L'Istituto di studi e ricerche sulla civiltà appenninica di Sestino presenta, presso l'editore Pazzini di Verucchio, un imponente libro fotografico di Pier Paolo Zani, intitolato "I carbonai, un mestiere in bianco e nero", con scritti di Franco Ferrarotti, Giovanni Cherubini, Vittorio Dini, Rinaldo Prieri e David Selbourne (lire 85 mila).

Zani vive e lavora a Savignano, ed ha già pubblicato un altro volume, "Profumo di grano", dal quale abbiamo riprodotto di recente alcune immagini sul "Ponte".

Così Zani spiega il suo modo di lavorare: "Raccogliere i minuti frammenti di una civiltà quasi tramontata, spigolando tra i resti di un mondo ormai superato che ancora racchiude in sé valori autentici da cui oggi, forse con troppa disinvoltura, ci stiamo disaffezionando".

Le significative immagini del libro raccontano quindi non solo un mestiere, ma descrivono anche le trame esistenziali di gente che, aggiunge Zani, mai é stata protagonista e "che ha saputo comunque ritrovare sempre la forza di rinascere da se stessa".

Nella foto, un quadro domestico, con suggestioni pittoriche alla Morandi, in quella "natura morta" sul tavolo che fa da sfondo alla scena. E che dire del gattino che guarda in obiettivo?

Come scrisse Giuseppe Turroni, il realismo di Zani non è una "riproduzione delle cose di ogni giorno", ma "una presa di coscienza… in forme più o meno eclettiche e originali". Sostiene R. Prieri che la lingua di Zani assume "uno dei volti più marcati e veritieri dell'espressionismo moderno".

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