Riministoria© Antonio Montanari

Storia de "Il Ponte" 1987-1996 di Antonio Montanari

All'indice della Storia de "Il Ponte" 1987-1996

1987.1.Vita della Chiesa

"Solidarietà e rispetto dell’uomo"

Rimini è la capitale italiana del lavoro nero. Lo ha sostenuto nel 1986 la rivista nazionale dell’INPS, Sistema Previdenza. Lo ripete il quotidiano La Stampa dopo la tragedia che il 13 marzo 1987, nel porto di Ravenna, è costata la vita a tredici operai, di cui otto non in regola. La costa romagnola, con "quel miscuglio di arretratezza e sviluppo che ha prodotto un business tra i più importanti del nostro Paese" (secondo l’inviato del giornale torinese, Pierangelo Sapegno), è un chiaro esempio del "modello emiliano", fatto di ricchezza nascosta e di "tacito accordo" tra lavoratori ed imprenditori, fra sindacati ed imprese: "la capitale riconosciuta di quest’area è Rimini".

Tra gli operai morti a Ravenna, c’è anche un egiziano di 32 anni, che dormiva in uno stabilimento balneare a Cesenatico. Negli stessi giorni, in via Cormons, in pieno centro della Marina di Rimini, la polizia scopre trentaquattro senegalesi che trascorrevano le loro notti in due piccole stanze. [1]

"I tredici operai rimasti vittime" nel porto di Ravenna, commenta Renzo Gradara sul Ponte, "sono le ultime testimonianze di una drammatica realtà: di lavoro si può morire, oggi più di ieri". La maggior parte di loro, "erano ragazzi fra i 17 ed i 24 anni e facevano parte di un esercito di prestatori d’opera in buona parte raccolti sulla piazza del mercato nero". Tutti, come ha detto alla cerimonia funebre l’Arcivescovo di Ravenna mons. Ersilio Tonini, "condannati al ricatto: o disoccupato o uomo inutile o prendere quello che ti viene dato". Le comunità ecclesiali, aggiunge Gradara, "anche in preparazione alla prossima Assemblea diocesana, devono evitare di essere, nel cambiamento, "mute, impotenti, ed impaurite", sforzandosi di operare il "discernimento"", e ricordando che "senza solidarietà e rispetto dell’uomo c’è solo umiliazione e morte". [2]

 

"Parrocchia, comunità missionaria"

Il tema dell’Assemblea diocesana, "Parrocchia, comunità missionaria" (25-26 aprile), è suggerito da un documento della Conferenza Episcopale Italiana, dal titolo: "Comunione, comunità e missione". Nella lettera d’indizione, il Vescovo mons. Giovanni Locatelli spiega: "Ormai ci si deve adeguare alle sole regole evangeliche. Queste costumanze sono articolate e molte; un vero ribaltamento degli indirizzi che hanno corso nella morale, o non morale comune. Roba che ci farà sentire, spesse volte, scomodi, stranieri anche. Tra le molte scelte di Gesù richiamo: i piccoli, i peccatori, i prodighi, i non-amati, i senza voce sono da collocare ai primi posti". [3]

Piergiorgio Terenzi, direttore del Ponte, nel dare l’annuncio organizzativo dell’Assemblea, sottolinea l’esigenza di "proporre una controcultura che aiuti a neutralizzare gli effetti disgreganti di una concezione di vita prevalentemente fondata sul denaro, sul successo, sulla fruizione abbondante di beni": "si è manifestata l’esigenza di una nuova evangelizzazione", e "di ritradurre il Vangelo per gli uomini del nostro tempo". [4]

All’Assemblea, il Ponte dedica una serie di articoli introduttivi [5], due numeri speciali, con una sintesi dei lavori di preparazione [6], ed un resoconto sulle "prime conclusioni" [7] . Il commento finale di Terenzi osserva: "Molti sono gli uomini che, seppure battezzati, possono essere ritenuti non evangelizzati. […] Gli interrogativi, come sempre succede, non hanno ottenuto tutti una risposta adeguata. Su un punto però si è convenuto: occorre mettersi in marcia… e il cammino non sarà breve". [8]

"Da dieci anni vostro Vescovo"

Il 12 aprile, domenica delle Palme, la Diocesi celebra i dieci anni dall’arrivo di mons. Locatelli [9], con processione nel centro della città e solenne liturgia in Duomo: "Il Vescovo inizia la sua omelia. Esprime con le parole e i gesti la gioia del momento. Sono tante le cose da dire, le sensazioni da ricordare, i riferimenti da fare… Ma poi per la ressa del Duomo, rinuncia a gran parte del discorso". [10]

Questa "presenza massiccia, festosa e orante" dei fedeli, è citata da mons. Locatelli negli auguri pasquali: "La Diocesi mi accolse, allora nel 1977, festosa, senza conoscermi, facendomi piena fiducia; mi prendeva come l’inviato del Signore per il servizio esaltante e crocefiggente dell’episcopato. Domenica delle Palme, dopo dieci anni, a me di cui ormai nessun pensiero e nessuna scelta è a voi ignota, avete ripetuto il vostro ‘sì’ con affetto". [11]

In un "bilancio rapido" dei suoi dieci anni a Rimini, il Vescovo indica come tema fondamentale quello dell’accoglienza: "Veramente dico che ho fatto fatica per me e per gli altri capire e far capire questo concetto: l’accoglienza. Dove c’è minor accoglienza, là non c’è Chiesa". "La Chiesa sempre più dovrà sentirsi una società alternativa, come proposta diversa". [12]

In questa prospettiva si pone il documento del Vescovo "Cristo nostra pace", in risposta al Comitato per la Pace di Rimini che lo aveva invitato "a esprimere un pubblico parere, a nome della Chiesa riminese, sulla presenza di armi nucleari nella base aerea di Miramare". Con "umiltà e fermezza", mons. Locatelli pronuncia una serie di "no": alla guerra, alle armi nucleari, alla corsa agli armamenti, alla costruzione di armi, all’oppressione che può nascere dai mass-media, al consumismo, alle richieste corporativistiche, "all’uso troppo facile e troppo frequente delle manifestazioni di piazza", alla tendenza in politica di "dichiarare programmi e propositi a parole, mentre in realtà (e naturalmente in modo nascosto) si conducono altre trattative", al "flusso di denaro, specie quello pubblico che non possa rispondere al criterio della trasparenza". E termina "con un bel "sì"": alla rinuncia ai blocchi politici internazionali, in modo che "ogni popolo maturi le sue scelte". [13]

Il 16 aprile, Giovedì Santo, si festeggiano in Duomo i sessant’anni di Ordinazione di mons. Amedeo Polverelli; i cinquant’anni di Ordinazione di don Gino Bruscoli, don Giuseppe Canini, don Giuseppe Cesari, don Achille Polazzi, don Walter Bacchini e don Romano Maltoni (della Diocesi di Bertinoro); ed i venticinque anni di Ordinazione di don Carlo Bianchi, don Benito Drudi, don Sergio Matteini, don Agostino Pasquini, don Nicola Spadoni, padre Lello Gasperoni, missionario in Brasile. [14]

La beatificazione di Edith Stein il 1° maggio a Colonia, durante il viaggio del Papa in Germania, viene letta come triplice segno di speranza: "Speranza che la barbarie umana cessi; speranza di un incontro sempre più vero con i fratelli ebrei; speranza per la ricerca sincera e appassionata di ogni uomo". [15]

Il 10 maggio in Duomo il Vescovo ordina cinque nuovi sacerdoti (Giampaolo Bernabini, Giampaolo Rocchi, Giuseppe Tognacci, Maurizio Vagnoni, Massimo Zonzini), due diaconi (Roberto Costantini, Angelo Rubaconti), e due diaconi permanenti (Franco Borioni, Alberto Nicoletti). Il giorno 16, ordina sacerdote Graziano Galli, nel santuario di Casale. [16] Un altro diacono riminese, Giuseppe Arcangeli, è ordinato a Roma. [17]

Il 7 giugno avviene l’apertura dell’Anno Mariano. In luglio si svolge la "Tre giorni diocesana", per la quale il Vescovo scrive sul Ponte: "Vorrei rimanere fedele all’indicazione paolina ben nota: "comportarmi da aiutante della gioia dei fedeli", nonché coerente al motto che sta nel mio stemma: "forma del gregge dal profondo di me" (S. Pietro)". [18]

 

Anche Madre Teresa al Meeting

L’ottava edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (22-29 agosto), all’insegna del titolo "Creazione Arte Economia", vede rinnovarsi un appuntamento classico per Rimini, fitto di appuntamenti, incontri, manifestazioni. Intervengono il cardinal Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bologna, Madre Teresa di Calcutta e Giulio Andreotti, oltre a tanti altri protagonisti della scena internazionale. [19] Benigno Zaccagnini e Giovanni Bersani ricordano la figura di Alberto Marvelli. Il presidente del Consiglio, Giovanni Goria giunge alle 19 del 27 agosto in ritardo sul programma per impegni di governo: "poco prima aveva infatti firmato alcuni decreti finanziari, tra cui quello che aumentava la benzina di 60 lire al litro". [20] Dà forfait Silvio Berlusconi: ""Era troppo arrabbiato con i socialisti e avrebbe parlato solo di loro, e male. Ha preferito non farlo", sussurrano gli ambienti bene informati del Meeting", riferisce Michele Marziani. [21] Raul Gardini espone la sua filosofia: "Bisogna farsi notare, agitarsi moltissimo", senza lasciar spazio ai dubbi "che fanno perdere tempo, e il tempo è denaro". [22]

Madre Teresa, con il suo discorso fatto soprattutto di citazioni evangeliche, impartisce, secondo l’opinione di molti, "una ‘lezione’ per il mondo economico a convegno a Rimini". [23] La sue parole conclusive sono una preghiera per i poveri: "Signore, rendici degni di poter offrire ogni giorno un amore duraturo, eterno, ai più poveri e diseredati del mondo; fai, o Signore, che questi abbiano per lo meno un minimo di pane; fai che attraverso il nostro amore queste persone possano vivere". [24]

Il tema dell’economia è stato trattato anche nel VII Convegno nazionale della GIOC, "Con i giovani lavoratori verso un nuovo protagonismo", svoltosi tra Rimini e Bellaria dal 3 al 6 gennaio. Erano presenti 250 delegati, salutati da mons. Locatelli: "La Chiesa non conosce una vera fede ed una vera credenza che non arrivi ad una seria militanza per la pace, la giustizia e la libertà". [25]

 

Poveri a Rimini: i dimenticati

Di povertà a Rimini si discute in una lettera della Caritas al Sindaco: dopo, aver elencato quanti "chiedono aiuto" (barboni, etilisti, persone con turbe psichiche, disoccupati, terzomondiali, famiglie in difficoltà economica, ex carcerati, giovani che cercano di uscire dalla tossicodipendenza), si afferma che "diventa quanto mai necessario che tutta la città si faccia carico di questi problemi". Le autorità competenti debbono prendersi "le proprie responsabilità senza scaricare tutto sul volontariato". [26] L’assessore comunale ai Servizi sociali, Patrizia Buda, successivamente incontra i quarantaquattro gruppi del volontariato riminese. Viene istituito un osservatorio permanente, si promette una tavola rotonda, si progetta una ricerca sociologica, e si auspica come "soluzione migliore" la collaborazione tra parrocchie e quartieri. [27]

La "carità come segno messianico" è l’argomento affrontato in una riflessione dei Vescovi italiani, come primo fra i temi che saranno proposti alla Chiesa italiana per gli anni Novanta. Mons. Camillo Ruini, segretario della CEI, lo illustra anche sul Ponte: "La Chiesa italiana intende mantenersi fedele alla scelta dell’annuncio, dell’evangelizzazione sviluppando il nesso fondamentale che esiste tra annuncio, liturgia e testimonianza della carità". [28]

In settembre l’Associazione Papa Giovanni XXIII apre la "Capanna di Betlemme", una casa di pronta accoglienza per i senzatetto. [29]

In occasione del Sinodo dei Vescovi (1-30 ottobre), dedicato a "Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo a venti anni dal concilio Vaticano II", il direttore Terenzi scrive: "Un compito fondamentale grava sugli informatori religiosi, cioè l’individuazione e la lettura dei ‘segni dei tempi’ e il contributo per stabilire uno spirito di dialogo con il mondo". [30]

Con la festa del patrono di Rimini, San Gaudenzio, il 14 ottobre inizia il nuovo anno pastorale: "Sono lieto che San Gaudenzio accada a pochi giorni dal 25° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II", dice il Vescovo nel discorso pronunciato per l’occasione, ricordando anche il "clima di missionarietà" dell’Assemblea diocesana. [31]

Il 21 novembre viene celebrato il centenario della morte della Serva di Dio suor Angela Molari, "battezzata dal popolo "la santa di Rimini"". [32]

Lo "Speciale Missioni" è dedicato ai "Volontari per lo sviluppo dei popoli". [33] Alcuni monaci della Comunità ecumenica di Taizé incontrano settecento giovani in una veglia di preghiera presieduta dal Vescovo, la sera del 28 novembre, nel Duomo illuminato dal "suggestivo tremolare di tante fiammelle". [34]

 

[1] Cfr. La Settimana, n. 12, 29/3/87.

[2] Cfr. R. Gradara, L’altra faccia della "ripresa", n. 12, 29/3/87. Sull’argomento, cfr. gli articoli di don L. Tiberti, relativi al Documento pastorale della CEI, dedicato a "Chiesa e lavoratori nel cambiamento": La classe operaia e la Chiesa nel cambiamento, n. 6, 15/2/87; Per un impegno storico delle comunità cristiane, n. 7, 22/2; e Una fede che illumina la storia, n. 8, 1/3. Cfr. inoltre il documento di un gruppo di militanti della GIOC, Lavoro nero: perché?, n. 31, 30/8/87; e F. Semprini, "Il nostro turismo? Prezzi bassi, ma lavoro nero e manodopera dequalificata", n. 41, 15/11/87.

[3] Cfr. Il Vescovo indìce ufficialmente l’Assemblea, n. 16, 26/4/87.

[4] Cfr. P. Terenzi, Non basta più suonare le campane, n. 8, 1/3/87. Cfr. anche il supplemento al n. 13, 8/4/87, dedicato al tema dell’Assemblea.

[5] Ricordiamo soltanto le interviste: a don Pierpaolo Conti, vicario per la Pastorale (cfr. F. Gori, Occhio al territorio, n. 9, 8/3/87); a don Luigi Tiberti, responsabile per la Pastorale del lavoro (cfr. Le barriere da abbattere, n. 10, 15/3/87); a don Mario Vannini (cfr. F. Gori, "Anche la cultura è missione", n. 11, 22/3/87); a Danilo Ugolini e Liana Calzecchi (cfr. F. Gori, Un annuncio per i più "lontani", n. 15, 19/4/87).

[6] Cfr. n. 16, 26/4/87, con servizi a cura di F. Perez e C. Maggiori.

[7] Cfr. Giov. Tonelli, Parrocchia: per la missione, adulti nella fede, n. 17, 3/5/87.

[8] Cfr. P. Terenzi, Uscire dal recinto, n. 17, 3/5/87. Il 13 dicembre si tiene il convegno dei cinquecento catechisti diocesani sul tema "Per una Chiesa missionaria": cfr. gli articoli di T. Giungi, Il rinnovamento della Catechesi: quali prospettive?, n. 43, 29/11/87; Catechisti per una chiesa missionaria, supplemento speciale al n. 44, 6/12, e Come annunciare la Parola fra il caos delle parole, n. 46, Natale 1987.

[9] Cfr. Dieci anni, pp. 15-19. L’ingresso in Diocesi avvenne il 3/4/77, domenica delle Palme.

[10] Cfr. La festa dei dieci anni, n. 15, 19/4/87.

[11] Cfr. Gli auguri del Vescovo, n. 15, 19/4/87.

[12] Cfr. E. Brigliadori, Fraternità e accoglienza sono il cuore della Chiesa, n. 11, 22/3/87. Cfr. anche nello stesso n. 11, don N. Imola, Da dieci anni nostro Pastore; e nel n. 36, 11/10/87, E. Brigliadori, Da dieci anni con noi.

[13] Cfr. Contro ogni violenza all’uomo, n. 19, 17/5/87, ove è pure l’inchiesta di W. Chiani, Le armi italiane uccidono in tutto il mondo. Il 18/1 si era svolta una giornata diocesana per la pace, in sintonia con il tema indicato dal Papa per la omonima festa: "Sviluppo e solidarietà: due vie per la pace", cfr. n. 2, 18/1/87. Cfr. inoltre La strada della pace si realizza con la giustizia (intervista al biblista Rinaldo Fabris, uno dei sacerdoti promotori del gruppo "Beati i costruttori di pace"); e L. Brus, Una fiaccola di pace splende nella città, n. 1, 11/1/87.

[14] Cfr. P. Terenzi, Preti da una vita, n. 14, 12/4/87.

[15] Cfr. P. Terenzi, Missili, aborto, inquinamento: minacce alla vera pace, n. 18, 10/5/87.

[16] Cfr. nn. 18, 10/5/87; e 19, 17/5.

[17] Cfr. Da Roma un nuovo diacono, n. 39, 1/11/87.

[18] Cfr. Come dieci anni fa, n. 25, 28/6/87. Sulla "Tre giorni", cfr. i servizi di P. Terenzi nei nn. 29, 2/8/87; 30, 23/8; 31, 30/8; e 32, 6/9.

[19] Cfr. M. Marziani, L’ideale tra Scilla e Cariddi, n. 31, 30/8/87. Il cardinal Biffi sarà a Rimini anche il 9 dicembre, per parlare su "La missione della Chiesa": cfr. n. 46, Natale 1987.

[20] Cfr. La Settimana, n. 32, 6/9/87.

[21] Cfr. M. Marziani, Il difficile dialogo tra impresa e solidarietà, n. 32, 6/9/87.

[22] Cfr. Tama, Calcoli ben fatti, n. 32, 6/9/87.

[23] Cfr. F. Gori, La piccola suora indiana armata di sola preghiera, n. 32, 6/9/87. L’intervento di Madre Teresa, "La santità non è un lusso", è stato pubblicato integralmente nel n. 33, 13/9/87.

[24] Cfr. nel cit. n. 33, "La santità non è un lusso".

[25] Cfr. R. Gradara, Militanti e credenti nel mondo del lavoro, n. 1, 11/1/87.

[26] Cfr. Signor Sindaco, la città dimentica i suoi poveri, n. 20, 24/5/87.

[27] Cfr. A. Zignani, Un osservatorio riminese delle povertà, n. 22, 7/6/87.

[28] Cfr. G. Cionti, Al centro la carità, n. 45, 13/12/87.

[29] Cfr. M. Marziani, Un inverno più umano per i barboni riminesi, e Gli ultimi barboni e i primi africani, n. 35, 4/10/87.

[30] Cfr. P. Terenzi, L’opinione pubblica nella Chiesa, n. 35, 4/10/87.

[31] Cfr. Mons. G. Locatelli, Il discorso di San Gaudenzio, n. 37, 18/10/87.

[32] Cfr. can. A. Amatori (postulatore nella causa di beatificazione), La ‘santa’ di Rimini, n. 41, 15/11/87. Sulla figura di A. Molari, cfr. in G. L. Masetti Zannini, La Santa Verità, "Pagine di Storia e Storie", a. II, n. 2, suppl. al n. 9, 3/3/96.

[33] Questo "Speciale Missioni" è uscito come supplemento al n. 37, 18/10/87.

[34] Cfr. E. Brigliadori, Da Taizé, una finestra sul mondo nuovo, n. 44, 6/12/87.

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