Riministoria© Antonio Montanari

Il Rimino© n.16

Il pane del povero.

L’Annona frumentaria riminese nel 1700

Anno II, n. 16, Rimini 01.04.2000

Periodico telematico a cura di Antonio Montanari

Antonio Montanari

Il pane del povero.

L’Annona frumentaria riminese

nel sec. XVIII. Documenti inediti

 

L’argomento di queste pagine è la storia dell’Annona di Rimini nel corso del sec. XVIII, ricostruita attraverso documenti inediti di quell’Archivio Comunale. L’istituzione annonaria ha la sua ragion d’essere nel favorire i poveri per l’acquisto di pane e farina, ordinariamente e non soltanto nei tempi calamitosi quando i provvedimenti sono presi "ne pereant fame". A questo compito è deputato l’ufficio dell’Abbondanza che sino dagli inizi del sec. XVII è composto di quattro eletti, tre dei quali appartenenti al ceto nobile ed uno in rappresentanza dei "Cittadini". L’organizzazione dell’Annona prevede sei settori: Depositarìa, Soprintendenza ai Granari, Registro delle Bolette, Computista, Granarista e Bollatore del pane.

L’attività dell’Annona può svolgersi in due maniere: una diretta, se è l’Abbondanza stessa a produrre pane nei propri forni oppure in quelli privati; ed una indiretta, mediante appalto assegnato all’incanto. Ad ogni Abbondanziere è attribuita una "provvisione" che cambia secondo i tempi e l’impegno legato ai sistemi in vigore. L’appaltatore paga una "risposta" annua legata all’andamento del mercato.

Il testo integrale di questo saggio si trova in una pagina speciale. Clicca qui.

 

 

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21.03.2000