Riministoria
© Antonio MontanariMarina Centro
Il turismo riminese (1930-1959)
e mio padre Valfredo Montanari
di Antonio Montanari
Perle
Dopoguerra. I nuovi arrivati nella Pubblica Amministrazione vogliono cacciare anche Montanari, quale ex fascista. "Che cosa debbo dar da mangiare a mia moglie e a mio figlio?", chiede Montanari. Risposta: "L'erba ai fossi".
Lettera del 5 aprile 1956 di Montanari al Presidente dell'Azienda ing. Nicola Palloni: "Mi è doveroso comunicare [ ] che l'accompagnatore del gruppo di turisti germanici, mandati a Rimini dalla Compagnia di Viaggi "Scharnow" di Hannover, in occasione della ricorrenza delle feste pasquali, ha lamentato, a nome dei propri turisti, che Rimini non offre, in questo periodo di tempo, una preparazione adeguata per il soggiorno di ospiti stranieri. In particolare è stata posta in rilievo la mancanza di illuminazione sul Lungomare e la mancanza di negozi aperti nella zona centrale di Rimini-marina. Mi sono dato premura di giustificare le deficienze lamentate. In ogni modo non sarà inopportuno, per l'anno venturo, considerare anche i rilievi di cui sopra". Il Presidente Palloni restituì al mittente la lettera, annotandovi con penna rossa la correzione allo scolaretto discolo: "Si prega di riferire a voce, per evitare perdite di tempo del funzionario e della dattilografa".
Lettera di Montanari al Presidente dell'Azienda, del 5 dicembre 1957: "[ ] mi pregio rimetterle copia della deliberazione adottata il 5 novembre 1957 dal Comitato di Amministrazione dell'Azienda, riguardante il compenso accordato ad alcuni giornalisti locali, in merito alla collaborazione da essi accordata all'Azienda. Desidero, inoltre, confermare che la concessione di tale compenso è divenuta ormai tradizionale [ ]. Gli interessati gradirebbero che l'entità del contributo "una tantum", fosse aumentata. Il capo della redazione riminese de "Il Resto del Carlino" Sig. Prof. Amedeo Montemaggi, ricusò, l'anno scorso, il contributo medesimo, a causa della lieve misura di esso".
Articolo [senza firma] da "Il Dovere, Settimanale Repubblicano" di Rimini del 2 gennaio 1960, intitolato: "L'Azienda Autonoma di Soggiorno è un'"Azienda Municipalizzata"": "[ ] il presidente dell'Azienda, [ ] è stato posto dinanzi ad una precisa alternativa: se intende rimanere consigliere comunale, deve rassegnare le dimissioni da Presidente dell'Azienda; se intende, invece, rimanere Presidente dell'Azienda deve rassegnare le dimissioni da consigliere comunale. La sua posizione personale è, poi, aggravata dal fatto ch'egli percepisce un assegno mensile". Il 3 gennaio 1960, su "La Voce Repubblicana" esce lo stesso articolo, con questo sottotitolo: "Il regalo [ ] all'amministrazione socialcomunista riminese". Precedenti polemiche giornalistiche: il 20 giugno 1952 "Il ponte, numero unico per la città di Rimini" intitolava: "Sulla Riviera di Rimini il mare è in burrasca per la guerra dichiarata dal Comune all'Azienda". Il 15 agosto 1954 "Il ponte, numero speciale per la città di Rimini" riferiva ampiamente delle manovre della maggioranza rossa contro il Presidente dell'Azienda, comandante Alessandro Cecchi, liberale, in Consiglio comunale.
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"Sino al 25 luglio 1943 "
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Attestati
Indice dell'opera
La figura e l'opera
Scritti ed articoli
1930, Risultati di una stagione
1930, "La città turistica e balneare"
1956, Statistiche della stagione
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