Sito http://digilander.libero.it/monari

Il 28 marzo 2005 ho inviato ad Anna Masera della Stampa questo messaggio:

Che cos'è un blog
Domenico Quirico nel suo articolo («La Stampa», 27.3) sui blog parigini affronta un aspetto inedito ma fondamentale quando osserva che in Francia «i giuristi si accapigliano con teorici del web», mentre i codici sono «sciaguratamente pieni di spazi bianchi» per risolvere la questione se «il blog è un fatto privato» oppure no.

Per aver riprodotto nel 2001 nel mio blog, in una rassegna-stampa locale, una notizia apparsa sulla «Stampa» del 21 gennaio dello stesso anno, il mio sito è stato appena oscurato dal gestore: così, casualmente, ho appreso d’essere stato querelato per diffamazione dalla persona a cui si riferiva la notizia.

Al momento non so ancora se sono stato incriminato (la querela è stata presentata in due sedi giudiziarie), se la querela stessa è stata archiviata, e se mi sarà restituito l’onore tolto al presente da una dichiarazione del gestore che appare al posto del mio sito («uso illecito dello spazio web»), e che può far immaginare qualsiasi altro grave reato.

Non mi chiedo se esista un giudice a Berlino, ma che cos’è un blog, dato che la citazione testuale senza commento in una rassegna-stampa è considerata diffamazione, per ora soltanto dal querelante e dal gestore del sito.

Antonio Montanari



Anna Masera mi ha così risposto:


Da: "Masera Anna" <Anna.MASERA@lastampa.it>
Data: Lun 28 mar 2005 22:48:46 Europe/Rome
A: "antonio montanari"
Oggetto: R: Web e blog

Non mi sembra che lei abbia fatto nulla di grave...ho pubblicato il suo messaggio nel mio forum. grazie e in bocca al lupo,

anna masera 


Indirizzo web Stampa dove si legge il mio messaggio:
http://www.lastampa.it/forum/Forum3.asp?chiuso=False&pg=1&IDmessaggio=1741&IDforum=136


Risposta di un lettore apparsa sul blog della Stampa

Caro Antonio Montanari
Non mi pare che riportare una notizia da un giornale possa essere considerato "diffamazione". Non si lasci spaventare, cambi gestore e mandi a quel paese tutti! la diffamazione e´ben altra cosa. Non si lasci spaventare da quei [censura].

Giuseppe
Giubasa1945@hotmail.com



ALTRO MESSAGGIO di Giubasa1945
I giornali molto peggio dei blog !
Per fortuna c´e´la rete internet, la libera informazione. Oggi i giornalisti non sono piu´crerdibili e gli italiani lo sanno. Lo dice anche Lamberto Sechi, classe 1922, fondatore di Panorama e dei giornali stile "anglosassone". Parole di L. Sechi: " in questo momento, viviamo in una semidittatura informativa. Ma la vera differenza tra i tempi in cui io ho potuto fondare “Panorama” e quelli attuali è che io ho avuto un editore, oggi c’è un padrone. E pensare che adesso lo dirige proprio uno dei miei allievi di allora, ma è un’altra cosa. Pensate alle parole che Berlusconi pronunciò durante la sua visita in Bulgaria, quando disse esplicitamente che in sostanza non voleva più vedere in televisione Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi.
E in effetti quei tre sono poi scomparsi dal video, gli italiani non li possono vedere più da quel giorno. E mi fa davvero male vedere che tanti colleghi, anche bravi, anche autorevoli, accettano questo stato di cose, stanno a queste assurde regole del gioco.
In questo gioco ci sono anche i giornalisti, anche la nostra categoria ha le sue responsabilità se oggi l’informazione perde credibilità, mi rendo conto che i tempi sono diversi, che io sono stato più fortunato di tanti altri perché quando dirigevo “Panorama” ero un direttore libero e avevo alle mie spalle un editore. Oggi invece c’è un padrone".

Giuseppe
Giubasa1945@hotmail.com



Messaggio inviato a Gianni Riotta il 30 aprile:

Da: antonio montanari
Data: Sab 30 apr 2005 18:11:30 Europe/Rome
A: griotta@corriere.it
Oggetto: Giustizia... per dire

Egregio Riotta.
Una storia tutta italiana.
Gestivo dal 1999 un sito storico-culturale su Libero-Digiland-Ufrg.
Mi è stato chiuso l'8 marzo 2005 per «uso illecito dello spazio web».
Riesco a sapere da Ufrg che da quattro anni sono stato querelato a Rimini e a Roma per diffamazione, avendo riportato una notizia dai quotidiani nazionali sopra una certa persona che era definita evasore fiscale.
Il mio legale accerta che nessuna querela è stata presentata contro di me né a Rimini né a Roma ai numeri di registro indicatimi dal legale di Ufrg.
In attesa di ulteriori accertamenti legali, il sito resta chiuso con la dichiarazione di uso illecito ecc. Ho scritto una mail al garante della privacy, non mi ha neppure risposto.
Spero che almeno lei mi ascolti. A questo punto il diffamato sarei io, non le pare? Ma c'è da avere fiducia nel «trionfo della Giustizia»?




Ecco la risposta di Gianni Riotta:

Da: "Gianni Riotta", Gianni.Riotta@rcsnewyork.com
Data: Lun 2 mag 2005 13:15:12 Europe/Rome
A: "antonio montanari"
Oggetto: R: Giustizia... per dire

mah!


Antonio Montanari


Omissis...
Il 24 marzo 2005 ho appreso telefonicamente dal dottor xz, legale della società Ufrg, che l’avv. dfrd aveva fatto chiudere dalla stessa società Ufrg, tra febbraio e marzo del corrente anno, il sito Internet «Riministoria»,

<http://digilander.libero.it/monari>

da me curato sin dal 1999, fornendo notizie false sul mio conto.
L’avv. dfrd aveva scritto alla Ufrg che a mio carico erano in corso procedimenti penali presso le Procure di Rimini (n. 466/2001 RGNR) e di Roma (6762/2001 RGNR), per presunta diffamazione commessa ai danni del sig. jkj tramite una pagina del mio sito in cui erano riportate notizie giornalistiche (mai smentite peraltro).
Gli accertamenti svolti dal mio legale hanno permesso di appurare che io non risulto né querelato dall’avv. dfrd nel 2001, né sottoposto attualmente a procedimento penale.
Chi c’è dietro tutta questa ridicola messinscena?
Con il jkji avevo collaborato cinque anni fa per il ‘libretto di sala’ di presentazione del volume sul Tempio malatestiano di Angelo Turchini, con la traduzione dal latino di un brano di Roberto Valturio, su indicazione dello stesso Turchini.
Non credo che un personaggio internazionalmente famoso come il jkj passi il tempo a cercare su Internet articoli che lo riguardino.
A Rimini il jkj è conosciuto. Ha collaborato con molte persone. Non ho trovato nessuno che abbia voluto mettermi in contatto con lui.
Uno studioso di cose d’Arte che credo abbia redatto la perizia tecnica relativa alla lastra del Beato Gueroli rubata sotto i bombardamenti dal Tempio malatestiano e poi finita in proprietà del jkj stesso, negava di averlo mai conosciuto.
Un altro studioso d’Arte da me interpellato perché cercasse un tramite, mi ha risposto che nessuno tra colleghi ed amici aveva notizia del jkj.
Nell’ambiente di lavoro giornalistico che frequento, la redazione de «il Ponte», sono successe ultimamente cose strane.
Si è tentato di far fuori per via giudiziaria il direttore Giovanni Tonelli, colpendolo attraverso il fratello Giorgio dipendente Rai. E’ la tecnica alla Fanfani (caso Montesi) per eliminare l’on. Attilio Piccioni per mezzo del figlio musicista, ingiustamente accusato del delitto.
Secondo me si è costruita contro di me, per opera di qualche frequentatore del «Ponte», la messinscena del fatto, inventando che ero sotto processo per farmi allontanare dal giornale.
Collaboro al Ponte dal 1982, ho sempre detto che su semplice richiesta verbale sarei stato disposto a cessare ogni collaborazione e restare amico con tutti.
Qualche fesso invece ha provato a rovinarmi, ma grazie alla sua poca intelligenza non ci è riuscito.
Sembra strano che una avvocata oltretutto docente universitaria abbia redatto quella lettera con notizie false.
Ma non è strano il fatto che l’Ordine degli avvocati di Milano abbia archiviato il mio esposto contro tale avvocata «non essendo emersi dalla esperita istruttoria» a carico del legale citato «elementi deontologicamente rilevanti».
Il 9 giugno scorso mi sono recato in Procura a Rimini per presentare querela contro l’avvocata citata.
Colto in flagranza dall’assistente del mio legale, sono stato da questi convocato per redigere una denuncia-querela formalmente perfetta, che ho presentato il giorno 10 giugno (pratica n. 670/05).
La lettera del mio legale alla Ufrg con la documentazione della mia totale estraneità ai fatti, non ha portato alla riapertura del sito che resta tuttora «illegal».
Ho risposto all’Ordine di Milano che la presentazione della querela non significa che io possa attendermi Giustizia, come fa acutamente presagire anche la comunicazione ricevuta dallo stesso Ordine di Milano.
Resto curioso e lo resterò sempre di sapere come si è messo in moto il meccanismo. Sono sicuro che tutto è partito dai frequentatori del «Ponte» e da ambienti vicini.
Rimini, 29 novembre 2005



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