calano voli e passeggeri allareoporto di Miramare, che lavorerà solo di giorno: cento posti di lavoro sono in pericolo. Ma, come dice il titolo di un servizio di Marco Forcellini, "morto un modello" turistico, "si parla daltro". [6] |
Il pentapartito
Il 1989 è anche lanno della rivoluzione a palazzo Garampi. Il sindaco Massimo Conti mette alla porta il partito comunista, antico alleato, sostituendolo con la Dc. È lalba del 13 giugno, SantAntonio (per dirla alla Vittorio Gorresio). Le ostilità erano cominciate da tempo. A gennaio Sergio Gambini (segretario locale del Pci), aveva detto che a Rimini la politica era "drogata: ciascuno corre per sé, nessuno per tutti". Sanese gli aveva risposto che la classe dirigente comunista rendeva impossibile il confronto "aperto a tutti". Interveniva il Carlino con una domanda a Gambini: "Come ha fatto questa isola felice degli anni 70, per merito del Pci, a trasformarsi nellisola del disastri degli anni 80, per colpa altrui"? [7]
Si sono poi svolti i congressi cittadini della Dc e del Pci. Enrico Ortalli ha ceduto la segreteria democristiana a Massimo Pasquinelli. [8] In casa comunista, mentre a livello locale Gambini "presentava le sue avances al Garofano, a Roma Craxi ed Occhetto litigavano di brutto". Al di là di formule e concetti congressuali, il Pci cercava la strada per riconquistare la poltrona del sindaco. [9]
Il 10 aprile, su due progetti edilizi per Rivazzurra e Coriano, comincia a traballare la Giunta. Il sindaco Conti chiede una pausa di "riflessione". Il Carlino pronuncia la fatidica parola "crisi", che Gambini rifiuta in nome degli accordi di programma, accusando De Michelis di essere il regista di tutta loperazione. Per Conti "indietro non si torna". Sergio De Sio (capogruppo Dc) parla di "appuntamento epocale". Il 26 aprile sindaco e Giunta si dimettono. [10] Quando ormai si profila chiaramente il pentapartito, Pasquinelli dice: il Pci è isolato sul piano culturale. Il segretario socialista Tommaso Berti accusa i comunisti di una gestione "muscolare" della crisi. Gambini si difende: "Se Psi e Dc volessero provarci davvero, noi sviluperemmo la nostra opposizione in modo fermo e propositivo", per "uscire dallo stallo". [11]
Piero Meldini, un comunista con il gusto dellandar controcorrente, sul Carlino attacca tutti, vecchie o nuove maggioranze e relative opposizioni: "Litigare in pubblico e accomodarsi in privato: questa paludosa pratica ha finito per svuotare di significato le sedi istituzionali e innescato processi di schietto sapore oligarchico". In città si diffonde la "sindrome Meldini" che ha dichiarato: "Mi vergogno di essere chiamato comunista". [12]
Tra gli eventi politici riminesi dellanno, da ricordare la visita di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che il 27 febbraio parla al Centro Bachelet, introdotto da mons. Tonini. [13]
Alle elezioni europee del 18 giugno, la Dc è stazionaria in confronto alle precedenti europee del 1984 ed alle politiche del 1987 (rispettivamente -0,17 e -0,57%). In calo sul dato europeo (-6,83%), il Pci si conferma in quello del 1987 (+0,37). Il Psi avanza su entrambi i fronti (+4,03 e +1,03). I risultati vengono letti anche in chiave riminese. Roberto Piva (Dc) pensa alle urne del 90: "Se i dati rimarranno questi, il pentapartito non cè", pur avvertendo che è "un po avventato" voler modellare il voto europeo sulla città. [14]
La scomparsa di Zaccagnini Il 5 novembre muore lon. Benigno Zaccagnini, per infarto cardiaco. Così lo ricorda sul Ponte lamico sen. Armando Foschi: "Sono rimasto sempre ammirato della sua grande umanità, limpidezza morale e disponibilità verso la nostra gente, soprattutto quella più umile". E Pasquinelli: "In Zaccagnini colpiva la semplicità della fede cristiana vissuta nella vita politica con molta integrità". Come "uomo di incredibile onestà e umanità", lo descrive anche il sen. Francesco Alici (Pci), che fu il primo a dargli la notizia del sequestro di Aldo Moro e delluccisione della sua scorta. [15] Lo storico Piergiorgio Grassi colloca la figura di Zaccagnini nel contesto sociale, inquieto e drammatico, in cui ebbe a svolgere il suo ruolo di leader politico, consapevole "della presenza, nella storia degli uomini, dellimmane forza del negativo, o se si vuole, del peccato". [16]
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Il "Gigante" al Meeting
"Dopo che labbraccio coi socialisti" nel 1988 "aveva suscitato un vespaio di polemiche", ledizione di questanno veniva immaginata "allinsegna del ritorno alla tranquillità". Ma non sempre è andata così. Sul versante laico e politico degli incontri del Meeting, tiene la scena un libro bianco intitolato Il Gigante e la Cascina, "scritto e voluto fortemente dalla componente romana (quella vicina al Sabato e a Sbardella, per intenderci)", che "si è rivelato un autentico boomerang". Comunione e Liberazione si dissocia dalliniziativa, chiedendo scusa "a De Mita e a Cossiga, attaccati nel pamphlet per aver favorito il partito comunista e la sua politica". [17]
Ai lavori del Meeting interviene anche Giulio Andreotti, presidente del Consiglio, poi presente alle Giornate del Pio Manzù, dedicate al tema dei rapporti tra Paesi ricchi e Paesi poveri. [18]
Lavoro ed economia Sono 8.700 i senza lavoro nella Circoscrizione di Rimini, secondo dati dellUfficio di collocamento: il 45% ha unetà superiore ai trentanni, mentre il 39% lha inferiore ai venticinque. Nel corso del 1988 si sono registrati nove incidenti mortali sul lavoro. Fra i settori più colpiti, cè ledilizia. [19] |
"Mentre il presidente degli albergatori Mario Fabbri lancia ai suoi associati lappello a non pagare le tasse in segno di protesta contro la politica dello Stato in materia di turismo, Democrazia Proletaria di Rimini denuncia le denunce dei redditi alla magistratura. In città, ci sono 65 contribuenti che dichiarano cifre inattendibili. Non lo diciamo noi, sostiene DP, ma lo ha dichiarato Diego De Podestà, presidente del Consiglio tributario di Rimini".
Il Carlino obietta: si tratta "di materia opportuna per una indagine giudiziaria o è piutosto terreno di confronto politico sul quale i partiti preferiscono non spingersi?". Intanto la Finanza ha scoperto nel circondario riminese, per i primi nove mesi dellanno, unevasione di 15 miliardi dovuti al fisco per le imposte dirette, e di mezzo miliardo di Iva non dichiarata.
I riminesi più ricchi sono soltanto quattro: il notaio Alberto Ricci, lindustriale Alfredo Giovannini, il dirigente Arturo Sartorio Menghi ed il commerciante di legnami Cesare Zangheri. [20]
Con lassessore Antonio Semprini (Psdi), i Vigili urbani creano i "pattuglioni" contro "microcriminalità ed abusivismo": lobiettivo, sono i vuccumprà senegalesi. Don Oreste Benzi commenta: è ingiusto mettere sullo stesso piano la piccola criminalità e i terzomondiali. Il direttore della Confcommercio, Attilio Battarra spiega: "Non credo che sia giusta una solidarietà che permette ad un elevato numero di immigrati di entrare in Italia, per poi gettarli sulla strada, costringendoli ad esercitare un lavoro abusivo per vivere. Bisognerebbe invece operare perché queste professioni abusive diventino mestieri regolari". I senegalesi protestano contro il razzismo il 17 agosto, davanti a palazzo Garampi, definendo Rimini "la città più cattiva dItalia". [21]
Intanto in tuttItalia "Cipputi arriva dallAfrica", come titola La Stampa del 18 aprile. (Cipputi è il metalmeccanico, ideato dal disegnatore Francesco Altan nel 1976, il cui cognome è diventato sinonimo di operaio, "tuta blu".) A Roma la Comunità di SantEgidio organizza un convegno sul futuro dellEuropa, tra immigrazione e razzismo. Il Ponte ne riferisce sotto il titolo: "Saremo invasi dal Sud del mondo. Ma forse sarà un bene". [22]
Cadono altri due F104 Lanno si chiude con una nuova disgrazia aerea: a Fasseta di Piana Acquadito sul monte Carpegna, il 27 dicembre, cadono due F104 di base a Miramare, pilotati da Claudio Lodovisi (28 anni) e Michele Burlamacchi (23). È il terzo incidente del 1989 in cui in Italia sono stati coinvolti gli F104, con un totale di quattro vittime. Dopo la disgrazia di Carpegna, a Miramare "volano le polemiche". Sotto accusa sono gli F104. Lon. Stelio De Carolis, sottosegretario alla Difesa, sostiene che tali aerei non sono pericolosi: "Le statistiche dicono che si verificano avarie molto raramente". Un pilota di F104, intervistato dalla Stampa, dichiara: gli errori che sugli altri aerei sono recuperabili, diventano problematici con questo tipo di macchina. [23] Nel 1990, si registrerà unaltra disgrazia tra i militari del V Stormo di Miramare: il col. Gianni Marrone (46 anni) muore nel tentativo di dirigere il suo aereo impazzito in una zona disabitata, nei pressi di San Benedetto del Tronto. [24] |
[1] Cfr. le pagine speciali della Settimana, intitolate L89 è andato anche così, ed apparse sul n. 47, Natale 1989. Per i singoli servizi, cfr. A. Montanari, Mare in vendetta; L. Mari, I giorni neri dellalga, n. 28, 23/7; Id., I guai del mare: dopo lalga, una cattiva stampa; L. Sedioli, Se l89 è nero come sarà il 90?, n. 29, 30/7/89; E. Rotelli, Turismo, dalla padella nella piscina, n. 30, 6/8/89; L. Mari, Profondo rosso per i bilanci turistici, n. 30, 6/8/89; Id., Fatti dagosto, n. 31, 27/8/89. Cfr. pure A. Montanari, Turismo: come perdere la faccia, n. 31, 27/8/89; L. Mari, Unaltalena sul mare: "Adriatico superpulito", n. 32, 10/9/89. Sulla manifestazione sindacale, cfr. lopinione di A. Montanari, Se il sindacato boccheggia , n. 29, 30/7/89.
[2] Cfr. Mons. E. Tonini, Alghe: non ira di Dio, ma responsabilità degli uomini, n. 30, 6/8/89. Mons. Tonini si riferisce allomelia pronunciata alla tradizionale "festa del mare" di Rimini.
[3] Cfr. A. Montanari, Turismo, come perdere la faccia, n. 31, 27/8/89.
[4] Cfr. L. Mari, Riviera: per restare a galla, n. 33, 10/9/89.
[5] Cfr. L. Mari, "Una Riviera di succhiaruote", e Id., Gemmani tira le orecchie ad uneconomia sorda, n. 46, 17/12/89. Cfr. pure M. T. Siboni e P. P. Tagliani, Il turismo, leconomia e lingegner Gemmani, n. 1, 7/1/90.
[6] Cfr. Il turismo invecchia e indietreggia, n. 39, 15/10/89; G. Gentili, Charter in picchiata: cento posti di lavoro in pericolo, n. 22/10/89; Id., Laeroporto a letto con le galline, n. 39, 29/10/89; M. Forcellini, Turismo: morto un modello si parla daltro, n. 37, 15/10/89.
[7] Cfr. M. Marziani, Il pentapartito ha fatto 13 (giugno), n. 23, 18/6/89; La Settimana, n. 4, 29/1/89, e n. 5, 5/2/89 .
[8] Cfr. F. Succi, Ortalli lascia, Pasquinelli raddoppia, n. 11, 19/3/89. Pasquinelli ad ottobre rilascerà alla redazione del Ponte una lunga intervista, sottolineando lintenzione del suo partito di "porre i cittadini nella possibilità di governarsi, di avere delle responsabilità dirette": cfr. "La mia Dc nella Rimini del 90", n. 41, 12/11/89.
[9] Cfr. A. Montanari, Operazione restauro per il "nuovo Pci"; e F. Succi, Dalla base una richiesta di rinnovamento, n. 10, 12/3/89.
[10] Cfr. M. Marziani, Passa De Michelis, balla la giunta, n. 14, 16/4/89; Id., Conchiglie o poveracce, n. 17, 7/5/89; Id., Non è più rossa la sala Ressi, n. 17, 7/5/89; Id., Verso la Giunta del 20%?, n. 18, 14/5/89; Id., Crisi comunale: i Conti tornano, n. 20, 28/5/89; Id., Lammutinamento di palazzo Garampi, n. 21, 4/6/89; A. Montanari, Cronaca di una crisi annunciata, n. 15, 23/4/89; Id., Conti: "Indietro non si torna", n. 16, 30/4/89.
[11] Cfr. M. Marziani, La crisi comunale di Rimini, secondo i partiti, n. 22, 11/6/89.
[12] Cfr. A. Montanari, Rimini-Bologna, via emiliana della crisi Pci, n. 22, 11/6/89; e Tama, S.R.B., n. 46, 17/12/89. In altra occasione Meldini definisce Rimini "città superficiale e distratta, abituata a dimenticare i problemi seri infilandosi nella prima boutique e nella prima discoteca" (cfr. A. M., Rimini fa 90, n. 17, 7/5/89).
[13] Cfr. Giorgio. Tonelli, Leoluca Orlando, lambasciatore dellaltra politica, n. 7, 19/2/89; Orlando a Rimini, n. 8, 26/2/89; F. Succi, Il perché di un invito, N. Vara, La primavera dei movimenti nellinferno di Palermo, Giorgio Tonelli, Chi è L. Orlando, n. 8, 26/2/89; Id., Orlando, sindaco anomalo, n. 9, 5/3/89; mons. E. Tonini, Verso le grandi sfide del Duemila, Dopo lincontro col sindaco Orlando, n. 10, 12/3/89.
[14] Cfr. il documento dei Vescovi della CEE su rispetto delle minoranze, lotta allemarginazione e solidarietà per lo sviluppo, I valori per lEuropa, n. 22, 11/6/89. Sui risultati elettorali, cfr. M. Marziani, Felici e perdenti, n. 24, 25/6/89.
[15] Cfr. E. Facondini, Foschi e Alici raccontano lamico Zaccagnini, n. 41, 12/11/89.
[16] Cfr. L. Casadei, Era un vero leader, non solo l"onesto Zac", n. 42, 19/11/89.
[17] Cfr. Giov. Tonelli, Le polemiche sul "Gigante" oscurano il vero Meeting, n. 32, 3/9/89.
[18] Cfr. D. Fagnani, Il Pio Manzù scopre il Sud del mondo, n. 36, 8/10/89; e E. Gorini, Il cactus, lorchidea e il "papavero rosso", n. 38, 22/10/89.
[19] Cfr. F. Pepoli, E quasi la metà dei disoccupati ha più di 30 anni, n. 2, 15/1/89; M. Mainardi, Mestieri a rischio e prevenzione, n. 3, 22/1/89.
[20] Cfr. L. Mari, Sono solo 65 gli evasori fiscali?, n. 41, 12/11/89; Id., la finanza controlla e multa gli evasori, n. 42, 19/11/89.
[21] Cfr. M. Marziani, La campagna dAfrica del "pattuglione", n. 26, 9/7/89; Id., Commercianti, brava gente, n. 33, 10/9/89; Id., Dagli alluntore di colore, n. 31, 27/8/89. Cfr. pure: Extracomunitari, necessaria una risposta politica, n. 33, 10/9/89 (è lintervista al vicepresidente nazionale della Caritas, don Bruno Frediani).
[22] Cfr. A. Montanari, Cipputi arriva dallAfrica, n. 16, 30/4/89; il pezzo sul convegno della Comunità di SantEgidio è nel n. 17, 7/5/89.
[23] Cfr. L. Mari, La strage continua, n. 1, 7/1/90; La Settimana, n. 2, 14/1/90, e qui G. Gentili, "La macchina non ha colpa", dove si legge, a proposito della pericolosità della pista di Miramare, che non va colpevolizzato laeroporto, ma l"imbecillità di pseudopolitici" che hanno fatto costruire attorno alla stessa struttura militare. Circa il "rischio atomico" a Miramare, cfr. Missili in Giardino, La Settimana, n. 17, 13/5/90.
[24] Cfr. La Settimana, n. 20, 3/6/90.
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